martedì 28 settembre 2004

Pessimismo e fastidio nell'ICT

Segnalo un lungo post di Beppe Caravita sulle motivazione per cui l'informatica è in declino.
Qui il link.
Mi permetto di fare qualche considerazione in più.
Sono piuttosto stufo di partecipare ad incontri e leggere articoli in cui si incolpa della situazione in cui versa l'intero comparto lo stato o comunque il sistema.
Dico questo trovandomi spesso in assoluto accordo con quanto scritto da Caravita.
Il motivo è presto detto. A che tipo di gente è in mano il comparto, indipendentemente dalla lobbies? E' qui il primo problema, quello che sta a monte delle considerazioni del post.
l'ICT è andata bene negli scorsi anni per un fatto congiunturale (eravamo arretrati, è arrivato l'anno 2000, è arrivato l'euro, ...) e perchè faceva sognare gli imprenditori e gli italiani. Qui mi lego ad un passo di Cuzari di ieri alla convention Euronics.
La tecnologia che funziona, sia in termini tecnici che di vendite, è quella che fa sognare (telefonini, dvd, computer, ...).
Le aziende ormai non sognano più, non volano più alto come è accaduto in passato (a vedere i risultati si potrebbe dire che hanno volato troppo alto ma è un altro discorso). Non investono nel digitale quando ormai il digitale ha coinvolto ogni ambito delle nostre vite, volenti o nolenti, consci o ignoranti del "fatto". La business intelligence è un classico esempio di una tecnologia spalamata sulle aziende che permette di ottenere dei vantaggi competitivi consistenti e un ritorno degli investimenti rapidissimo. Lo stesso discorso vale per il CRM, che oggi è davvero alla portata del piccolo artigiano.
Ma chi va in giro a spiegare queste e altre tecnologie? I partner di grosse aziende, che ormai non godono di grande nomea presso le imprese e quindi ci sono difficoltà reali ed oggettive di penetrazione. Inoltre, l'Open Source è una realtà per molte aziende italiane e un modello di business certamente valido, ma non è inserito in un sistema di marketing-comunicazione-promozione che possa andare a raggiungere una larga fetta di mercato che potrebbe ottenere soluzioni efficaci a prezzi modici e con una consulenza di alto profilo (chi fa open source deve necessariamente tenersi aggiornato).
Ma è possibile che in Italia nessuno, e quando dico nessuno lo dico con cognizione, riesca a coinvolgere le aziende in modo serio? Esiste una testata giornalistica che spieghi i motivi per cui adottando dei palmari alla rete vendita ho dei benefici immediati e concreti? Lo dico perchè scrivo di queste cose da anni ormai ma alla fine mi rendo conto che le leggono in 10, quattro dei quali inserzionisti!
Ma avete presente Alfa, Top Trade, Dealer&Var, Computerworld, LineaEdp e compagnia bella? A chi si rivolgono? Al canale, ai Cio, a chi è già dentro.
Chi parla ai manager e agli imprenditori che potrebbero adottare queste tecnologie? Parlano i tecnici e i consulenti tecnici delle aziende, dopodichè le Accenture del caso.
Da questa spirale si deve uscire. Si può uscire. Ma bisogna fare in fretta.
Ormai gli italiani hanno più banda internet a casa che quella in azienda. Esiste?
Lo stato può fare molto per il comparto, per rendere competitive le aziende. Ma andando a spulciare tra le domande di chi ha presentato domanda per finanziamenti per innovazioni, se ne leggono delle belle. E poi si capisce perchè molti, moltissimi progetti vengono cassati.
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