giovedì 24 febbraio 2011

Windows 7 SP1 e la comunicazione

E' arrivato, in Windows Update, il service pack 1.
E' arrivato in sordina, per ora non vi è traccia ufficiale sui siti Microsoft, nemmeno USA, e neanche sul blog di Microsoft Italia.
La cosa divertente è che non si capiscono le feature introdotte nei 65 e 97 mb scaricati dai miei due computer, se non un generico miglioramento audio HDMI, la stampa dei documenti XPS (utilizzatissimi!) e la miglior comunicazione con servizi di terze parti.
Facendo un giro nei link che mostra Windows, ci si imbatte in una pagina inesistente Service Pack 1 resources, pagina che doveva spiegarci le novità ma che non è più disponibile.
Sarò curioso io che cerco le informazioni, ma è un elemento inquietante che Microsoft metta online un update significativo in modo automatico ma che non mostri le informazioni.
Certo, non avrà niente da nascondere di sicuro, si sapeva già quasi tutto, ma dal punto di vista della comunicazione con i clienti è una falla notevole.
A parte tutto, il SP1 aggiorna il sistema alle ultime patch di sicurezza, quindi vale la pena installarlo di corsa.
 
PS è stato aggiornato anche Windows 2008 server, anche qui poche notizie ufficiali.


UPDATE (ore 8:20 del 24/2/2011): Rob Pegoraro mi ha segnalato il suo post sul sito del Washington Post. Il tenore è lo stesso.

mercoledì 23 febbraio 2011

Le nuove pagine di Facebook

Sto provando una nuova fan page di Facebook, cosa che sarà operativa
dal 10 marzo (come annunciato dall'azienda).
Molte cose sono cambiate, forse troppe tutte insieme per come è stata
la storia di Facebook.
Graficamente, si presentano come i nuovi profili: foto in alto (sempre
5?) e interazione.
Per la personalizzazione, però, cambia tutto, nel senso che non è più
costretti ad usare il linguaggio FBML ma si possono usare tutte
opportunità offerte dall'HTML, apertura di frame su siti compresi in
assoluta semplicità.
Le pagine, poi, possono finalmente utilizzare sistemi javascript
avanziati: ho provato una pagina con jquery e funziona perfettamente.
Restano alcuni punti da sistemare, a partire dai commenti che, non ho
capito bene, sono stati leggermente migliorati per essere integrati
anche nelle applicazioni.
E qui arriviamo al dunque: le applicazioni. Ogni tab delle pagine da
personalizzare diventa un'applicazione facebook a se stante, ma non
c'è praticamente nessuna possibilità di riutilizzare il codice del
passato e di altre applicazioni già create.
Spero che tutto sia dovuto al fatto che sto usando una preview delle
pagine, altrimenti sarebbe un discreto danno per chi vuole
personalizzare i contentuti.
Dall'altro lato, Facebook diventerebbe una formidabile piattaforma di
sviluppo, con un boost superiore al passato.
Staremo a vedere... il 10 marzo per i milanesi è giovedì di carnevale,
ma per il resto del mondo è già quaresima, tempo di penitenza...

martedì 22 febbraio 2011

Latitanza

In questo periodo latito dal blog, ma i motivi sono tanti e il tempo è
pochissimo.
Lascio qualche appunto.
WePadProject continua ed è un ottimo esperimento di crowdsourcing,
finora fin troppo serio ed è una sorpresa!
Social Network e rivoluzioni: non sarà la TV il veicolo principale?
Apple e Android: la battaglia passa solo dai tablet?

mercoledì 16 febbraio 2011

giovedì 10 febbraio 2011

La domanda del giorno: Twitter andrà a Google o Facebook

Non si capisce bene quale possa essere il motivo, ma Twitter è
ufficialmente in vendita.
Oggi mi continuano a chiedere un parere su quanto apparso sul Wall
Street Journal e non saprei che rispondere, se non che probabilmente
il servizio è così cresciuto da aver la necessità di reperire
liquidità.
Credo, d'altro canto, che Facebook faccia fatica ad acquisire Twitter
e poi integrarlo nella piattaforma, molto distante, mentre Google
avrebbe tutte le carte in regola lasciandolo come prodotto separato
come accaduto in passato per molti esempi.
Una ragione da non sottovalutare, per altro è il search.
Ma credo che anche Yahoo e Microsoft ci stiano facendo un pensierino.

Windows 7 e il service pack 1

Microsoft sta rilasciando la prima versione del service pack di
Windows 7, che sarà scaricabile automaticamente e gratuitamente tra
una decina di giorni circa.
Eppure, in rete si trovano moltissimi che offrono SP1 da scaricare.
Premesso che la versione definitiva dovrebbe essere stata rilasciata
ufficialmente oggi (o ieri sera negli USA), mi chiedo come qualcuno
possa fidarsi di un prodotto che verrà fornito gratuitamente solo tra
pochi giorni per la smania di averlo in anteprima e scaricarlo da siti
certamente non "regolari".
Il rischio, chiaramente, non è tanto che la versione scaricata non sia
ufficiale, piuttosto che contenga qualche virus, malware e via di
seguito.

lunedì 7 febbraio 2011

Bolle e bollini

C'è uno strano puzzo di bolla su internet, e sto parlando di bolla finanziaria speculativa.
AOL ha acquistato The Huffington Post per 315 milioni di dollari, e la cosa mi ha fatto riflettere.
Mi ha fatto pensare la stretta assurda, sebbene necessaria, a siti di condivisione di streaming sportivi, ma anche l'ipotesi di IPO (collocamento in Borsa) di Facebook.
Tira una strana aria sul web, fatta da una parte di apps da scaricare che "ciucciano" i dati degli utenti, dall'altra di investimenti ingenti.
Di solito mi piaceva parlare di internet come di una industry.
Oggi mi chiedo se sia esattamente quello che gli utenti desiderino: se le regole le fanno le lobby e invece di restare spazi aperti si costruiscono steccati, dovre andremo a finire?
Nei paesi in cui la tecnologia è più sviluppata, questi discorsi stanno emergendo.
Da noi no: ti bollano per pirata e ti fanno tacere.
Pirata "de che"?
Mi preoccupa il fatto che se non hai un bollino di autenticità sei tagliato fuori da internet. Autenticità "de che"?
La libertà di link è un diritto o serve un bollino che la certifichi? E chi ce lo può fornire?
Chi ha la possibilità di dire che quel sito deve essere accessibile e chi no?
E quali diritti ha un provider e quali doveri?
Problemi seri, che dovrebbero essere in cima ai pensieri degli utenti e dei politici.
Perché è da qua che deve partire ogni decisione su internet: dai diritti e dai doveri.
Senza questo, ogni discorso di Civiltà crolla.

martedì 1 febbraio 2011

Quanto il Mac App Store ha spiazzato Microsoft

Le piccole idee sono spesso geniali.
Il Mac Store di Apple sta avendo un successo clamoroso.
Se ci fermiamo a pensarci un attimo, l'ecosistema di Apple per le applicazioni non è mai stato un punto di forza, mentre era il fiore all'occhiello di Microsoft.
Ebbene, Apple sta sbaragliando il campo delle applicazioni più o meno sulla nuvola, comunque scaricabili dalla nuvola, in barba non solo a Microsoft ma anche a i tantissimi siti di freeware e shareware per Windows che non sono mai stati capaci di fare il salto di qualità.
Il software, quindi, sembrava un mercato con un business model preciso.
Da qualche giorno queste certezze non ci sono più.

I commenti di Facebook e le varie piattaforme

Qualche tempo fa discutevo su come il blog di Facebook avesse un sistema di commenti leggermente diverso da quello classico della piattaforma.
Come spesso accade, non sono stato preso in considerazione, portandomi degli argomenti alquanto bizzarri.
Ovviamente ieri Facebook stesso ha dichiarato che sta testando nuove funzionalità sul proprio blog.
Non mi interessa la rivalsa, perché come nel mio stile, il tempo è sempre galant'uomo, io lo sono un po' meno (!), piuttosto riuscire a spiegare cosa sta cambiando.
I commenti fino a qualche tempo fa entravano a fatica nelle conversazioni 2.0.
Grande facilità per i post dei blog o le twitterate o stati, meno per i commenti, spesso ignorati persino dai motori di ricerca.
Disqus ha aperto la strada dei commenti e delle discussioni, chiamandole reazioni, prese dai social network e Facebook si sta attrezzando per creare, all'interno della propria piattaforma qualcosa si simile.
Soprattutto, sta cercando di integrarsi con twitter per intercettare che cosa viene discusso e cosa no, ma anche con le discussioni nelle fan page, che attingono a discussioni sui siti e viceversa.
La discussione, quindi, da puro elemento ornamentale e generatore di page view, diventerà il centro del nuovo web, quindi sarà a tutti gli effetti 2.0.