lunedì 28 febbraio 2005

Quanto vale Amd?

Siccome sono spesso stuzzicato sul tema Intel/Amd, prendo i dati di Idc per fare una breve considerazione.
Amd, nel segmento PC, vale 16,1%. Poco o nulla.
Il fatto però è che per tre trimestri consecutivi guadagna mercato. Poco, pochissimo alla volta. Ma guadagna.
Sul fronte server, dove l'eccellenza di Opteron è evidente, le cose per Amd vanno maluccio, con un 6,5%.
Ma come mai un'azienda che ha lo stato dell'arte sia sui processori pc che sui server non riesce ad avere risultati migliori?
Non voglio sollevare il polverone delle pratiche commerciali non corrette di Intel, come sostiene qualcuno a livello internazionale. Di certo, se parli di computer, parli di Pentium, non di Athlon. Quindi è un problema di brand, di capacità di comunicare, di creare partnership.
Sul primo punto, c'è pochino da fare. Sul piano della comunicazione si è fatto per il momento il minimo indispensabile.
Sul fronte delle partnership, mi sembra che con Opteron si inizi a vedere qualcosa.
Se HP, creatrice dell'Itanium, sceglie Opteron, qualcosa pure vorrà dire.
Comunque Intel è un osso duro, ha molte frecce al proprio arco e, perché no, il divario non è profondissimo, ossia è facilmente cammuffabile.

SMS da Skype

Prendo da Tom's Hardware Guide per comodità.
Connectotel comunica che ha iniziato il beta testing del servizio che permetterà agli utenti Skype di mandare SMS a ogni telefono mobile GSM.
'Skype to SMS' è un servizio gratuito del quale al momento usufruiranno solo gli utenti Skype autorizzati da Connectotel.
Per usare il servizio, gli utenti dovranno inserire l'utente Skype denominato "smsgateway". Per inviare messaggi sarà solamente necessario scrivere prima del testo il numero di telefono desiderato.

La banda larga e il suo uso

Pare certo che il Governo, con le major e i provider, stia per attuare un sistema per cui se un utente utilizza troppo la banda, possa essere "espulso" dal servizio. Ok, bisogna trovare un sistema per evitare la pirateria di massa. Ma vorrei fare una piccola provocazione: se a questo punto un utente che fa della pirateria, quella vera, decide di settare come velocità di scaricamento 30 kbps, chi lo becca?
Insomma, è come se perdi l'acqua e si decide di mettere un controllo sui rubinetti e invece la perdita è nei tubi.
Ogni sistema di questo tipo finirebbe con il penalizzare chi utilizza il web per scaricamento regolare (l'esempio mio dei giorni scorsi è lampante, e Tiscali mi avrebbe estromesso!).
Bisogna trovare altri sistemi. Questi sono facili ma sono anche estremamente stupidi.
Ne parliamo?

Rfid nel calcio

Siccome l'argomento Rfid è caldo, siccome un inserto di un quotidiano famoso ha detto che l'introduzione avverrà tra molti anni, mi piace parlare di un esempio di tecnologia Rfid, più o meno funzionante, che riguarda il calcio.
L'International Football Association Board, l'organismo che scrive ogni anno nuove regole per il gioco del calcio, ha approvato la sperimentazione Adidas sul pallone munito di microchip a radiofrequenza, che potrebbe rilevare il passaggio completo della linea di porta, quindi segnerebbe la morte del goal fantasma.
Non si tratta di una decisione della Fifa, ma di chi scrive il regolamento del calcio, che, tanto per la cronaca, ha modificato anche la regola del fuorigioco. La Fifa ha semplicemente deciso di sperimentare questa tecnologia in vista dei mondiali under 17 di settembre, di sperimentarlo in alcune partite di campionato e se i risultati si dimostrassero incoraggianti, di adottarlo per i mondiali di calcio del 2006 in Germania.
Il sistema non è complicatissimo: il pallone monta un chip a radio frequenza, che viene interpolato da sensori montati sui pali e sulla traversa, al fine di avere un'ìndividuazione della posizione nelle tre dimensioni. In caso in cui il pallone abbia oltrepassato interamente la linea di porta, il sistema invia un segnale all'arbitro, come avviene già nelle segnalazioni dei guardalinee.
La mossa è puramente commerciale, perché tali tecnologie saranno abbordabili solo nei campionati maggiori, mentre le regole del calcio sono state sempre pensate per tutti i campi, anche quelli più remoti. E' un momento storico, per il calcio, ma anche per la radio frequenza che potrebbe avere una visibilità enorme e accelerare il processo di introduzione sul mercato.

domenica 27 febbraio 2005

Siam venuti da Bari...

Per non vedere un pari.
Accontentati.
Un saluto con affetto agli ex X-Men.

mercoledì 23 febbraio 2005

Applistructure

Con questa parola, vi lascio per qalche giorno.
Riprenderò lunedì.
PS non vuol dire infrastruttura di mele, come mi ha suggerito un mio amico pasticciere, pregustando un dolce tutto pasta frolla, mele e cannella!

Tiscali e l'Adsl

La notizia mi sembrava una bufala. Era da qualche giorno che l'avevo, ma non avevo dato credibilità alla cosa. Ora ho ricevuto conferme.
Nel Regno Unito, quasi 500 clienti Tiscali sono stati cancellati per un utilizzo eccessivo dell'ADSL.
Avete letto bene.
Si può commentare questa notizia? Prima ti danno la banda, poi se la usi e magari ne abusi, te la tolgono.
Sembra che voglianointrodurre la regola del 30 gb mensili.
Anche in Italia sono arrivati messaggi ad utenti che utilizzano in modo intenso la linea Adsl.
Per fortuna non sono un utente Tiscali, perchè vedendo un sacco di canali in streamning (praticamente ho sempre o una radio o 24oreTV attaccate), per non parlare degli eventi sportivi, finirei con il passare allegramente il gb al giorno. E non faccio P2P.
Se penso all'altro giorno, di gb ne ho scaricati 3, perchè ho preso quattro volte la Rc2 di Windows Xp 64 dal sito di microsoft per gli sviluppatori, ma era sempre bacata. Si tratta di un comportamento illegale? No, e allora perchè dovrebbero minacciarmi di togliermi la linea che pago profumatamente.
La clausula del contratto di Tiscali è la 9:
9. Limitazione - Sospensione dei Servizi.
9.1. [omissis] Tiscali potrà, altresì, sospendere il Servizio qualora la Pubblica Autorità o privati denuncino un uso improprio del Servizio da parte del Cliente oppure nel caso in cui venga registrato un traffico anomalo o un uso del Servizio contrario alle leggi, ai regolamenti o alle disposizioni contrattuali.

E' traffico anomalo? E' contrario alle Leggi? NO
Eppure rischierei di essere cancellato!

Oggi al Sap Forum

Oggi apre il Sap Forum. Si tratta di un classico esempio di come un'azienda sia in grado di attirare e aggregare partner intorno ad una soluzione e di poter creare un evento di portata paragonabile ad una fiera di settore.
E' chiaro che in questo caso è un po' tutta una marchetta, mentre una fiera è per tutti, ma se prendiamo in considerazione tutti gli eventi che si creano intorno ad un argomento, Sap Forum è qualcosa di più.
Pensate se Microsoft, invece di partecopare a Smau, prendesse un paio di padiglioni e si creasse il suo Microsoft Forum, con spazio per tutti i partner...
Altro che Smau.
In fondo, Linux ha LinuxExpo, la sicurezza Infosecurity e via di seguito.

martedì 22 febbraio 2005

Questa mi mancava...

Tra gli appunti di oggi, mi sono ritrovato una frase pronunciata durante una presentazione: double lawyer al posto di double layer.
"Du avvocat is better than one".

Effetto demo di Toshiba

Stamattina presentazione di Toshiba per i notebook professionali. Durante la presentazione, la product manager prende in mano il nuovo M300. Ultra resistente. Anche alle cadute.
Lo butta giù.
Bella baldanzosa, lo prende in mano e lo accende, dicendo che non ci sarebbe stato problema.
Si accende, in effetti, però non fa il boot.
Mica male come demo!
BIsogna dire però, a discolpa di questa poveretta, che i test di laboratorio si fanno a 72 cm. Lei l'ha fatto cadere da almeno un metro, con in più una piccola spinta in alto...

I nuovi processori di Intel

Intel ieri ha annunciato una nuova serie di processori. Siccome non c'ho capito nulla, sono rimasto alla finestra. Si parla di 64 bit, cache L2 da 2 MByte e uno SpeedStep perfezionato (EIST) per il risparmio energetico, perciò potrebbero essere interessanti. Ma finchè non provo e mi mostrano la EM64T, non mi pronuncio. Pare anche che siano gli ultimi P4 del genere: dal prossimo trimestre dovrebbero arrivare i primi processori Dual Core.
Intanto mi sto scaricando la RC2 di Windows XP a 64 bit (c'è in inglese e giapponese su Msdn di Microsoft).

lunedì 21 febbraio 2005

La TV Usa nel PC

Non so perché, ma è da un po' che io uso la rete per guardarmi i telefilm americani più interessanti. Scarico il file della puntata e me lo guardo mesi, se non anni, prima che arrivi qui, doppiato magari così così. Lo faccio con West Wing, che Retequattro mi propone ad orari impossibili (stasera forse ci sarà una nuova puntata verso l'una).
Oggi sembra che qualcuno se ne stia accorgendo. Soprattutto nel Regno Unito, dove per ovvi motivi di lingua, lo scaricamento si fa sentire. Pare che ci siano 100.000 utenti che scaricano le puntate dei telefilm on line. Pensate a come sono felici non solo le case di produzione, ma anche gli inserzionisti. Scommetto che, come per i film, i tempi di uscita si accorceranno drasticamente da continente a continente.

In una polemica non mia...

Sono stato bersagliato stamane da una serie di messaggi che mi parlavano di pressapochismo, di stato confusionale, di moralizzatore dei poveri.
A parte il fatto che non c'ho capito un bel niente per un bel po' e a qualcuno ho risposto in modo sconnesso, ora ho sciolto la questione, grazie a Carlo.
Su Punto Informatico Massimo Mantellini ha scritto un pezzo sui sondaggi falsi. Una certa Anna mi ha tirato in mezzo, dicendo che "credevo fossi un bravo giornalista. Attento. Puntiglioso. Preciso. Invece, scopro che cadi come una pera su uno dei trabocchetti più grandi del mondo: il sondaggio finto. " E via a riferimenti a Mister Reset e a quanto già scritto.
A questo punto, è bene che dica la mia. Il pezzo di Mantellini è un normalissimo articolo sul malcostume delle redazion riguardo i sondaggi non verificatii, che per altro non è valido solo per la tecnologia. Si tratta di un comportamento assunto da giornalisti frettolosi e pronti al taglia e incolla. Spero che questo chiuda una polemica che non è mia e che, devo dire la verità, non mi riguarda. Mi resta il dubbio di quest'Anna.

nVidia va forte grazie ai 64 bit Amd

Una notizia interessante l'ho trovata. nVidia annuncia di aver venduto da Dicembre 2004, più di un milione di processori nVidia nForce4, la soluzione tecnologicamente più avanzata per piattaforme AMD64.
Chissà come la prenderà Intel.

Stamane...

Mi son letto l'intervista di Blii Gates. Poi mi sono messo a leggere un sacco di email che ho ricevuto in questi ultimi giorni. Non ho molto da dire al riguardo. O meglio, non ho capito perchè continuino ad arrivare email sui telefonini spia, soprattutto questa mattina. Non si tratta di una bufala, ma nemmeno di una notiziona, eppure continua a rimbalzare.
Stamane vado ad un convegno Idc sulla mobility. Speriamo sia interessante.

One-on-One with Bill Gates

Qui c'è il link ad un'intervista fatta a Bill Gates, in cui si leggono cose interessanti.

venerdì 18 febbraio 2005

Il cavo dell'Xbox

Chi ha acquistato una Xbox deve controllare quando è stata prodotta. Se la data di produzione è antecedente al 13 gennaio 2004, bisogna sostituire il cavo di alimentazione. Infatti, in una nota, si sostiene che a titolo di misura precauzionale, oltre a considerazioni in merito alla tutela del consumatore, Microsoft annuncia che intende sostituire volontariamente in tutto il mondo il cavo di alimentazione di 14.1 milioni di console Xbox. La sostituzione dei cavi di alimentazione è diretta a proteggere i consumatori e le loro console Xbox dalla remota possibilità di guasti dei componenti elettrici che potrebbero essere origine di rischi di incendio. Meno di una (1) console su 10,000 ha avuto guasti dei predetti componenti, e nella quasi totalità dei casi, i danni verificatisi hanno avuto riflessi esclusivamente all’interno della console o sono stati limitati al punto di connessione del cavo di alimentazione posizionato sul retro della console stessa. Tuttavia, per 30 console in tutto il mondo, è stato comunicato che i predetti guasti hanno causato danni di lieve entità a persone o a beni. In sette casi, i clienti hanno sostenuto di aver subito scottature di lieve entità alle mani. Nei restanti 23 casi, i clienti hanno riferito di aver subito danni dovuti al fumo, o danni di lieve entità a tappeti o agli apparati dedicati all’intrattenimento.
La battuta mi viene facile: Xbox, tanto fumo e poco arrosto.

La Urbani: chissà come finirà

Prendo dal comunicato stampa del Senatore Fiorello Cortiana.
"Il ministro Urbani prese un impegno solenne in Parlamento, nel maggio scorso, perché la norma che prevede che scaricare una canzone da Internet sia un reato penale venisse cambiata. Dopo mesi di attesa che il provvedimento che io stesso ho contribuito a stilare venisse discusso e approvato, dopo mesi in cui, con pazienza, il centrosinistra ha tenuto in vita con la deliberante la possibilità che il Governo e la maggioranza rispettassero gli impegni, ora il Governo fa un vero e proprio gioco delle tre carte, cambiando con una proposta di emendamento del Presidente della VII Commissione Asciutti, il contenuto e le forme degli accordi: ora dovremo discutere di un provvedimento dentro un decreto legge che nulla ha a che fare con questi temi e dovremo discutere non di togliere il reato penale, come previsto, ma solo di ridurre le pene." Dichiara il sen. Cortiana, presidente dell'Intergruppo Bicamerale per l'Innovazione Tecnologica.
"Siamo di fronte ad una maggioranza che cosi' facendo dimostra la sua totale mancanza di rispetto per le Istituzioni Parlamentari: il Ministro Urbani è ormai un ministro commissariato incapace di dare seguito agli impegni presi nell'aula di Palazzo Madama, non al bar sotto casa. Ovviamente non ci stiamo a questo gioco, dopo una vasta consultazione con la rete e con le associazioni coinvolte abbiamo deciso di togliere la deliberante e mettere in campo una feroce opposizione a questa proposta, che continua a difendere le rendite di posizione, a criminalizzare milioni di utenti di internet, a non porre all'ordine del giorno la costruzione di una economia sana e legale, ma assume invece una logica smaccatamente proibizionista." Conclude Cortiana

Beppe caravita commenta così:
Togliere la deliberante: rifiutare ogni collaborazione parlamentare con un Governo che ci sta truffando. Chè è sempre e comunque agli ordini di chi vuole ad ogni costo il regime di paura sulla rete.
Auguri cari parlamentari della maggioranza. Spero che il tutto richieda mesi e mesi perchè approviate i LORO emendamenti....

A queto punto, io ho una mia personale visione: vogliono tenere il penale per lo scambio di file? Va bene. Di fatto, mi pare che i magistrati italiani non abbiano nessuna intenzione di applicare la Urbani su questo punto. Sono già così oberati di processi, che ha poco senso preoccuparsi di queste cose, tutto sommato futili.
La richiesta dei magistrati è colpire la pirateria industriale. Ma mi pare che le major non abbiano intenzione di fare nulla di serio in proposito. Anzi, mi pare che vadano contro i propri interessi.

giovedì 17 febbraio 2005

La pirateria dei DVD nell'epoca moderna

Ci sono cose che non capisco, che probabilmente non riuscirò mai a capire.
Dopo la sensazione sullo spot contro la pirateria "multimediale", mi ero messo con la coscienza a posto: la gente lo sa che è un reato, poi si potrà discuterci dei giorni, ma lo sa. Poi mi arrivano un po' di messaggi di gente incazzata per il fatto che ho messo su il filmato dello spot, che divento cassa di risonanza della Fimi. Poi leggo altri messaggi che criticano e stracriticano Macrovision e la nuova protezione contro la duplicazione dei DVD.
A questo punto, mi tocca scrivere. Ma su Macrovision. La mia idea sul diritto d'autore e sulle copie personali la si conosce da sempre. Sarà che mi sto occupando proprio di aspetti legali, ma trovo che il nostro Codice Penale ha un articolo importante, che in Italia viene disatteso da tutti i giornali e da tutti i siti web:
Art. 623 Rivelazione di segreti scientifici o industriali
Chiunque, venuto a cognizione per ragione del suo stato o ufficio, o della sua professione o arte, di notizie destinate a rimanere segrete, sopra scoperte o invenzioni scientifiche o applicazioni industriali, le rivela o le impiega a proprio o altrui profitto, e' punito con la reclusione fino a due anni.
Il delitto e' punibile a querela della persona offesa.

Detto questo, scrivere su di un giornale o su di una pagina web come sproteggere i DVD o come vedere i canali satellitari criptati è un reato, ma andiamo avanti così. Mi fanno schifo quelli che poi ti dicono: si fa così, ma stai attento perché è illegale! Se facessero lo stesso con la costruzione di una bomba, in quanto tempo il Direttore Responsabile e l'Editore finirebbero dietro le sbarre?Forse ho esagerato nel paragone, ma la Legge è la Legge. O almeno dovrebbe.
Il discorso ha preso una certa piega, apparentemente contro la pirateria spicciola. Invece, vorrei rivolgere l'attenzione sulla pirateria industriale, quella che fornisce i DVD agli "ambulanti". Ebbene, protezioni come quella scelta da Macrovision secondo me favoriscono proprio quel tipo di pirateria, anzi, offre l'opportunità di crescere e prosperare.
Perché? Semplice: Macrovision ha inventato un sistema che blocca il 97% dei programmi di ripping attualmente in circolazione. Chi avrà più possibilità di avere in mano il restante 3%? Gli studenti o le organizzazioni criminali sul mercato?
Poi vorrei fare una seconda riflessione al riguardo. Queste protezioni costano parecchi dollari a DVD. Oggi bloccano il 97% dei software di ripping. Ma se facessimo il conto dopo tre mesi dall'entrata in funzione delle protezione, quale percentuale otterremmo? O meglio, da che percentuale di utenti verrebbe usato quel 3% di software?
Quindi, il cost-effective è tutto da dimostrare...
Ma su che cosa si basa tutto ciò? Sull'ignoranza di base delle varie Fimi, Univideo, di quei docenti universitari che vanno ai convegni a dire che i DVD se li filmano per copiarli e via di seguito. L'ignoranza, come mi diceva un mio professore, prospera e fa provincia.
Tanto alla fine, chi è che paga la tecnologia sciocca adottata dalle industrie per proteggere i loro interessi? I consumatori. Quindi ogni strada diventa percorribile.
Ma quei consumatori, invece di andare nei negozi, finiranno per acquistare il DVD alle "bancarelle". E questa non mi sembra la strada voluta dalle Major.

Tanto rumore su Explorer 7. Per nulla.

Sinceramente non capisco come mai ci sia tanto casino intorno alla nuova versione del browser Microsoft. Da luglio si è a conoscenza del fatto che ci sarà una nuova versione, estrapolata da Longhorn perché il browser deve fare storia a sé.
Che poi IE6 sia un programma vecchio di anni e superato tecnologicamente sotto vari aspetti da alcuni "concorrenti", non ci piove, quindi era necessaria una nuova e più aggiornata versione.
Che era attesa nel 2005 lo si sapeva, basterebbe leggersi ogni tanto i bollettini Microsoft.
Ora l'ha detto Bill gates, quindi è una notizia. Oppure è marketing.
Di certo, in Microsoft devono fare qualcosa, anche perché sempre più utenti si stanno accorgendo che se ne può fare a meno. Vedi il successo di Mozilla Firefox...

Le chicche di Word

Caspita, è piaciuto il post sulle correzioni automatiche di word.
Un sacco di messaggi su ciccare (al posto di cliccare), ma la perla è la Val Brembana, rinominata Val Membrana.
Non male.

mercoledì 16 febbraio 2005

Il filmato della pirateria multimediale

Lo prendo direttamente dal sito della governo.









Word e la scuola

Vorrei spendere due parole, due, su Word usato per le ricerche scolastiche.
La funzione di controllo ortografico automatico di Word fa sì che, se una ricerca non viene riletta dallo studente, possono capitare cose spiacevoli, ossia cambi di parola inauditi.
Trovi scritte cose tipo il Lago Porta, Monte Spurga, il fiume Macio e via di seguito.
A questo punto, o si disabilita la funzione automatica o si passa a OpenOffice.org.
Di rileggere non se ne parla neanche.

U2: web in tilt

Mi avete scritto in parecchi su quanto è accaduto ieri, data di apertura della prevendita dei due concerti degli U2 in Italia.
Il sito di TicketOne è andato in tilt per il traffico generato, e così ha bloccato la prevendita anche con gli altri sistemi.

CDC, punta ai portatili

CDC è quotata in borsa, per cui ogni dichiarazione deve essere controllata e certificata. Ieri, ad una presentazione alla stampa, i manager hanno dichiarato che puntano ad avere, per il 2006, il 10% del mercato dei notebook. Oggi ce l'hanno per laproduzione di desktop.
Ieri era l'occasione per lanciare il brand di PC denominato appunto CDC. Però, se un dealer ha preso un PC dai cash and carry negli ultimi due anni se lo trovava marcato CDC.
Alla fine, mi pare di dire che tutto sommato hanno messo in piedi un business per sostenere la fabbrica (produzione di 2000 PC al giorno a regime, ognuno potenzialmente diverso dall'altro) e offrire la garanzia di tre anni, con tempi di evasione delle riparazioni di 6 giorni.
I notebook lo comprano, come tutti, perchè al mondo (in Cina sarebbe meglio specificare) ci sono solo 5 fabbriche di notebook, che li fanno per i grandi nomi sul mercato. Quindi, che vantaggio competitivo possono avere rispetto ai grossi nomi che già presidiano il mercato dei notebook?
I dati finanziari del 2004 non sono stati splendidi, per cui, probabilmente, punteranno a vincere qualche gara per la PA anche con i notebook, visti i tempi grami dei desktop.
I prodotti, comunque, sono molto belli a vedersi e adottano tecnologie consolidate o innovative, soprattutto i notebook. La sfida al mercato è aperta. Perchè si tratta di una sfida doppia: da una parte come produttore, ma dall'altra come distributore, anche di prodotti concorrenti.

Amd, dual core e Linux

Amd ha dimostrato ancora una volta la potenza di AMD64 dual-core e del suo relativo eco-sistema, questa volta al Linux World. L'azienda, oltre a demo con prodotti commerciali standard, ha presentato anche un server basato su XenSource, un Linux OpenSource.
Mi sembra che si tratti della prima volta che si dimostri la potenza di un nuovo processore, non ancora in commercio, utilizzando un progetto OpenSource.
Quindi è un momento storico.
Potete trovare ampia documentazione sul progetto Xen a questo link.

Un cracker poco furbo, che c'ha pure rimesso

Prendo da ADNKronos.
Scoperto dalla Guardia di Finanza un pirata informatico che comprava azioni per milioni di euro pur disponendo di pochissimi spiccioli sui conti che aveva attivato per movimentare titoli via Internet. L'hacker, che nelle sue speculazioni ci avrebbe comunque rimesso, e' stato scoperto dal Nucleo Speciale Anticrimine tecnologico della Guardia di Finanza. Adesso, a suo carico, e dei suoi due "soci" che gli hanno messo a disposizione il proprio conto corrente, pende l'accusa di frode informatica aggravata e continuata e di aggiotaggio.
Non si tratta di un hacker, ma di un cracker, che ha forzato i sistemi. La cos è un po' diversa ma non voglio fare filosofia.
Mi chiedo solo questo: secondo me se ne sono accorti solo perché ha perso dei soldi, che ovviamente non era in grado di ricoprire sui conti correnti che usava.
Ma poniamo il caso che invece di perderli, li guadagnava: come lo pescavano?

martedì 15 febbraio 2005

Le risposte al piccolo sondaggio

Qui le pubblico crude. Anche perchè ci sto riflettendo su.
Il campione era di miei amici o di persone con cui ho un rapporto di comunicazione via web. Quindi tutta gente che usa il web in modo piuttosto intenso. Almeno alcuni servizi del web.

Quante ore ti colleghi realmente al web ogni giorno, ossia per quanto tempo
visiti siti, portali, strumenti aziendali interni (posta elettronica
esclusa)?
5,30 ore

Le domande successive richiedevano una votazione in scala 0-10.

Quanto usi i portali generalisti? 6,24

Quanto usi i portali verticali? 7,11

Quanto leggi le notizie sul web? 8,92

Quanto ti ritieni un utente casalingo? 3,61

Quanto utilizzi le newsletter per il tuo lavoro? 8,18

Quanto usi le newsletter per il tempo libero? 1,35

Quanto usi il web per scaricare programmi freeware e shareware? 1,05

Quanto usi il web per i tuoi acquisti? 2,72

Non si tratta di statistiche ufficiali, ma trattandosi di utenti medi e avanzati, di gente che ha il computer davanti al naso tutto il santo giorno, emerge qualcosa.
Ci penserò. Si sicuro non si tratta di scaricatori o di utenti improvvisati.

La rivincita di Linux

Dopo anni in cui non si sapeva che cosa fosse Linux e a che cosa servisse, oggi si trova come sistema operativo dappertutto.
Ok per i server, un po' meno, a mio modesto avviso nei PC (anche se Knoppix fa la differenza in alcuni ambiti, come le scuole), ormai è dentro quasi tutti i riproduttori multimediali, negli hard disk che memorizzano dati dalle memory card, in molti riproduttori DVD e in molti masterizzatori video DVD.
Ora avviene l'attacco frontale a Microsoft, su un terreno che non è per niente congeniale alla casa di Redmond: i telefonini. A Cannes si stanno vedendo i primi risultati di questa che sarà una lunghissima corsa alle quote di mercato. Nella corsa, già complicata, si è inserita anche PalmSource, con un sistema denominato mFone, basato su Linux appunto.
La cosa singolare in questo mercato è che ogni azienda cerca di fare corsa a sè, magari ogni tanto anche con dei concorrenti al fianco. Un esempio lampante è Nokia, che ha stretto un accordo con Microsoft per la musica sui cellulari, mandando in fumo un accordo di lunga data con RealNetworks, da sempre nei cellulari Nokia. Ma Nokia e Microsoft sono nemici sul fronte dei sistemi operativi.
Questo cosa ci può dire? Che di fatto queste aziende, in questo settore soprattutto, puntano dritte ai risultati concreti di mercato più che alle "guerre sante", come avviene nel mondo dell'informatica. Si tratta di cercare vantaggi per i produttori e per i clienti.
Ah, ma è forse è così che dovrebbero andare gli affari, mica con il predominio di un produttore.

lunedì 14 febbraio 2005

I post-it di Siemens: pubblicità mascherata

Non si può arrestare il progresso, ma l'idea di "graffiti" digitali, simili ad un post-it secondo l'azienda, non mi sembra buona.
Si tratta di messaggi sms/mms che si possono indirizzare au uno o più cellulari una volta entrati in una zona geografica, ossia una cella.
Siccome non riesco a trovare un utilizzo diverso se non quello della lista della spesa inviatami da mia moglie quando sono nei pressi del mio supermercato di fiducia, mi pare invece una buona idea per pubblcizzare locali a buon mercato, e in modo che l'utente legga il messaggio necessariamente.
Lo vedo solo io questo uso/abuso?

Crm: 40-60% di progetti falliti

Saltano fuori delle statistiche ogni tanto, che mi fanno riflettere.
Siccome da statistiche personalissime, di pezzi scritti su progetti poi non andati a buon fine, il Crm, ossia il customer relationship management, ne avevo il sentore, oggi scopro che è una amara realtà.
Invece di fare CRm veri, ossia cercare dei sistemi per conoscere al meglio i propri clienti al fine di formulare offerte commerciali mirate, moltissime aziende utilizzano il CRM solo per estrarre i dati statistici dei clienti e quindi cercare di fare delle previsioni "manuali".
Eppure le aziende senza i clienti non sono più nulla, quindi il CRM dovrebbe essere un programma necessario, come l'Erp.
Eppure i progetti falliscono. Non è per caso che le soluzioni precostituite non sono adeguate per la maggior parte delle aziende?

domenica 13 febbraio 2005

Electronic Arts: lascia Leader!

Io la butto lì, magari verrò smentito.
Ho tentato di verificare la notizia. Non ci sono certezze, ma gli informatori sono piuttosto sicuri: Electronic Arts passa a Digital Bros. Tutta, non solo per la metà che già Halifax distribuisce. Solo una voce è contraria e contro il coro.

venerdì 11 febbraio 2005

Preveggenza

Ho trovato in una didascalia a pagina 72 del Mondo in edicola oggi, la dicitura Jp accanto a Carly Fiorina. Che sia un segnale del futuro della donna manager più importante d'America, appena liquidata con 21 milioni di dollari? Chi può dirlo?

De profundis del Desktop Replacement?

Un fatto strano. Molte aziende produttrici di PC, stanno di fatto sancendo la fine del portatile ultra potente e ultra pesante, quello che doveva sostituire il desktop in ufficio, ma senza compromessi.
Anche HP, ieri sera, ha presentato solo modelli piccoli e potenti. Se da una parte mi trovo pienamente d'accordo, perché erano prodotti con poco senso pratico, dall'altra HP dice che i prodotti consumer verranno rinnovati nella dotazione tecnologica ogni dieci settimane.
Questo significa, di fatto, che un PC ogni tre mesi è già fuori produzione, quindi si può trovare anche sotto costo? Ne dubito!
Tutto ciò per dire che si acquisteranno i computer, sempre secondo HP, non in base alle caratteristiche intrinseche del prodotto (potenza, memoria, ...) ma marginali (video, scheda grafica, accessori, ...).
Si vuole andare verso il vero mass market. Ma sempre e comunque da tecnici.
Mi pare che HP con le stampanti sia riuscita ad andare incontro al mass market e più correttamente all'elettronica di consumo perché ha perseguito una strategia di collaborazione con altri marchi e con prodotti che hanno coperto ogni segmento del mercato. Sui PC, mi pare che non si segua la stessa strategia. Per cui non vedoprospettive incoraggianti per HP.

giovedì 10 febbraio 2005

Kiwi3

Mentre su questo blog e da altri lidi si parla di finanziare le piccole imprese nel settore ICT, che cosa fa Piol, pioniere del Venture Capital in Italia?
Scrive un libro autobiografico sulla sua Olivetti e sugli albori del Venture Capital.
E lancia un nuovo fondo: Kiwi3.
Il problema è che Kiwi1 è andato bene grazie alle Tiscali e al momento favorevole. Kiwi2 è andato male. Kiwi3 parte con un ritardo di quattro anni sui programmi.
A parte tutto, che cosa significa Kiwi3? Che c'è davvero qualche possibilità per l'ICT italiana, perché altrimenti non ci sarebbero imprenditori disposti a metterci dei soldi. Non aspettiamoci di veder nascere incubatori come negli anni d'oro, ma qualcosa di certo si muove.

Internet al lavoro

Proseguo un po' la discussione su internet in generale che è iniziata qualche giorno fa, con un ping pong con Beppe Caravita. Ieri mi è arrivata un'email da un'ufficio stampa, che mi proponeva una ricerca sull'uso di Internet in ufficio. Non l'ho presa in considerazione, non perchè WebSense che l'ha commissionata non ne avesse la legittimità, quanto per il campione preso in considerazione: 500 utenti europei (ridicolo). Siccome qualcuno si permette di sbandierare questa ricerca, faccio presente che se esco di casa e busso sul pianerottolo e al piano sopra e sotto ho lo stesso campione per l'Italia; se lo facessi in un ufficio, avrei un campione decisamente superiore. Ma si tratta di un campione non rappresentativo. Ma questa è "statistica". In Italia, e comunque in Europa in generale, si ama giocare con i numeri. Ci sono aziende, Davi in testa, che si inventa sondaggi mai effettuati che giornali, radio e TV utilizzano a man bassa. Se non si verificano i dati del campione, tutti i sondaggi hanno poco senso. Chiedete a Finzi o a Mannhaimer. Se prendessimo per buoni quei dati di quel sondaggio, non saprei che pensare, visto che si tratta di gente che usa il web dall'ufficio. Qui sotto una sintesi presa direttamente dal comunicato stampa.

Internet-dipendenti– In Europa, un utente Internet su quattro è orgoglioso della propria abilità a navigare in Internet, che lo faccia per lavoro o per piacere. Questa categoria di “veri entusiasti di Internet” è stata evidenziata in tutta Europa e si ritrova nei diversi livelli di anzianità professionale. Il 16% di questi ammette di essere dipendente dai download gratuiti: da qui il termine download DJ.
Cyber cercatori sistematici – Circa la metà degli utenti (44%) guarda a Internet come a uno strumento da usare sistematicamente per cercare informazioni. A questa categoria appartengono principalmente persone che ricoprono posizioni manageriali.
Dilettanti digitali – Poco meno di un terzo degli utenti europei (31%) si diletta in Internet, trovando questo strumento utile di tanto in tanto. In questa categoria di dilettanti digitali rientrano soprattutto persone che hanno raggiunto una certa anzianità professionale. Ad esempio, il 39% dei direttori dichiara di essere un utente Internet “soft”.


L'azienda che ha commissionato la ricerca, che cosa fa? Fa strumenti di filtering (semplificando molto). Quindi che cosa emerge dalla ricerca? Che le aziende sono esposte a rischi enormi in termini di sicurezza. Questo è vero. Ma a prescindere dalla ricerche, vuoi per mancanza di cultura, vuoi per la facilità con cui gli utenti si scambiano programmi e file. Negli anni settanta e ottanta, al posto di ricerche sull'uso dei computer, c'erano quelle delle auto, in pieno boom. Oggi, chissà come mai, questi ricerche sono sparite. A proposito, oggi manderò un piccolo questionario ad un gruppo di amici, nei prossimi giorni mostrerò i risultati. Senza un fine preciso.

HP ha rimbalzato in Borsa

Via Carly Fiorina, la Borsa balla, con 11 punti di rimbalzo sul titolo. Eppure l'azienda si trova senza leader, con incarico ad interim del direttore finanziario e alla ricerca di un rimpiazzo. Non facile da trovare così su due piedi. Da alcune indiscrezioni, Fiorina intendeva adottare per la divisione PC una strategia simile a Dell per il mercato interno. Cosa che non è piaciuta al board, che ha accusato la Ceo di aver scelto la strada opposta in questi anni, con l'acquisto di Compaq come aggravante.
Io le borse ormai non li capisco più, ma a questo punto non capisco nemmeno molte aziende. Alla fine, per tornare in profitto con i PC, la strada Dell è l'unica praticabile. Chi premia una scelta diversa non mi sembra, sinceramente, tanto a posto.

mercoledì 9 febbraio 2005

HP senza Carly Fiorina

Le voci della sua destituzione circolavano. Erano, a mio avviso poco credibili, nel senso che non c'erano motivi validi. I motivi il board li conosceva, e oggi l'ha mollata. Al suo posto, ad intermim Robert Wayman, della vecchia scuola HP.
In pratica, c'è qualcosa della vision di Fiorina che non è piaciuta. Non credo che si tratti delle scelte consumer, pronunciate al Ces un mese fa. Non credo che si tratti dei server. Punterei l'attenzione sui PC e sull'alleanza con Microsoft in generale.
Che dite, l'accendiamo?

Smau a 3 padiglioni

Smau: tre padiglioni. Non dico altro. E qui si parla di industria, di sistema, di paese. A momenti il Sap Forum è più grande, e comunque con lo stesso numero di clienti!
Ricordo che Cazzola aveva detto che il futuro di Smau era a 3 dimensioni: ora è a 3 padiglioni...

Ancora sulla situazione italiana

La discussione aperta da Caravita mi sembra interessante. Ha scritto un post sul suo blog dal titolo Alto Rendimento.
La butto là. Forse uno dei primi obbiettivi da porsi è davvero quello di tornare a una cultura industriale, ma nel credito e nella finanza. Pare di capire (e cercherò di approfondire) che vi sia una divaricazione ancora fortissima tra aspettative (da bolla) e realtà, quando ci si avvicina alla magica sfera della rete, e del suo lavoro.
Forse sarebbe il caso di pensare alla rete come terreno di microinvestimenti "lenti", graduali, da banca etica, quasi da microcredito. Con una cultura ricostruttiva direi (eresia) da ...anni 50. Basata sul lavoro e non sul supposto alto rendimento.
Evidentemente, secondo Mr. Reset, viviamo ancora in un mondo ammalato di aspettative fuori dalla realtà. Di tutto e subito. E poi alla fin della fiera mettiamo i soldi nelle case perchè altrove questi fantomatici alti rendimenti proprio non ci sono. Di qui un bel pezzo del blocco allo sviluppo di una generazione.
Certo che con il ferreo rinserramento del nostro oligopolio bancario non si vedono grossi spazi di evoluzione, di nuova cultura, di innovazione....

Credo che si stiano trovando dei punti di confronto interessanti. Da una parte chi vuole venderci la banda, quindi i servizi, e chi vorrebbe costruire delle imprese sull'infrastruttura tecnologica. Siccome non sono problemi da poco, meriterà una bella riflessione su tutto, cercando di allargare il più possibile lo sguardo.
Chi sta facendo qualcosa su Internet oppure nei media, lo fa con uno sguardo a medio termine. con una visione molto diversa dalla nostra. Tutto va in una certa direzione: brevettabilità, legalità, servizi consumer, il digitale terrestre e via di seguito.
Sarebbe il caso, per non finire colonizzati come sempre, che l'Italia e l'Europa si organizzino, aprissero gli occhi. I francesi e i tedeschi mi sembrano più avanti di tutti, e stanno muovendosi bene, anche perché hanno delle industrie nel settore. Noi non abbiamo niente, se non la Telecom. Eppure con Italtel abbiamo delle eccellenze, così come in altri casi.
Cerchiamo di trovare soluzioni di ampio respiro. Se il free non piace, mi sembra che il creative commons sia una buona risposta, se poi aggiungiamo un minimo di canone per il Diritto d'Autore...
Insomma, c'è carne al fuoco, ma soprattutto non c'è molto fumo. E la possibilità concreta di creare aziende e posti di lavoro: veri e necessari.

Internet e banda larga: situazione reale

Prendo spunto da un post di Beppe Caravita, che ha svolto il suo lavoro molto bene, ma al quale mancano dei dati.
Qui in versione integrale
Oggi ho fatto un po' di interviste. Una mi ha colpito....
4 milioni di famiglie sulla banda larga. Più correttamemte: sulla tecnologia Dsl in massima parte usata per banda minima e costosa. Per l'80% è banda da Isdn, lenta e a scatti (telefonici e tecnici..). Ovvero una presa in giro. Almeno per ora.
I power user di Internet sono centomila, ovvero quelli che usano davvero la banda.
I blogger sono meno di centomila. Ma sono nati in meno di tre anni...
I programmatori open source attivi in Italia circa 30mila.....anche questi, meno di cinque anni.....
L'area dei co-co-co è di circa 2 milioni, di cui 600 mila in condizioni di precarietà manifeste.....
Queste cifre dicono una cosa. Su 22 milioni di famiglie e oltre 50 milioni di italiani la rete innovativa e autopropulsiva è ancora molto, molto piccola e molto giovane e nuova in Italia.
E' ancora una elite (visione ottimista) o una nicchia (pessimista).
Un terzo circa delle famiglie italiane campano di industria, meno di 200mila di internet attiva.....
Meglio essere realisti, come giustamente mi ha obiettato J.Live...;-)
Ma...l'intervista alla Ngi (che forse conoscete per la sua Dsl di qualità) si concludeva con una previsione (su cifre di impresa). Al 2008 i power users potrebbero toccare il milione.
Personalmente sono per le utopie (altri direbbero illusioni) realistiche.
L'obbiettivo di un giovane precario italiano su due con fuoriuscita innovativa (quindi mutuo, quindi pensione, quindi famiglia e prevedibilità di vita...) è forse praticabile. Non ne sono certo, ovviamente. Ma preferisco questi ragionamenti al chiacchiericcio attuale.
Preferisco lavorare e sbagliare sulla nuova forza produttiva sociale.
E preferisco questo anche alle cose fin troppo concrete e pesanti dell'oggi: alle decine di migliaia di cassaintegrati Fiat che domani si discuteranno al Ministero del Lavoro....
Quali politiche per mobilitare e far fiorire questo potenziale (ripeto potenziale) di un milione di giovani cervelli italiani?
Quali? La galera Urbani? Le retate propugnate dalla Margherita forse? L'Iri travestita da Sviluppo Italia? Le nuove clientele in costruzione alla Cassa Depositi e Prestiti? Fazio governatore a vita di un sistema bancario protezionista e che nega un mutuo a un ragazzo? L'impulso sul lavoro nero?..ecc.....ecc....
Domanda a: Prodi, Maroni, Gasparri, Berlusconi, Bersani, Letta, Stanca......

Le preoccupazioni di Beppe sono certamente condivisibili. Si basa su dati reali, non su dati presunti.
Vorrei fare un passo indietro. Ha senso parlare di power user per internet?
Di persone con internet ne conosco parecchie (e devo dire che se penso a nuclei famigliari non ne conosco che non abbiano una connessione). Faccio una piccola statistica personale: ho due bimbi, in due differenti classi di un asilo comunale. I contatti con le rappresentanti di classe si tengono via email, perchè tutti hanno un indirizzo email. Quindi la disponibilità di internet. Al lavoro o a casa non conta.
Che cos'è un power user internet? Mi spiace per Luca Spada, con il quale ho condiviso gli albori del web, e anche qualcosa di precedente e di successivo, ma per la gente il power user del web non esiste e non esisterà. Chi è? Il giocatore on line? lo scaricatore folle? Io sono connesso 24 ore su 24, uso il voip, sistemi di messaggistica, gioco e via di seguito. Sono un power user. Difficilmente a casa si sarà mai dei power user. E l'Adsl è per la casa, intesa come Alice e i servizi di Ngi.
Ci sono circa tre milioni di persone su internet che sono utenti più che abituali. Partecipano alle aste, fanno acquisti, si informano, scaricano. Non sono dati miei, ma letti dalle aziende che operano sul web con servizi che richiedono assiduità di connessioni. Si presume che intorno ruotino circa altrettante persone che "sfruttano" questi utenti e la loro libertà di connessione. Certo, messenger non è un sistema che qualcun'altro può usare al posto nostro, ma le aste, gli acquisti on line, lo scaricamento, questi sì.
Allora, si parla di sei milioni di persone che fanno uso delle tecnologie internet. Le statistiche ci dicono che 16 milioni di italiani hanno la connessione internet, indipendentemente dalla velocità di banda, quindi hanno uno o più indirizzi email. Significa che il 40% degli italiani è un utente di servizi internet avanzati con una banda significativa. Non conta se al lavoro o a casa. Conosco parecchi che hanno il web al lavoro, lo usano e lo sfruttano al massimo e a casa non hanno nemmeno un PC. Se noi pensanssimo ad internet per il consumer prescindendo da questi utenti, commetteremmo un gravissimo errore. Anche perchè internet è prevalentemente consumer. Tolti i servizi verticali per le aziende, i portali aziendali protetti, le VPN e tutto ciò che ci vogliamo mettere, il web è puro consumer.
Detto ciò, ci sono almeno un milione di italiani che con internet potrebbero trovare uno sbocco, ma non ci sono più i finanziamenti. I venture capitalist sono spariti, dopo aver investito e portato avanti le più grandi cazzate possibili e immaginabili, finanziando progetti di figli, nipoti e parenti stretti (ma che venture capital è?).
Oggi, se formi un'azienda, anche una cooperativa, e vuoi buttarti nell'Open Source, ma senza andare lontano, nell'assistenza, non trovi uno straccio di banca che sia disposta a finanziarti. Perchè? perchè il business plan di un'azienda del genere non sta in piedi perchè, come è avvenuto alla fine del secolo scorso, ci sono solo aspettative di incasso, ma non un mercato reale su cui confrontarsi. E oggi le banche non danno più i soldi a chi non si presenta con business "pain" solidi.
Io non so se l'Open source possa essere una risposta alla nostra sete di occupazione. Non ne sono sicuro perchè per il momento è una risposta per poche persone. Ci si può lavorare sopra. Di certo l'open source sarà un'ottima palestra, sia lavorativa sia di vita.
Impostare i rapporti lavorativi e sociali sulla "condivisione" può essere un qualcosa di molto interessante, che mi piacerebbe che qualche sociologo studiasse. In fondo internet è la condivisione di documenti (prima di tutto) e quindi una società fondata sul web mi pare che si debba muovere in questa direzione.

Fate Windows Update

Ci sono un sacco di aggiornamenti.

martedì 8 febbraio 2005

VoIP Security Alliance

Ieri parlavo di sicurezza per il Voip. Giuro che di questa associazione di 20 e passa aziende non ne sapevo niente. Ma sono felice.

Brevettabilità del software

C'è qualcosa di incredibile in Italia. Arturo Artom ha intenzione di brevettare un sistema software per i pagamenti con il digitale terrestre.
A parte tutta la problematica sulla brevettabilità del software, uno dei nervi scoperti in Europa, è piuttosto curioso che un personaggio facente parte del comitato strategico del progetto Agire Digitale voglia registrare un brevetto sul tema.
Oppure non c'è nulla di male?

Un po' di calma su Ps3

Ieri è stato annunciato il processore della nuova PlayStation. In sintesi, Ibm, Sony e Toshiba hanno creato un processore con 9 core che va un po' più di 4 GHz.

Vorrei fare un minimo di chiarezza. E' un prototipo. E' potentissimo. E' velocissimo.
Ma come ben sappiamo, il processore non è tutto. Serve alla Ps3 tutta quella potenza di calcolo, ossia undici volte il più potente PC in circolazione ora?
Il fatto interessante da sottolineare è la presenza di nove core del processore, che quindi la strada del futuro non è più sui GHz ma su quanti core ci infileranno.
A parte il facile entusiasmo di tutti i non esperti, vorrei semplicemente ricordare che per sfruttare tanti core è necessario costruire un sistema operativo adeguato, che poi sfrutti le tecnologie della scheda video (sarà anch'essa multicore?), la ram e le periferiche. Insomma, hanno presentato un pezzo. Per il resto, credo che si rivolgeranno ad una piattaforma Linux. Anzi, credo di non aver dubbi in proposito. Realizzare un sistema operativo proprietario e alternativo costerebbe decisamente troppo. Ma a quel punto, siamo sicuri che sia la direzione voluta da Sony? E siamo sicuri che Ps3 sia solo una console di giochi?
Un amico, piuttosto dentro al mondo dei videogiochi, due mesi fa, mi aveva detto che probabilmente Ps3 non sarà il prossimo nome della console. A questo punto inizio a crederci. Ma non credo che Xbox 360 possa essere il nome di Xbox2.

Un po' di dati sull'ICT italiana

Prendo i dati Sirmi, che verranno presentati all'apertura di Infosecurity. Il settore ICT è cresciuto, nel 2004, del 3,5%. l'hardware ha avuto una crescita del 2,8%, il software del 0,3%, servizi di sviluppo -4,7%, servizi di gestione -1,3%, che portano il settore IT al -0,3% complessivo. Il settore delle telecomunicazioni, ha registrato un +1,1% nel fisso e un +7,0% nel mobile, per un complessivo +4,1%.
Come preannunciato, il settore delle periferiche è in forte espansione, con un +13,8% di crescita.
Splittando questo dato, si vede che le aziende investono in sicurezza, 10.3%, puntando sui servizi e meno sul software, lo storage è in declino quest'anno ma si riprenderà l'anno prossimo, colpa del calo drastico dei prezzi, mentre la gestione documentale ha avuto una crescita del 11,5%, che si ripeterà probabilmente nel 2005, con una punta di eccellenza per ilsoftware che cresce del 16.3%.
Quindi, il settore della gestione documentale cresce 5 volte il mercato complessivo. Mica poco.
La crescita media di software per la sicurezza, tra il 2000 e il 2007, sarà del 9,7%, con risultati notevoli per la difesa del perimetro e per il controllo d'identità. Ancora più interessanti i dati sui servizi di sicurezza, come la firma digitale, servizi di certificazione e servizi di gestione della sicurezza, che offrono un incoraggiante tasso di crescita medio del 16.5%.
Insomma, esiste qualche settore non in crisi.

lunedì 7 febbraio 2005

A grande richiesta...

Siccome ho resistito a lungo alla tentazione di vendere Diario Tecnologico ad un operatore di telefonia, ho finalmente messo insieme i pezzi per riaprire i battenti.
Ho appena posto la firma su di un bel contratto di banda garantita per il sito, per cui tra qualche giorno, dopo qualche test, si riparte. Lasciando spazio a tutti quanti, in fondo basterà un file video/avi oppure flash.
Sono mesi che Diario Tecnologico è fermo, perchè era impensabile bloccare il sito e quello di altri poveracci che avevano la sfortuna di condividere o banda o spazio.
La partenza sarà un po' in sordina. Ma staremo a vedere. E' proprio il caso di dirlo...
Se volete sbirciare, cliccate qui (anche se è tutto evidentemente in beta).

Spamming Voip

Sto usando diversi servizi Voip. La cosa più grave che mi è capitata non è tanto che mi cade la linea ogni tanto, ma che ricevo chiamate indesiderate. Fin qui, non ci sarebbe niente di male. Il problema è che si tratta di gente che tenta di vendermi qualcosa. Fa dei numeri SIP a caso, sapendo da che numero partono quelli di un provider, e lo fanno aggratis. Un'azienda vinicola l'ha fatto ben 2 volte in cinque giorni.
Trattandosi di servizi gratuiti (anche loro usano Voip sugli stessi server, per cui non spendono un centesimo oltre al tempo dell'operatore), ho paura che la questione sia infinita. E il bello è che mi chiamano anche lasciando messaggi sulla casella di posta, quando non ci sono. Che in pratica si traduce nell'infestarmi la casella di posta di svariati mega di messaggi audio.
Il futuro ha un suo prezzo, ma temo che chi offre servizi Voip si debba organizzare, almeno senza vendere connessioni su numeri sequenziali.

Prodi e internet: che polemica è?

Mi sono arrivati in questi giorni un sacco di messaggi sulle dichiarazioni di Prodi e internet.
Ha detto che bisogna puntare sulle industrie e non su internet. A parte l'evidente cazzata, ci sono due punti su cui vorrei dire la mia, indipendentemente da quanto è scritto su altri blog.
Il primo punto è questo: Prodi è esperto di industrie, soprattutto nella loro vendita. Quindi è normale che pensi alle industrie come chiave di volta del paese. Come Berlusconi pensa al terziario.
Il secondo punto è semplicissimo: di fronte ad una platea come quella dei DS, deve utilizzare il loro linguaggio (non a caso ha iniziato il discorso con care compagne, cari compagni...) e quindi internet non deve essere intesa come la rete, ma come quelle cose che sembrano offrire opportunità ma che alla fine si sono dimostrate una fregatura. In pratica, si riferiva alla bolla speculativa, non alla rete e alla sua diffusione, che si svolge a prescindere da qualsiasi direzione politica intrapresa dai paesi (a meno che siano illiberali).
Il terzo punto è, a mio avviso, più grave: puntare sull'industria e non sulla finanza e su internet come pone Telecom Italia? Di certo è un'industria. Di certo usa strumenti finanziari. Di certo è una parte fondamentale di internet nel nostro paese. Ma a questo punto, Tronchetti Provera, liquidato dagli amici di Confindustria, in che situazione si è cacciato?

Della Telecom non frega niente a nessuno

Oggi sono molto contrariato.
Del fatto che Telecom diventi sempre più importante non frega niente a nessuno: quasi nessun messaggio su quanto ho scritto nei giorni scorsi. Di solito accede solo con qualche stupidata che scrivo. Sulla Telecom mi aspettavo qualche cosa di più...

venerdì 4 febbraio 2005

Senato: momento storico

Siccome mi è partito il trip della politica, proseguo, citando sempre e solo Cortiana, ma sperando di poter citare anche altri nomi di Senatori e Onorevoli, che significherebbe che i problemi della rete siano compresi da più soggetti.
Comunque, vale la pena citare il fatto che novanta Senatori hanno firmato un documento che impegna il Governo italiano a mettere in campo tutte le azioni utili perché si riparta da zero su questa vicenda [la brevettabilità del software, nrd] e si azzeri una discussione inficiata da pressioni e lobby delle multinazionali; hanno aderito alla mia richiesta più di 90 senatori, quasi un terzo, di tutte le forze politiche e credo che gia’ nei prossimi giorni verra’ messa all’ordine del giorno. E' una delle prime volte che la Camera Alta prende una posizione, fin dalla fase della sottoscrizione, cosi' trasversale e vasta. Questo dimostra la giustezza di chi sostiene come questa direttiva porrebbe un grande problema democratico e industriale, visto che non solo ci negheremmo la possibilità di sviluppare nuove soluzioni creative, ma consegneremmo l'intero comparto delle tecnologie europeo, fatto di piccole e medie imprese, ai grandi gruppi d'oltreoceano.

La legge Urbani: che fare

Prendo spunto da una lettera aperta del Senatore Cortiana, che pubblico qui stto e in forma integrale qui.
Con la presentazione di una serie di emendamenti al ddl 2980 da parte del relatore Asciutti e con la loro comunicazione pubblica da parte del Ministro Stanca si e' meglio definita la battaglia parlamentare tra delle majors musicali e cinematografiche,del resto gia' anticipatadal ddl Franceschini. Attraverso la mobilitazione della rete e l'uso negoziale (e non di strumentale testimonianza) avevo ottenuto con la 2980 il ripristino di una civilta' giuridica coerente con la direttiva europea e, con l'istituzione della commissione interministeriale presieduta da Paolo Vigevano per conto di Stanca, un quadro di riferimento per un successivo lavoro parlamentare. Ora questi emendamenti che conservano il reato penale per il file sharing non commerciale togliendo la galera, pur con la "riduzione del danno" rispetto alla legge vigente, hanno due effetti/significati gravi.
Il primo e' relativo alla rottura di un esplicito accordo che mi ha visto contribuire alla stesura della 2980 al fine di azzerare un obrobrio per partire con un lavoro parlamentare di ampio respiro alla luce dei risultati della "commissione Vigevano".
Il secondo riguarda il merito degli emendamenti che prefigura in via pregiudiziale il possibile lavoro parlamentare intorno alla relazione tra diritto d'autore e rete. Adesso in sede di commissione anch'io presentero' due emendamenti: uno per ripristinare la natura amministrativa del reato e l'altro per iniziare ad introdurre i "creative commons" come tutela autoriale in rete.
E' chiaro che comunque abbiamo interesse a cambiare la legge vigente, ma e' altrettanto chiara la miopia prepotente delle major e la sua capacita' pervasiva trasversale ai poli. E' bene che la rete chieda conto al ministro e alla sua maggioranza delle ragioni della modifica della 2980 che e' una proposta del Governo e non dei verdi! Cosi' come ha efficacemente chiesto conto a Dario Franceschini della sua proposta. Forse ora coloro che dicono "io lo sapevo....i politici sono tutti uguali...Cortiana ci ha usati per farsi bello" possono capire che la situazione e' piu' complicata e che siamo, tutti noi navigatori, all'inizio di un processo di conflitti per il riconoscimento e l'estensione dei diritti. Se non c'e' un blocco sociale che condivide ed esige dei diritti nessuno lo fara' per lui, anzi coloro che vedono messe in discussione delle rendite di posizione consolidate reagiscono conseguentemente. La questione, come la rete, non riguarda solo l'Italia ma l'Europa ed il pianeta tutto. Dal copyright ai brevetti sul software si diffondono insieme alla consapevolezza anche delle buone pratiche, dal flat di Gilberto Gil in Brasile alla battaglia del Parlamento europeo e dei parlamenti d'Europa contro le multinazionali del software e la loro pretesa di controllo degli alfabeti digitali. Perche' mollare ora quando abbiamo un futuro da guadagnare? Noi non molliamo e cerchiamo di andare oltre la riduzione del danno...e togliere quattro anni di galera e' gia' una buona cosa.
Vogliamo darci ancora qualche giorno per un'ampia consultazione con tutte la associazioni e con "il popolo della rete" per decidere se sia il caso di mantenere la deliberante, con una consapevolezza che deve essere di tutti: qualcuno ha rotto un patto preso in Parlamento, e credo che si debba assumere una grande responsabilità politica. Spero che la comunita' che si è opposta al Decreto Urbani sappia mobilitarsi verso chi ha fatto questo grave errore.

Sono per una bella riflessione, nel mio caso assolutamente personale, che poi cercherò di condividere con tutti quanti in questo blog e in altre sedi.
Il mobilitarsi potrebbe non essere l'unico modo per farci sentire. Di fatto, c'è un'occasione unica: le regionali ad un anno dal voto, quello vero.

giovedì 3 febbraio 2005

Telecom e Radiocor

Ricevo un messaggio da Claudio, piuttosto interessante, sempre in tema Telecom Italia.
A proposito di come si muove la Telecom Italia, è d'obbligo segnalare il
forte interessamento mostrato ieri da Tronchetti Provera per Radiocor,
l'agenzia di notizie economiche de Il Sole 24 Ore. Curiosamente Telecom ha
già acquistato il carrozzone Apcom da e.Biscom (oggi Fastweb), l'agenzia di
informazioni con già a capo l'Annunziata prima del passaggio ai vertici
Rai. Una struttura che fa acqua da tutte le parti e che sarebbe affondata se
non avessero fatto il succulento contratto di abbonamento alla Presidenza
del Consiglio. Radiocor verrebbe acquisita da Telecom Italia Media (il
ramo TV e stampa, per i non addetti).
Attenzione: Radiocor è parte integrante de Il Sole 24 Ore e non un ramo
secco del quotidiano della Confindustria che, bilanci alla mano, non
sembrerebbe proprio avere problemi economici. L'operazione non sembra
limpidissima, ma se Telecom vuole acquisire Radiocor per poi fonderla con
Apcom, si troverebbe in una posizione assai dominante nel "commercio" delle
informazioni economiche. Informazioni che passano dal web, dalla TV e da
qualsiasi device connesso....
Naturalmente, Confindustria, Antitrust e Authority varie non avranno nulla
da ridire in tema di conflitto di interessi.... "Sfruttamento della
posizione dominante", vale per Microsoft ma non altri.

Mi pare una discreta bomba.
Mi pare che non sia uscito assolutamente niente a riguardo.
Mi pare tutto molto strano.

La rassegna stampa di Google

Non molti sanno che c'è Google Alert, un servizio che permette di rivecere via Email le ultime notizie in base a parole chiave. Con frequena di "quando disponibile, giornaliera, settimanale".
Il link è qui.

I dati dei PC venduti in Italia

I dati Context parlano chiaro: dov'è la crisi del settore.
Ripubblico qui quanto appare su 01net ad opera della Miti...ca che mi ha evitato di scrivere un po'.
Context ha presentato i dati di dettaglio relativi all'andamento del mercato dei pc in Italia, nell'ultimo trimestre dello scorso anno.
Nel periodo in esame il mercato ha registrato un incremento del 17,8% rispetto al pari periodo dell'anno precedente, chiudendo con un totale di 1.150.000 unità vendute.
L'ultimo trimestre dell'anno ha visto la solita conferma della tenuta dei primi cinque player, se pure con qualche significativa differenza nelle singole performance, e qualche interessante movimento per quanto concerne i player nazionale.
Il primo posto assoluto del mercato è appannaggio ancora una volta di Acer, che con 322.500 unità vendute si aggiudica una share del 28%, con una crescita del 27,5% rispetto al pari periodo 2003.
Al secondo posto la nuova Hp, che mette però a segno una crescita più contenuta pari al 6,6%.
Esplosivi invece gli incrementi di Fujitsu Siemens, Toshiba e Nec, tutti superiori al 100% con una punta pari al 156% per Toshiba.
Le tre società guadagnano rispettivamente la terza, quinta e sesta posizione.
Al quinto posto c'è ancora Ibm, certo non favorita in un periodo tradizionalmente più forte per il mercato consumer. 67.600 le unità vendute, con un distacco di poco più di 2.000 macchine rispetto a Toshiba, e un calo del 19,6% rispetto all'anno precedente.
Dell chiude la lista degli internazionali, con circa 48.500 macchine e una crescita del 33% rispetto al 2003.
Le successive sei posizioni sono tutte in mano agli italiani, con Olidata in ottava posizione con 40.000 macchine stimate e un calo del 9% sull'anno precedente.
Cdc è ancora tra i primi dieci. Una nona posizione con 31.600 macchine, in calo del 53,4% rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno.
Tutte posizioni guadagnate invece da Elettrodata, Datamatic, Si Computer, con incrementi rispettivamente del 12,2, 34,6 e 23,5%.
Si segnala infine l'ingresso in classifica di Comex, nata dal management di Shr, che con oltre 9.000 unità realizza più del doppio delle vendite di Si Computer.

Allora, come la mettiamo?

Lo scatolotto Telecom è un argomento caldo

La discussione sulle intenzioni di Telecom di fare uno scatolotto per il web davanti alla TV è piuttosto accesa.
Sebbene nessuno sia contrario per principio a dare uno scossone ai PC, ormai vecchi di 25 anni, mi pare che anche le grandi aziende vadano in questa direzione, come dimostrano Microsoft e Intel.
Mario mi segnala che ha fatto provare la videostation di Fastweb a sua moglie, che usa il computer al lavoro, e "non si è trovata affatto bene, tbato che da quando si può usare il PC per la posta elettronica gratuita credo che la tastiera non l'abbia più usata nessuno, se non per spolverarla".
Sono tanti i messaggi su questa lunghezza d'onda. E come non condividerli?
Manuela si è spinta un po' oltre, dicendo che "[...] se chi svolge il compito di provider tenta la strada di produttore di contenuti lo fa solo per arrotondare i propri guadagni e sfruttare la posizione di vantaggio, visto che probabilmente i sui clienti da quel sito ci passeranno per forza."
Tutti quanti si stanno ormai orientando al web come un qualcosa il cui sbocco sia la conenssione alla TV, alla banda larga come canale di invio di segnale video.
Per fortuna internet è qualcos'altro, e ricordiamolo, è sempre stato legato alla comunicazione.
Posso tranquillamente dire che la killer application dell'Adsl per tutti sarà il Voice over ip (il voip), che non è qualcosa che sta arrivando, ma qualcosa che è già arrivato. Andate sul sito www.parla.it per farvene un'idea minima, oppure andate a fare una ricerca, usando lo strumento in alto a sinistra su questa pagine e leggetevi i miei post passati.
Il servizio di parla.it, di France Telecom, offre chiamate nazionali illimitate a 1 euro al mese (per i primi due mesi, poi a 20 euro al mese).
Avete letto bene.
Se poi guardiamo la situazione in Germania o in Giappone, ci si accorge che il Voip sta esplodendo e, soprattutto in germania, sono tanti i provider (anche Telecom Italia attraverso una sua controllata) ad offrire connessione + Voip a prezzi stracciati (19.90, modem compreso).
Se avete voglia di approfondire, gustatevi Fritz!box Fon che è un model Adsl/Isnd, possibilità di connettersi alla rete e con due accessi telefonici (standard) da adibire a terminali di servizi Voip su protocollo Sip, quello più comunemente usato.
Cara Telecom Italia, la corsa del treno sta finendo, e con le tue stesse mani. Ma c'è un punto su cui vale la pena riflettere. I soldi che l'azienda perde in Francia e in Germania sulla connessione Adsl, non è che li viene a prendere a noi, con quella assurda tariffa di connessione? Magari a qualcuno il dubbio viene.

mercoledì 2 febbraio 2005

Ulteriore informazione su Telecom

Visto che pubblicando delle precisazioni si finisce con l'essere sommersi di messaggi, metto in chiaro un punto su cui vorrei discutere sulla politica Telecom. Se un utente può essere raggiunto da Adsl, basta un modem e un PC e ci si connette con user e password standard. Ma se chiediamo di essere collegati, ci viene addebitato e tolto un contributo di attivazione, assorbito dalla sovvenzione dello stato. Questa è Telecom Italia. Quella che vuole parlare di servizi, che non sono nemmeno la multimedialità allargata, ma la TV con la possibilità di collegarsi all'email!

Mediaset Premium craccato

Beccatevi questo articolo su Giornale Tecnologico (!).
Purtroppo, come sempre, ci risiamo!

Telecom e l'Adsl

Siccome il post di stamattina a lasciato adito a dubbi di interpretazione, faccio una piccola precisazione. Non sono contrario ai surrogati del PC, sia ben chiaro, ne ho in tasco più d'uno (ogni telefonino di nuova generazione è già di per se un PC), palmare e via di seguito.
Il mio era un problema di sbocchi della tecnologia, nel senso che l'Adsl non può relegarsi ad un ruolo di TV interattiva e on demand, ma la rete è qualcosa di più, che dovrà ancora manifestarsi e crescere.
Che poi i PC debbano diventari più facili non ci piove, c'è molta strada da fare. Ma è la direzione intrapresa da Microsoft e Intel. I risultati sono sotto gli occhi di tutti!
Credo invece, e la Germania e il Giappone ce lo stanno dimostrando, che la killer application per l'Adsl sia il Voip. Pensiamo ad 1 euro per parlare con tutti i fissi nazionali, poi ne parliamo...

Telecom e la TV

L'intervista di Turani di lunedì a Ruggero (la potete leggere integralmente qui) sta lasciando il segno. Telecom vuole portare uno scatolotto, un pc mascherato, come è un pc mascherato un decoder digitale (terrestre o satellitare che sia) nella casa degli italiani, con la TV, anzi, che si mischi con la Tv e con l'Adsl.
A parte il fatto che il PC a me sta bene così, ne ho fatto prendere uno ad un amico a meno di 300 euro e lo connette alla TV. Ma mi chiedo se davvero i signori delle telecomunicazioni facciano sul serio o ci vogliono solo prendere in giro. Internet è nata per comunicare liberi, prima da parte dei militari e poi nelle università. Ora si parla solo di internet sotto controllo. Mi si parla di digital divide, di tante belle paroline, ma alla fine questi signori volgio solo guadagnare il più possibile con le connessioni, siano esse Adsl che Umts.
In questi giorni mi sono messo a fare una ricerca, per motivi di lavoro, sul commercio francese e mi sono reso conto di quanta etica ci sia nelle aziende francesi, sia produttrici che distributrici e retail. I prezzi, generalmente, presso i nostri cugini vengono tenuti bassi, perché è quello che la gente vuole. Chi fa il mestriere di vendere, come Leclerc, è percepito anche come difensore dei cittadini, perchè cerca di offrire prodotti buoni a prezzi decenti. Di sicuro il signore in questione cavalca la crisi, ma ha stretto un patto con i suoi clienti e l'intero sistema francese fa altrettanto. Perchè dico questo? perchè l'Adsl in Francia costa meno che da noi. Anche quella Telecom. E lo fa per adeguarsi ai concorrenti. Qui in Italia ci alza la banda, ma non quella garantita, per fare che cosa, portarci un surrogato della TV sul web. Mi hanno telefonato per sapere se mi interessasse avere le partita di calcio a quattro euro al mese!
Ma siamo sicuri che alla gente freghi qualcosa di avere uno scatolotto in più, sotto il televisore, per avere qualche servizio che altri prodotti possono realizzare molto meglio?
Quando parlo di T-Commerce, ossia del commercio con la TV, vengo guardato male. Ma è la frontiera attuale, non la prossima ventura. Mediaset (Premium) e Telecom (Alice e La7) lo fanno con le partite di calcio. E funziona. Più o meno.
Ma il web, l'Adsl è molto di più. E' comunicare, vivere, interessarsi, hobby, cultura, ma soprattutto circolazione di idee.
Quelli della generazione di Ruggero, nati sotto Piol, non hanno mai capito niente. Si limitino a fare, bene, il proprio lavoro. Cioè vendere connettività seria e vera.
I contenuti e cosa ce ne facciamo della connettività è un problema nostro, anche loro se cercassero delle partenrship. Non il controllo.
Mi spiace che nessun giornale abbia in alcun modo ripreso l'intervento di Ruggero ed estremizzato. Wind voleva lanciare questo tipo di servizio lo scorso settembre, poi si è arenato perchè è, obiettivamente, inutile.
Ma quelli della Telecom sono quelli che avevano preso i furgoni per portarti a casa internet e il PC, nell'epoca d'oro. E noi utenti probabilmente stiamo ancora pagando quell'investimento. Ve li ricordate: in città, tuta rossa, di solito in tre...

Solaris gratis per tutti

Lascio il link al sistema operativo di Sun, diventato gratuito e scaricabile dal sito.
L'operazione è certamente commerciale e speculativa, ma comunque ammirevole e Solaris è un prodotto degno di nota. Di certo non adatto ai neofiti.

martedì 1 febbraio 2005

Msn Search

E' stato lanciato. Qui il messaggio che mi è arrivato da parte di Bill Gates.
È con piacere che vi presento il nuovo motore di ricerca MSN Search costruito in modo da fornire risultati più precisi per permettervi di trovare velocemente le informazioni che state ricercando.
La missione di Microsoft consiste nel mettere la potenza del software a servizio delle principali esigenze dei nostri clienti. Al momento, l'attività di ricerca sul web è diventata una sfida, come dimostra il fatto che quasi la metà delle ricerche più complesse effettuate dagli utenti non riceve alcuna risposta. Ecco perché siamo particolarmente orgogliosi del nostro nuovo motore di ricerca MSN Search, uno strumento semplice ed efficace in grado di aiutarvi a trovare le risposte desiderate all'interno di una vasta quantità di fonti, quali pagine web, immagini e notizie.
Il contributo di milioni di nostri clienti (me compreso) è stato determinante nel guidare i nostri sforzi per sviluppare il migliore MSN Search possibile. Nel caso non l'abbiate ancora provato, vi invito a visitare il sito www.msn.it e a effettuare una ricerca.
Saremmo lieti di sapere cosa ne pensate e vi garantisco che continueremo a migliorare i servizi di MSN in base ai consigli che ci darete.


Blair o Gates

Dai messaggi che mi arrivano, vi state appassionando ad una storia che non avevo sentito.

Durante la "vacanza" di Davos (World Economic Forum), in Svizzera, ad un convegno erano seduti Bill Gates, Bono degli U2 e Tony Blair. E' stato rubato un foglio, attribuito al primo ministro britannico ed è stato fatto analizzare. Solo che si è scoperto che il foglio era di Bill Gates.
I tabloid inglesi si sono spinti in considerazioni sulla grafia, pensando che fosse di Blair, ma le stesse considerazioni non sono condivisibili con Gates. Oppure sì?
Qui il Mirror. Qui la smentita di Downing Street.

Libero tutto nuovo

Da ieri, Libero è tutto nuovo. E bloccava alcuni programmi di posta via pop. Qui trovate la versione di FreePops funzionante.
Dimenticavo: funziona anche con Hotmail (giusto per non farvi chiudere la vostra casella che non potete più consultare in automatico da OutLook Express) e con molti altri servizi di webmail.