mercoledì 31 marzo 2004

Gli italiani e il web

E' stata pubblicata una ricerca condotta dall'Aie, associazione degli Editori, su come gli italiani vedono e pensano Internet. 21 milioni di italiani usano Internet: sono il 43 per cento della popolazione. È il dato forse più importante che emerge dal rapporto. Il 47 per cento naviga in Internet come se sfogliasse le pagine di un libro, ignorando tutte le altre possibilità del web come comunicazione, email, download, interattività, chat, newsgroup, uso dei motori di ricerca. Non ne sono molto convinto, ma non voglio approfondire.
Le novità interessanti non arrivano solo dalle cifre: la metà degli italiani sarebbe disposta a pagare per leggere contenuti editoriali e informativi. Io non ne sono così convinto, almeno per quello che riguarda la percentuale. E motivo. In Internet si è abituati (troppo) ad avere tutto o troppo gratuitamente: musica, film, software, ... Ho messo i film volutamente per fare una provocazione. Il dato che deve fare riflettere non è chi si dice disposto a pagare, ma quel 75% di chi non cambierebbe idea neanche in nel caso di evidenti miglioramenti del servizio (come velocità di collegamento, aggiornamenti continui, semplicità d'uso maggiore).
Mi si dice che si è disposti a pagare per avere informazioni? Ma quale tipo di informazioni si vuole pagare? La consultazione dell'archivio di un giornale? Le novità dell'ultima ora? Gli articoli di oggi?
Vorrei fare presente un po' di cose. La prima è che Internet ha modificato così drasticamente il rapporto con la carta stampata e la televisione che oggi sono nati addirittura dei quotidiani gratuiti (nelle grandi città), che hanno una struttura simile più ad un sito web (tanti articoli brevi) che ad un giornale. Poi, le televisioni ci mettono dei banner e dei testi a scorrimento per arricchire di informazioni le notizie.
La seconda riguarda il modo di fornire le informazioni e i servizi. Nella maggior parte dei casi, non vedo niente di significativo su questo fronte. Ad esempio, la casella di posta più grande a pagamento non è che è un servizio per gli spammer? Probabilmente pagherei per avere un buon servizio antispamming sul server, ad esempio che mi eviti di spararmi sul Gprs i messaggi spazzatura che mi arrivano. Anzi, visto che il Gprs è un servizio che pago profumatamente, mi aspetto che sia già incluso questo tipo di servizio. Pagare per avere informazioni su Internet ha poco senso, o forse sarebbe meglio dire che ha senso per pochi erogatori di servizi. Capisco che gli editori, e se lo capisco, vogliano vendere su Internet informazioni riciclate dalla carta stampata, ma non mi sembra realistico dire che si è disposti a pagare per dei servizi, senza poi dire quali sono questi servizi. E l'italiano, pronto a spendere per Sms e per la beneficenza, non mi sembra che sia mai stato disponibile a pagare le informazioni: siamo uno degli ultimi in termini di vendite di giornali. E questo gli editori dovrebbero saperlo.

Microsoft e i blog

I blog sono in questa fase qualcosa per pochi. Li leggono in una cerchia ristretta di persone e si autoreferenziano. Per questo motivo, non perchè abbia un sacco di lettori che leggono questo come unico blog, io non ho mai inserito i link a lato di vari blog che leggo. Ma li linko spesso nei miei post. Oddio, non molto spesso. Cerco almeno di non rubare le idee degli altri. Che è già qualcosa.
Comunque, siccome nel concetto di blog ci credo, non da quando esiste questa versione digitale, ma in quella cartacea, fin dal 1993, tanto per dare delle cifre, mi piace andare a vedere che aria tira in giro. Non lo faccio spesso. Ma ogni tanto bisogna gironzolare e vedere quel che accade.
Il problema è questo: non sta accadendo molto, se non che il modo di porsi, lo stile, si sta raffinando. Mi spiego meglio. Un anno fa, i blog, non solo quelli italiani, si dividevano in quelli in cui si raccontavano i fatti propri e quelli in cui si commentava qualcosa. I puristi del blog, e ce ne sono tanti, usano i blog stessi come lavagna, senza postare dei lunghi messaggi ma lasciando tracce ed appunti, con rimandi ad altri siti e altri blog.
Poi c'è stato il periodo dei logorroici, quelli che dovevano scrivere 3000 battute su ogni argomento. Oggi si screive, in linea di principio, il giusto. Si argomenta, si delinea un tracciato e si espongono le idee. Accade in tantissimi blog. E devo dire che mi piace. Non mi piaciono, in generale, i blog inglesi, che devono ancora attrezzarsi. Ma non volevo fare una carrellata. Il fenomeno blog insomma si sta facendo più interessante, con varie aggregazioni, feed e quant'altro.
In questo post vorrei invece parlare della nuova piattaforma di Microsoft per i blog, nome in codice MSN Blogbot. Iniziano a circolare delle informazioni, qualcuno sostiene di aver visto una versione alfa. Dubito, ma può essere (Alessandra domattina ti tartasso). In qualsiasi caso, Microsoft ha capito che avere una piattaforma per i blog è importante oggi e determinante per i futuro. Anche perchè andando a far guerra a Google per i motori di ricerca, è chiaro che bisogna dichiarare guerra anche a Blogger, che è di proprietà di Google.
Quello che sembra emergere dalle prime indiscrezioni su MSN Blogbot è che è flessibile e perfettamente integrata con Office. Figuriamoci lo sforzo. Mi aspetto che sia flessibile per scrivere con qualsiasi prodotto (io spesso posto da un palmare su Blogger). Quello che spero è che in Microsoft stiano pensando a tutti. Non solo a promuovere Office. Per il momento, posso dire che Msn.it, con la versione personalizzabile della home page mi ha decisamente convinto, battendo il confronto con la nuova home page di Libero o di Virgilio (Yahoo lo considero fuori categoria, come Kataweb e molti altri).
Come dico sempre, mai sottovalutare Microsoft, rubacchiando idee e mettendo insieme molti cervalli, si possono ottenere grandi risultati. Peccato che la mia home page personalizzata su Mns.it sia fruibile solo con Explorer. Spero che se ne rendano conto e facciano qualcosa. Perché se no si sveglia il Mario Monti di turno e parte un altro casino.

martedì 30 marzo 2004

La criminalizzazione del P2P

Il diritto d'autore è sacro, lo dico sempre. Ma il diritto alla distribuzione, al subappalto, agli aiuti di stato come si collocano?
Che il P2P sia un sistema intelligente per trasferire file e programmi, ma anche musica e film, in modo semplice e veloce non lo può negare nessuno. Si tratta di un passo in avanti per l'umanità? Non lo so e devo ammettere che non mi interessa.
Il fatto a cui tengo è che dire che scambiarsi i file con diritto d'autore era reato prima, lo è tutt'ora, ma si può finire in galera per aver scambiato il film di Verdone o Natale in India? Quale giudice sarebbe disposto, se l'azione è stata svolta senza fini di lucro, a internare per un simile reato?
Eppure il terrorismo psicologico che stanno compiendo è proprio questo. D'altronde, la stessa arma l'ha usata in qualche campagna la Bsa (l'allenza per il software originale) per convincere le aziende a non copiarsi i programma che usa ma a comprarli originali. Ma poi viviamo in un paese in cui un Tribunale della Repubblica giudica legittime le manipolazioni della PlayStation 2, fatto che va ad infrangere non solo diritti d'autore e d'ingegno, ma anche diritti internazionali sulle componenti. E a fini di lucro. Poi giro su Wired e trovo questo articolo su come gli Usa combatteranno il P2P (qui il link).
Insomma, il problema è generale. Solo che anche in questo caso ci sono interessi di parte, e non degli autori. Infatti, tutto ciò che è coperto da diritto d'autore genera, per gli Usa, un po' più del 5% del PIL. Mi sembra una buona ragione per proteggere gli interessi delle major cinematografiche e della musica. Ma anche le case editrici. In fondo, la moralità dietro al diritto d'autore nasconde la vil pecunia di qualche papavero. Come mai non c'è un movimento per il diritto d'autore degli autori, che si pronunciano sempre più spesso a favore del libero scambio? Un consiglio, tanto per restare in tema: andate su questo blog, leggete, scaricandolo il libro di Lessig (è gratuito, distribuibile purché non a fini di lucro e citando l'autore). Un buon esempio di come la cultura, in rete, può cambiare. In concreto e in astratto.
Ne vale la pena.

Antispamming

Dato che sono stato preso di mira dopo il post sulla Urbani, ho colto l'occasione per testare i vari prodotti che sono reperibili in rete per evitare il problema della pota indesiderata. Purtroppo non esiste il prodotto ideale. Norton Internet Security funziona piuttosto bene ma crea troppi intoppi all'utente (ogni volta che lanci un applicativo che va su internet richiede se che cosa può fare e che cosa no), K9 è potente ma un po' complicato da usare, Mail Washer non è sempre efficace. Il primo è a pagamento, acquistabile in negozio e autoaggiornate per un anno, comprende anche il Norton Antivirus, i secondi sono gratuiti, scaricabili qui. A questi ultimi bisogna aggiungere un antivirus, a questo sempre gratuito, da scaricare qui.

La piccola rivoluzione di Google

Probabilmente non ci avrete fatto caso, ma Google ha fatto un piccolo restyling grafico al sito, alleggerendolo ulteriormente e al tempo stesso rendendolo maggiormente leggibili. Quando i particolari fanno la differenza.

domenica 28 marzo 2004

Un click per attivare, dieci raccomandate per disdire

Viviamo in un'epoca strana. Basta un click su di un sito o una semplice telefonata per attivare qualunque tipo di servizio. Invece, per disdire gli stessi, dopo non poche difficoltà, si ottiene l'indirizzo al quale si deve spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Ma è possibile?

venerdì 26 marzo 2004

L'email sbagliata mai inviata

In questo giorni, ricevo messaggi di gente che si è vista recapitare della posta con virus dalla mia casella di posta elettronica. In realtà, è un virus che si riproduce utilizzando due indirizzi della rubrica di OutLook, lo si evince leggendo il messaggio completo come viene recapitato al server e non la parte visualizzata dai client di posta. Il problema è generale, a molti arrivano questi messaggi. Che ci si può fare? Almeno aggiornare l'antivirus, ma non il nostro, quello di tutti quanti!
Se non volete spendere, scaricatevi Avast, è un antivirus gratuito. Previa registrazione.

Hotmail e lo spamming

Da tre mesi sulla casella di Hotmail non ricevevo molto spamming. Il sistema messo a punto da Microsoft si era dimostrato efficiente. Ho usato il passato perchè questa settimana sono arrivati un sacco di messaggi di spamming. O hanno avuto problemi o gli spammers hanno trovato il modo di aggirare il blocco.

giovedì 25 marzo 2004

Microsoft e la strategia contro Sony

Programmare Ps2 è piuttosto difficile. Programma re PC e Xbox è molto più semplice. Microsoft ha deciso di investire in questo senso, ossia creando una piattaforma, denominata Xna, che permetta di sviluppare un gioco e di poterlo distribuire per Xbox, PC e per cellulari. E' inutile dire che la scelta mi sembra azzeccata. Attendo la risposta di Sony.

Grazie per i virus

Ho ricevuto, da ieri mattina, 704 virus per posta elettronica. Fino a ieri ne arrivavano un paio alla settimana.

mercoledì 24 marzo 2004

La risposta su Urbani

Stamattina ho scritto sul decreto Urbani.
La risposta sono stati, già ora, 117 messaggi con virus allegato.
Il popolo della rete è meraviglioso anche per questo. Adoro questo modo di essere e di vivere, di manifestare interesse ed incavolarsi.
Visto che ho gli antivirus e le patch aggiornate (finchè funzionano).

In vigore il Decreto Urbani: una proposta

Alla faccia di chi si è messo a raccogliere firme virtuali su Internet, chi ha invitato Ciampi a non firmare il Decreto (ma esiste?), da oggi è in vigore il decreto salva il cinema e uccidi il P2P. Almeno lo è per sessanta giorni, a meno che non venga convertito in Legge o venga prorogato.
Nonostante il parere contrario di due ministri che hanno qualcosa da dire sul tema, come Gasparri (!) e Stanca (?), da oggi, chi viene beccato a scambiarsi film su internet, e solo i film, rischia una bella ammenda e qualcosa di più. In realtà, poi ci sono altre leggi, i tribunali, i processi, per cui molto probabilmente chi scambia film la passerà comunque franca, con qualche rottura di scatole il computer sequestrato. Ricordo che per i privati, il Decreto non introduce niente di sostanzialmente nuovo. Piratare era un reato ieri e lo è oggi. Il problema è che si prende sempre internet come scusa per problemi più grossi e più seri.
Il nuovo spaventa. Ma il nuovo avanza. Lo stesso.
Il problema principale di questa vicenda è che non si è stati capaci di fare sentire, con forza e con ragione, la voce degli utenti. Miriadi di cavolate scritte qua e là, raccolte di firme senza senso (ieri sera son passato su di un sito che ne ha ben 400!). La disinformazione è un male di questo paese (e sabato e domenica ce ne siamo accorti), ma non è il caso di smetterla di fare parrocchia e parrocchiette e metterci tutti insieme per poter dire la nostra? Certo, nemmeno i provider sono uniti, figuriamoci gli utenti. Ma in un posto dove per manifestare per la pace ci si mena, ci possiamo aspettare qualcosa di serio?
Io credo di sì. Penso che ci siano i pirla e molta gente di buona volontà e in buona fede.
Per Urbani, la risposta secondo me sarebbe facilissima: boicottiamo tutti quanti, coinvolgendo il maggior numero possibile di amici e conoscenti, le sale cinematografiche che proiettano i film italiani per un intero week-end, da venerdì a domenica compresi. Ma non solo le sale, anche i videonoleggi e l'acquisto di videocassette di film italiani.
Nel frattempo, prendiamo d'assalto tutti i siti di cinema gratuito on line (Rosso Alice per citarne uno a caso).
Una forma di protesta silenziosa, rispettosa, che parte dalla rete ed è tutta per la rete. Senza politica, senza raccolte, senza problemi. Proporrei il week-end dopo Pasqua (da venerdì a domenica).
Quello che penso sulla pirateria cinematografica mi sembra abbastanza noto (fatevi un giro sui messaggi di questo blog se ci siete capitati per caso). Non credo che i film scaricati siano competitivi nemmeno con le cassette tenute peggio di Blockbuster, figuriamoci con i cinema. Ma quanto è aumentato il prezzo del biglietto del cinema negli ultimi cinque anni? Io noleggio una prima visione da Esselunga, in DVD, a due euro. Questa è la risposta alla pirateria di film brutti, che poi si vedono da schifo e che si sentono anche peggio. Per non parlare del fatto che ogni volta che scrivo un CD, anche per le foto dei miei bambini, devo pagare Michael Jackson e Verdone. Io sono autore, ma non credo che vedrò mai una lira da quei soldi...

martedì 23 marzo 2004

497 milioni di euro a Microsoft

Bella multa per abuso di posizione dominante da parte dell'Antitrust europea. E pensare che Steve Ballmer voleva transare anche settimana scorsa...

Rosso Alice: le classifiche di musica

Mi viene una domanda: dal nuovo portale di Telecom per le Adsl è possibile scaricare musica originale (a pagamento), scegliendo tra una libreria che si dice di 400.000 brani (realizzata da Buongiorno Vitaminic ma che l'azienda, d'altronde quotata in Borsa, ben si immagina di pubblicizzare). Ho provato ad acquistare un brano. Esce un messaggio che mi dice che il servizio sarà disponibile a breve. E le clessifiche, allora, a che cosa si riferiscono?

La casa del futuro e le console

In questo periodo sto partecipando ad un forum on line sul futuro del gaming. E' un forum ristretto, per addetti ai lavori e devo dire che sono tra i pochi europei che vi partecipa. Ci sono capitato per caso perchè sono stato segnalato, non me lo sono cercato. Però mi rattrista un po' il fatto che ci siano pochi europei (una decina in tutto su oltre 200 inviti).
Questo forum mi costringe a collegarmi tutti i giorni settimanali tra le 11 e le 3 di notte, per chattare e per cercare di trovare le tendenze dei prossimi anni. Di fatto, quasi tutti, sono incavolati neri con le software house di giochi, con Intel e con i creatori delle schede video. Per le software house, il discorso è semplice: soffoconano la creatività e la soggiogano al marketing (quante volte ho postato questo tipi di messaggi!). Intel e Microsoft sono mal viste perchè vogliono portare in casa il divertimento digitale, sebbene in milioni di salotti trovino posto Ps2 e Xbox, che sono dei computer a tutti gli effetti, sono digitali e portano divertimento. Perchè mettere altri oggetti quando quelli che ci sono, una volta espansi nel modo corretto, possono già rispondere a delle presunte esigenze di divertimento. Perchè cercare altri standard quando gli standard ci sono già?
Per le schede video, il problema è molto più serio. Da due anni a questa parte, i passi in avanti nelle tecnologie video sono stati enormi, ma nel futuro prossimo non ci sono più queste possibilità. E nemmeno la velocità potrà andare in soccorso. Quindi, il sistema gaming, che ha vissuto lo scorso periodo in balia dei chip grafici e dei soldi che pompavano, si ritrova di colpo in crisi tecnologica. Questo cosa significa: che bisogna tornare a programmare seriamente per creare le routine e non solo sfruttare le librerie già fatte, e che probabilmente la creatività riprenderà il suo posto. Il mondo dei giochi poi si è diviso in tre branchie distinte: Ps2, PC e Xbox. Questo non ha fatto molto bene all'industria, ne convengono tutti, perchè il costo di sviluppo di un gioco multipiattaforma è diventato realizzabile solo per pochissimi nomi noti, almeno per avere l'uscita dei prodotti contemporanea. Su GameBoy e nGage, invece, si vive di luce riflessa, ossia non c'è quasi mai creatività nata per questi dispositivi. Molti designer si lamentano del fatto che alcuni giochi, per essere multipiattaforma, devono scendere a compromessi tali che non ne giustificano spesso gli sforzi iniziali. Insomma, la situazione non è rosea per il mercato, e le incertezze, secondo me, sono destinate ad aumentare nei prossimi mesi. DI fatto, il 2004 non ha ancora visto l'uscita di un gioco che sia significativo. Qualcosa vorrà dire...

lunedì 22 marzo 2004

Aol e Microsoft

Girano voci su internet, confermate da qualche articolo sui principali quotidiani americani ed europei, di un'interessamento da parte di Microsoft per l'acquisto di America on Line, principale provider degli Usa. A parte il fatto che Microsoft si prenderebbe una bella fetta delle connessioni ad internet, mi lascia qualche dubbio l'operazione. Mi spiego meglio: in un momento in cui l'antitrust si occupa sempre più con insistenza di Microsoft, questi decidono di inghiottirsi il principale concorrente? In secondo luogo, molti problemi Microsoft li ha per Explorer. Aol è l'azienda padrona di Netscape, che era il principale concorrente, quello che Microsoft ha annientato. Altra ragione per non intervenire sull'azienda. Aol è un'azienda unica insieme a Time Warner, e non mi sembra che abbia problemi economici (la Warner, nel cinema, sta puntando a mangiarsi Disney!). Può essere che Aol non sia più fondamentale, ma di certo ha oltre venti milioni di utenti (paganti), contro i nove milioni di Msn. Microsoft ha interesse sia nelle connessioni sia nell'investire sui cavi, ma probabilmente, per l'azienda, non si tratterebbe di un investimento per l'immagine. Ma d'altronde, quando mai Microsoft ha fatto qualcosa che giovasse alla propria immagine?

...e se l'Adsl andasse molto più veloce della fibra?

Si chiama BIC-TCP, acronimo di Binary Increase Congestion Transmission Control Protocol, è stato appena presentato ed è il probabile sostituto del TCP-IP, il protocollo di trasmissione dati adottato da internet. Il vantaggio di questo sistema è quello di indirizzare i dati molto più rapidamente, riconoscendo pacchetti di dati simili e quindi decongestionando i server. Come sempre, un conto è la teoria e un conto è la pratica, ma certamente il Tcp si è dimostrato, negli anni, molto affidabile. Vedremo questo nuovo protocollo se lo sarà altrettanto.

Alla Intel sono impazziti di botto

Leggo con una certa sorpresa che anche Intel adotterà una numerazioen dei processori in base alle reali potenze di calcolo e non più in base ai MHz, così come ha già fatto il concorrente Amd. Il problema è che, come è accaduto per i processori a 64 bit, Intel si trova a fare delle scelte che ha denigrato, sotenuto che erano sbagliate, inutili e dannose al mercato. E' possibile che abbiano cambiato idea su tutto il fronte? La cosa che più mi lascia perplesso è che l'azienda non intende salvare la faccia da questa che è, decisamente, una figuraccia di fronte a tutti gli operatori del mercato. Un conto sono le straegie aziendali, un conto sono le politiche commerciali, ma un conto è prendere in giro gli utenti e i partner. Ma probabilmente mi sbaglio. Pensateci voi.

venerdì 19 marzo 2004

Nokia pensa ai blog

Nokia ha presentato una soluzione cellulare-PC-web per i bloggers. In pratica, si tratta di una piattaforma per postare messaggi in movimento, mandando anche immagini a corredo. Una consacrazione per i blog o solo una buona idea di marketing? Staremo a vedere.

Primi applicativi a 64 bit

Tra le tante novità del Cebit di Hannover, è giusto segnalare che qualche sviluppatore ha iniziato a sviluppare applicazioni a 64 bit per gli Athlon 64 di Amd. Durante la presentazione di ieri, Amd non solo ha mostrato il nuovo processore Amd Athlon 64 fx 53, ma ha anche mostrato Far Cry di Ubisoft, uno dei primi giochi a 64 bit. Inoltre, molto l'interessa da parte di tante software house, come ad esempio, Pinnacle, Ulead e Adobe, che vedono nei 64 bit la giusta risposta alla richiesta di prestazioni in ambito di rendering video e di filtri grafici.
Su www.tecnoattack.it, nella sezione di Diario Tecnologico, c'è un primo filmato su questo processore. In seguito ne verrà un altro, con una prova sul campo e i test di benchmark.
Il prezzo del processore è inoltre inferiore a quello del più veloce Pentium 4 di Intel in circolazione.

giovedì 18 marzo 2004

L'antenna e il digitale terrestre

Un amico prende un decoder digitale terrestre. Lo collega correttamente al tv e all'antenna e non riceve niente, sebbene sia a conoscenza che ci siano, nella sua zona, i segnali digitali di Rai e Mediaset. Mi chiama in soccorso. Arrivo, controllo che tutto sia a posto, provo la tv tradiozionale e i segnali sono perfetti, ma la ricerca del canale digitale non trova niente. Penso che il prodotto sia rotto e consiglio di riportarlo al punto vendita.
Oggi scopro che non è rotto, ma che semplicemente il segnale dell'antenna è troppo debole per la televisione digitale. Succede così a moltissimi acquirenti è l'ammissione del negoziante, per non parlare di quelli che il segnale digitale non lo ricevono affatto!
Morale, bisogna rifare l'impianto condominiale (non esiste incentivo), non si può rendere il decoder acquistato e quindi si sono buttati i soldi nel cesso. Per la tv digitale ci sono interessi enormi: vogliono farci cambiare tutti i televisori da qui al 2006 e si scopre che bisognerà cambiare anche gli impianti d'antenna in una casa su tre. Temo che chi abita fuori da una città verrà tagliato fuori dal segnale digitale. Con buona pace di Murdock. Come spartirsi un mercato da sogno, artefici le televisioni, i costruttori, ci realizza le infrastrutture e chi mette a disposizione le tecnologie.
Parliamone, qui in Italia e in Europa. Meno male che con l'Adsl a 640 ci potremo vedere i canali TV! Con un minimo incentivo.
Oggi compri un decoder satellitare e rischi che a settembre sia da buttare (tuo per sempre della pubblicità lo cambierei nel fine nel tuo per sempre!), il digitale terrestre è una mezza fregatura (figurati se l'apparecchio costa 300 euro!), internet a banda larga non è disponibile a tutti. Che bel panorama.

Denuncia MPA in Italia

Mi è arrivata una mail da parte di un provider che si è visto recapitare dalla MPA (l'associazione cinematografica statunitense) una denuncia per un suo utente P2P, ovviamente italiano. A parte il concetto che sta alla base, il provider sostiene di essersi limitato ad avvertire l'utente della denuncia e di non comportarsi in questo modo.
Non sapevo se scriverci sopra o no. Poi mi sono imbattuto su Punto Informatico e ho ritrovato la notizia, con tanto di dichiarazioni.
A questo punto, mi chiedo se il provider si sta comportando bene e se la richiesta di chiusura del sito (che l'utente non ha, ma era una condivisione su linea Adsl!) abbia senso. Le aziende della MPA sono presenti in Italia, hanno agenti e rappresentanti. Questi potrebbero, volendo, intraprendere azioni legali. Il tutto per due film, della cui qualità, non cinematografica ma di riproduzione video e audio, nulla è dato sapersi. Questo cosa significa? Poniamo il caso che io entrassi in una rete P2P (che ipotesi!) e metta in condivisione un file del mio disco che però rinomino con quello di un film ma non lo è, mi potrei beccare una denuncia dalla MPA? E a quel punto, come dimostrano che era quel film e non un database di Access rinominato, anche se fosse reperibile un file delle medesime dimesioni contenente realmente il film in questione?
Non basta la tracciatura del file, il nome e le dimensioni. Bisogna averlo scaricato da quell'indirizzo. Le prove del reato ci devono essere, altrimenti sono supposizioni. Questo, il decreto Urbani non l'ha modificato.

Preoccupazioni

I post di questi giorni, sia P2P che su Sky, mi dimostrano che c'è molto interesse. Da parte dei pirati. La cosa che mi preoccupa, vedendo le preoccupazioni per il decreto Urbani, è che alla fine, per causa di pochi, si finisca con il dare ragione a chi ha voluto quel decreto sbagliato.
Il mondo si muove in un modo, e per salvare gli interessi del cinema triste italiano si fanno delle leggi liberticide. Ma non solo, leggi che vanno contro la libertà individuale. Il fatto che partano da un principio sacrosanto (fino a che non ci si mette d'accordo e si mette fine al diritto d'autore) di tutela per chi ha creato qualcosa, non scusa il comportamento e la decisione di questi qui.
Se Vivendi piazza un pezzo grosso (e anche donna, che non capita così spesso) alla commissione europea e si decide che l'uso personale deve essere garantito, cosa che accadeva anche per piaghe sociali come la droga qui da noi, non lo è per il cinema. E solo per il cinema. Il fatto grave è che i nostri politici vanno in giro e montano casi sulle varie sparate di Berlusconi e sulle critiche inamissibili, si prendono la briga di perdere tempo per fare una legge per dare la Grazie ad una persona, ma non vanno a vedere quali sono i problemi veri che ci sono e che loro stessi creano. Internet, lo dice questo governo e lo diceva quello precedente, è prioritario nell'interesse dello sviluppo del paese. Ma visto quello che accade nel palazzo, non mi sembra vero, c'è solo voglia di controllo. Anche in altri stati accade così, solo che qualcuno ha capito che internet, proprio per come è e come stato pensato, è incontrollabile. Basta spostare baracca e burattini telematici in un altro stato e ti gabbo la legge.

Cebit: sempre più telefonini

Strana tendenza: al Cebit di Hannover, sono presenti tutte le aziende di telefonini, oltre alla gran parte delle aziende dell'ITC. Alla fine, con Smau morente (chiedete in giro agli espositori dello scorso anno che belle idee ha in sebo la fiera per questo!), praticamente gli inglesi fuori dal mercato espositivo, non ci sono altre occasioni per presentare i prodotti in Europa. Eppure esistono, eccome, dei mercati interessanti.

mercoledì 17 marzo 2004

Sorgenti di virus on line

Non solo il codice rubato di Windows circola su internet, ma anche quello dei virus più temibili. In questo modo, anche un ragazzino alle prime armi di programmazione può prenderlo, modificarlo, compilarlo e creare una nuova variante di virus. In pratica, la piaga dei virus diviene inarrestabile. Alcuni provider americani hanno deciso di bloccare le connessioni di chi non ha dei sistemi di protezione di base, come un firewall. Mi sembra già un piccolo passo avanti per combattere lo spamming e le intrusioni. Solo che dovrebbe farlo il sistema operativo o un tools fornito dal provider stesso. O no?

martedì 16 marzo 2004

Apriti o cielo

Sabato mattina. Un centro commerciale nell'hinterland milanese. Zona elettronica. Pigna di decoder digitali satellitari in vendita a 99 euro. Con possibilità di inserimento di Cam (per vedere vari sistemi televisivi). In un paio di minuti, ne ho viste sparire una ventina. Gente che se ne prendeva anche cinque o sei. Mi avvicino. Chiedo al commesso. E' per vedere i canali in chiaro e per poterli espandere, è la risposta, ma vedo che anche lui è molto meravigliato.
Sabato pomeriggio. Un mercato importante milanese. vedo in un angolo, tre tizi con un paio di quei decoder messi giù per terra. Mi avvicino e chiedo a quanto li vendono. Non faccio in tempo ad avere la risposta che arriva un quarantenne che ne prende subito uno: 500 euro è il prezzo. La mia faccia è un punto di domanda. Vedo tutto con questa cam e dove vi trovo se non funziona? Ho capito al volo.
A questo punto credo che la società che ha realizzato il Seca2 pagherà un bel rimborso a Murdock, se è vero che era sul contratto.
E capisco anche perchè stanno uscendo di nuovo riviste che parlano di televisione e di satellite, visto che Sky manda a casa tutti i plainsesti gratis ogni mese!

Urbani, i provider e gli stranieri

Sono stato massacrato da tutti, perchè sono tra i pochi che vedono nero nel decreto Urbani. Faccio un altro passo e qualche provocazione. In pratica, non c'è più una distinzione tra chi mette a disposizione un file su di una rete di condivisione di file e chi invece lo mette su di un sito internet. La differenza è evidente, ma non per la legge. Come si fa ad ecquiparare chi mette deliberatamente un file su di un sito internet (gratuito o a pagamento non conta) per essere scaricato con un ftp, magari proteggendolo con una password, e chi invece condivide dei file a computer acceso. Ma se si usasse un provider straniero, che cosa potrebbe fare questo decreto? niente. Allora, si costringono i provider italiani ad impazzire per monitorare la rete, mentre un provider straniero non ha questo costo. I nostri provider diventano meno competitivi e la pirateria, quella vera, non ne risente minimamente. Il provider, poi, deve svolgere delle indagini, ma su file e dati che sono provati. Mica è un magistrato! Il decreto parla espressamente di come i provider, che fossero giunti a conoscenza di attività illegali, devono denunciarle.
Il grande fratello, come legge, è stata bocciata dalle camere nel 2003. Ora spunta fuori in questo decreto, ma solo per il cinema, che è finanziato in larga parte dallo stato. Mi chiedo un paio di cose a tal proposito. Come mai film tv come Elisa di Rivombrosa o Orgoglio sono finanziati dai canali televisivi, hanno costi ingenti e comunque si può pensare ad un pareggio dei costi e invece molti film, veramente squallidi del nostro pessimo cinema italiano, vengono finanziati dalloStato, visto che poi i film raccolgono al cinema, nella paytv, nelle cassette e nella televisione per anni e anni?

domenica 14 marzo 2004

Pirati domestici

1.500 euro per chi viene beccato a scaricare film da Internet ad uso personale. Anche l'arresto per chi lo fa a scopo commerciale. Ecco come Urbani difende il cinema (sovvenzionato e spesso strapagato dallo Stato) contro la pirateria dilagante. Alla faccia di tutti coloro che parlano, che hanno parlato e parleranno nei prossimio giorni: altro che buone notizie, il P2P è destinato a morire.
Ma come mai la legge non riguardi la musica, i libri e le fotografie non è dato sapersi. O meglio, Non sono i soldi delle sovvenzioni statali. Come sempre c'è qualcuno che gongola. Siamo in Italia.
Informazioni qui e video e audio qui (real player necessario).
In giro ho letto messaggi indiavolati, da altre parti c'è chi dice che non cambia nulla. In realtà cambia. Siamo, come utenti internet, spiati a tutti gli effetti. I nostri provider terranno traccia di ciò che facciamo e ciò che utilizziamo. basta un niente, e si rischia, per una cazzata, di finire in un casino più grosso di noi. Mi vedo già il primo processo che vede protagonista un quarantenne, che non naviga su internet, che si trova a difendersi a fatica dalle accuse di scaricamento di film effettuati dal figlio a sua insaputa, che poi rimasterizzava, gratis o in cambio di soluzioni di compiti in classe, ai compagni. Da noi i problemi non si risolvono: si ghettizzano. E questo accumunare la droga con lo scaricamento di film mi manda letteralmente in bestia.

RossoAlice: partito ma...

RossoAlice, il nuovo protale di Telecom, che sostituisce la ridicola casa di Alice, è partito, ma senza banda allargata a 640 e con una serie di problemi. La maggior parte dei filmati non parte, con un errore: manca la licenza. Insomma, non conveniva attendere qualche giorno?

venerdì 12 marzo 2004

Nokia, SMS bombing

Pare che Nokia, per invitare i suoi clienti al Cebit, abbia inviato un messaggio SMS. Si sta dimostrando un boomerang. Alcuni modelli di cellulari della casa, tra i quali il 3510 e il 6100, si sono bloccati. Solo recandosi in un Nokia Service è possibile sbloccarli. Questo fenomeno non è nuovo nemmeno qui in Italia: Wind, qualche settimana fa, ha costretto molti suoi consumatori con carte ricaricabili a spegnere il telefonino per farlo funzionare di nuovo: un messaggio bloccava molti apparecchi di molte aziende. Insomma, gli SMS sono dei testi, ma bisogna saperli mettere insieme.

Microsoft e la faccia tosta

Leggo su molti siti nord amerticani che è ormai palese il collegamento tra Sco e Microsoft. Cnet.com, addirittura, riporta nomi e cognomi.
L'azienda, ha perso l'ennesima occasione per fare un bella figura, e contribuisce a fare in modo che gli utenti Linux si accaniscano ulteriormente. Sul fronte Linux, c'è da segnalare la prima beta ufficiale di Intel relativa alla tecnologia Centrino. Un bel colpo.

giovedì 11 marzo 2004

Da morire dal ridere

Leggo su una news di zdnet.it è giunta voce che proprio in questi giorni Apple starebbe passando un brutto momento in quanto, Bill Zeller, che aveva scritto il programma in meno di due settimane prima del lancio di iTunes, ha dichiarato di aver smarrito il codice sorgente in un crash del proprio pc.
Spettacolo, ma non per la perdita dei dati...

Se l'uso personale di file con diritto d'autore è legale...

La direttiva europea, approvata dal parlamento di Strasburgo, dice esplicitamente che l'uso personale di file protetti dal diritto d'autore è lecito e non punibile, mentre va giù pesante con chi commercia il materiale.
A questo punto, il primo che mette a disposizione degli altri un file, è perseguibile? Io credo proprio di sì, per cui, sebbene scambiarsi dei file, per uso personale e solo personale, per cui anche il concetto di scambio andrebbe precisato con attenzione, perchè se scambio uguale baratto, uguale commercio, mi sa che si finisce nelle grane, la creazione di una copia per l'inserimento in una rete P2P è un reato. Non è reato se accidentalmente, ma forse anche intenzionalmente, si scarica un file da qualche parte per uso personale. Questo cosa significa? Che è legale avere dei file piratati in casa, ma se li si mette a disposizione degli altri si commette un reato. Quindi, tutti coloro che entusiasticamente hanno accolto questa legge si devono ricredere, anche il TG3 ieri sera ha citato testuale "buone notizie per chi scarica musica da internet". Non è reato possedere i file, è reato metterli a disposizione. Ma se non si possono mettere a disposizione, come si possono prendere per uso personale? E' qui che devono entrare in gioco le forze di polizia.
Insomma, il diritto d'autore, secondo me, oggi è molto più tutelato che in passato. Il vantaggio è che non si è castrata ogni aspirazione all'uso di tecnologie moderne e future. E questo è importante. Inoltre, spero che questo calmieri un po' il prezzo dei prodotti, soprattutto musicali. A darmi ragione le vendite della compilation di San Remo, che va a gonfie vele ad un prezzo accessibile e in edicola. Se la differenza di prezzo tra il tarocco e l'originale è ragionevole, perchè acquistare il tarocco.
Aggiungo un punto. Siccome ho detto che i film scaricati sono di scarsa qualità, alcuni amici mi hanno fatto vedere un paio di film usciti questo week-end e presi da Kazaa: la qualità mi ha lasciato interdetto. Forse Urbani, nel suo delirio, ha qualche ragione. Anche se, e lo ripeto, un conto è vedere un film sul monitor e su una sedia e un conto in salotto sulla TV.

mercoledì 10 marzo 2004

Le news automatiche di Msn

Ne avevo parlato qualche tempo fa. Andate a fare un giro a questo link. Non so se a Google si debbano preoccupare, ma di certo non devono stare allegri. Bisognerà vedere se è solo grafica in più... L'edizione statunitense prevede anche di linkare i blog (vedi qui). Interessante.

Il set top box di Wind

Leggo, su molti siti, le dichiarazioni rilasciate da Pompei di Wind.
A settembre saremo pronti a lanciare la televisione via ADSL. Chi comprerà il pacchetto Internet e Tv, avrà le chiamate gratuite. L'offerta televisiva via Web comprenderà tutti i programmi digitali, da Sky a Mediaset e ovviamente anche Rai.
Con il decoder di Wind, sarà possibile navigare in Rete, guardare la televisione, scaricare file, ascoltare la radio e ovviamente telefonare. Tra i servizi innovativi in fase di studio, la possibilità di interagire con il gestore (ad esempio per controllare la bolletta telefonica) e con altri soggetti (guardare il conto in banca, fare la spesa). Niente fili in casa, perché ci sarà la possibilità di installare il set top box con tecnologia WiFi.

In pratica, se prendi la TV a pagamento, non paghi le telefonate. Se prendi questo sistema, userai la musica (pagando sulla bolletta come farà Telecom con Rosso Alice dalla prossima settimana), vedrai i film e quant'altro.
Capisco che è un buon sistema per portare in casa internet a chi non ce l'ha, ma visti i prezzi dei PC con 2,6 MHz di processore (circa 340 euro iva inclusa, con un monitor altri 150, ma converrebbe collegarlo alla TV), non so fino a che punto una soluzione del genere possa essere vantaggiosa. Avrei preferito che si ripetesse una soluzione simile a quella realizzata da Telecom qualche anno fa, che portava a casa degli italiani internet e i PC. C'era ancora Compaq, internet stava iniziando il suo percorso e i costi erano ancora elevati. Oggi, che ci sarebbero le premesse, non lo fa più nessuno. Strana la vita.

martedì 9 marzo 2004

Videogames in crisi?

Oggi non parlerò di P2P, ma vorrei tornare sul tema dei videogiochi. Dai messaggi che ho ricevuto, ci sono tra i lettori molti operatori in questo settore, che in parte mi hanno scritto per smentire quanto detto sui giochi degli ultimi mesi, altri per dirmi che la situazione è peggiore di come l'ho dipinta. Ilproblema dei videogiochi è molto complesso, è vario, nel senso che i problemi di Ps2 non sono quelli del PC, quelli di Xbox (perchè, ha dei problemi?) non sono quelli del GameBoy e via di seguito.
Di certo, i giochi, una volta esplorata la chiave della grafica ultra spinta, del realismo quasi fotografico, subiscono la crisi di idee. Ormai i filoni sono stati percorsi in lungo e in largo, ma quello che stupisce è che mancano idee. Anche quando queste idee ci sono, vedi Fable di uno dei pochi geni in questo settore, la tecnologia arranca e quello che doveva essere il massiomo per il multiplayer probabilmente non lo vedremo mai, se non per partite a singoli giocatori. Aver premuto l'acceleratore sulla grafica, sulla elaborazione pura, non mi sembra abbia prodotto un mercato, ma lo abbia ammazzato. Mi spiego meglio. Qualche anno fa, al tempo di Quake 2 (1997-98), la grafica era accettabile e i costi di produzione di un videogioco abbordabili, per cui anche qualche gruppo di sviluppatori indipendenti poteva farsi largo nei negozi. Oggi le produzioni sono miliardarie. Richiedono preparazione e tecnologie che si possono permettere in pochi. E alla fine i giochi belli sono sempre meno, perchè non è che uno può avere una buona idea all'anno. Restano gli artisti, ma anche in questo caso li si conta sulla punta delle dita di una mano. E le scatole nei negozi si assomigliano tutte, come i giochi. E se ne vendono sempre meno. Anche se il noleggio torna ad andare forte (ma è solo per Ps2). Quindi, potrebbe essere anche un problema di costo dei giochi. Magari mi sbaglio, perchè anche in edicola, a basso costo, i giochi iniziano a stentare. Ma qui potrebbe essere colpa della scarsa qualità dei giochi venduti, o per il fatto che spesso si tratta di giochi di nicchia venduti al mercato di massa. Anche in questo caso, è il sistema che affossa il sistema. Incredibile.

Flash e Linux

Leggo in molti siti che Macromedia ha intenzione di creare un'edizione di Flash anche per Linux, non solo per Windows e Mac. Una consacrazione importante, ma io uso già Flash Mx su Linux, con WinE. Flash MX 2004 invece non funziona, ma in realtà non potrei sfruttarne le potenzialità, perchè non esiste un plug in Linux per Flash 7, che supporti l'ActionScript 2. Quindi, capisco il marketing, ma se Macromedia vuole fare una versione Linux di Flash, non sarebbe il caso che facesse prima il plug in per far funzionare le animazioni e i siti creati con l'ultima versione?

lunedì 8 marzo 2004

Film e P2P

Tra i tanti messaggi ricevuti sull'argomento, ce ne sono parecchi, tantissimi, che mi indicano che i film di qualità vengono denominati in gergo come dvd ripped, proprio perchè catturati e trasformati in Divx da DVD. Chiaramente questi film sono di grande qualità, ma facendo un giro su Kazaa ho potuto vedere che non si tratta di prime visioni al cinema e che, a quel punto, hanno poco appeal: io noleggio i DVD da Esselunga a due euro al giorno, non rischio niente, aiuto il cinema e in più ho i contenuti extra (sul dvd ripped ovviamente mancano). Per vedere Le barzellette sul PC, con uan qualità scadente, rischiando di beccarmi 1000 euro di multa e forse una denuncia penale, non mi sembra intelligente. Capisco però che su internet ci sia gente disposta a tutto pur di non pagare, magari paga bollette astronomiche ma non vuole girare dei soldi a nessuno!
Dalla prossima settimana, Rosso Alice, il nuovo portale a banda larga di Telecom, metterà a disposizione film da vedere gratuitamente (circa 200). Il tutto fino al 30 aprile, poi due o tre euro a film.
In ogni caso, definita questa come cifra congrua, c'è da dire che li si vede sul PC, a meno di diavolerie per collgerlo al TV. Io i DVD li vedo, comodo comodo, in salotto.

venerdì 5 marzo 2004

Guai nei videogames

Che il mercato dei videogames sia in fase di stallo lo dico da tempo, da anni. Il bello è che scopro che Xbox2 non avrà l'hard disk e si svilupperanno i giochi sul Mac, che Half Life 2 non uscirà nemmeno quest'estate, che Splinter Cell Pandora Tomorrow è l'unico titolo di rilievo da qui a tre mesi e che i giochi in edicola non si vendono più.
Insomma, il panorama non è dei migliori.

Patente Europea del Computer

Il TAR Lazio Sezione III^-ter, presieduta dall’ill.mo Presidente dr. Francesco Corsaro, con Sentenza n°109 del 2004, su ricorso di TESI Automazione S.r.l.,(Distributore dei Programmi di Formazione e Certificazione Microsoft Office Specialist e IC3) difesa dall’Avvocato Carmelo D’Alessandra del Foro di Catania, ha annullato il decreto del Ministero dell’Innovazione Tecnologica del 08/04/2003, nonché la convenzione del 27 giugno 2002 tra MIT e AICA, intesi all’affidamento diretto, al di fuori di ogni procedura di evidenza pubblica, del servizio di certificazione Informatica ECDL dell’AICA. Il TAR Lazio ha quindi dichiarato nullo il progetto “Vola con Internet”, e gli atti presupposti, coevi e consequenziali che lo riguardano. Tale sentenza ha effetto immediato.
Il link qui.

La musica e la Rai

Mntre continuano i messaggi sul P2P (segnalo che Lindows fa scaricare il suo sistema operativo con il 50% di sconto utilizzando il P2P), mentre impazza S.Remo e le sue storie, voglio spendere due righe sulla Rai.
Ha da poco lanciato un servizio di download di musica e di video a pagamento e quindi regolari, grazie ad un accordo con Buongiorno Vitaminic. Tutti i brani del festival sono in promozione a 0,99 €, ma non è questo il punto. C'è davvero un mercato intorno alla musica. Ma mi chiedo, n ei prossimi dati che fornirà la FIMI, saranno contemplati i download o li mettono nella pirateria. Nell'ultimo trimestre del 2003 non comparivano. Però i soldini, quelle palate di euri alla volta, li hanno presi.
E continuano a piangere miseria.

giovedì 4 marzo 2004

Il test di IPv6 procede bene

Il nuovo protocollo IPv6 che in futuro non molto vicino dovrebbe rendere la Grande Rete ancora più efficiente, procede bene nei Test. Attualmente la prima fase di sperimentazione mette in comunicazione 11 siti fra Durham nel New Hampshire e San Diego in California e coinvolge la North American IPv6 Tash Force, UNH-IOL, la Joint Interoperability Testing Command e organizzazioni quali le forze terrestri, aeree e navali degli Stati Uniti. Il network incorpora linee Internet2, DISN-LES (Defense Information System Network) e DREN (Defense Research and Engineering Network) e tutto procede bene. Presto inizierà la seconda fase di sperimentazione.
Possiamo solo rilevare che Internet, nato da esigenze militari americane e sviluppatosi in ambiente scientifico e universitario, approdando infine tra tutti quanti, per evolversi deve tornare alle origini.

Sir Tim Berners-Lee

La regina Elisabetta di Inghilterra conferirà un importante titolo onorifico, "Knight Commander" (ovvero "Baronetto"), a Tim Berners-Lee per il suo "servizio nello sviluppo globale di Internet". Ricordiamo che Tim propose i fondamenti del sistema di ipertesto globale alla base del Web attuale nel 1989 quando era ricercatore al CERN di Ginevra. Formulò cioè le specifiche iniziali per URL, Http e Html e implementò il primo server e il primo client per il World Wide Web.
Il quasi Baronetto ha anticipato parte del suo discorso: "Accetto il titolo quale riconoscimento dello spirito del web: essere costruito in modo decentralizzato, sforzarsi al massimo per conservarlo aperto e utile e garantire che le sue tecnologie di base siano disponibili per l'uso in da parte di tutti e a beneficio dell'innovazione, e senza pagare licenze".
Questo pensiero di uno scienziato umile e geniale dovrebbe essere appeso nei consigli di amministrazione e sulle scrivanie dei manager di molte società, grandi e piccole, che vorrebbero brevettare tutto il brevettabile su Internet.
Forse certe tecnologie possono arricchire chi ne detiene il brevetto, ma quelle davvero importanti, per il bene dell'umanità, devono sempre essere usufruibili da tutti. E ciò dovrebbe valere anche per Internet...

Ancora sul P2P

In questi giorni o si parla di Microsoft, o di Sco, o di virus o di P2P. Preferisco l'ultimo argomento. Il motivo è semplice: è l'unico interessante anche per il futuro.
Tra i vari messaggi di ieri, ce ne sono alcuni che meritano una citazione. Uno è di un dirigente di una notissima azienda, che si chiede perchè ci sia tanto interesse per il cinema su internet e non per la musica. Si dà anche una risposta: il cinema genera più quattrini e, non da poco, quello italiano è finanziato in parte o in toto dallo Stato.
Altri messaggi se la prendono con chi si fa collezioni pazzesche di film in DivX e le scera (italianizzato da to share, significa che le rende disponibili), chiedendosi quando mai riuscirà a vedere tutti quei film e soprattutto se non vale la pena averli piuttosto su cassetta, visto lo spazio che occupano su disco.
Ma il più bello è questo.
Caro MrReset, ho letto il tuo messaggio di oggi che mi è giunto come segnalazione da un amico. [...] Il problema dei film è del tutto falso e pretestuoso. Viviamo in un paese in cui Telepiù ha dovuto cambiare il sistema digitale per la pirateria così diffusa da essere smerciata dai fruttivendoli. Ma un conto è la pirateria intes come trarre profitto da un prodotto, una cosa è il mancato realizzo per scambio di file tra utenti, dove per scambio non si intende il baratto ma la libera possibilità di accedere ad un qualcosa che in questo momento è posseduto da un altro. Se non sbaglio, esiste una legge che prevede, proprio per il diffondersi di questo fenomeno, un contributo agli autori, pagato sui supporti di memorizzazione (cassette, dvd, cd, memorie, hard disk, ...). In realtà, quel contributo a chi va non si sa, nel senso che la Siae non ha mai dichiarato niente a riguardo. Ora, se si vuole fare un giro di vite sullo scambio di file è una cosa giusta e probabilmente sensata, ma forse sarebbe meglio concentrare le forze sul racket che diffonde dvd contraffatti e videogiochi agli angoli delle strade. E poi, un altro fatto mi ha colpito. C'è un accanimento verso l'uso dell'informatica e di internet, per la maggior parte in mano ad aziende straniere, quando invece c'è del lassismo sul lato della contraffazione della moda, prodotto tipico italiano e che porta il Made in Italy in tutto il mondo. [...]
Le parole di Ciampi di ieri a Como mi hanno dato una speranza. E credo che Ciampi si cambi spesso di giacca, visto quanti la tirano a proposito e a sproposito quotidianamente per esporre il loro problemi. Mi pare che ci siano problemi ben più gravi e ben più seri che il P2P, che va regolamentato e tenuto a freno, ma non represso. Altrimenti, se adottassimo questo sistema alle banche, oggi quante ne rimarrebbero aperte?
Una considerazione su questo argomento.
Pensate di andare in un negozio e acquistare della merce. Si scopre che questa merce è avariata, marcia, provoca danni. Ma l'avete presa perché vi hanno detto che è una buona occasione. Poi state male. Il negozio che vi ha venduto la merce passa dei gran brutti momenti, chiude per un certo periodo o per sempre e viene processato.
Mi pare che sia corretto.
Ma se il negozio è una banca e la merce sono dei titoli, non accade niente. Al massimo viene rimborsata una parte del prezzo d'acquisto.
Non mi pare che sia corretto.

mercoledì 3 marzo 2004

Ps2 e Psp si connetono

Era prevedibile, ma ora è certo: Ps2 e Psp, la piccola PlayStation portatile, si scambieranno dati.
In questo modo, alcuni giochi avranno due vite, una su tv e una in giro. Il primo titolo che mi viene in mente e che potrebbe godere di questa funzionalità è, guarda caso, The Sims.

Il P2P, la Legge, gli autori e chi li sfrutta

Pare che in una delle prossime sedute del Consiglio dei Ministri si prenda in considerazione una proposta di legge che limiti e punica il Peer to Peer, in nome del cinema.
Davvero bizzarro il nostro paese. Si parla di pirateria cinematografica, se ne occupa anche il Presidente della Repubblica, e cosa si fa? Invece di andare a prendersela con chi spaccia DVD a quattro euro, si trova il mezzo per bloccare lo scambio di file. Infatti, si rende noto che la proposta coinvolgerebbe lo scambio dei dati, tutti quanti, andando a salvare i file log dei file contenuti e scambiati per tre anni. In nome del cinema si frantumano idee e privacy, in nome della musica no.
Curioso.
Ma mi chiedo se questi qui hanno mai scaricato un film su internet, lo hanno mai visto, sanno come si fa a vedere e via di seguito. A parte il fatto che dubito che Mister Euro sappia accendere un computer, figuriamoci se si mette davanti ad un PC a vedere un film di proma visione! Ma la differenza tra vedere un film e assistere ad uno spettacolo la conoscono questi signori? Ma quelli delle major, volendo, possono adire in giudizio immediatamente contro chi scambia film, basta usaare Kazaa e prendere nota degli indirizzi IP. In fondo, i provider non sono milioni: la connettivit? Adsl la daranno in 40, ma i primi tre fanno il 90% del mercato. Se questo fosse il problema, bastano un paio di avvocati. Si decide qual ? un limite sopportabile, superato il quale scatta la ricerca del colpevole.
Ma c'? un problema. Richiede delle competenze. E i fatti dimostrano che ne hanno ben poche sull'argomento.
Se per? ogni volta che salta fuori un problema con internet si fa una legge, credo che ogni anno ne vedremo spuntare una ventina. E tutte contro la libert? in generale. Non voglio essere frainteso: sono contro la pirateria, l'ho sempre detto e lo ripeto. Ma non trovo che i sistemi repressivi, in generale, facciano bene. Anche perch? internet non ? un qualcosa di italiano o europeo.
Mi chiedo se, come troppo spesso accade in questo paese, si fa una legge e si trover? subito il modo per aggirarla. O ? gi? stata pensata cos??
E poi, la Legge serve a tutelare il diritto d'autore. Ma sono gli autori o chi li sfrutta a proporla?

martedì 2 marzo 2004

Grand Theft Auto

La prossima versione di uno di giochi più belli tecnicamente e come giocabilità, ma al tempo stesso tra i più discussi e discutibili, sarà solo per PS2. Le vendite per Xbox, poco incoraggianti, hanno spinto l'azienda a dare questo annuncio ieri. La versione PC è prevista per i primi mesi del 2005, per PS2 a novembre 2004.

Il DVD del futuro con Windows Media

Una serie interminabile di messaggi mi sono giunti ieri da lettori e amici di questo blog su di un argomento interessante: HD DVD. Infatti, il DVD forum ha deciso di adottare, tra le tante tecnologie, anche la piattaforma Microsoft Windows Media 9. Tanti utenti e molti siti si dicono preoccupati di questa occupazione da parte dell'azienda di Bill Gates in un settore estraneo all'informatica. Io, a dire la verità, sono contento. Per tutta una serie di motivi.
Il principale è che Windows Media 9 diverrà standard, per cui non lo cambieranno più tanto facilmente e sapete che sono sempre favorevole all'affermarsi degli standard, che permettono di raggiungere anche le fasce meno abbienti del mercato.
Il secondo motivo è che ora si potrà scegliere se usare lo standard DVD video o Windows Media, e la possibilità di scelta, nello standard, è qualcosa di utile per la crescita del mercato, della fruibilità contenuti e del contenimento dei costi.
Il terzo punto riguarda la convergenza PC-videoregistratore-TV-satellite-digitaleterrestre- streaming. In questo modo, davvero avremoun unico server, un PC, che smisterà le immagini piuttosto che le informazioni ad altri dispositivi.
E poi, di fatto, i file wma (windows media audio) sono riproducibili su moltissimi lettori Mp3, grazie alla qualità del suono e il minor spazio occupato. Se sarà così anche per i DVD, perchè non adottarlo. In fondo, quando Microsoft ci si mette, è piuttosto brava a fare i prodotti. Ma nella maggior parte dei casi, si impegna pochino e spinge la leva del marketing.

Il PC del Milan

Qualche giorno fa ho parlato di un ipotetico PC dell'Inter. Molti mi hanno scritto che c'era già stato un PC del Milan (il bello è che l'avevo provato) e che non ha avuto successo. Ora scopro che ne uscirà un'altro, un notebook, da parte di Asus. Spero che non mi si ritorca contro quello che ho detto sul PC dell'Inter.

lunedì 1 marzo 2004

Windows Xp: avrà un successore?

C'è una polemica latente su internet: Xp sarà l'ultimo sistema operativo prima di Longhorn, che è davvero rivoluzionario, o no? A parte le smentite e le dichiarazioni di Microsoft, non credo che a Redmond vogliano perdere l'occasione di fare quattrini con una nuova edizione di Xp: non è nel dna di Bill Gates.
Ci sono due fatti contingenti. Il primo è che Longhorn, che ho visto e toccato con mano, non è proprio dietro l'angolo e dire che l'uscita sia il 2006 mi sembra un po' azzardato. Il secondo è che Longhorn rappresenta un passaggio importante nella storia dell'informatica, nel senso che introduce una serie di novità nel modo di pensare ai programmi che, dal momento dell'introduzione alla sua affermazione sul mercato, richiederà parecchio tempo per affermarsi.
A questo si aggiungono le novità dal punto di vista del Bios (che sparirà) e dei processori, per cui un minimo di ridisegno di Xp sarà necessario. E poi le patch, le funzionalità multimediali e via di seguito. Insomma, mi sembra che tutti quanti si preoccupino del sesso degli angeli: il mio Xp sul portatile è talmente solido che devo avviare il PC (non riavviare) solo quando cìè una patch o un driver aggiornato che lo richiedono. Per il resto è sempr ein stand by. Da mesi. Alla faccia di chi dice che non è stabile. E ho montato di tutto, da Nero a Studio 9 di Pinnacle, da Photoshop a Indesign, da Paint Shop Pro ad Acrobat, oltre ai soliti Office. Inoltre ho anche Virtual PC, dove faccio girare, alla grande, una partizione Linux mentre lavoro con XP. Non è poco.