lunedì 31 maggio 2004

Depositata la modifica alla Urbani al Senato

Ancora non si è arrivati alla modifica effettiva, ma di certo è un buon passo in avanti. Leggete sul sito di Beppe Caravita, che ha info più dettagliate di quelle di cui dispongo. Il sito del Senato invece non risponde, ma non so se è la mia connessione dall'ufficio o cosa.
Comunque sembra che mantangano le promesse fatte in aula.
Ci vorrà tempo, ma forse il popolo della rete ce la farà.

Ho trovato un po' di messaggi su D-Cult

Nell'email di questi giorni ho trovato un po' di messaggi a riguardo della manifestazione ai margini di Milano.
Il mio pensiero è più che negativo per questo tipo di eventi. Al di là di Workshop interessanti ad un prezzo davvero contenuto (50 Euro invece dei 500 normali), l'iniziativa è stata uno spot mal riuscito alla Apple. Mi spiego meglio: se cultura digitale deve essere, prendere in considerazione solo il Mac è riduttivo. Ma al tempo stesso, quanto mostrato faceva letteralmente a pugni con il nime della manifestazione: fotografia e stampa, montaggio video e animazione.
Se questa è la cultura digitale...
Ma siccome oggi sono magnanimo, me la prendo anche con quelli del Salone del Mobile e dell'Arredo d'Ufficio.
Presentare una sezione per il digitale terrestre, dopo aver parlato per mesi di un ritorno al business, non mi sembra una genialata.
Ora cavalcano quest'onda, prima hanno cavalcato i telefonini e internet. Ma sono sempre onde consumer, non business. Se anche Microsoft vi da buca, a Smau ci saranno davvero quattro gatti. Addirittura tre.
Come farete a convincere a fare pagare oro i metri quadri degli stand ad aziend epiccole e su mercati verticali se poi attirate gente con le veline? Non capite che è un controsenso che vi si ritorce contro? Effettivamente, ci vuole un minimo per capire...

Spero che non ci sia il netstrike

Oggi è stato annunciato un netstrike contro il sito dei Beni Culturali.
La mia posizione è precisa e contraria: abbiamo ragione, abbiamo dimostrato di poter contare, non buttiamo tutto all'aria.
Lo sciopero degli acquisti e di internet può fare qualcosa. Di importante.

Il patto di Forza Italia

A lato del congresso di Forza Italia, si è tenuto un incontro tra Giuliano Urbani e Lucio Stanca, il senatore Franco Asciutti e Ferdinando Adornato sul tema della Urbani.
In pratica, si impegnano a cambiarla, ma dopo le elezioni (ormai manca poco) e si dicono davvero disposti a punire il fine di lucro e la tassa a favore della Siae.
C'è un fatto nuovo.
Molti quotidiani hanno dedicato spazio alla notizia!
Dal Corriere a Repubblica e tutti gli altri.
Di certo, pare chiaro che le norme che regolamenteranno la legge andranno a punire i fini di lucro e non il trarne profitto.
Un amico avvocato, piuttosto esperto in questo campo, mi suggerisce che tali norme erano già presenti prima della legge, tanto che il concetto di pirateria non è recente.
Il concetto di scambio, quindi barattto è fini di lucro, come per altro la giurisprudenza ha già ampiamente dimostrato negli anni.
A questo punto, se le norme interpretative della legge contravvengono alla legge stessa, non sarebbe meglio fare, in quattro e quattr'otto una piccola legge di modifica e renderla immediatamente operativa? Se si è tutti d'accordo non vedo il problema di attendere le elezioni. In fondo, per la campagna elettorale sarebbe quasi un buon segno. Si manterrebbero delle promesse fatte.
Intanto siamo a D11.

Perchè voterò Caravita

In molti, anche parenti, mi chiedono perchè mi sono espresso con vigore a favore di Beppe Caravita per le elezioni europee.
Io che non ho mai votato verdi, e che anzi mal sopporto alcuni aspetti degli stessi, nonchè il segretario (o coordinatore nazionale o presidente, non so).
Ebbene, voterò Beppe Caravita non perchè lo conosca, se non per gli scritti, e lui nemmeno conosce la mia vera identità, quindi il mio è disinteresse puro, ma per un sogno che condividiamo.
Beppe si è sempre espresso per la libertà di rete, che non significa fare ciò che si vuole. Si è espresso per una comunità di rete che conti, ma che non sia fatta di tante piccole parrocchiette che si battono da sole.
Come fare a non dare il pieno sostegno a chi si è sbattuto per fare emendare la legge, chi e ha parlato in lungo e in largo al fine che la maggior parte dei navigatori venisse a conoscenza di quanto stava accadendo.
E poi Beppe viene da una delle più belle esperienze di comunità di rete che abbiamo avuto in italia, quella rete civica milanese che è stata laboratorio e fucina di idee.
E poi mi sembra che su questi argomenti non sia assolutamente in vendita. Non lo era prima di scendere in campo, per cui non capirei se lo facesse ora.
Inoltre, in un panorama assolutamente omologato di candidati tra gli schieramenti (come si fa a dire che tale soubretto, cantante o giornalista) sia di una parte piuttosto che di un'altra?), già avere la coscienza di avere individuato un candidato che mi ispira vera fiducia è un successo.

venerdì 28 maggio 2004

Oggi sarò a D-Cult


Nelle vesti di provocatore, sarò alla manifestazione al Crown Plaza Hotel di San donato a Milano (è quello del "Processo del lunedì" di Biscardi!).
Il link qui.
Spero di non perdere del gran bel tempo...

Flash Player 7 per Linux

E' da tre giorni che sto tentando di montare il nuovissimo player di Flash per Linux sulla mia distribuzione Italian Knoppix, ma con scarsi risultati.
Il problema è che funziona e si installa, ma alla fine crea qualche forma di conflitto con i file che vengono scaricati dal web e impalla Mozilla.
Opera non vuole sentirne parlare.
Anche l'edizione Windows aveva problemi nella prima release (che era contenuta nella demo di Flash MX 2004).
Staremo a vedere. Lo si scarica da qui.

Siamo a D9

Siamo a nove giorni dalle promesse di Urbani. Domani si va in doppia cifra.
Ho letto un po' di proposte. Le mie sono piuttosto semplici: reintrodurre in concetto di "scopo di lucro".
E' un concetto semplice e basilare, ma anche facilmente quantificabile e qualificabile: cinque GB di spazio per i file di condivisione su disco o 50 file per file personali.
In questo modo, sarebbe possibile istituire una commissione specifica che abbia un po' di tempo davanti per poter trovare una formulazione più consona.
Al tempo stesso si dovrebbe fornire di nuovo la possibilità di vivere a chi si occupa di open source, quindi utilizza i canali P2P per distribuire i propri lavori, e le major potrebbero essere meglio tutelate. In questo caso dovrebbero però ritornare in gioco i provider.
Comunque, il panorama è desolante dal punto di vista delle aziende e dei produttori di hardware. Dietro il "no comment" di quasi tutti, non si capisce che cosa si nasconda.
Comunque, anche qui c'è una strada da affrontare: con la legge in vigore, i listini dei prodotti devono cambiare, necessariamente. Punterei prima di tutto l'attenzione sui produttori di PC, visto che usano dischi da parecchi giga e spesso dei masterizzatori. Ambedue soggetti a nuove tasse...
Occhio ai listini: se non aumentano, "gatta ci cova". Ma scommettiamo che non inteviene nessuno?

giovedì 27 maggio 2004

Distribuzione di VideoGames: novità

Dopo la caduta in disgrazia di Cto, il mercato della distribuzione di giochi si rianima, grazie a Esprinet (mi tocca parlare bene di questo distributore?), che ha affidato una Business Unit all'inossidabile Vittorio Oleotti.
Spero che questo possa portare qualcosa di nuovo in questo mercato interessantissimo ma anche depressissimo come quello della distribuzione di giochi in Italia.
L'inizio non sarà facile: gli altri distributori hanno contratti blindati.
Ma secondo me ci sono davvero tanti spazi e tante buone opportunità.
In bocca al lupo Vittorio.

Ps2 in declino?

Partita di Champions. Finale. La solita pubblicità a bordo campo.
Anzi no.
Mezzo campo aveva un tipo di cartellone (tra gli altri), e mezzo un'altro.
Uno era per il Sony Vaio. L'altro per la Playstation2.
Ma come? Non erano due divisioni diverse? La Ps2 conta già così poco anche per la Sony?
Eppure i dati non dicono questo: la battaglia con Xbox si sta facendo più aspra, perchè una volta annullato il gap di vantaggio e una serie di titoli (solo gli RPG sono esclusiva Sony, checchè ne dicano in Microsoft), ora si è quasi alla pari.
Ma Electronic Arts, probabilmente incentivata ad appoggiare la piattaforma Xbox, può fare la differenza nei prossimi mesi.
E pensare che avranno il gioco ufficiale delle Olimpiadi (vedete un filmato con Yury Chechi su TecnoAttack) che è davvero ben fatto e straordinariamente giocabile. Ma uscendo alla fine di giugno non so se hanno azzeccato i tempi.
Insomma, mi sembrano un po' troppo presi ad "arrancare" che a fare...

Una domanda

Come mai sono stati oscurati alcuni siti e invece si trovano in edicola riviste che incitano alla creazione di DivX e alla condivisione di file (sono andate avanti per mesi e mesi e vi assicuro che si vendevano)?
Non mi aspetto una retata in edicola, ma l'ordine dei giornalisti doveva intervenire.
O sbaglio?
L'ordine esiste solo per sanzionare chi pubblica foto scabrose, lasciando poi marchette in prima pagina sui quotidiani (le ultime settimane sono state ecclatanti)?

La rete in declino?

A parte la notizia del sequestro di qualche sito, che non mi sembra faccia molta notizia, visto che succedeva anche prima dell'entrata in vigore dell'Urbani e che, lo ricordo, un sito deve necessariamente sottostare alle regole principali di comunicazione, sono preoccupato.
Il numero di linee Adsl vendute in Italia a maggio è stato irrisorio, considerando gli investimenti dei provider e le mega promozioni in corso. C'è addirittura qualcuno che ha ammesso di aver venduto due sole linee finora.
Il secondo dato è che è calato drasticamente il traffico, o meglio, le pagine visitate. Dati ufficiali alla mano, ad aprile il portale Virgilio ha perso oltre il 15% di pagine visitate e un 3% di visitatori. Trend seguito anche da Msn e da Libero.
Unico in crescita Google, ma qui il discorso si complica: mi pare evidente che i dati di Google fossero e lo sono tutt'ora, falsati.
Il terzo dato è il commercio elettronico: un paio di operatori mi hanno segnalato un calo nelle prime due settimane di maggio dell'ordine del 40%!
A questo punto, di potrebbe dire che non solo il periodo dell'internet gratis è finito, ma sta finendo il periodo di internet e basta.
D'altronde, non bisogna nasconderlo, sento sempre più spesso discorsi del tipo si passerà da e-commerce a t-commerce in breve tempo.
Cose'è il t-commerce? è il commercio alla TV. Avendo il box interattivo digitale, si potrà anche godere di una serie di servizi a valore aggiunto, tra i quali la possibilità di acquistare.
Ecco finalmente che si sta svelando il disegno beffardo. Negli Usa le major sono anche, in buon parte, provider internet. Qui sono le tv che la fanno da padrona, per cui internet, quello che ci consentiranno di vedere di internet, passerà sempre di più sulla TV. Alla faccia del mercato da allargare!
Potrei andare avanti per ore e pagine su questo argomento. Pensateci bene, rifletteteci da soli. Io ho lanciato un allarme.

Un comunicato contro i Netstrike

Riporto integralmente un comunicato di Fiorello Cortiana sulla situazione sulla legge Urbani. Qui il link.

Il forum di Fiorello Cortiana, Senatore dei Verdi e principale soggetto della campagna di difesa della libertà su internet, diffida chiunque dal procedere ad azioni che nulla hanno a che fare con la lotta democratica e parlamentare, condotta sulla rete e fuori, che ci sta portando alla profonda revisione dei provvedimenti (galera, bollino blu, tassa) del Decreto Urbani.
Ci riferiamo al cosiddetto Netstrike che alcuni, come tal Gianfranco Mascia, vorrebbero organizzare per il 31 maggio. Si tratta di una iniziativa dannosa e pericolosa, in quanto foriera di provocazioni, come è avvenuto ieri, da parte di sconosciuti malintenzionati che hanno prodotto attacchi verso siti pubblici. Subito ben sfruttati dalla propaganda a nostro danno da parte della lobby che ha congiurato in Parlamento per ottenere la galera per gli utenti internet.
Noi invece stiamo organizzando un secondo grande e pacifico sciopero delle connessioni per domenica 6 giugno, senza danni nè attacchi per nessuno. Testimonieremo il nostro radicale dissenso dal decreto Urbani con le nostre ragioni, i siti abbrunati e il nostro eloquente e speriamo assordante silenzio in rete. Noi cominciamo a decidere, tutti assieme, quando la rete si ferma e riparte, in relazione al nostro diritto di viverla in serenità e in libertà. Offrendoci anche di studiare soluzioni positive per gli autori e gli artisti.
Noi però non abbiamo nulla a che spartire con chi si è aggiunto negli ultimi giorni alla nostra lotta, pretende di condizionarci, offre spazio ai provocatori con iniziative inconsulte e aggressive. Decliniamo ogni responsabilità e respingiamo simili metodi.
Il forum permanente "No Urbani" su web.fiorellocortiana.it.

mercoledì 26 maggio 2004

Se le elezioni arrivano come pubblicità

In molti mi stanno segnalando che questo blog ha spesso una pubblicità di candidati alle prossime elezioni europee come banner di Google in alto.
Io non ci posso far niente, nel senso che continuo ad utilizzare tranquillamente i servizi di blogger gratuiti, senza problema.
Quei banner lasciano, per quanto mi riguarda, il tempo che trovano.

Uno spunto di riflessione

Tra le email di oggi, ne ho trovata una di un amico, che mi ricordava che la rivoluzione americana prese origine dalla tassa sul thè, definita ignobile in quanto tassa sul consumo quotidiano. I consumatori delle colonie si misero d'accordo e... sappiamo come andò a finire. Il problema è quindi, avendo individuato il motivo di aggregazione per protestare, trovare un'unica forma comune di protesta. Che sia legale e che vada a toccare gli interessi del nemico. Deve essere semplice, di facile comprensione per tutti e inattaccabile dal punto di vista legale. Lo sciopero dei consumi va bene, ma va indirizzato e finalizzato. Per esempio, non acquistare i CD del Festivalbar che saranno disponibili a breve (sciopero della musica). Oppure, disertare i cinema dal martedì al venerdì (sciopero del video). In parole povere, una forma di protesta che sia ben identificabile e che porti a risultati "misurabili", oltre che spendibili per la comunicazione.
Effettivamente, lavorando nella comunicazione di oggi, ogni tanto dimentico l'ABC, visto che sono attorniato da beate ignoranze, che come sostengo spesso fanno anche provincia!
Ma ci sono dei fior fiore di professionisti che me lo ricordano. Grazie Claudio.
Mi collego a quanto detto perché sto contattando un po' tutti i responsabili dei provider e dei maggiori portali, nonché i responsabili vendite e marketing di azeinde che hanno nel portafoglio prodotti di memorizzazione o di riproduzione.
Dalle prime impressioni, la maggior parte degli operatori, quindi persone interessate, non hanno un'opinione precisa.
Quindi, il disinteresse di molti italiani (ma come abbiamo visto ieri generano almeno il 5% del traffico sul web) è giustificato.
Ma aggiungo un ulteriore spunto: vedendo l'andamento dei siti più visitati su internet nel mese di aprile, noto che Google ha superato Libero e forse anche Virgilio, come sostenevo da tempo. Ma non è questo il punto. Il punto è che il numero di navigatori ad aprile è calato.
I mega esperti sostengono che la colpa è di Pasqua. E li pagano pure per fare queste geniali affermazioni. La Urbani ha spaventato gli italiani. Di certo non ha spaventato i piratoni, quelli che la galera la vedevano già prima del decreto. Ma stanno allontanando gli altri, gli onesti, che penso siano comunque oltre il 95% degli utenti.
Mi piacerebbe vedere il traffico di Fastweb e delle Adsl veloci da gennaio ad oggi. Ma di certo lo scoglio non si pronuncia. Avrà ricevuto il suo tronchetto della felicità?
Finchè gli esperti di internet che girano per la rete sono quei personaggi che vediamo e che molti purtroppo incautamente leggono, non andremo da nessuna parte.
Mi sono tolto un po' di sassolini. Adesso per un po' di questa legge non parlerò più.
Intanto siamo a D7.

Lo sciopero di ieri pare abbia funzionato

Ho rotto le scatole ad un sacco di gente per avere un minimo di idea del traffico generato su internet. Beppe Caravita pubblica sul suo sito addirittura i grafici del Mix di Milano, che rappresentano l'intero traffico nazionale verso internet vera e propria.
Le mie fonti, invece, riguardano un paio di portali grossi e un paio di provider, e mi dicono che il calo di traffico è stato del 9% medio, mentre per le connessioni si parla di un buon 12% con punte del 20% meno alla sera dopocena.
Chissà cosa penserà il tronchetto della felicità?
Sono curioso di vedere i dati auditel televisivi e confrontarli con quelli dei giorni e dei martedì precedenti, al fine di controllare se il traffico diminuito è reale o no.
Qui però arriva un pensiero inquetante: spegnere internet per accendere la TV! Non occorre che dica molto di più.
Vorrei spendere un paio di parole su quei cretini che stanno attaccando i siti del governo e della Siae.
Siete dei pirla!
Prima di tutto perchè dalla parte della ragione state facendo passare internet e gli utenti dalla parte del torto, in secondo luogo questo tipo di iniziative su internet non sono mai servite più di tanto: si organizzano e le prossime volte non accade quasi nulla.
Non ho mai detto di coordinarci tra tutti gli utenti, sarebbe impossibile, ma sarebbe meglio effettuare forme di protesta che toccano sensibilmente gli interessi di questa gente: se non compriamo dischi e non andiamo al cinema, le major e la Siae muoiono da sole. Hai voglia a mettere su tasse su tasse!
Se cala il fatturato di un dieci per cento questo mese, secondo me scendono in fretta a più miti consigli. Abbiamo l'arma migliore tra le mani. Non sprechiamola. E' un'arma infallibile: se vogliono che la democrazia si basi sull'economia, ecco la risposta più democratica che ci sia.

lunedì 24 maggio 2004


Il 25 maggio c'è uno sciopero della rete.
Non usiamo internet per tutto il giorno. Solo per questioni di lavoro urgenti. L'invito è valido anche per la posta elettronica.

Prosegue intanto il mio sciopero degli acquisti su DVD, CD e spettacoli cinematografici.

Urbani mantiene la promessa a metà

Informazione passatami da un amico vicino al Palazzo. Domani Urbani dovrebbe rpesentare alle camere un documento programmatico per le attività del suo ministero di competenza. Pare che ci sia qualche accenno alla sua legge, ma si tratta solo di qualcosa scritto in politichese di difficilissima interpretazione e che lascia adito al fatto che le sanzioni non verranno rimosse.
Non bisogna abassare la guardia...

Linux e Minix

Sono stato tirato in ballo sulla polemica che imperversa in questi giorni sul fatto che Linus Torvald abbia plagiato un altro sistema operativo: Minix.
Essendo uno dei pochi giornalisti competenti in materia, ma soprattutto tra gli unici che è rimasto dall'epoca dello Spectrum, del Commondore 64 e dell'Amiga, mi stanno un po' tutti quanti chiedendo se può essere vero che Linux sia una copiatura di Minix.
Di quest'ultimo ho già parlato in qualche post, mi ha aiutato, la versione 1.5 per Amiga, a dare anche un esame in università, potendo contare su un supporto oltre le poche ore in laboratorio.
Che poi, trattandosi di un sistema Unix, è chiaro che sia stato fonte di ispirazione a Torvald, ma in questo caso non riesco a capire dove stia il problema.
Se pensiamo a Microsoft, non è partita ispirandosi al CP/M?
Se si studiano i sistemi operativi, ci si accorge che ci sono una serie di attività che vanno neccessariamente svolte, per cui è ovvio che alcune funzionalità siano le medesime. E poi, nel software, come si fanno a sostenere delle tesi come la brevettabilità: pensiamo ad esempi ecclatanti e sotto l'occhio di tutti.
Prima di tutti i browser: non sono tutti simili a Mosaic? I client di posta non sono tutti simili (invia, ricevi, rispondi, inoltra, ...).
E i programmi più recenti, come i vari messenger: non sono tutti ispirati e rinnovati seguendo le tendenze degli altri. E poi è come dire che le auto sono tutte uguali, perchè hanno un motore, una carrozzerie a quattro ruote.
La polemica su Torvald, per quanto mi riguarda finisce qui.
Chi vuole informazioni su Minix mi può scrivere: ho ancora un paio di copie del sistema operativo per Amiga: la 1.5.
Per quanto riguarda i portali e i siti che rilanciano questa polemica, mi chiedo da che parte stanno, o meglio, se si rendono conto di stare al gioco che vuole qualcuno.
Ma temo che non capiscano.

Siamo a D5

E' il quinto giorno dalla promessa di Urbani di cambiare il suo decreto, ormai convertito in legge.

sabato 22 maggio 2004

Caspita, anche il Corriere contro la Siae!

Leggo tra le lettere di oggi, una dedicata alla Siae e alla Urbani. La riporto integralmente.
Diritti Siae
Vorrei capire perché dobbiamo pagare una tassa Siae sui cd e dvd vergini, dischi fissi, memorie e tutto quanto il materiale di informatica. Dal momento che è vietato ed è punito pesantemente il P2P («peer-to-peer», per scambiarsi online musica e altri file senza pagamento dei diritti d'autore), perché c'è ancora questo balzello? Perché per memorizzare le mie foto digitali devo pagare un contributo a scrittori, attori, cantanti e compagnia bella?
(Lettera firmata, qui il link alla pagina).

Ebbene, dato l'alto numero di messaggi che mi stanno arrivando su chi come me ha deciso di sospendere ad oltranza l'acquisto di CD, DVD e di andare al cinema, segnalo anche che il 25 maggio ci sarà uno sciopero sull'uso della rete.
Ovviamente aderirò a questo sciopero, oscurando il sito e non usando internet (se non per le strette necessità di lavoro).
Un calo di fatturato simbolico, non avertibile. Ma se non andiamo sui portali, niente clic sulle pubblicità. Secondo me a quel punto, qualcosa si muove.
Fate circolare l'informazione a tutti.

Siamo a D3

Terzo giorno dalla promessa di Urbani di cambiare alcuni aspetti del suo decreto, ora legge dello Stato.

venerdì 21 maggio 2004

Anche Tin.it mette la posta a pagamento

Vuoi usare la posta di Tin.it e questo non è il tuo provider? Adesso paga!
Questo è in sostanza il messaggio giunto a tutti i possessori di casella di posta di tin.it.
E come sappiamo, Tin.it non è Alice: chi ha un accesso con Alice non ha garantito l'accesso da qualunque connessione all'account di posta su Tin.it, e viceversa "ovviamente".
Preparatevi, nei prossimi mesi, a vedere tanta gente che, al posto di pagare i quasi due euro al mese, vi manderanno un messaggio invitandovi a cambiare il riferimento di posta. Dopo Libero e Tin, adesso tra i grandi provider che prima offrivano gratuitamente a tutti account di posta in Italia e ora solo a pagamento o usando un loro POP, ora manca solo Tiscali...
Il gratis, sul web, sta davvero per sparire.

Una lettera su Sky

Sul Corriere, c'è un intervento su Sky, nelle lettere. Lo riporto integralmente.

Sky ha introdotto dei «promo» in coda ai film, con il sistema dello «split screen» che comprime i titoli di coda e sopprime l'audio. I titoli di coda fanno parte del film, così la colonna sonora: questo bieco e violento espediente uccide la poesia della dissolvenza finale che confluisce nella musica e nei titoli di coda, inopinatamente carpendo lo spettatore dal suo dolce adagiarsi nella magia e commozione che solo i film sanno infondere.

Qui non si viola il diritto d'autore?

Una email interessante

Ho ricevuto, da parte di un amico, un messaggio email che fa riflettere, e ho deciso di adottarla e di inviarla a tutti coloro che conosco. Invitandoli a fare altrettanto.

La legge Urbani sull'uso della rete mette in galera chi scarica musica o film protetti dal diritto d'autore. Se si ruba un disco o un dvd in negozio al massimo chiamano la polizia e ti fanno una bella ramanzina.
Il software libero, quindi gratuito, si troverà in difficoltà per cui se preferisci OpenOffice.org a Office di Microsoft non sai più se sei in regola perchè OpenOffice.org, scaricandolo, non ha un bollino virtuale e quindi è fuorilegge.
Se acquisti un disco fisso da 100 Gb, costo di produzione intorno a 15 euro e in vendita, iva esclusa, intorno agli 80 euro, si ritova 36 dollari di tassa, da aggiunger poi l'iva anche su quella. Quasi come le sigarette e la benzina, che hanno tutt'altro impatto sociale ed ecologico.
Ti prego, fai circolare questo messaggio a tutti i tuoi amici. E' importante fare conoscere che cosa sta cambiando. E che la larga banda, non potendo più scaricare nemmeno quanto è legale in ogni altro stato del mondo, non servirà più.


Mi chiedo come i produttori di hardware continuino il loro silenzio. Penso a chi produce Mp3, a chi produce i nuovissimi DVD 8,5. A chi pensano di venderli, se non a chi voleva copiare i DVD originali? Non vorrete mica credere alla favola che il formato serve per memorizzare più informazioni su di un supporto e per la creazione dei dischi personali.
Purtroppo, per troppo tempo, l'informatica ha vissuto nella più totale anarchia. Le regole servivano e sono certo che servano. Ma che siano serie e non discriminanti per la nostra nazione. E solo per quella.

Siamo a D2

Secondo giorno dalla promessa di Urbani di cambiare alcuni aspetti del suo decreto, ora legge dello Stato.

giovedì 20 maggio 2004

Discorsino alle case discografiche

Care case discografiche: avete i giorni contati.
Agevolando il download legale e a pagamento delle canzoni, dalle quali secondo miei calcoli ricaverete il 50% del vostro fatturato tra tre anni, vi suicidate.
Infatti, se un cantante è famoso e vede che il download legale funziona, alla conclusione del contratto con voi ne stileà uno con i vari provider, arrivando a guadagnare cifre fin'ora impensabili.
So già che state pensando ai giovani, quelli che voi dichiarate di sostenere: ebbene, oltre alla gran balla che dite, cìè da sottolineare l'enorme possibilità che proprio i giovani gruppa avranno per farsi conoscere.
Infatti, i giovani, utilizzando la gratuità della cessione dei diritti, potranno essere facilmente scaricati e quindi farsi ascoltare molto più di quanto possa ccadere oggi.
E poi c'è un motivo in più: a differenza delle major cinematografiche, che con internet si sono alleate e oggi addirittura sono i più grandi provider nord americani, voi internet l'avete osteggiata, salvo cavalcarla in pochi e sporadici casi.
La corsa all'oro sta finendo. Finalmente inizierete a lavorare e non solo sfruttare l'arte di altri.

Siamo a D1

E' oggettivamente imbarazzante leggere i commenti entusiastici delle associazioni sulla Urbani (Legge e non più decreto).
La Siae per fortuna non ha detto quasi nulla, con decenza.
Ma intanto si stanno tutti già muovendo per bloccare le promesse di Urbani. Visto che poi non ci sono tempi certi, trascineranno la questione in lungo.
A questo punto, secondo me, le strade per cercare di difendere la libertà su internet ce ne sono molte. La prima è mandare, come citano molti siti, una lettera ai provider fornendo una datat per la rescissione del contratto nel caso in cui Urbani non prenda provvedimenti.
La seconda è non andare più al cinema e non acquistare dischi, diceondo a tutti coloro che conosciamo di quali sono i motivi e quindi mettendo di fronte l'industria di un boicottaggio reale. Magari organizzando lo sciopero del cinema e dei dischi per un week-end.
Il terzo è quello di inviare a tutti i giornali e a tutti i politici una email che ricorda quanti giorni sono passati dalla promessa del Ministro Urbani. Per questo questo post ha come titolo D1.
Attendo suggerimenti. Ma diamoci da fare.

mercoledì 19 maggio 2004

Dal Corriere di Oggi

Visto che ancora non ho la serenità di scrivere sulla Urbani e sulla brevettabilità del software (l'unico dato di fatto è che il Ministro Stanca, oltre ad essere senza portafoglio è anche senza diritto d'opinione), riporto quanto scritto oggi sul Corriere della sera, non perchè sia autorevole, basta leggere quanto scrivono al luned' sull'inserto economia, in particolare un articolo di Gasperetti di taglio basso lunedì scorso, quanto perchè tutti quanti dobbiamo premere su Urbani, al fine che mantenga le promesse. E' un bocconiano, per cui ogni commento è superfluo.
Urbani sottolinea per esempio che per gli scambi interpersonali di file «c'è bisogno di una sperimentazione perchè siamo il primo paese europeo ad adottare misure simili». E proprio su queto ambito, che riguarda sia i file scaricati da Internet e le copie di cd per uso personale, si era aperta la battaglia dell'opposizione. «Il decreto contro la pirateria informatica è un decreto sbagliato nel metodo e nel merito - dice il senatore verde Fiorello Cortiana - perchè prevede il carcere per chi scarica un file mp3 o una film dalla rete, un bollino che di fatto bloccherebbe internet in Italia e una tassa sui cd, masterizzatori e software che soffocherà il nostro mercato dell'ICT. Oggi, finalmente, abbiamo convinto anche il ministro Urbani che si è impegnato a presentare, in un articolo apposito, le necessarie correzioni nell'imminente provvedimento sui Beni culturali che dovrebbe essere presentato martedì». Dall'altra parte il ministro è tuttavia convinto che di misure antipriateria, in generale, «c'è molto bisogno. È evidente però la necessità linguistica di tornare alla locuzione originaria "per fini di lucro" sostituendo l'attuale "per trarne profitto". Il governo è impegnato a cambiare in questo senso formulazione. Accoglieremo le preoccupazioni che ci sono state presentate». Insomma, la norma nasce con un rigore totale anche per la «piccola pirateria» individuale su Internet. Ma dovrebbe inserire tra breve lo «scopo di lucro» come discrimine e confine tra i casi «tollerati» e l'industria del falso.
Mi chiedo una cosa: avendo seguito interamente la vicenda in parlamento (nei corridoi ho avuto solo qualche talpa), non capisco come si possa non gradire una legge, affermare anzi, e lo ha fatto il ministro, che si tratta di una legge sbagliata, ma chiedere comunque di approvarla.
Ma la politica è qualcosa di strano o illogico.
E' un po' come se un medico dicesse di prendere una medicina sbagliata ad un paziente, tanto poi si può intervenire in un secondo tempo.
Per chi invece ha a cuore questo settore, sappiate che la norma sulla brevettabilità del software, voluta da qualche azienda che sulla brevettabilità e sul furto di codice non mi pare abbia avuto mai un comportamento limpido e cristallino, l'Italia si è astenuta invece di votare contro, come si erano detti e come aveva proposto il ministro per l'innovazione. Ma il fatto grave è che all'europarlamento si era votato decisamente contro. A questo punto, mi chiedo, e mi piacerebbe che fosse Caravita a rispondermi, perchè dobbiamo andare a votare il 12 e il 13?
Ricordo a tutti quanti, ed estendete questo concetto a tutti coloro che conoscete, che scaricare file di qualsiasi tipo (visto che sono comunque opera d'ingegno), può essere un reato sanzionabile.

martedì 18 maggio 2004

Urbani ora mantieni gli impegni, per i brevetti la colpa è anche italiana!

Non dico altro. Andate sul sito del Senato o su quello di Caravita.
Non ho molto da aggiungere. Il popolo della rete ha vinto, ma a metà. Forse meno.
Ma devo metabolizzare tutto quanto per esprimere un giudizio sereno.
Poi la notizia dei voti europei sui brevetti software mi ha dato la mazzata finale. Non mi sono ancora ripreso.

Accordo con Urbani: emendamenti ritirati e quindi passaggio in meno

Supporto e diritto d'autore: qui abbiamo la nuova chiave!

Senato: seduta sul decreto Urbani rinviata

Dopo un inizio dedicato alla situazione irachena, è iniziata la discussione sul decreto.
Ho letto gli intervernti, pressochè in diretta, dal sito del Senato (qui).
Obiettivamente, tra indiscrezioni e voci di corridoio, c'è un susseguirsi di alti e bassi di umore del popolo della rete.
Di certo si dovrebbe togliere per trarne profitto e sostituirlo con l'originale a scopo di lucro.
Ma per il bollino virtuale e le tasse sui supporti temo che non passi nulla.
Il bollino virtuale finirà con il bloccare il mondo dell'open source, o meglio, portare tutto questo mondo al di fuori del territorio italiano. In pratica, basterà spostare il progetto su di un server di un provider non italiano e si eviterà il problema del bollino. Ma a questo punto i provider non diranno niente? E' vero che sono stati graziati alla Camera, ma non so che fine faranno in qualsiasi caso. Pensiamo poi agli istituti accademici: verrano esentati dal bollino virtuale, altrimenti è necessario stanziare, da parte dei senati accademici, le somme e quindi restringere l'uso del web come pubblicazione di risultati.
E qualcuno parla di qualche pagliuzza in Parlamento...
Qui si parla di ricerca, di libertà e del nostro futuro.
La pirateria è tutt'altra cosa. Va punita, perseguita e possibilmente debellata. Ma cosa centra con gli enti, pardon, fondazioni lirico-sinfoniche?
Se lo strumento dei decreti deve servire per leggi imemdiate, perchè questa è un calderone?
Perchè io non posso scaricarmi il file Mp3 di un amico che mi mette a disposizione una sua recitazione di una sua poesia, perchè rischio che arrivi a casa uno a portarmi via il computer e così non posso lavorare? E poi vallo a dimostrare davanti ad un giudice, con i costi del caso, che quello che facevi non solo è innocente ma totalmente lecito?
Forse la proposta di creare un gruppo tecnico presso il dipartimento per l'innovazione tecnologica può essere una strada percorribile. Istituire una Commissione bicamerale con funzioni di studio e monitoraggio sistematico di questo argomento mi sembra un po' utopistico, anche perchè non avrebbe le competenze e sarebbe come sempre alla mercé delle varie lobby.
Insomma, speriamo che al Senato vinca il buon senso. Ma non ne sono tanto sicuro.
E mancano due giorni e mezzo: se ci sono le modifiche, quindi passa qualche emendamento, si ripassa alla Camera. Il mio timore è che non si volgia modificare niente perchè ci sono in ballo troppi interessi.
Magari mi sbaglio. Ma a pensar male qualche volta ci si azzecca...
La discussione riprende alle 16.30!

In diretta sulla Urbani

Stamattina sono andato in diretta su di un paio di radio e su una TV locale, con susseguente innondazione di email...
Comunque un aggiornamento in tempo reale sulla Urbani, in diretta del sito di Fiorello Cortiana:
Cari amici,
come potete immaginare le ore sono convulse!
La capigruppo ha deciso di contingentare i tempi: Cortiana avra' solo 8 minuti per argomentare tutti gli emendamenti e intervenire.
Intanto anche il Ministro Urbani pare preoccupato per la possibilita' che decada il decreto.
Il Ministero ha fatto sapere a Cortiana di essere disponibile a presentare un emendamento correttivo nell'ambito di un imminente disegno di legge alla Camera.
La proposta iniziale riguardava solo i commi 2 e 3, cioe' la vicenda del "trarne profitto", Cortiana ha proposto quello, l'eliminazione del comma 8 che contiene le tasse per i supporti e l'eliminazione del bollino previsto al comma 1, oltreche un impegno formale in Parlamento in cambio del ritiro degli emendamenti. Sui primi due punti, trarne profitto e tasse la discussione potrebbe avere un esito positivo.
Sull'ultimo punto (bollino) la discussione, invece, e' ancora aperta e proseguira' nelle prossime ore.
Aspettiamo commenti.

Insomma, mi sembra che si metta bene. togliamo il bollino e il software libero tornerà a vivere.
aggiornamenti nella home page di questo blog

La manifestazione in diretta

In queste ore si sta consumando una manifestazione davanti alla sede del Senato contro il Decreto Urbani.
Qui una foto


il resto lo trovate a questo link, del candidato Verde alle Europee Beppe Caravita.

480 secondi per 750 emendamenti

Oggi è il giorno della manifestazione a Roma, davanti al Senato, contro il Decreto Urbani.
Ma il dato più sconcertante sono gli otto minuti concessi al Senatore Cortiana per illustrare i 750 emendamenti presentati. Voci di corridoio, riportatemi da un amico che segue le vicende parlamentari, pare che Urbani sia fortemente preoccupato per l'esito delle votazioni, tanto che pare stia cercando di accordarsi su alcuni punti. Di certo, la reintroduzione della frase a fini di lucro è il primo punto per trattare, ma in secondo luogo ci devono essere il bollino virtuale e la tassa sui supporti. A rischio sono le generazioni future: internet e i computer non aspettano mica l'Italia (anzi).
Secondo me, sarebbe preferibile prendersi del tempo e scrivere un testo migliore, che tenga anche conto delle dichiarazioni della Bsa, che a me non è che stia particolarmente simpatica, ma che in questo caso ha detto cose giuste.

lunedì 17 maggio 2004

Urbani: c'è posta per te (senza virus)

Un sacco di amici e un sacco di persone che non conosco, mi stanno segnalando e inviando una lettera aperta da perte dei professori di Informatica di Milano. E' sulla rete civica, ma la riporto anche qui.

LETTERA APERTA

AL MINISTRO DELLA CULTURA GIULIANO URBANI
AL MINISTRO DELL'INNOVAZIONE E DELLA TECNOLOGIA, LUCIO STANCA
AI PRESIDENTI ED AI MEMBRI DELLA CAMERA E DEL SENATO



Se un ragazzo scarica dalla rete attraverso un sistema di file sharing e quindi condividendolo con altri un film in violazione del diritto d'autore rischia una pena pari a quella del pedofilo che detiene materiale pornografico minorile (fino a tre anni di detenzione)!


E' QUESTA LA SOCIETA' DELL'INFORMAZIONE CHE VOGLIAMO COSTRUIRE ?



Quello sopra delineato e' lo scenario che viene prefigurato dalla legge di conversione del Decreto Urbani (72/04) così come è stata approvata dalla Camera dei Deputati il 22 aprile scorso e che verrà discusso in Senato a partire dal 18 maggio prossimo (decade se non approvato entro 22 maggio).

Internet è “nata” nelle Università, in Italia come nel resto del mondo: l'abbiamo sviluppata, usata e fatta conoscere al mondo come uno straordinario strumento di comunicazione e di avvicinamento delle persone, di raccolta e diffusione della conoscenza, l'abbiamo pensata alla portata di tutti. Internet e' diventata strumento di sviluppo economico e miglioramento delle pratiche di governo.

Come docenti universitari che hanno contribuito a questo sviluppo sentiamo il dovere morale di denunciare la possibile prossima approvazione, nell'ordinamento giuridico italiano, di una legge che tradisce quella visione di prosperità e progresso.

La costruzione della Società dell'Informazione richiede un grande sforzo di educazione di coloro che si avvicinano a questi nuovi strumenti. La predisposizione di leggi che ne governano il progressivo sviluppo e la partecipazione ad essa di tutti indipendentemente dalle differenze di genere, età, lingua, reddito o altro (cittadinanza digitale) deve tenere presente anzitutto questa necessità educativa, in particolare dei più giovani che devono poter godere di questi nuovi spazi di sviluppo per la loro crescita umana, culturale e professionale. Comportamenti illeciti non possono venire a lungo tollerati (quando ciò serve ad espandere alcuni settori di mercato quale quello della larga banda) e poi perseguiti con inusitata e sproporzionata rapidità (nella forma di decreto legge) e severità (quando ciò non serve più, o quando intervengono altre lobbies a difendere proprie posizioni di mercato). Nella fattispecie, la necessaria tutela delle opere di ingegno richiede soluzioni legislative di ampio respiro che perseguano chi commette reati, ma guidino all'uso appropriato della rete come piattaforma di diffusione di accesso alla conoscenza.

Alla luce di questi principi riteniamo necessario sollecitare la radicale modifica del Decreto Urbani, e la predisposizione di un testo di legge attraverso la più ampia partecipazione di tutti coloro che hanno dovere e diritto di contribuire alla costruzione della Società dell'Informazione.


FIRMATO DAI SOTTOSCRITTI DOCENTI DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO
DIPARTIMENTI di
INFORMATICA E COMUNICAZIONE (DICO),
SCIENZE DELL'INFORMAZIONE (DSI),
TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE (DTI), sede di Crema.

Fiorella De Cindio, responsabile del Laboratorio di Informatica Civica
Daniela Redolfi, docente di Diritto dell'Informazione
Alberto Bertoni, direttore del Dipartimento di SCIENZE DELL'INFORMAZIONE (DSI)
Goffredo Haus, direttore del Dipartimento di INFORMATICA E COMUNICAZIONE (DICO)
Nello Scarabottolo, direttore del Dipartimento di TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE (DTI) - sede di Crema
Paola Campadelli, rappresentante dell'area Informatica nella Giunta della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Gian Paolo Rossi, Presidente del Consiglio di Coordinamento Didattico di Informatica
Daniele Marini, membro del Consiglio Universitario Nazionale e del Senato Accademico dell'Universita' degli Studi di Milano
Danilo Bruschi, membro del Comitato Nazionale per la Sicurezza Informatica e delle Telecomunicazioni per la Pubblica Amministrazione
Maria Alberta Alberti, docente di Programmazione
Alberto Borghese, docente di Sistemi Intelligenti
Philip Grew, docente di Lingua inglese
Dario Malchiodi, docente di Laboratorio di Informatica Generale
Dario Maggiorini, docente di Sistemi Operativi e Distribuiti
Pietro Mazzoleni, docente di Basi di dati multimediali
Carlo Mereghetti, docente di Informatica Teorica
Piero Mussio, docente di Interazione Uomo Macchina
Anastasi Pagnoni, docente di Teoria dell’Informazione e Crittografia
Giovanni Pighizzini, docente di Programmazione
Paolo Perlasca, docente del Laboratorio di Informatica Applicata
Rita Pizzi, docente di Informatica Medica
Gianfranco Prini, docente di Reti di Calcolatori
Alessandro Rizzi, docente di Editoria Multimediale
Emilia Rosti, docente di Sistemi Operativi
Andrea Trentini, docente di Sistemi Operativi
Marco Trubian, docente di Ricerca Operativa


Scopro solo ora che c'era un interessante incontro nella mitica aula alfa del dipartimento di informatica stamane. Se qualcuno mi mandasse un riassuntino...

Cappato e la disubbedienza alla Urbani

Segnalo le dichiarazioni di Marco Cappato, dal sito www.radicali.it.
“Il decreto Urbani rappresenta un tentativo maldestro e pericoloso di coprire con la repressione il ritardo accumulato dalle imprese cinematografiche nel mettere a disposizione in forma legale i contenuti digitali.
L’azione di disobbedienza civile, che realizzerò in diretta davanti alla stampa previo avviso alle forze dell’ordine, non sarà volta a contestare il diritto d’autore in quanto tale (diritto che può sopravvivere soltanto se applicato in forme adeguate alle nuove tecnologie), ma la criminalizzazione di comportamenti diffusissimi per i quali è doverosa ed urgente una appropriata regolamentazione. In particolare violerò l’articolo 174ter della legge 22 aprile 1941 n.633, comma 2bis, fruendo di un’opera cinematografica o parte di essa per via telematica.
Se il decreto fosse convertito in legge, il comportamento oggetto dell’azione di disobbedienza civile rischierebbe di essere punibile con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinque a trenta milioni di lire. Il Decreto Urbani invece decadrà se, come ci auguriamo, non sarà convertito in legge prima del 22 maggio.”

PS con la politica questo post c'entra o no?

I prossimi processori Intel

L'azienda si sta focalizzando sui Pentium M e sui processori dual core, quelli che sembrano avere due processori in uno solo. Per questo, sembra abbandonato il Pentium 4 standard, lasciato lì a cadere di prezzo e non più implementato.
I motivi della scelta sono semplici: le prestazioni dei processori con doppio core sono lusinghiere e inoltre non è necessario utilizzare frequenze elevate. Mi chiedo se percò questo repentino cambiamento di rotta non significhi una netta difficoltà nel contrastare lo strapotere di Amd con i 64 bit, per cui ci si muove solamente alla ricerca delle prestazioni estreme, di certo non necessarie per oltre il 90% degli applicativi. Anche l?HyperTHreading sembra destinato a morire celermente.
A differenza della tecnologia HyperThreading di Intel che prevedeva il raddopio solo di alcune parti della CPU con conseguente concorrenza nell'utilizzo di parti comuni che spesso ha dimostrato i limiti di tale architettura, l'utilizzo di di due core all'interno della stessa CPU si basa su un punto di vista assolutamente diverso. Questi sistemi, infatti, avranno a disposizione tutte le necessarie strutture in modo indipendente a partire dalle unità di calcolo fino a quelle di memorizzazione.
Staremo a vedere.

domenica 16 maggio 2004

La settimana della verità per la rete

Quella entrante, è una delle settimane più importanti per la storia di internet e dell'informatica. Infatti, il 17 il parlamento europeo è chiamato a votare sui brevetti software, mentre inizierà la discussione al Senato per ratificare in legge il Decreto Urbani.
Se i brevetti software vedono l'Italia e la Germania unite per fare fronte comune e opporsi, per la Urbani non si sa che cosa possa accadere.
La brevettabilità del software metterebbe a duro repentaglio la crescita del software open source e quindi della possibilità di accrescere il patrimonio comune a disposizione di tutti e mandare all'aria una serie di progetti donati all'umanità!
In nome di che cosa non è dato sapersi.
Il Decreto Urbani limita solo il web italiano, ci ghettizza e ci fa sprofondare in un medioevo digitale che ha pochi precedenti al mondo (la Cina che chiude gli internet cafè è probabilmente la nostra prossima frontiera, ma guai parlare male della Cina, cresce così tanto... anche Emmanueli di Smau ha detto che i 50 milioni di cinesi sono la nuova frontiera per l'informatica, peccato che siano meno del 5% della popolazione!).
Marco Cappato, europarlamentare della lista Bonino infrangerà volontariamente il Decreto Urbani domattina, per vedere che cosa accadrà. Dimostrazione tipica dei radicali, ma speriamo che almeno si abbia un minimo di attenzione.
Vorrei spendere un paio di parole su chi mi sta tempestando di messaggi di non fare politica.
Qui non si fa politica, mi avete mai sentito fare politica? Ci sono dei post di cronaca in cui, sul decreto urbani, vengono esposte le posizioni. Poi c'è qualche post che espone una mia scelta personale, di votare un canditato alle europee che mi è sempre piaciuto, per altro di un partito che non è nelle mie simpatie. E se è per quello, ho postato un emssaggio di uno che diceva che per la Urbani, se si è di destra, si poteva votare Sgarbi... Quindi assoluta par condicio.
Si parla di tecnologia a tutto tondo, si parla di ciò che accade e si cerca di fornire un quadro un po' diverso da quello che si legge sui siti e sui giornali tradizionali.
Tutto qui. La politica, comunque, c'entra sempre, trattandosi di persone e di relazioni.
Io tutto quello che potevo fare per il Decreto Urbani l'ho fatto. E continuerò a farlo. Ma di certo non per la politica, ma per la rete, la nostra libertà e il nostro futuro.

venerdì 14 maggio 2004

La Urbani non interessa a nessuno

A parte l'ovvio non passare in TV e nei giornali per una legge liberticida che implica poteri forti, mi stupisce che nessuna radio cavalchi quest'onda e nessun portale non tradizionale non cerchi di cavalcare l'onda.
A parte Dagospia, dove sono apparse un po' di lettere, di siti letti davvero ci sono pochissime tracce.
Ma sono le radio che mi hanno colpito. Tutte le private italiane dove sono finite? a seguire il calcio scommesse e dove va Totti il prossimo anno?
Sto provando per organizzare un minimo di sollevazione radiofonica per il 19. Per ora hanno detto di essere interessati solo Rtl 102.5 e Rin. Ma non dispero.
Se tutti noi, e ripeto la parola tutti, mandiamo un messaggio alle radio, iniziamo a fare breccia e attiriamo interesse.
Non è un problema di pirateria, ma un problema che va a colpire un intero comparto economico: resteremo sempre indietro rispetto al resto del mondo.
Se poi ci mettono 50 euro di tasse su di un disco fisso dal valore commerciale di 25 euro, ne risentiamo tutti. E poi perchè per salvare questi post devo pagare i Rolling Stones? Perchè è a loro che vanno (in minima parte, i soldi).

giovedì 13 maggio 2004

Microsoft fa marcia indietro sulla pirateria e SP2 di Xp

Mi sono arrivate una trentina di email nelle quali mi danno dell'incompetente per aver scritto che il prossimo service pack di XP non avrebbe avuto protezioni per le copie pirata. Mi sembrava, di fatto, una presa di posizione sensata di Microsoft, non un incoraggiamento a piratare il sistema operativo. Il problema è che in troppi non vorrebbero pagare le licenze e quindi la decisione si sarebbe ritorta contro l'azienda, che da sempre si dice tranquilla dopo le protezioni introdotte nei sistemi operativi.
Invece, si scopre, così, il solito altarino. La pirateria c'è sempre e prospera, mentre i poveri utenti che pagano le licenze, mica due lire, devono telefonare per farsi riattivare Xp se il computer va in crash totale e si dere reinstallare tutto quantoprima che trascorrano sei mesi dalla prima volta. Inoltre, se si ha una versione di XP senza il Service Pack uno, ci vogliono tre ore di scaricamento degli aggiornamenti con una Adsl.
Il fatto che Microsoft corregga i bug che trova, però, favorisce gli studentelli a farsi un bel virus in casa e quindi spararlo alla velocità della luce su internet. A questo punto, possiamo dire che c'è un dovere morale da parte dell'azienda oopure no a contrastare questo pericolo? Mi va bene che Bill Gates scateni orde di sceriffi alla ricerca di questi programmatori creativi, ma non sarebbe il caso che le patch più grosse le tappi anche per chi ha una copia pirata, che alla fine spargerà sempre i virus. Probabilmente il service pack per tutti sarebbe stato troppo, ma almeno le patch di sicurezza dovrebbero essere accessibili anche dalle copie pirata. A meno che le patch di sicurezza, quelle fondamentali, non si scarichino automaticamente e in modo non intercettabile da parte dell'utente. Non ci vuole un genio. E a quel punto intercettare le copie pirata sarebbe davvero un gioco da ragazzi.

mercoledì 12 maggio 2004

Mandare il sito in biblioteca... pago la multa: 0 Euro!

Il concetto è semplice: la legge sanziona così:
Chiunque vìola le norme della presente legge è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria pari al valore commerciale del documento, aumentato da tre a quindici volte, fino ad un massimo di 1.500 euro.
Se il documento è gratuito, la sanzione è 0!
Risolti tutti i problemi!
Molti poi sostengono che se volgiono, il sito, essendo aperto se lo scaricano le biblioteche: va a toccare il Decreto Urbani: se si tratta di opera di ingegno (credo che chiunque pensi prima di scrivere e quindi elabori qualcosa), se lo scaricassero sarebbe necessario un bollino virtuale... ma qui non se ne esce più!

Il diritto di esistere

Ricevo, e volentieri pubblico, questo testo che si presenta e si spiegada solo.
Sono un giornalista e lavoro nel mondo della comunicazione.
Non si può dire che i miei articoli o i piani di comunicazione non siano "opera di ingegno" (almeno così parla la legge per il copyright). Ma se il mio articolo è vincolato dal copyright, non ne posso fare una copia, neanche per mio back up? Credo di averne diritto, in fondo. Non mi è chiara una cosa:
che differenza c'è tra un libro, un film, un contenuto multimediale, una canzone, un saggio o un mio articolo? Tutti vanno al pubblico di fruitori, che può scegliere se leggermi o no. Esattamente come si sceglie se acquistare un CD o no.
Se tutto ciò che si scrive, si disegna o si crea, o semplicemente si "pensa", è sotto la legge del copyright, voglio i soldi SIAE su ogni mio scritto... E' nello spirito della legge per la tutela del copyright. E dovrei pretenderli visto che ho già pagato la tassa sull'HD, sui Cd etc.
Questi sono pazzi!
C. G.

Sui videogiochi

Visto che è il tempo della più importante fiera di giochi al mondo(E3), e visto che inizia virtualmente oggi e siamo ancora a bocce ferme, faccio qualche considerazione.
Ps2 sta perdendolo scettro, senza che alla Sony se ne rendano conto. I giochi più interessanti stanno uscendo per Xbox, o comunque in contenmporanea per le due piattaforme e le differenze nel catalogo si evincono solo su EyeToy per Ps2, che però non hanno ancora capito che cosa farsene e in pratica la trasformeranno, da buoni giapponesi, in un karaoke (ieri mi è arrivata una confezione da Sony con un paio di microfoni e qualche cd-dvd, per pudore ho rimandato di approfondire la conoscenza a quando sarò meglio disposto).
Che Xbox sia superiore tecnicamente non ci sono mai stati dubbi. Sul catalogo dei giochi invece non ha mai avuto la vita facile. Oggi, oltre al prezzo e alla qualità dei bundle, Microsoft surclassa Ps2 proprio sui giochi, fatta eccezione per gli RPG (giochi di ruolo), in cui non ha ancora un mezzo titolo valido (non dico uno, dico mezzo!).
Ora che è caduto anche l'ultimo baluardo per Ps2, ossia Electronic Arts svilupperà i propri giochi on line per Microsoft, mi pare che l'on line di Sony sia davvero chiuso in un angolo. Ho provato l'ultimo accrocchio di Us Robotics per giocare on line con l'adsl e devo dire che offre prestazioni migliori con Xbox rispetto a Ps2 con adattatore (a acquistare a parte).
E pensare che l'on line di Sony è gratuito mentre quello di Microsoft è a pagamento, per cui il vantaggio campetitivo è tutto per Sony, eppure le difficoltà ataviche di programmazione di Ps2 stanno bloccando la console.
Mi chiedo a questo punto se a Microsoft convenga spingere per la Xbox2 oppure, visto che è stata spremuta a non più del 60% delle potenzialità, lasciarla correre ancora per un bel po'. Ma come sempre, ci sono altre logiche dietro. Mi fa solo piacere notare come Microsoft abbia imparato dai propri errori su Xbox e abbia corretto il tiro. Due anni fa avevo scritto u n articolo cattivissimo su come gli esordi fossero pessimi. Oggi ha ribaltato la situazione a suo favore. Certo è che non sono solo meriti suoi.

Un nuovo Google Bombing

Segnalo una curiosità: scrivete incapace su Google, e premete il bottone "mi sento fortunato".
A voi la sorpresa!
La rete è meravigliosa.

Internet e dintorni

Segnalo qui un comunicato stampa dell'Unione Consumatori, inviatomi ieri e che ho letto solo ora. Alla fine i miei commenti, ma come sempre andate su altri siti che già trattano l'argomento.
Fra sei mesi chiunque abbia un sito Internet con informazioni a disposizione del pubblico dovrà inviarne il contenuto alle due Biblioteche centrali di Firenze e di Roma, altrimenti rischierà una multa fino a 1500 euro.
E’ quanto prevede la legge n. 106/2004 che ha modificato le vecchie norme regie del 1939 sulla consegna obbligatoria alle autorità di 5 copie di ogni stampato (ai fini del controllo delle notizie sovversive), includendovi anche i "documenti diffusi tramite rete informatica", che dovranno essere depositati presso le due Biblioteche centrali anche al fine di consentirne l’accesso al pubblico.
Entro sei mesi dovrà uscire un regolamento di attuazione di questa nuova disposizione, criticata però duramente dall'Unione Nazionale Consumatori secondo la quale è puramente persecutoria, inutile e ingestibile.
"Centinaia di migliaia di utenti con un sito Internet –scrive l'Unione Consumatori– dovranno inviare ogni anno alle due Biblioteche centrali, per e-mail o dischetto, informazioni che per lo più cambiano o vengono aggiornate continuamente e che sono già a disposizione del pubblico.
Oltretutto, le due Biblioteche centrali di Firenze e di Roma non avranno materialmente la possibilità di gestire e catalogare la massa enorme di informazioni provenienti da centinaia di migliaia di siti e tutto si risolverà in un obbligo inutile e fastidioso".

A parte il concetto di inviare un sito ad una bibblioteca, visto che non riesco a capirne il modo (mando un CD, dei floppy, per email...), mi manca un aspetto interessante: se il sito ci è stato detto che deve essere comparabile ad un giornale, quindi sotto i dettami della carta stampata (direttore responsabile, registrazione al Tribunale, ...), non capisco cosa c'entrino le bibblioteche centrali. E poi, ogni nuovo contenuto va inviato, per cui penso a questo blog (sito fuori dal territorio nazionale e quindi non so fino a che punto soggetto a questa legge), con costi non risibili.
Ma figuriamoci un'Università, o chi naviga su contenuti dinamici come i portali, addirittura non tutti fisicamente presenti sul proprio sito.
Ormai abbiamo capito che internet sta facendo paura a molti, forse a troppi, ma di certo non si può bloccare il progresso.
La cosa più bella in tutto questo grottesco 2004 e internet non è tanto l'accanimento del legislatore nel tentare di porre briglie a internet, ma che vengono portate delle motivazioni sempre più contrastanti le une con le altre. Pensiamo ad una rete P2P: come fa amandare i contenuti alla biblioteca, anche se i contenuti sono regolari? E poi, si catalogano i siti internet non in modo informatico? si genereranno miglioni di fogli di carta, si tireranno già delle foreste, per chi e per che cosa? Ma per chi realizza un video, cosa fa? Stampa fotogramma epr fotogramma? Chi realizza un sito in flash come farà a mandare i contenuti alla biblioteca, visto che usa probabilmente l'xml per leggere i dati da un database?
Pensare che il web è stato concepito come un'enorme biblioteca sempre a disposizione dell'umanità, tanto che uno dei suoi creatori riceve premi proprio per questo.
Una biblioteca multimediale, mica di sola carta!

martedì 11 maggio 2004

Linux Live CD ha un nuovo player

Dopo Knoppix, di cui segnalo come sempre Italian Knoppix che è diventato strapopolare negli ambienti scolastici, ormai quasi tutte le distribuzioni Linux hanno una versione che funsiona totalmente da CD, senza dover scrivere sui dischi del computer. Segnalo Mandrake, che è un nome storico nell'OpenSource e ha una beta da parecchi mesi in circolazione e si appresta a lanciare la versione definitiva.
MandrakeMove nasce sotto il cappello di Mandrake Linux 9.2, ereditandone i principali strumenti quali il desktop KDE e OpenOffice 1.1. Nulla di totalmente rivoluzionario dal punto di vista degli strumenti, ma un cambio radicale dell’installazione e del setting up del sistema operativo.
Una delle maggiori innovazioni è la possibilità di cambiare CD mentre il sistema operativo è in funzione. Durante una sessione di lavoro potrebbe essere necessario cambiare supporto CD per ascoltare della musica o guardare dei filmati. Grazie alle nuove funzionalità introdotte da MandrakeMove si potrà espellere tranquillamente il CD con il sistema operativo continuando il proprio lavoro. Anche il problema delle impostazioni di sistema è stato risolto grazie all’utilizzo di una comoda chiave USB sulla quale memorizzare i dati di setting del sistema evitando dunque di utilizzare l’hard disk, come avveniva in passato.
Questo il link per scaricare la beta in italiano!

Compaq X Gaming PC

HP ha deciso di rientrare nel mercato dei computer per videogiocatori. Sfruttando un'esperienza ventennale nel settore (sebbene abbandonato negli ultimi anni), HP intende porre in vendita il computer ideale per giocare, con una linea apposita al fine di non creare confusione per gli utenti. Si tratta di computer dalle prestazioni spinte, con scheda grafica sempre ad altissima velocità e con tutte le nuove tecnologie.
Verrà presentato all'E3 di Los Angeles.

Arriva il Vaio Pocket

Una novità interessante da Sony. Vaio è ormai il brand dell'azienda nipponica per quanto riguarda tutto ciò che è elettronico e portatile. Ha iniziato con i notebook, ora punta al Walkman del futuro, connun disco fisso da 20 Gb per le canzoni. Inoltre, ha presentatoil notebook con Xp più piccolo al mondo, pesa solo 550 grammi, ha 20 Gb di hard disk, 256 Mega di ram ed è di dimensioni 17 per 11 centimetri. Fate i vostri conti e rendetevi conto delle dimensioni: poco più di un palmare.

Microsoft e la pirateria

Microsoft ha annunciato che il Service Pack 2 per Windows XP non avrà alcuna tecnologia di protezione antipirateria e potrà essere usato anche da utente sprovvisti di regolare licenza.
Questa decisione è decisamente in controtendenza rispetto ai precedenti rilasci di Service Pack, ricordiamo infatti che il SP1 aveva al suo interno delle tecnologie che ne impedivano l'installazione su sistemi "piratati".
La scelta di Microsoft è ovviamente all'insegna della protezione globale, i recenti virus hanno infatti insegnato che le vulnerabilità del sistema operativo sono pericolose per tutti, sia per chi ha un sistema non aggiornato, sia per chi deve subire disagi connessi alle cicliche epidemie infomatiche.

lunedì 10 maggio 2004

Manifestazioni contro la Urbani

Una mobilitazione nazionale contro il Decreto Urbani e' stata indetta per sabato 15 maggio dai Verdi e altri gruppi che contestano il discusso provvedimento che regola lo scambio di film attraverso la Rete. Per martedi' 18 maggio, inoltre, e' prevista una manifestazione davanti a Palazzo Madama, a Roma, dove il Senato sara' impegnato nell'approvazione della legge di conversione del decreto, gia' approvata dalla Camera.

Parli gratis dei gestori telefonici

Lo dico sempre, ma lo ripeto l'ennesima vota. Se si prende la card per telefonare gratis nel week end, la parola gratis è usata a sproposito. Prima di tutto perchè costa 3 euro al mese il servizio (+7 di attivazione, quindi non è gratis), in secondo luogo, c'è una postilla interessante.
L'opzione verrà disattivata qualora l'importo del traffico voce effettuato dal lunedì al venerdì sia inferiore al 50% della ricarica gratuita ricevuta nella stessa settimana.
Quindi, se non spendi la metà di quello che in 72 ore ti ridanno (ossia anche mercoledì alle 24) in 48 ore (quando riparte il week end), perdi l'opzione.
Possiamo riappropriarci del termine gratis per il software open source, visto che ce lo vogliono negare per legge?
Usiamo il termine volontariato, forse è meglio.

Oggi intel lancia nuovi Pentium M

Siccome non ricordo a che ora scadesse l'NDA (accordo di non divulgazione), non ne parlerò proprio. Anche perchè la linea 7 è adottata da Boing da anni nella versione 727, 737, 747, ...
Prendo già in giro i bimbi con l'apparecchio in bocca con la storia degli aerei (l'avranno capita in tre), ora potrò prendere in giro anche i possessori di PC nuovi (nascondendo così, alla grande, l'invidia: ho scritto nVidia e poi ho corretto).

Il delirio di Blogger

Blogger ha cambiato faccia, ha aggiunto qualche funzionalità e quindi, mi sembrava accettabile. Ora mi trovo i commenti a fine pagina, che tolgo appena scritto questo post, una serie di modifiche all'archivio e un po' di confusione tra preview e pubblicazione.
Mi auguro che sistemino tutti i bug lasciati in giro. In fondo, la beta del sito era migliore.

Avevo delle richieste di pena...

Avevo mosso delle richieste per sapere quali fossero le pene previste per i reati comuni.
Le sintetizza perfettamente Network Games. Leggetele e fate i vostri confronti.

domenica 9 maggio 2004

La follia di Sco

Il presidente di Sco ha mandato una lettera al congresso americano, spiegando per quale motivo il software Open Source sia illegale e pericoloso.
I motivi: il software open source, e quello GPL in particolare, può facilmente farsi vettore di codice proprietario rubato che viene rivenduto all'interno di prodotti a basso costo o a costo zero; la diffusione di Linux, in tutto il mondo, sta avvenendo a scapito di sistemi operativi made in USA come UNIX e Windows; la disponibilità delle tecnologie UNIX all'interno di Linux possono accrescere le potenzialità belliche dei paesi stranieri non alleati.
Fra un po' ci dirà anche che il software Open Source è pericoloso perchè permette a molti di lavorare usando software poco costosi!
Ridicolo.

Da mandare a tutti gli amici che avete

Un volantino da mandare via email. Copiate il testo qui sotto.

TUO FIGLIO SCARICA MUSICA O FILM DA INTERNET ?

MAMMA, PAPA’ ATTENTI!



UN GIORNO LA GUARDIA DI FINANZA POTREBBE BUSSARE ALLA VOSTRA PORTA E ARRESTARLO!

EBBENE SI’, NON STIAMO SCHERZANDO, AVETE CAPITO BENE…

IL GOVERNO IN QUESTI ULTIMI GIORNI STA PER CONVERTIRE IN LEGGE UN DECRETO LEGGE (D.L. URBANI - SCADENZA IL 22 MAGGIO) CON IL QUALE VERRANNO PERSEGUITI TUTTI COLORO I QUALI SCARICHERANNO O UTILIZZERANNO ANCHE AD USO PERSONALE E AMATORIALE QUALSIASI OPERA DELL'INGEGNO: TUO FIGLIO FA UNA RICERCA SU INTERNET O SCARICA DEL MATERIALE DAL SITO DELLA SUA SCUOLA? SECONDO LA NUOVA LEGGE È UN CRIMINALE PENALMENTE PERSEGUIBILE AL PARI DI UN CAMORRISTA CHE GESTISCE UN GIRO DI MATERIALE CONTRAFFATTO.

SE PASSA IL DECRETO PREVEDIAMO IL DECLINO DI INTERNET IN ITALIA PERCHE’ CON QUESTA LEGGE TOLLERANZA ZERO SI CERCA DI SEMINARE IL TERRORE NEI POCHI (PER ORA) UTILIZZATORI DI INTERNET.

DI QUESTI TEMPI SI NOTA IN TV POCA LIBERTA’ DI OPINIONE, IL PLURALISMO E’ ASSENTE. I TELEGIORNALI SEMBRANO TUTTI UGUALI. I PROGRAMMI CULTURALI / SCIENTIFICI SONO QUASI SCOMPARSI.

PER FORTUNA CHE ABBIAMO INTERNET (PER ORA). PER IL GOVERNO INTERNET E’ UN PERICOLO PERCHE’ NON C’E’ UN ORGANO CHE LA CONTROLLA. IL BELLO DI INTERNET E’ LA GLOBALIZZAZIONE. COLLEGARSI IN UN ISTANTE CON IL RESTO DEL MONDO E VIVERE IN UN MONDO LIBERO, SENZA CENSURA.

CI CHIAMANO PIRATI, IL MINISTRO URBANI CI CHIAMA “LADRI”. PENSANO CHE PASSIAMO LE GIORNATE DAVANTI AD UN MONITOR A SCARICARE CANZONI E FILM.

LA NOSTRA VOCE E’ UNA VOCE FUORI DAL CORO, NOI NON SIAMO CONTRO IL DIRITTO D’AUTORE, RICONOSCIAMO LA PATERNITA’ DI UN’OPERA E SIAMO FAVOREVOLI AL VERSAMENTO DI UN RICONOSCIMENTO ALL’AUTORE DELL’OPERA CHE STIAMO UTILIZZANDO. PARADOSSALMENTE CON QUESTA LEGGE RISCHIA ANCHE CHI IMMETTE SU INTERNET O SCARICA MATERIALE NON AUTORIZZATO DALLA SIAE (AD ESEMPIO IL FILMATO DELLA PRIMA COMUNIONE DI TUO FIGLIO).

ECCO PERCHE’ NON RICONOSCIAMO L’AUTORITA’ DELLA SIAE E DEI PRODUTTORI CINEMATOGRAFICI ITALIANI, LA STESSA AUTORITA’ CHE HA FATTO PRESSIONE SUL GOVERNO PER EMETTERE UN DECRETO LEGGE (RICORDIAMO CHE UN DECRETO LEGGE VIENE EMESSO SOLO IN CASI DI EMERGENZA – E IN QUESTO CASO L’EMERGENZA NON C’ERA) CON IL QUALE SI RISCHIA:



- CARCERE FINO A 4 ANNI

- MULTA FINO A € 15.493

- CONFISCA APPARECCHIATURE INFORMATICHE (OVVERO IL COMPUTER OPPURE ANCHE TUTTI I COMPUTER DI CASA - A DISCREZIONE - OVVERO MIGLIAIA DI EURO DI MULTA REALE!)

- LA SANZIONE ACCESSORIA DELLA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA IN UNO O PIÙ QUOTIDIANI, DI CUI ALMENO UNO A DIFFUSIONE NAZIONALE, E IN UNO O PIÙ PERIODICI SPECIALIZZATI



MA SIAMO MATTI?



SE ASCOLTATE QUELLO CHE VI DICONO, CHE IL CINEMA E’ IN CRISI PER COLPA NOSTRA, NON CREDETECI: SE IL CINEMA ITALIANO E’ IN DECLINO E’ PERCHE’ NON VIENE PRODOTTO UN FILM DECENTE DA MOLTI ANNI, DICIAMO LA VERITA’. LA VERA PIRATERIA DA COMBATTERE E’ QUELLA NELLE STRADE, NON SU INTERNET! E UN MODO PER COMBATTERLA CI SAREBBE, BASTEREBBE ABBASSARE I PREZZI DEI CD E DEI DVD COME STA AVVENENDO IN SPAGNA!

E POI, SE LA GENTE NON VA PIU’ AL CINEMA O NON COMPRA PIU’ COME PRIMA, FORSE E’ PERCHE’ NON CI SONO PIU’ I SOLDI DI UNA VOLTA!

QUESTA LEGGE (COME TANTE DI QUESTI TEMPI) FA BENE SOLO A POCHI E RISCHIA DI MINARE SERIAMENTE LA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE E DI COMUNICAZIONE DEL POPOLO ITALIANO.

A CHI GIOVA QUESTA LEGGE? CHI E’ IL PROPRIETARIO DELLA MEDUSA DISTRIBUZIONE ? SE RIESCI A DARE UNA RISPOSTA A QUESTA DOMANDA, ALLE PROSSIME ELEZIONI, FAGLI VEDERE CHE ESISTI ANCHE TU E CHE QUESTE LEGGI VANNO CAMBIATE.

NON VOTARE PER LE PERSONE CHE OGGI STANNO ROVINANDO L’ITALIA! ANCHE SE IL DECRETO LEGGE VERRA’ CONVERTITO IN LEGGE IL 22 MAGGIO (E IL RISCHIO C’E’) AIUTACI COMUNQUE A COMBATTERLI! NON TUTTO E’ PERDUTO, POTREMO SEMPRE CAMBIARE LE COSE!



Firmato

Il popolo della rete.



"Chiunque scarichi un bene protetto da diritto d'autore, anche senza rivenderlo, ma lo usi e quindi risparmi dei soldi sarà sanzionabile penalmente con la galera. E' un assurdo assoluto (…), visto che non possiamo pensare di mettere in galera il ragazzino che scarica un file mp3." sen. Fiorello Cortiana (Verdi) – uno dei pochi politici che ci sta appoggiando in questa lotta impari!

Per referenze ed informazioni, usate pure questo blog, il sito del senatore citato e Punto Informatico.

sabato 8 maggio 2004

Delle opere d'arte

Un'immagine sulla Urbani...


E una sulla Margherita che ha introdotto la frase per trarne profitto al posto di scopo di lucro.


La rete è efficiente non solo per manipolare i cartelloni pubblicitari dei politici in campagna elettorale.

Vorrei sapere qualcosa in più sulle pene

Ho chiesto ad un amico se mi poteva fare un piccolo vademecum per avere le pene massime previste dal nostro ordinamento per i reati comuni e confrontarle con i reati previsti dalla Urbani.
Premesso che sono sempre contro la pirateria indiscriminata.

venerdì 7 maggio 2004

Il popolo della rete ha esagerato

Ieri sera ero contento: avevo appena letto il post di Beppe Caravita su come si è svolta la conferenza stampa sul Decreto Urbani al Senato da suo sito.
Felice perch? addirittura ci sono le foto di chi è al lavoro per raccogliere gli emendamenti.
Felice perch? anche un'esponente della maggioranza si ? resa conto di cosa è successo alla Camera.
Ma sono preoccupato: prima di tutto per il numero di emendamenti (750 sono un'esagerazione), che potrebbero fare credere che si tratti di puro ostruzionismo e che quindi si perda il valore di una battaglia civile.
Inoltre, non vorrei che tutto quanto possa essere interpretato come un volere a tutti i costi legalizzare il p2p e lo scambio di file, mentre è una battaglia che deve essere combattuta sul fronte della libert? di pensiero, che è fondamentale.
Con gli emendamenti al Decreto, esperimenti come la radio di Macchianera (che è comunque parzialmente legale anche per la Siae) o molti siti sono fuorilegge, visto che è già passata l'idea che i siti dovrebbero essere assimilati a testate giornalistiche in passato, mi domando come sia possibile garantire la non presenza di posizioni dominanti in futuro.
L'articolo 21 della costituzione è piuttosto chiaro in proposito e non è pensabile che le idee e il progresso sia assogettato ad un organo di stampo medievale che ne dovrebbe garantire in qualche forma la paternità e avere l'onore di prendere gli oneri dovuti.
Prodotti come OpenOffice.org o Italian Knoppix non potrebbero più esistere, visto che si tratta di opere di ingegno frutto del lavoro gratuito di molti programmatori, che semplicemente definiamo autori.
Ma quel che è peggio è un aspetto che gli emendamenti non hanno minimamente preso in considerazione.
Il caso è semplice: si parla di scaricamento di file protetti dal diritto d'autore, ma se ciò avviene da siti e da utenti al di fuori del nostro territorio e al di fuori del territorio europeo, in che modo si può essere responsabili di fronte alla Legge è La proposta, l'ho sentita con le mie orecchie, sarebbe stata quella di obbligare i provider a registrare tutti i download degli utenti. Spiega a questi tizi che un browser, tecnicamente, funziona come un download di file, di un insieme di file (dal file html per arrivare alle varie gif e via di seguito).
Questo ci farebbe cadere ancora indietro, visto che il log equivale a tempo, per cui si nvagicherebbe, per lavoro e per diletto, con tempi di attesa più lunghi del resto del mondo.
In qualsiasi caso, mi sembra incredibile che si voglia criminalizzare il fatto che qualcuno possa trovare qualcosa e quindi prenderlo: è come se io trovo un portafogli per strada e invece di toccarlo e prenderlo per consegnarlo dovrei contattare le autorità, piuttosto che negli scavi per trovare il marmo mi imbatto in una pepita d'oro che non posso toccare o prendere in mano accidentalmente, fino al momento in cui mi renda conto che è oro.
Mi sembra incredibile il fatto che ci sia un processo alle intenzioni. E' come se uno ti dicesse che dobbiamo comperare le Ferrari, non tanto per legge ma per imposizione del mercato, e poi mettono un limite di velocità fissato a 15 Kmh perché andando forto ci si può far male.
Ieri leggevo che le Pmi italiani sono molto avanzate dal punto di vista tecnologico. A parte la bontà della ricerca (è sempre meglio essere dubbiosi e conservativi), ma lo saranno ancora in futuro, visto che oggi molti giovani hanno sperimentato molto prima di entrare nel mondo del lavoro e domani, per legge, non sarà più possibile?
Penso poi alle università, dove le opere di ingegno di altri vengono usate e rielaborate in nome del progresso. Dubito che sia possibile ancora in futuro, perchè come circolerebbero queste idee? Dietro pagamento? Di soldi non ne hanno di certo...
Insomma, il decreto, più che emendato, va riscritto. In toto.
Per il momento accontentiamoci del lavoro fatto da Cortiana, da Zammattaro e da Ilaria.
Grazie di cuore.

P.S.: mi sono divertito a leggere alcune email, ma ce ne sono tre significative (Alex, Zanzi e Arianna). Tutte e tre, in mdo diverso, invitano punire Urbani a votare Verdi per chi è per il centrosinistra e Lista Sgarbi per chi è del centrodestra. I primi per l'impegno, la seconda per il fatto che Sgarbi è stato il primo a rendersi conto di chi fosse Urbani in realtà. La creatività degli italiani è sempre micidiale!

giovedì 6 maggio 2004

Matrix on line (MoX) vuole te!

Non tutti sanno che al sito http://thematrixonline.warnerbros.com/web/index.jsp sono aperte le iscrizioni ad uno dei più attesi giochi on line di sempre. Entrare in questo gioco multiplayer di massa è possibile solo se selezionati opportunamente dalla software house, ma si puà provare. Arriveranno a casa tre CD e sarà necessaria, oltre alla connessione ad internet, almeno una scheda video recente e 5 Gb di spazio disco.
Buona fortuna.

Si riparla di Borsa

Dai messaggi che ricevo, molti mi chiedono di parlare di Google e della sua quotazione in borsa.
Sono diventato molto reticente a parlare di Borsa per il semplice fatto che poi vengo tartassato dai vostri messaggi, come nell'ultimo caso, in cui citavo altri distributori quotati in Borsa e non informatici che erano in forte crisi.
Ma Google direi che può essere un'eccezione. In tutti i sensi.
Scommettere i propri risparmi su Google non lo consigliereri a nessuno. Ma non perchè l'azienda non sia sana e florida (anzi), ma perchè il mercato azionario crea nelle aziende delle aspettative e genera comportamenti a rischio. Un'azienda si colloca in Borsa o per cercare quattrini per finanziarsi o per cercare quattrini per crescere. Non mi sembrano i casi di Google, visto che i quattrini ce li ha e la prospettiva di crescita non è facilmente immaginabile.
Una volta collocata, Google dovrà pensare ad acquisizioni, nuovi progetti, innovazioni. Tutto ciò ha dei costi, che incideranno pesantemente sui ricavi, anche se, come mi auguro, i prezzi saranno equi (la bolla speculativa mi sembra finita) e le scelte oculate.
Questo meccanismo perverso della Borsa porta spesso l'azienda, in un euforismo totale, a perdere di vista il proprio core business e lanciarsi in avventure ottime ma pericolose: una specie di scommessa sul futuro.
Per questo motivo, da questi collocamenti ci starei alla larga, sebbene potrebbero riservare dei buoni guadagni. Ripeto, l'azienda è più che in ottima salute, ma l'investimento deve essre comunque più che attento.
In fondo, di aziende floride collocate in Borsa, praticamente delle casseforti, ne abbiamo viste tante ma, tolta la bolla internet, non mi sembra che ci siano tante storie di successo.
Per chi invece intende comunque investire in Google, faccio presente che il comparto dei tecnologici stretti, che comprende poche aziende come Yahoo, Microsoft e pochi altri, è in crescita. E visto che Google entra di diritto in quel gotha, ci si potrebbe attendere lo stesso andamento. Ma non c'è matematica certezza.

Un trucco per Explorer

Per tutti coloro che utilizzano il tanto vituperato Internet Explorer di Microsoft, segnalo un trucco che permette di togliersi per sempre dalle scatole il problema degli errori delle pagine web.
andate in
Selezionare Stumenti, Opzioni Internet, Avanzate. Entrare nella sezione Esplorazione e quindi deselezionate Visualizza notifica di tutti gli errori di script.
Il problema è risolto.

mercoledì 5 maggio 2004

Per gli appassionati di calcio...

Visto il successo che ha riscosso il precedente link alla partitissima Milan-Roma, vi segnalo che sto vedendo Chelsea-Monaco dall'indirizzo mms://218.97.224.196/fff/fff.asf .
Questo link, insieme a quello della segnalazione di sabato scorso, sono sempre validi.
Vorrei dare anche un suggerimento su come configurare Windows Media Player per vedere lo streaming video correttamente, valido anche per RossoAlice.
Aprire windows media player, scegliere strumenti, quindi opzioni. E' necessario selezionare la voce prestazioni e indicare la connessione di rete posseduta (senza barare).A questo bunto, ? bene definire un buffer da utilizzare, da impostare a 30 secondi, in questo modo si avr? una buona fluidit? nella visione delle immagini per circa un minuto.
Ultimo parametro, non troppo neccessario, ma in alcuni casi fondamentale (soprattutto per le connessioni lente), ? da ricercare nelle opzioni avanzate, selezionando Max sul video digitale.
Sto chattando con GiEngine e vedendo la partita al cinema. La Rc2 mi sembra abbastanza stabile!

Il software libero al bando in Italia

Avendo sprecato tutte le energie sul Decreto Urbani alla Camera, non ho pi? voglia di parlarne.
Seguo l'argomento, soprattutto quanto accade sul forum di Fiorello Cortiana che mi sembra davvero egregio.
Mi spiace sottolineare che sembra un problema che coinvolga pochi, pochissimi, questo della Urbani.
Per cercare di fare aprire gli occhi ulteriormente, vorrei spendere due parole sul software libero, quel benedetto Open Source frutto del lavoro di programmatori indipendenti che mettono a disposizione gratuitamente le proprie creazioni, al fine che possano ulteriormente migliorare con l'aiuto degli altri.
Se il testo approvato alla Camera passasse al Senato cos? com'?, come vorrebbero molti, non solo ci sarebbe la tassa becera sui supporti per finanziare gli autori (in che modo non ? dato sapersi), ma sancirebbe la morte del software libero in Italia. Il motivo ? presto detto.
Nelle Misure di contrasto alla diffusione telematica abusiva di opere dell?ingegno del primo articolo, si propone che ci sia una sorta di Bollino Siae Virtuale per ogni opera, in quanto compare ... corredata da un idoneo avviso circa l?avvenuto assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d?autore e sui diritti connessi...
Penso al mio GiEngine, ma anche a OpenOffice.org e soprattutto alla comunit? Linux.
Di fatto, bisogner? certificare questo software in Siae (faccio una nuova versione vado in Siae a vidimarla?), in che modo, come sempre, non ? dato sapersi.
Bisogner? per? indicare a chiare lettere di chi ? l'opera e che si tratta di software protetto da diritto d'autore fino al momento in cui la Siae, di concerto con altri, decidsa il da farsi.
Penso alla sezione download di Tecnoattack.it. Prende in considerazione solo il freeware. Quindi ? illegale per definizione!
Ma la parte pi? interessante la scrivo adesso.
Se in questo stato i CD ROM che non contengano prodotti originali completi o videogiochi possono essere posti in vendita come allegati alle testate giornalistiche senza il bollino Siae ma con una dichiarazione sostitutiva generica presentata alla Siae, come la mettiamo? Qui addirittura c'? lo scopo di lucro (anche se si tratta di un omaggio) nella distribuzione di tali supporti.
Per altro, la definizione telematica non si conf? ai CD ROM, ma di fatto sono dei mezzi per distribuire software, similabili alla rete visto che tali file da un sito provengono.
Ma anche gli editori tacciono. Insomma, ? mai possibile che una Legge accontenti solo la Siae e scontenti un intero comparto come quello della ICT e va a intaccare interessi in altri settori.
Per non parlare dell'ennesimo balzello di tassa da versare.
Ma, ripeto, sembra che il problema sia legato solo allo scaricamento di file illegali, operazione illecita gi? con le leggi vigenti.

martedì 4 maggio 2004

L'Europa si impiccia dei processori

Un fatto interessante è che la comunità europea sta sottolineando come alcuni pesi favoriscano l'impiego di computer con processore Intel rispetto a quelli con processori Amd. E' stata aperta un'inchiesta contro Germania e Italia per favoreggiamento di un'azienda piuttosto che un'altra. Anche la Francia sarebbe sotto osservazione. A tale scopo, i transalpini hanno adottato la direttiva europea che indica di evitare di accennare a marchi nelle gare di appalto della pubblica amministrazione. Mi sembra palese l'interesse maggiore di Intel rispetto a Amd nel relazionarsi con gli ambienti governativi, ma c'è anche da sottolineare che Intel è mspesso promotrice di iniziative nelle scuole e nella PA. C'è chi mi ha scritto ieri dicendo che si tratta di un modo come un altro per fare girare denaro negli enti pubblici e quindi avere un occhio di riguardo, ma io più semplicemente penso che in passato le esigenze di Intel, leader di mercato, fossero anche quelle di rivolgersi al mercato in modo propositivo e divulgativo. Oggi questo non è più necessario e bisogna segnalare che gli stati sono sempre più preoccupati delle posizioni dominanti delle aziende, soprattutto se tali aziende non sono europee.
Il fatto che le gare di appalto siano sempre un po' macchinose nei meccanismi non ci sono dubbi. Io, cinque anni fa, avevo proposto di effettuare, come unica scala di valutazione dei prodotti, una serie di benchmark alle macchine in gara, da comparare con il tipo di assistenza offerto e quindi sarebbe stato più facile paragonare i costi.
Stiamo parlando di macchine che servono per fare qualche calcolo, per interrogare dei server e per scrivere: le prestazioni sono quasi inutili da misurare (pensiamo ai PC delle poste, che senso ha avere 2 GHZ di processore e 80 GB di disco?).
Sarebbe stato sufficiente fare in modo che si istruissero dei centri indipendenti, fondati dalle aziende che partecipano alle gare e il gioco era fatto.
Invece, la certificazione dei prodotti è ancora una giungla (e lo dico perchè conosco il problema e non per sentito dire) e quindi la vittoria di una gara è condizionata da alcuni parametri tecnici poco significativi.
Inoltre, Intel adotterà il numero di processore e non sarà più facile fare paragoni e confronti. All'inizio, pensavo che lo facessero proprio per le gare, invece mi sembra che l'idea del numero di processore, insieme a quella di fare lo stesso processore con più o meno cache, bus e via di seguito sia solo un autogoal.
Ma come sempre, solo il tempo ci dirà la verità.

lunedì 3 maggio 2004

Una domenica multimediale

Una domenica pomeriggio diversa, quella di ieri. Avrei voluto scrivere questo post immediatamente ma non sarei riuscito a tenere un comportamento corretto e scrivere qualcosa di sensato.
Con la scusa di provare la RC1 di GiEngine (non ancora scaricabile), ho passato un paio d'ore su internet a chattare e parlare con alcuni miei amici vedendo la partita direttamente sul PC, anzi, in una finestrella e nel muro e nel cinema virtuale di GiEngine.
Interessante come esperimento, anche perchè sono stati scovati un paio di bug interessanti che ne impedivano la fruizione completa e sono stati corretti seduta stante. Inoltre, vedere una partita su internet, con il commento in arabo (non avrei mai pensato di dover ringraziare per internet l'Iran, dove mi sembrava che ci siano delle limitazioni all'uso della rete), è un'esperimento interessante. Prima di tutto perchè sky era in anticipo, le radio ancora più in anticipo, mentre internet arrivava un minuto dopo. Così i commenti a voce e quelli testuali si confondevano tra le azioni in tempo reale e quelle che si vedevano realmente sul PC, creando un mondo davvero a parte.
Poteva finire qui il pomeriggio multimediale? No. Riprese con telecamera digitale Logitech da piazza del Duomo e immesse on line per gli amici che non erano a Milano, per non avere delle immagini tradizionali ma vedere la gioia da dentro.
Un inciso. La telecamerina di Logitech ha riscosso un discreto successo, visto che sono stati in tanti a chiedermi se funzionasse davvero e se la potevano comprare. Ho invitato a vedere questo blog e i suoi filmati per vedere se è Ok oppure no.
Poteva concludersi lì?
No, è iniziata la raccolta di immagini della festa, andando su tutti i siti possibili.
Per un giorno mi sono scordato la Urbani e il P2P, passando una giornata all'insegna dell'Open Source e della condivisione di file personali non protetti dal diritto d'autore.

sabato 1 maggio 2004

Milan-Roma

Voci di corridoio dicono che la partita si vede su Internet agli indirizzi mms://62.220.119.89/tv3 e mms://Vod.sxtvs.com/live10. E' necessario il Windows Media player.
Non posso verificare, mancano più di 24 ore.