mercoledì 30 giugno 2004

La pirateria come modello di business

La provocazione di stamattina ha colto nel segno. Parlando di come Microsoft sfrutti la pirateria come leva di marketing, si è scatenata una rissa sulla mia casella di posta elettronica.
Riporto, sia per completezza che per competenza, quanto scrittomi ora da Luca.
Caro Mr Reset,
Ho appena scritto un post , in risposta al tuo post di oggi, sulla pirateria e sul marketing.
L’originale della frase di Bill Gates era:
“Nonostante si vendano milioni di PC in Cina, nessuno compra il software. Un giorno però lo compreranno. Finché lo ruberanno, vogliamo che rubino il nostro. Si abitueranno ad usarlo, e un giorno riusciremo a farglielo comprare” (Fortune, The Bill & Warren Show, 20 Luglio 1998)
[Meno male che c'è qualcuno che ha un database formidabile ;) ]
Il punto critico è: si abitueranno ad usarlo. Sapranno usare solo il software Microsoft. E scriveranno i loro documenti in Word. E le presentazioni in Powerpoint. E li invieranno ad altri per e-mail. E questi altri dovranno avere software Microsoft. E’ per questo che da anni Microsoft realizza versioni in cinese del proprio software nonostante tassi di pirateria che superano il 90%. E un giorno il governo Cinese, per rispettare gli obblighi assunti con i trattati internazionali (WTO, ecc.), comincerà a far rispettare il diritto d’autore.
Ma il discorso della pirateria come Marketing non funziona sempre. I casi in cui si sospetta sia stato usato sono:
Pay-TV: tollerare la pirateria nei primi anni, finchè non ci sono numeri sufficienti a sostenere il mercato
Console videogiochi: tollerare la pirateria finchè non sono state sbaragliate le console concorrenti (vedere la Playstation Sony e il crackdown su chi produce chip per leggere dischi masterizzati, che è avvenuto solo dopo la raggiunta dominanza del mercato)
Microsoft sui mercati emergenti
Il fattore comune sono le forti economie di rete: più sono quelli che hanno la Playstation, pià saranno gli sviluppatori di software interessati alla Playstation, più saranno i titoli disponibili, più sarà attraente la Playstation per chi non ha ancora deciso quale console comprare. Più sono gli acquirenti di software Microsoft, maggiore sarà l’incentivo a scegliere Microsoft per chi deve comprare nuovi programmi applicativi: nessun problema di compatibilità, più facile trovare chi sappia usarli, più facile trovare risorse educative, ecc.
Un altro fattore importante è il lock-in: se uso software Microsoft e voglio cambiare, dovrò imparare ad usare dei nuovi programmi ed essere sicuro che questi siano compatibili con tutti i file che avevo creato in precedenza e con tutti i file che i miei corrispondenti con software Microsoft mi invieranno in futuro.
In conclusione: è vero, permettere la pirateria può essere uno strumento di marketing efficace, in alcune situazioni.
Ma queste situazioni non si presentano spesso nel caso dei contenuti per entertainment: Sky può tollerare un pò di pirateria per far diffondere i set-top box, ma non sarà mai felice se i film per cui ha acquisito i diritti sono disponibili online. Scaricare brani mp3 da una rete p2p non è positivo per le case discografiche. Infatti, anche se l’artista piace, non si crea lock-in nel pubblico, più spesso vengono scaricati altri brani, che potrebbe essere utile per l’artista emergente che vuole attrarre più fan ai concert. Allo stesso modo, scaricare un film da una rete p2p non è positivo per chi produce e vende quel film, ma potrebbe essere positivo per chi mette pubblicità o fa product placement in quel film.
Se la pirateria svolge anche una funzione di marketing, è doppiamente anatema per l’industria dell’entertainment, che ha costruito il proprio business sul controllo dei canali di distribuzione e di quelli di marketing.
L’uso delle reti p2p come strumenti di marketing e di distribuzione richiede prima l’affermarsi di nuovi modelli economici dell’industria dell’entertainment: ad esempio, le licenze obbligatorie.
I sogni, purtroppo …

I modelli economici non ci sono o non li abbiamo ancora individuati e portati a galla?
Secondo me Skype è un buon esempio, sebbene tutto da dimostrare e da studiare giorno dopo giorno come abbiamo studiato e analizzato Amazon per anni (ma quanti hanno capito perchè ha funzionato?) L'interesse di questi signori per esperimenti come Giengine (7000 download del sorgente contro 25000 del client è un numero che fa pensare), e quello da parte di chi si occupa di instant messenging, mi dimostra che ci sono nuovi canali e nuove opportunità. Solo che non si è individuata la strada percorribile e funzionale. Sulla musica non si è trovata ancora una soluzione ed è forse l'ambiente più sviluppato e con maggiori interessi in ballo. iPod non riproduce i file con il Drm, come la maggior parte dei riproduttori Mp3 (la quasi totalità?) e il player è quasi esclusivamente Microsoft.
Mi sono battuto per anni sugli standard. Ma poi alla fine non so nemmeno se sia più la strada del terzo millennio o solo qun'ipotesi del secondo.
La discussione su questi temi continua.

Su Bill Gates e la pirateria

Bill Gates si lamenta della pirateria dei suoi software. Ma, meglio delle mie parole, prendo spunto da un messaggio da Davide.
Proprio la diffusione tramite i canali pirata ha fatto in modo che il suo sistema fosse il più diffuso, adesso si lamenta, ma forse senza la pirateria microsoft oggi non sarebbe ciò che è. Dei cinesi gates ha sempre detto "Finchè copiano meglio che copino il nostro di software, prima o poi troveremo il modo di farli pagare".
Caspita, questo messaggio mi pare interessante e fa riflettere su come la pirateria possa essere un formidabile strumento di marketing.

Sulla musica, la pirateria, ...

Ricevo e volentieri pubblico.
Se ho 100 euro al mese da spendere in cd/dvd, spendo quelli e il resto lo scarico, senza generare alcuna perdita per le case discografiche, perché quello che ho scaricato non l'avrei potuto comprare. Invece, quelli che non comprano nulla, sono gli stessi parassiti che 10/15 anni fa, al posto che comprare i cd/mc, se li facevano prestare dagli amici e se li copiavano con lo stereo di casa. A quei tempi non esisteva internet, non c'erano venditori abusivi qua e là per strada, eppure vai a vedere gli incassi delle major e ti accorgerai che guadagnavano palate e palate di soldoni. Insomma, diciamocela tutta: i boss delle majors hanno paura che la pacchia stia per finire, e oliano i politici per pararsi le sacre natiche che fino ad ora hanno lasciato a riposo su poltrone di lusso di alberghi di lusso.
Difficile commentare...

lunedì 28 giugno 2004

Gbrowser?

Non so cosa sia, non so se sia un browser o qualche altro servizio, fatto stà che Google ha registrato questo www.gbrowser.com.

Il mercato dei CD vergini più che dimezzato

Un dato interessante, ripreso anche dal Sole di oggi.
Non si vendono più CD vergini, con un calo che sfiora il 60%.
Però si tratta del mercato regolare. Il mercato parallelo non viene preso in considerazione e lì credo che ci siano dei bei numeri. Inoltre, c'è da considerare il boom di vendite dei masterizzatori di DVD, con relativi supporti vergini.
Il mercato parallelo dei cd vergini è interessante per tanti motivi: costano poco (non si paga spesso la tassa governativa sui supporti!), ci sono dei giri di Iva che li rendono eccezionali per i dettaglianti, sono di qualità comparabile ai supporti di marca (anzi, le aziende produttrici sono spesso le stesse).
Ma vorrei leggere il dato in un altro modo: cala il P2P, cala la pirateria. Siamo sicuri?

L'Italia, l'informatica e le aziende (continua)

L'argomento che è stato toccato da questo blog, da Paolo Valdemarin e da altri tra blog e siti (cito tra tutti Folle.org che porta altri argomenti interessanti) sta pian piano riempiendo di messaggi la mia casella di posta.
La consulenza comunque pare essere il principale problema per l'introduzione di tecnologia presso le aziende italiane.
Davide mi dice che da quando abbiamo aperto una commessa per la realizzazione di un sistema informativo centralizzato per la nostra azienda, operante nel nord e nel centro, i costi preponderanti non sono da attribuire ai computer e alle soluzioni, quanto all'attività di consulenza delle aziende. Per non parlare degli esorbitanti listini delle grandi aziende.
Giulia cita che mi è stato proposto l'intervento di un consulente (azienda citata) alla tariffa di 4.000 euro per mezza giornata, che è venuto, non ha compreso i nostri problemi, risolti invece da una piccola società della nostra zona con una spesa di 250 euro.
Potrei andare avanti a lungo.
Il fatto è questo: le grandi aziende hanno sempre operato sul territorio con i partner e devo dire che, nel beno e nel male questo tipo di approccio ha funzionato piuttosto bene fino al 2002, comunque ha risolto il problema dell'anno duemila egregiamente e tutto il resto.
Questo sitema però, inizia a crollare di fronte a soluzioni sempre più difficili da vendere, sempre più sofisticate se si vuole, ma in cui la visione tra esigenza, soluzione e benefici è difficilmente comprensibile.
Perdendo d'occhio questo modo di proporsi, proponendo solo soluzioni standard (personalizzabili, per carità, ma standard e uguali per tutti), si è finito con il fare andare l'informatica nelle aziende ad una velocità molto inferiore rispetto ad altri paesi che ci sono attorno, in cui il tipo di approccio non è mai stato così fortemente decentralizzato da parte del settore ICT.
Il consulente poi non è detto che sia necessariamente un mega esperto di tutto, e anche affidandosi a nomi importanti non è necessariamente garantito il successo.
Linux dimostra come, dalla base, senza che ci fosse l'intervento di nessuno, si possano ottenere dei buoni risultati di business.
Quando spiego a qualcuno che esistono software che fanno quello di cui loro necessitano senza spendere migliaia di euro non ci credono, pensano subito alla fregatura. Pensiamo ad OpenOffice.org che risolve il problema di stesura di documenti in moltissime realtà italiane dove non è necessaria la potenza di Office di Microsoft, piuttosto a chi ha adottato Mosaico come software di base per la gestione aziendale.
Molti si preoccupano di Crm, SCM, DM, e altri acrinimi, ma in realtà sarebbe possibile gestire molti di questi processi con sistemi semplici: una piccola azienda, con tanti clienti, non necessita di un software estremamente complesso per attività che ora svolge con dei coumputer inadeguati. Basta un minimo di organizzazione dei dati, con costi abbordabili, per avere risultati tangibili ed immediati.
Ma vallo a spiegare a chi vende soluzioni per andare a fare commercio sulla luna con clienti iperinformatizzati.
Credo che per chi voglia entrare nel settore ci siano delle possibilità, anzi, non ho mai visto tante opportunità come in questo periodo. Ci vuole una ventata nuova, preparazione tecnica e tanta buona volontà.
La discussione continua. Qui, in altri blog, in altri siti. Scrivetemi.

Il Pci Express si fa strada

Nonostante sia tempo di elezioni e di risultati, il PCI non è ritorno di un partito storico, bensì il nuovo standard di connessione tra scheda madre e scheda grafica (bus).
Il Pci Express permette di raggiungere velocità notevoli per il passaggio dei dati dal PC alla scheda video, permettendo quindi di portare molta della capacità di calcolo proprio sulle schede video stesse. Queste ultime sono recentemente diventate dei veri e propri mini computer, con processori sofisticati e tutto il resto.
Intel sta spingendo moltissimo verso questo standard e le case principali (Ati e nVidia) si stanno muovendo verso questo standard.
Per gli utenti cosa significa? In pratica, saranno necessarie nuove schede madri sui PC per sfruttare queste caratteristiche. Altri costi. I vantaggi: per il momento si intravedono per i videogiocatori più esigenti. Ma ancora non li vedono nemmeno quelli.
Ma è chiaro che se tutti gli operatori dicono che si va verso quella direzione, quella è a strada. Cosa vogliano gli utenti non è neccessariamente un problema loro.
E pensare che stiamo vivendo una situazione economica in cui le aziende mettono proprio il consumatore al centro della propria strategia. L'informatica invece mette sempre la tecnologia al centro e il consumatore ad inseguirla.

sabato 26 giugno 2004

Il DPS passa a dicembre

Come volevasi dimostrare, il DPS, ossia il documento di programmazione per la sicurezza non entrerà in vigore dalla fine di questo mese, ma dalla fine dell'anno. Troppa confusione, troppi intoppi, troppe speculazioni.

Gli italiani, i computer e le balle

I sondaggi sono il pane quotidiano con cui vengono saziati gli italiani. I sondaggi però offrono risultati che sono influenzati da chi li commissiona. Perciò non ho parlato del sondaggio Eurisko/Intel. Ma dati i messaggi che mi spedite, mi tocca prendere posizione.
Se un sondaggio ha un campione (mica della nazionale italiana) di 500 famiglie, ed emerge che il 92% degli intervistati possiede almeno un PC a casa (il 16% ne ha 2 o più) e oltre il 66% ha un collegamento a Internet, di che Italia stiamo parlando?
Ogni commento diviene superfluo...
Giovedì sono stato ad una presentazione Fujitsu Siemens, in cui mi si diceva che la vita dei PC è di 5 anni, per cui i computer del 99 ora dovrebbero essere sostituiti (concordo appieno).
Ma un PC del 99 (al massimo un P3 a 500 MHZ) è ancora, per usare Windows, internet, i giochi e la multimedialità, un PC vero e proprio? Va bene per scrivere, per fare delle ricerche, per la posta elettronica e le chat.
Insomma, l'Italia potrebbe anche avere dei PC in casa e nelle aziende. Ma sono vecchiotti.
Qui quindi mi ricollego alla discussione sull'informatica e le aziende. Se si svecchia un PC desktop con un portatile wireless quanto può aumentare la produttività in un'azienda? Difficile da quantificare. Ma il vantaggio è reale e tangibile, anche se non quantificabile.

venerdì 25 giugno 2004

Una promessa è una promessa

Un po' di autocelebrazione. La scansione non rende giustizia.

Ma l'email gratis è così importante?

Ieri sera ho ricevuto una soffiata di conferma: Hotmail fornirà gratis ben 250 Mb di posta, al posto degli attuali 2 Mb. Il sito, anche quello italiano, dice visita regolarmente queste pagine per informazioni sui nuovi aggiornamenti in arrivo.
Insomma, molto bolle in pentola. Il fatto è che oggi con cifre che vanno da 20 a 60 euro all'anno si possono avere da 10 a 100 Mega di posta su Hotmail.
Quest'estate, probabilmente, con 20-25 euro si potranno avere 2 Gigabyte di spazio per la posta!
La posta elettronica è decisamente la killer application per eccellenza, lo è sempre stata e lo sarà sempre di più. Ma obiettivamente, non vedo in offerte di questo tipo dei vantaggi significativi. Provo ad elencare, brevemente, i primi motivi che mi vengono in mente.
La posta elettronica è un po' l'indirizzo di recapito della nostra corrispondenza con amici, parenti e per il lavoro.
Una volta aperta ua casella, chiuderla diventa un problema: devi spiegare a tutti che l'indirizzo è cambiato, che da questo giorno mi trovi qui e così via. Non esiste per ovvi motivi la email portability e quindi la durata di vita di una casella è piuttosto lunga. Perchè cambiarla se non è strettamente necessario, quando la redirezione della posta, spesso in automatico e da server, funziona benissimo?
Le aziende che forniscono servizi di posta si trovano a rispondere all'ingresso nel mercato di nuovi player. Si cerca quindi la fidelizzazione dei servizi offerti, andando ad allargare il proprio catalogo prodotti. Il fatto è che secondo me, si corre il rischio di fare un po' troppa confusione: da una parte aziende che mettono la posta a pagamento (Libero/Wind e Virgilio/Tin su tutti), altri che offrono un sacco di spazio gratis, con servizi a valore aggiunto come l'antispamming o l'antivirus.
Io penso che è principalmente su questo tipo di servizi che si può vincere e convincere i clienti. Lo spazio, sebbene sia importante, non fa molta differenza. O comunque non è la differenza.

Sulle aziende italiane e il sistema informativo

Con piacere, segnalo il post che riprende ed approfondisce alcuni aspetti di quanto ho scritto a riguardo dell'aziende e internet. E' di Paolo Valdemarin.
Il ritardo informatico/culturale delle aziende italiane lo vediamo ogni giorno. Credo che in parte sia dovuto alla dimensione medio-piccola della gran parte delle aziende, che quindi non si possono permettere un "reparto IT".
Quando c'è, il "responsabile IT" è talmente preso dal vano tentativo di tenere in piedi una rete di PC obsoleti da aver ben poco tempo per studiare le ultime novità sul web o nella pila di rivistine che si accumula inesorabilmente in un angolo del suo ufficio e che nessuno leggerà mai.
Far funzionare la posta elettronica e far navigare gli utenti (magari limitando un po' l'accesso a certi siti) è già un risultato, chiedere di più è chiedere troppo.
Fino a poco tempo fa le applicazioni che consentivano di incidere sulla produttività, l'efficienza, l'intercomunicazione erano appannaggio di poche grandi aziende di informatica+consulenza, che proponevano i propri servizi solo a chi se li poteva permettere (che in Italia significa: quattro gatti).
La cosa interessante è che oggi molte di queste tecnologie si stanno sviluppando dal basso, con costi estremamente competitivi ed accessibili a quasi tutti. Mi riferisco a tecnologie come i weblog aziendali, i wiki, gli aggregatori tematici (come il nostro). Si parla di centinaia o al massimo di migliaia di Euro per poter disporre delle tecnologie più evolute disponibili sul mercato.
In un certo senzo è un vantaggio che le aziende italiane non abbiano sprecato il proprio denaro negli anni scorsi: come accade in alcuni settori della tecnologia chi arriva tardi può avere il meglio.
Quello che secondo me mancano sono gli evangelisti, i bravi consulenti (non mega-aziende di consulenza, mi riferisco a seri professionisti che sanno di cosa parlano) in grando di portare il verbo nelle aziende, di accompagnarle non solo nella fase di adozione di queste tecnologie ma anche nell'uso quotidiano.
Questi bravi consulenti (che sono a loro volta piccole aziende) dovrebbero impegnarsi a "fare sistema", creare condivisione e distribuzione in tempo reale della conoscenza, in altre parole dovrebbero razzolare bene quanto predicano.
C'è la possibilità di fare un sacco di soldi e di divertirsi molto di più rispetto a vendere qualche antivirus per allineare le aziende all'ultima leggina governativa.

Il problema del mercato è questo: cercare di spiegare che l'informatica non è solo adottare degli standard, ma fare quadrare le cose. Il fatto che molti di questi imprenditori sono rimasti scottati da mega esperti, i guru, non è di aiuto. Le grandi aziende, quelle che dovrebbero fare da volano al sistema, si fanno strapagare per le consulenze, lasciando poi contratti di assistenza a cifre simboliche (un euro per l'assistenza hardware e software su di un PC per un anno!).
L'Italia va a due velocità: da una parte le grandi aziende e la PA che investono (si fa per dire) in tecnologie nuove, ma non sempre innovative. Poi c'è l'altra Italia, quella che sta attenta ai costi. A questa Italia non bastano più le parole "ritorno degli investimenti" e "vantaggi competitivi". Ma purtroppo questa lingua la parlano in pochi. Troppo pochi in Italia e in Europa. Altrimenti non si spiegherebbe la diffusione di prodotti assolutamente mediocri in tutti gli ambiti.
La discussione continua.

giovedì 24 giugno 2004

GiEngine: la chat 3D personale, con la voce e con i video

Dall'uscita 1.0 di GiEngine sono passati solo due giorni. Download completati mi dicono essere oltre 10.000 sul sito www.giengine.com!
Dall'Italia circa 500. Da UK quasi 8000!
Il programma verrà inserito in cover cd di alcune riviste inglesi. E' freeware e Open Source.
E' facile da usare ed è facilissimo personalizzare i personaggi e i livelli, nonché è banale inserire i video in formato Windows Media da internet.
In Inghilterra lo stanno usando come programma di commercio elettronico: interessante come esperimento.

Sulla vicenda Microsoft e il corpo umano

Ricevo e volentieri pubblico il messaggio del mio amico Claudio sul tema della ricerca sulla conducibilità del corpo umano e del brevetto Microsoft.
Qualche precisazione per evitarele solite cyberbufale.
Il corpo umano è sostanzialmente una macchina elettro-chimico-magnetica su base biologica. In pratica le cellule trasmettono 'segnali' (o impulsi o sostanze, chiamateli come volete) elettrici e chimici per indurre reazioni diverse in organi e apparati. Le cellule sono aggregate tra loro, differenziate e specializzate. Il fatto che si possa utlizzare questo sistema multiplo e specifico di trasmissione è noto da tempo. Il nostro corpo è una pila elettrica con condensatori, accumulatori, trasformatori ecc. E non credo che si possa brevettare il sistema in sè (mi brevetto le cellule endocrine del pancreas che producono l'insulina...). Ma l'eventuale connessione a interfacce (hw e sw) che sfruttino le capacità cellulari singole o aggregate (tessuti e organi) è assolutamente brevettabile. Almeno a livello di sistema, oltre che apparecchiatura. Basti pensare alle protesi. Chi non si ricorda la notizia riportata circa 18 mesi fa da tutti media del sistema che, sfruttando i residui di retina, poteva far vedere i ciechi attraverso una sorta di 'scheda video' integrabile nel bulbo? Se produciamo ed emaniamo energia perché non sfruttarla?
Questo significa, senza scomodare William Gibson, che il mondo della medicina si è da tempo indirizzato verso la creazione di un'interfaccia-uomo. Con tutto ciòche ne consegue. Se l'impianto di un sistema di telefonia sottocutaneo è una realtà molto vicina (studiata peraltro per soggetti cardiopatici o con altre malattie) non stracciamoci le vesti se MS entra anche in questo settore. E' un comparto come un altro. Al punto che le maggiori scoperte in materia sono si Siemens, Philips e altri big del settore. Non è che solo perché Bill Gates (il diavolo) ha fatto una mossa (per altro qualche anno fa ... ma esce solo adesso) oggi tutti gridano "dagli al grande Fratello"?

Mi pare significativo. Grazie per il contributo.

Se chiude il Comdex Fall ...

Era nell'aria da qualche mese. Ora è ufficiale che la fiera per eccellenza della ICT non si farà questo novembre a Las Vegas. Addio vacanze di lavoro per molti del settore.
A questo punto, vista la crisi di questo tipo di manifestazioni, che fine può fare Smau?

Il corpo per trasmettere dati di Microsoft

Ho ricevuto un po' di messaggi stamattina di persone preoccupate per il nuovo brevetto Microsoft. Non ne sapevo niente e sto cercando informazioni serie a riguardo. Comunque si tratta di un brevetto che permetterebbe di collegare degli elettrodi al nostro corpo per trasportare dei dati tra dispositivi diversi. Ad esempio, di potrebbe usare un solo video, nell'orologio, per il cellulare in tasca e il PDA in un'altra. Staremo a vedere. Alla fine ci faremo anche l'elettrostimolazione con Tesmed e lo controlleremo con il palmare. Chi lo sa.

WineX tutto nuovo (e si chiama Cedega)

Grande fermento in questi giorni nel mondo Linux. La Transgaming ha presentato la nuova release di WineX, il prodottino che permette di giocare ai giochi Windows utilizzando Linux. Sono proprio curioso di metterci sopra le mani, anche se i tempi non saranno brevi.

mercoledì 23 giugno 2004

Viva lo sport

Mi tolgo qualche sassolino anche sul calcio, ma è necessario. Alla faccia della sportività e della decenza, segnalo che la pessima Italia è stata eliminata per la seconda volta in modo anomalo da una competizione internazionale sulle ultime due. Mentre altri che predicano la correttezza sportiva se la spassavano e ci deridevano, di certo non hanno messo telecamere in più per riprendere le pernacchie dei giocatori.
Io capisco che il Trap abbia sbagliato tutto, che i giocatori siano mediocri, che tutti quanti abbiamo soffiato sul fuoco dell'entusiasmo, ma alla fine siamo usciti un po' per demerito nostro e un po' per eventi esterni. Ieri non c'era Moreno, ma l'arbitro non ci è stato certo d'aiuto (Cassano ha fatto tutti i tre i gol della nazionale e non lo dice nessuno: andate a vadere la traversa e la palla dove finisce).
In due partite abbiamo avuto tre squalifiche, di cui una con sdegno. Altri giocatori, con le medesime prove, non sono stati squalificati. Contiamo come il due di picche. Ma giochiamo a briscola con il mazzo che ha denari, coppe, bastoni e spade!

Una puntualizzazione sulla borsa italiana

Io ogni tanto mi permetto di commentare i dati della borsa, ma proprio ogni tanto.
C'è da dire che ormai ogni post scritto, nel bene o nel male si tira dietro un certo numero di messaggi.
Tra i commenti sui titoli borsistici di solito sostengo che le aziende quotate in cui il proprio core business è la distribuzione, quindi svolgono la parte di intermediazione, sono a rischio, in quanto dipendono da altri. Premesso che questa regola è sempre valida, bisogna poi fare dei distinguo. Ci sono aziende che spostano scatole, ci sono aziende che portano del valore aggiunto con la formazione, ci sono aziende che sono più che dei partner per i produttori perchè presidiano il mercato andando a cercare e a sfruttare le occasioni.
Per questo motivo, le aziende che si sono prese la briga di scrivermi molto tempo dopo il post (ma è il vantaggio di internet e dei motori di ricerca), possono dormire sonno tranquilli. Solo se si considerano aziende della terza specie sopra citata.

La privacy e il dps

La questione del documento da compilare e del conseguente aggiornamento dei computer è causa di molte preoccupazioni da parte degli utenti lettori di questo blog.
Non ho intenzione di replicare qui i messaggi che ho postato a molti, ma ci tengo a fare una mia riflessione. Si chiama documento programmatico quello che è semplicemente un piano di sicurezza dei dati aziendali, che prevede la stesura per iscritto di misure che per la legge dovevano essere già in essere.
Non credo poi, in tutti quelli che propongono ricette di soluzione ai problemi alle aziende, manco fosse la pomata miracolosa!
Alla fine, diciamolo, hanno trovato una scusa per fare un po' di quattrini nel settore, senza spargere sangue. Ma a chi giova tutto questo? purtroppo credo ai soliti noti..
Che tristezza!

martedì 22 giugno 2004

Follia Xbox 2

La nuova Xbox 2 non sarà compatibile con la versione della console attualmente sul mercato. Lo si legge da Gamesindustry.biz, con un'ipotesi di per la fine del 2005.
Insomma, è il modo migliore per uccidere definitivamente la Xbox attuale. Eppure PlayStation dovrebbe aver insegnato qualcosa!

La PMI e l'informatica

Voglio essere un po' provocatorio. Settimana scorsa sono stato ad una presentazione di uno studio dello i-lab della Bocconi sull'uso delle tecnologie nelle medie aziende.
Il dato che emerge è stato già ripreso da molti giornali e siti e non vorrei dilungarmi. Le aziende del Made in Italy sono arretrate dal punto di vista informatico. Usano, in pratica, il www e l'email e basta.
Se questo dato apparentemente può sembrare interessante dal punto di vista statistico, mi pare altrettanto evidente che sia interessante dal punto di vista del mercato: ragazzi, c'è da fare nel settore, tanti quattrini da andare a mungere.
Ecco qui il problema: si vede un'opportunità di mercato e cosa si fa, si cerca di approfittare della situazione sparando cifre astronimiche. Alla fine ci si guadagna, è certo, ma queste aziende investiranno mai in altre infrastrutture informatiche?
Infatti, per queste aziende accade un po' quello che vediamo in casa nostra quando chiamiamo un tecnico della manutenzione. C'è questo problema, che poi provoca questo e quello e quindi conviene cambiare tutto, sa, alla fine spenderà di meno, che ripararlo. Non capendoci niente, ci si fida. E qualche volta ci si prende una fregatura che uno, con un minimo di conoscenza dei lavori da svolgere, può evitare.
Così è l'informatica. Hanno promesso alle aziende che risparmiavano sui costi, sulla struttura e via di seguito ma un sacco di imprenditori non ha visto questi risultati e oggi è un po' titubante ad investire. In molti casi non ci pensa proprio.
E lo vediamo in questi giorni questo problema. Visto che per la fine del mese bisogna adeguare le aziende alla legge sulla privacy, sono in tantissimi quelli che hanno le idee confuse e che non vogliono mettersi in casa altre sovrastrutture che, per la maggiorparte dei casi, sono inutili. La vedono come una tassa, un balzello da pagare in termini di tecnologia. Ed in effetti è così. Altrimenti come mi spiegherebbero l'aggiornamento del software antivirus ogni 6 mesi?
E' questo modo di trattare la tecnologia, di mettere balzelli (qualcuno si è accorto che gli hard disk non sono inspiegabilmente aumentati di prezzo con l'entrata in vigore della Legge Urbani?), di limitare.
Lo stato finanzia i PC ai sedicenni anche quest'anno. Non sarebbe meglio finanziare i PC per gli universitari o a chi inizia il percorso della scuola superiore?
Lo sa il Ministro Stanca che agli esami di terza media, se non si dispone di un PC, si è fortemente penalizzati per le ricerche da presentare? Non sarebbe meglio fare dedurre dall'Irpef il costo del PC alle famiglie, come avviene per esempio per i condizionatori (36% mica balle)?
Insomma, per noi la tecnologia è solo una vacca da mungere per i tanti vendiscatole che ci sono in giro. Niente di più. L'adeguamento alla privacy è la dimostrazione palese. Come antivirus, utilizzate uno di quelli freeware, che vanno bene e non costano nulla. Qui su Tecnoattack ne trovate un po'. I migliori, testati e certificati.

Un po' di software libero

Segnalo con piacere un po' di link che mi avete mandato in questi ultimi giorni relativi a software liberamente scaricabili da internet.
Suse Linux 9.1 personal, che è l'immagine iso della recente versione per uso personale di Suse. Un sistema operativo completo.
OpenOffice.org 1.1.2 in inglese, la suite per i programmi d'ufficio totalmente gratuita che compete con Microsoft Office (sui corsi di Tecnoattack.it trovate già qualche corso, alcuni in edizione Windows e altri in edizione Linux).
Dato che ci sono, vi invito a passare in giornata da GiEngine, in quanto dovrebbe essere rilasciata oggi la versione 1.0 della chat gratuita, Open Source che permette di chattare con i testi, con la voce, crearsi un avatar 3d, in proprio mondo (stanza, casa, ambiente, centro commerciale, ...) e vedere dei video sul videowall all'interno della chat. Anche i livelli sono personalizzabili.
Inoltre, segnalo che sto ultimando la versione di Knoppix per le scuole ma anche per gli uffici, in italiano, con i software aggiornati. Ci vorrà ancora qualche giorno per aggiornare i corsi.

Premiowww

Qualche tempo fa avevo scritto che il premio quest'anno non c'era. Invece c'è.
all'indirizzo qui è possibile votare i migliori siti e quindi partecipare all'estrazione dei ricchi premi.
E' inutile sottolineare il fatto che ogni voto che date a questo blog è ben accetto.

lunedì 21 giugno 2004

Parliamo di libri

Se c'è qualcosa che qui non si fa mai è parlare di libri. Un po' perchè parte in causa, un po' perchè il panorama librario tecnico italiano è deprimente.
Comunque, voglio fare un'eccezione, anzi due.
La prima riguarda NoGuru, te la do io la tecnologia, che è un libro fatto da artisti, in prevalenza comici, su come la tecnologia devasti la nostra esistenza.
L'incasso andrà al Cesvi, per cui è già di per sé un buon segnale.
In realtà si tratta di un libro molto interessante, che si legge in fretta, impaginato benissimo e che offre un sacco di spunti di riflessione. Infatti, la tecnologia è vista con occhi diversi, tra profani e finti non esperti.
Il secondo libro, che mi hanno consegnato alla presentazione del sopracitato, mi ha aperto una ferita lacerante. Infatti, è da tempo che stavo pensando ad un libro sulle bufale e sui danni del marketing nel mercato ICT, e me lo sono trovato in mano. Per altro, non è un libro italiano, per cui me lo ero proprio perso in origine. E' del 2003, è stato tradotto da Mondadori Informatica e il suo titolo è: Alla ricerca della stupidità - 20 anni di "disastri hi-tech".
Per fortuna è diverso da quello che avrei voluto scrivere io, che di non successi ne ho scritti e segnalati parecchi sulla carta stampata, se non altro perchè io avrei preso anche le storie di successo (anche di quelli ne ho scritti parecchi).
Inoltre, avrei puntato sui fatti più che sui commenti.
Perchè uso il condizionale? perché non so se lo scriverò mai questo libro.
Comunque consiglio Alla ricerca della Stupidità davvero a tutti, soprattutto a chi nel marketing di questo settore è un protagonista. Interessante il capito Marchi al macero, ovvero la battaglia tra Intel e Motorola. Del capitolo Microsoft e Netscape invece si poteva fare a meno.
Il marketing del settore ICT è probabilmente un caso nel marasma del marketing. L'introduzione del libro cita già una serie di esempi che da soli valgono l'investimento.
La premessa di Joy Spolsky spiega bene come il marketing segua delle regole che con la tecnologia fanno a pugni. E come Microsoft in questa industria valga tanto (le prime cento aziende dopo Microsoft fanno il 69% del fatturato dell'azienda di Bill Gates).
Spiegavo questi concetti tre anni fa in un incontro tra aziende di videogiochi. Mi hanno pagato per fare una ricerca ed emergeva, inequivocabilmente, che solo una buona guida aziendale poteva fare la differenza, non i giochi e la loro tecnologia innovativa.
Poi quello che è successo in questi anni nel settore è sotto gli occhi di tutti. E io non mi sono arricchito ad offrire altre consulenze di quel tipo.
La tecnologia, lo ripeto sempre, non è per i tecnici.

Devo chiedere scusa

Nel week end ho riletto un po' di post. Ho ucciso la punteggiatura e buona parte della lingua italiana.
Certo che scrivendo da palmare, alle 7 del mattino e comunque in fretta non si può pretendere più di tanto.
Comunque mi scuso, non so se avrò avvocati della lingua a difendermi in un eventuale processo.

La musica, la protezione e la pirateria

Avevo letto sul New York Times che c'era un disco in testa alle vendite Usa e che il motivo era la protezione dalla copia. Un articolo interessante, in cui si spiegava come i Velvet Revolver fossero riusciti a vendere proprio grazie al meccanismo che ne impediva la copia illegale.
Così ho deciso: vado su Amazon e lo prendo.
Finalmente mi è arrivato. Lo prendo, lo guardo e soprattutto leggo.
Utilizza il sistema di protezione delle SunnComm. La BMG è partner e quindi, non su tutti i dischi ma su alcuni, li protegge con questo costoso e sofisticato sistema.
Lo metto nel PC. Lo apro come cd rom e vedo che ci sono le tracce delle canzoni in formato Windows Media. Comode per passarlo sul Muvo.
Provando a copiare le tracce del CD, invece, utilizzando Nero, non si riesce.
Allora tolgo il CD e lo rimetto. Premo però Shift. Apro Nero e posso copiare le tracce, salvandole in Mp3.
A questo punto, visto che la tecnica dello shift (maiuscolo) è nota da tempo, come mai questi signori spendono ancora dei bei dollarini in protezioni?
I file Mp3 li ho buttati, non mi servivano, anzi ne avevo fatti solo due e non è che sia la mia musica prefetita.
Ma la domanda più interessante, secondo me, è questa: se lascio i file wma, basta andare su google e cercare un convertitore Mp3. Ce ne sono migliaia.
Che senso ha anche questo? Cerchiamo di essere seri.
La pirateria si batte con altre armi. Il disco probabilmente vende perchè piace.
Non perchè non si può copiare!

venerdì 18 giugno 2004

Tim i.Blog

Una notizia però la voglio scrivere al volo: Tim ha aperto i.Blog per i blog su telefonino (e web). Basta essere clienti i.Box. Qui il link.
Il servizio mi sembra gratuito fino al 30 settembre.

Problemi di Blogger.com

Oggi Blogger ha avuto dei problemi e quindi non ho effettuato aggiornamenti.
Vedremo se avrò tempo durante la giornata.

giovedì 17 giugno 2004

Perchè Google è vincente

I motori di ricerca sono tutti sostanzialmente uguali. Anzi, sono ormai tantissimi quelli che comprano da Google la ricerca e quindi li rende, di fatto, uguali a Google nei risultati proposti, e in alcuni casi sono addirittura migliori di Google stesso grazie all'integrazione con la propria base di dati verticale e localizzata.
Mi ricollego ad un messaggio di Marina, che cerca di rispondere a questo che è un dato di fatto con il marketing di Google.
Io non sono convinto che Google abbia un marketing forte, anzi. Google ha sfruttato meglio di chiunque altro sul web il marketing virale, lasciando al passaparola il compito di fare brand awarness (diciamo conoscenza del marchio).
Ebbene, il segreto di Google è stato ed è tutt'ora il frutto della sua usabilità. Rapido, efficiente, efficace e immediatamente leggibile. Questa è stata la sua forza, è tutt'ora la sua forza.
Anche nella posta elettronica, nella pubblicità, nelle news, è riuscita ad imporre questa impronta e quindi rafforzare ulteriormente la propria immagine.
Ci sono motori di ricerca più efficienti. Ci sono servizi più intelligenti, ma Google continua a crescere in termini di utenti e di pagine viste. Perchè ci si fida.
Scalfire questo regno sarà difficile. Perchè non è tanto un problema da leader quello di scalzare Google, ma anche che il concorrente non ha molte armi in più da usare se non la bontà della ricerca.

L'antivirus di Microsoft

Voci, non confermate, parlano di un antivirus di Microsoft. Alcuni sostengono che sarà contenuto in Windows, altri che sarà venduto separatamente. In qualsiasi caso, è una mossa importante.

Siamo a D29

Si sta avvicinando il primo mese dalla approvazione della Legge Urbani e dalle promesse di renderla un po' meno restrittiva in termini di scaricamento generalizzato di software libero.

Due nuove Sony Psx

Sony Psx è la Playstation 2 che è anche videorecorder. Lanciata lo scorso anno, non ha avuto un successo travolgente, ma comunque si sta lentamente imponenedo in Giappone come il prodotto per la multimedialità in casa. Ora Sony ha deciso di uscire con altri due modelli, uno con un disco da 250 Giga e uno con un disco da 160 Giga.

mercoledì 16 giugno 2004

La legge sulla privacy e il software

Scrivo in breve misure minime di sicurezza introdotte dal Codice della privacy a salvaguardia dei dati personali contenuti negli archivi e per redigere il documento programmatico in materia di sicurezza (dps). Il dps deve contenere, in particolare, l'analisi dei rischi che incombono sui dati personali e le tutele da adottare per prevenire la loro distruzione, l'accesso abusivo e la dispersione ed è obbligatorio per chi raccoglie, utilizza e conserva dati sensibili o giudiziari.
Potranno usufruire del termine del 30 giugno sia coloro che devono predisporre tale documento per la prima volta sia coloro che ne abbiano già redatto o aggiornato uno nel 2003. Un modello base semplificato sarà disponibile a breve sul sito del Garante www.garanteprivacy.it.

Il documento, in PDF, è stato realmente prodotto ed è scaricabile dalla Home page del sito del Garante (qui il link).
C'è un dato importante. Non tutti i software, non tutti i sistemi operativi, sono certificati. Pensiamo ad esempio a Panda Antivirus, che è parecchio diffuso. Questo però genera confusione e soprattutto un esborso per le aziende e per i professionisti.
In pratica Un antivirus, un firewall aziendale aggiornati, insieme a password e criptazione dei dati sensibili sono misure più che sufficienti. Ma a quindi giorni dall'entrata in vigore, il caos regna sovrano. Tanto che anche il Garante ha fissato in venerdì la data per un convegno sul tema.
Riassumo qui i fatti più importanti.
Annualmente, aggiornare l'individuazione dell'ambito di trattamento consentito ai singoli incaricati, ove variato, anche parzialmente.
Annualmente, e precisamente entro il 31 marzo di ogni anno, il Titolare che tratta dati sensibili o dati giudiziari con strumenti elettronici è obbligato a redigere tale documento come previsto all'articolo 34, comma 1 lett. g) secondo le modalità previste al punto 19 dell'Allegato B, "Disciplinare tecnico in materia di misure minime di sicurezza". In realtà, se il Documento programmatico sulla sicurezza rispecchia l'effettiva realtà aziendale, permettendo cioè di verificare il livello di sicurezza dei dati a fronte di un'analisi delle aree maggiormente a rischio, rappresenta lo strumento più idoneo per gestire al meglio tutti gli aspetti della sicurezza dati. Per questa ragione è consigliato che ogni titolare, indipendentemente dai tipi di dati trattati e dagli strumenti utilizzati, si appresti a redigerlo.
Aggiornamento semestrale per gli antivirus (!).
Aggiornare con cadenza almeno annuale (semestrale nel caso di trattamenti di dati sensibili) i programmi per computer, patch comprese.
Backup ogni settimana.
Parole chiave di autenticazione, cambiate ogni tre mesi.
Corsi di formazione per chi deve trattare i dati.
Le multe saranno salatissime. Quindi raccomando a tutti la massima attenzione sul tema. www.garanteprivacy.it per saperne di più.

Windows XP Sp2 (RC2)

E' da ieri che sto cercando di installarla (ovviamente su di un Windows XP Us), senza successo. Si autentica, parte, ma poi ad un certo punto si blocca e costringe a resettare il sistema.
Nei forum ho visto che altri utenti hanno avuto lo stesso problema. Per il Service Pack quasi definitivo, è una brutta botta.

Come fare crash con Linux

Circola in rete un piccolo testo che, se compilato con gcc, provoca nella maggior parte dei Linux un crash di sistema.
Qui il link al programma.
L'effetto è un reset, anche per chi non dispone di privilegi per farlo.
Tutta la comunità Linux si sta muovendo per risolvere il problema.

martedì 15 giugno 2004

Il Tar boccia l'Ecdl

Ops, la patente europea del computer non è da considerarsi certificazione. Anzi, non è propio paragonabile a qualcosa di riconosciuto. Tantomeno in Europa.
L'avevo detto tanto tempo fa...

Yahoo: 2 giga di posta

La battaglia delle email prosegue.
Yahoo ha in programma di fornire ai suoi clienti a pagamento un nuovo spazio di 2 gigabytes per le email e di ampliare i limiti anche degli account gratuiti, rilanciando nella guerra email con il web-rivale Google.
Yahoo ha annunciato ieri sera di aver cominciato a fornire ai clienti di gigabytes di storage e a rimuovere le inserzioni pubblicitarie che ricevevano.
La società di Sunnyvale, California, che offre diverse possibilità di abbonamento email - da 29,99 dollari l'anno per 25 megabyte di storage a 59,99 dollari per 100 - ha aggiunto che offrirà anche un servizio da 19,99 dollari.
Nelle settimane scorse, Google ha annunciato il suo programma Gmail, per fornire gratuitamente ai utenti 1 giga di posta elettronica, molto più di quanto offerto da Yahoo o Hotmail di Microsoft.
Per quanto riguarda gli account gratuiti di posta elettronica, Yahoo sta espandendo lo spazio a 100 megabyte dai precedenti 4, ampliando il limite di un singolo messaggio da 3 a 10 mega.

Cosa fare per Codice Privacy

Ricordo a tutti quanti che con l'entrata in vigore del D.Lgs. 196/2003, dal 1° gennaio 2004 tutte le aziende che detengono archivi in formato elettronico devono dotarsi di sistemi di protezione antivirus, antispam e antihacker, con obbligo di aggiorna- mento periodico, come previsto dagli artt. da 33 a 36.
Chiunque, essendovi tenuto, omette di adottare le misure minime previste, può essere punito con ammende da 10.000 a 50.000 euro e con l'arresto fino a 2 anni.

Gli Europei, il web e il videotelefonino

Gli europei non sono i mondiali e si vede. Però il web è molto impegnato a seguire il torneo.
Tra i servizi più interessanti, segnalo quella del sito della BBC, che permette di fare i replay personalizzati in 3D. Per ora il servizio viaggia con circa 15 ore di ritardo dall'evento, ma si dice che per il prossimo campionato inglese possa essere pronto per i big match in un'ora (su un paio di azioni). Il link qui. Serve Shockwave dieci per vederlo (lo scarica automaticamente).
Sul fronte dei telefonini, c'è da segnalare l'incredibile sintesi di Tre delle partite. A ben due euro, è scaricabile pochi minuti dopo la partita la video sintesi. Video buono, commento ridicolo. A parte la dizione, i commenti non sono degni dell'ultima delle televisioni private. E nemmeno dell'ultima delle radio private. E pensare che si paga salato il servizio!

Lo strano bug del Service Pack 2 di Xp

Ci sono bug e bug. Chi scrive codice sa perfettamente che il programma perfetto non esiste. Ma il bug in cui sembra essere incappata Microsoft con il Service Pack 2 di Xp è strano: non permette di fare WindowsUpdate.
Possibile che nessuno se ne sia accorto?

Benq e il sesso

Girando per gli aeroporti, si scopre che una partita fa bruciare il 24,4% in più di calorie rispetto al sesso. Per questa informazione, dobbiamo ringraziare Benq, azienda nata da una costola di Acer, che sta cercando di imporsi in questi anni.
Non so se, obiettivamente, sia un buon modo di fare comunicazione, visto che nè le partite ne il sesso hanno a che fare con la tecnologia prodotta da Benq.
A parte questo, ho visto un nuovo spot di Nike a casa di Henry, in cui smontano la casa a pallonate e spallate. Lo spot si conclude con un cane. Che occasione per fare comarketing con Tim. Purtroppo perduta.

lunedì 14 giugno 2004

Vodafone Summer Card e Tre

Un messaggio interessante mi è appena stato inviato. Eccolo.
Basta avere un credito di 120 euro, una tariffa personal sera con night time e l'opzione super sammer card che potete ottenere una autoricarica su supertua di ben 400 euro! Basta telefonarvi con la vodafone sulla supertua fino a fine mese di giugno e spendere 60 euro a luglio otterrete i primi 100 euro di ricarica della tre.
Aspettare il bonus di 60 euro spesi sulla vodafone e richiamarvi sulla supertua spendendo tutto il bonus. Otterrete altri 100 euro sulla supertua.
Rinnovate la super sammercard per il mese di agosto e spendete altri 60 euro con lo stesso meccanismo descritto prima. In definitiva otterrete 400 euro.
per questo Tim ha escluso le chiamate di Tre

Una domanda: non credo che Tre ci guadagni, se non in popolarità presso i propri clienti. O sbaglio.

Una domanda sugli SMS

Come mai tutti protestano per gli sms della presidenza del consiglio e nessuno ha protestato lo scorso hanno quando ci segnalavano i black out elettrici?

Internet e le elezioni

Forse tra tutti, il media migliore è stato internet in questa lunga nottata elettorale. Senza troppe mediazioni, ognuno ha potuto farsi un'idea dei dati che via via uscivano ed escono tutt'ora.
Indecoroso, secondo me, il teatrino di RaiUno, preferito rapidamente col Processo di Biscardi, dove almeno si litiga per qualcosa di serio e sul serio! Sky ha fatto un servizio mediocre, contro una grande attesa. Il migliore Mentana, senza commenti.
Interessante anche, con internet, è stata la possibilità di seguire i risultati degli altri paesi, cosa impossibile con la TV. D'altronde, si chiamavano elezioni europee...
Una domanda: ma perchè durante le partite e durante il gran premio è spuntato il simbolo RaiSport a fianco del canale? Se c'è giaà scritto Rai e se si tratta evidentemente di sport, che bisogno c'è di metterci la scritta? Se vedremo uno sceneggiato troveremo RaiFiction? Ma i TG non hanno doppia bandiera.
Ah, dimenticavo che ci sono le poltrone.

La videotelefonata a basso costo

Tre propone un cellulare a 99 euro, con 7 di ricarica telefonica. Yba mazzata per Vodafone e Tim.
Tim, per altro, è inviperita con Tre che sta portandogli via clienti, tanto che la sua offerta estiva non prevede chiamate scontate verso gli utenti di quel gestore.
Un altro dato che sta emergendo in questi giorni è che Tim sta facendo una massiccia campagna di promozione presso tutti i propri clienti che hanno una Sim addormentata, in modo che con una ricarica da 30 euro (25 di traffico) si possa ricevere un regalo di 15 euro, oltre a 300 sms in un mese.
Insomma, si sta finalmente riscatenando la battaglia tra gli operatori. Vodafone, con la super summer card, ricarica il traffico speso (fino ai 300 euro) dopo 72 ore, ed è valido per un anno (allungando così il tempo di ricarica). Ma non è attiva da oggi, ma dal 20 giugno. Anzi, ci sono possibilità che con 40 euro di ricarica, la super summer card venga regalata!

sabato 12 giugno 2004

tre segnalazioni interessanti

Ricevo e volentieri pubblico i pensieri di Stefano:
... volevo segnalarti un articolo mi ha stupito: http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3164&numero=999 in pratica pare che tiscali limiti la banda delle adsl satellitari se si supera una certa quantità di dati scaricati... inutile dire che a mio parere è una boiata immane, infatti limitare un servizio dopo aver stipulato un contratto mi sembra un attimo illegale...
Il fatto pare che sia vero, nel senso che ho effettuato un minimo di ricerca e sembra che sia vero.
Non è illegale visto che è descritto nel contratto, ma è certamente spiacevole.
Perchè ormai tutto è visto come un uso illegale di internet.
Se ti scarichi come faccio io, CD interi in formato Iso di Linux, assolutamente OpenSource, fai in fretta a raggiungere quella quantità. E il comportamento non solo è lecito, ma è anche fonte di lavoro!
La seconda segnalazione, sempre di Stefano, la riassumo in breve qui, ed è il fatto che Microsoft ha brevettato il doppio click. Fa decisamente ridere, ma è così. Conosco una persona che, nel momento in cui erano usciti i rasoi bilama, aveva brevettato il quadrilama. Oggi inizia ad intascarsi dei bei soldini...
Non credo che questo sia il caso di Microsoft, ma è normale che queste cose accadano nel momento in cui le opere d'ingegno e il software può essere brevettato. Ci sono brevetti e brevetti....
E' per questo che io mi batto contro la brevettibilità del software.
Terza segnalazione, di Angelo, che mi pone di fronte ad un fatto inquetante: le telefonate da telefono fisso a cellulare hanno un costo variabile da operatore mobile (finale) ad un'altro.
In pratica, Vodafone e Tim costano poco (22 centesimi al minuto circa), ma Wind 32 e Tre 35 negli orari di punta.
Inoltre, c'è una colpa grave nella pagina delle tariffe da fisso a mobile: vengono indicati i prefissi degli operatori, con una scritta che dice che se un utente ha cambiato operatore, si pagherà in base a quello. Ma non esiste un numero telefonico per conoscere a quale operatore appartiene.

Le associazioni consumatori, invece di presentarsi alle urne, non se ne sono mai occupate.
Ma è un fatto strano.



venerdì 11 giugno 2004

Ventidue messaggi sul videotelefono Telecom

E come fare a non rispondere? Ai primi ho risposto per email, agli altri rispondo qui.
Io non c'ero alla presentazione, quindi non mi hanno regalato i telefoni e quindi non sono disponibile a fare marchette.
L'idea della videotelefonata è vecchia, ma non so fino a che punto funzionale. Avevo due video telefoni già cinque anni fa, e pagavo la telefonata normale. Funzionavano, come questi, solo tra di loro.
Ora il servizio, che utilizza le linee telefoniche tradizionali, costa 6 centesimi al minuto indipendentemente dalla fascia oraria (non so se è comrpeso di Iva oppure no), con costo effettivo al secondo.
Interessante.
Infatti, durante il giorno, una chiamata interurbana è tariffata a 10,69 centesimi al minuto!
Io non so se prenderà piede questa tecnologia (ma ho dei sospetti), di certo Telecom ha deciso di sfidare i concorrenti su di un piano diverso.
A questo punto, mi potrei aspettera una bella contromossa degli altri, ma credo che siano un po' spiazzati, visto che il servizio è fruibile anche se si è scelto un altro operatore in preselezione.
Mi piacerebbe una interconnessione con la videotelefonata Umts di Tre e di Tim e Vodafone quando ci sarà sul serio e non sulla carta. E anche con la videochiamata di Fastweb.
Ma scommetto che non la vedrò prsto.

giovedì 10 giugno 2004

I fumetti di RossoAlice

Diabolik digitale! una storia completa di fumetti su computer costa "solo" 1,20 Euro!
Un episodio singolo 0,30 Euro.
Un esperimento, interessante e un po' noioso. Ma che può avere un futuro.
Il primo episodio è gratis qui.

Pubblico volentieri

Ho appena ricevuto un messaggio, che pubblico in parte perchè riassume molti dei miei pensieri.
Forse da martedì avremo molto meno a che fare con politici in fibrillazione, utili idioti, papponi, registi inutili e attricette fallite. E si potrà riprendere in mano la vera battaglia contro questa legge che, ricordiamoci, non regola solo il p2p o il download, bensì la normazione e la fruizione di opere di ingegno protette da copyright. Compresa qualsiasi cosa vi passa per la testa e fissata su qualunque supporto.Mala tempora currunt...

Acrobat Reader è stato aggiornato

Il programma per la lettura dei PDF è stato aggiornato.
Il consiglio non è quello di recarsi al sito di Adobe per scaricarlo, ma di usare la voce di menu "?" del programma, selezionando poi "Aggiornamenti".

Fate WindowsUpdate

E' uscita una patch. Vi invito ad installarla immediatamente al fine di evitare di beccarvi i prossimi virus che certamente sfrutteranno questa vulnerabilità.
http://windowsupdate.microsoft.com/

Una puntualizzazione

Oggi, a D21 (non vorrei aver perso il conto) dall'approvazione della Urbani, la discussione è più che mai accesa.
Da una parte Attivissimo che sul sito di Apogeo (e non su Zeusnews dove si occupa di Antibufala) con un pezzo in cui si dice che non si finisce in galera, portando anche motivazioni sensate. Ma che, secondo il mio modesto parere, non ci si può fidare fino a che non ci sarà una normativa e qualche processo.
Dall'altra parte Cappato, deputato dei Radicali, che ha denunciato il sito di Urbani perchè contiene materiale protetto dal diritto d'autore senza riportare una frase inequivocabile che sono stati assolti i diritti.
Se Attivissimo è mosso dal sacro fuoco della ricerca della verità, sebbene secondo me sbagli strada, Cappato reagisce a una denuncia che sicuramente riceverà a seguito del suo comportamento con lo scaricamento di file in una conferenza stampa. Fatto più che lecito e perfettamente legato alla storia del partito a cui appartiene.
Il problema di fondo quale è: la Siae può pretendere una dichiarazione di genuinità su ogni file sul Web? Non è solo il P2P il problema, quella è la punta di un iceberg. La pirateria aveva raggiunto punte enormi, e il fatto di voler colpevolizzare i provider, come nella stesura del testo originale, ne era una prova. In troppi hanno realizzato il proprio modello di business basato sulla pirateria.
Ci sono poi tante ragioni nel mercato di massa per avere la banda larga, se non per scaricare tanti grossi file da internet? Non venitemi a dire che la killer application è vedersi i film o i goal al computer!
Ora, un intevento di chi si è tenuto in disparte, chi si è chiamato fuori una volta svincolato dalla legge, mi sembrerebbe opportuno.
In questi giorni ho fatto oscurare il sito di Tecnoattack, che contiene una buona raccolta di software da scaricare, sebbene direttamente dal sito dei produttori, proprio per cercare di capire quanto sta accadendo e che tipo di misure prendere.
La mancanza di chiarezza mi pare un problema serio. Sapete quanti messaggi di chi distribuisce o contribuisce a distribuzioni Linux sto ricevendo in questi giorni? Chi può assicurarmi che nessuno venga a confiscarmi il PC se scarico OpenOffice.org? E' chiaro che si potrà dimostrare di essere nel pieno rispetto della legalità, ma il download di file in Italia fino a che punto è oggi ancora legale?
La provocazione di Cappato può aprire una strada: collegandosi al sito dei Beni Culturali, nella home page ci sono delle fotografie (in questo momento c'è una mummia). Ebbene, tecnicamente, collegandomi al sito, quella fotografia la scarico nel mio computer, sebbene in una cartella temporanea. La foto è di qualcuno, o che l'ha scattata o che ce l'ha in archivio: allora è sicuramente protetta dal diritto d'autore. Il sito probabilmente è in regola, ma di sicuro non io che l'ho scaricata.
Secondo me, o si capisce l'entità reale della portata della legge o si chiacchiera per nulla all'infinito.

mercoledì 9 giugno 2004

Ricevo e volentieri pubblico

Non ho molti commenti da fare.
Caro Mr Reset
facciamo un minimo di chiarezza sulla base dei dati di mercato. Così - forse - abbiamo qualche spunto in più per capire e riflettere.
Se ipotizziamo che 10 euro siano un costo "accettabile" per un cd originale, come mai nonostante la pressante campagna stampa-TV-radio di interi cataloghi di artisti a presso scontato non ne hanno praticamente venduti? Tralasciando i flop di vendite delle ultime uscite.
E come mai vendono abbastanza bene i cd in edicola (circa 6 euro)? Col p2p non si scarica solamente l'ultima canzone di Tiziano Ferro o di Zucchero, ma anche album meno recenti, magari storici. Proprio quelli posti in vendita a prezzo scontato e suonati dai più grandi artisiti internazionali (Queen, Police, Rolling Stones, Pink Floyd ecc.). Questa è la riprova che l'equazione album scaricato = album non acquistato è assolutamente falsa. La maggior parte scarica (va) per conoscere e valutare.
Inoltre, Sempre per tirarsi la zappa sui piedi, le major dopo aver edito i cataloghi che prima erano in lp su cd, hanno ripubblicato gli stessi cd nella versione "rimasterizzata", successivamente in quella "rimasterizzata con bonus tracks", poi in SACD (Super Audio CD), e ora in modalità 5.1 dolby surround, magari in DVD musicale. Alla fine, quante copie avrò acquistato dello stesso album? Magari a discapito di un acquisto di un nuovo cantante?
D'accordo che tecnologie vanno avanti e consentono mirabilie; d'accordo operare in economia di scala; d'accordo che si deve spermere tutto il possibile dal materiale prodotto e inciso; ma adesso, persino i collezionisti più accaniti iniziano a sentirsi presi in giro. Figuriamoci i normali consumatori.
Business is business, ma c'è un limite.

Lettera firmata.

Un paio di domande

Mi sono arrivati un po' di messaggi relativi all'offensiva che la Fimi e altre istituzioni stanno compiendo contro il P2P. Non ci trovo niente di male: proteggono i propri interessi.
Ma come sempre c'è un ma.
Leggo che in questo periodo, ossia da quando è in atto una vera e propria campagna terroristica contro lo scaricamento dei file, anche se regolari, il P2P ha avuto un calo del 25%.
Sono dati snocciolati dalla Fimi.
Cosa vuol dire: che la pirateria incideva del 25% sul traffico e che quindi è abbattuta o che cosa?
A fronte di questo calo, a maggio, me lo hanno confermato tutti, si sono venduti meno dischi. E questo come si spiega?
Il problema della pirateria è reale, ma non so nemmeno se il prezzo dei dischi sia un problema. A maggio, proprio con il decreto Urbani in atto, ci sono state mega offerte di dischi a basso costo, anche piuttosto recenti. Eppure c'è stato un calo.
C'è una sola conclusione: lo sciopero degli acquisti c'è, è reale, anche se è basato sul passaparola e non lo ha organizzato nessuno.
E proprio riconducendomi a questo, mi pare strano che per lo scorso sciopero della rete si potevano avere dati rigurardanti il traffico e questa volta non li vuole fornire nessuno.
I casi della vita.

martedì 8 giugno 2004

La sconfitta di Xbox

La nazionale di calcio è sbarcata in Portogallo. Tra tutti i generi di comfort portati dall'Italia, ci sono 6 Playstation.
Una brutta botta al marketing di Microsoft per Xbox!

lunedì 7 giugno 2004

Un articolo interessante...

Mi scuso con Nick, l'ho visto solo adesso (perchè me lo hanno segnalato!).
Il link è qui.
Una lettura non fa male. Se non altro perchè avere il punto di vista di un pirata informatico sul portale di Telecom Media non è cosa da poco.

Una riflessione

Non c'entra con la tecnologia, o comunque non direttamente.
Dal 22 dicembre 2003, quando il petrolio ha toccato uno dei minimi dell’anno, al maggio 2004, il prezzo medio dei principali combustibili è cambiato da 1,03 euro per litro a 1,14 euro per litro per la benzina, da 87 centesimi per litro a 93 centesimi per litro per gasolio auto e da 84 centesimi per litro a 90 centesimi per litro per il gasolio da riscaldamento.
Aumenti consistenti, dal più del 10% al 6,7%.
Che si traduce in maggiori entrate per lo stato, visto che ci sono delle accise (tasse) fisse e l'iva, che dipende dal prezzo finale.
E' evidente che se tutto si muove su ruota, dalla famiglia alle merci, le spese fiscali aumentano, così come aumentano i prodotti.
L'elettricità, quella che fa andare i nostri computerini, viene generata in buona parte con il petrolio.
Bisogna risparmiare. E pensarci bene. Ma i dati sono inquietanti.

Su Punto Informatico

Interessante segnalazione di Alessia. Punto Informatico ha spostato il messaggio del forum che si chiedeva da che parte sta il sito. Il moderatore lo ha spostato nella sezione Pro e contro (link qui).
Di fatto, lo toglie dalla vista dei commenti alla notizia.
Interessante, se non me lo avessero segnalato, non l'avrei mai saputo (anche perchè da PI ci passo poche volte e quasi sempre su segnalazione).
Questo però spiana la strada alle mie considerazioni, visto che nella sezione ci sono altri post interessanti che, chissà perchè, sono stati spostati.
Mi sembra un caso di eccesso di zelo. E basta.
Dato che ci sono, e che non ho ancora dati sullo sciopero del modem di ieri, ho da dire un paio di cosette: sul blog ci sono stare quasi 400 visite e tecnoattack ne ha ricevute 3821 (ma qui sono utenti unici e il sito, al contrario del 25 maggio, non era stato oscurato per errore nella creazione della home page). Il calo per quanto mi riguarda c'è stato, anche piuttosto evidente (domenica su domenica, non ho fatto la domenica mobile e altre diavolerie...).

Potrete non crederci, ma su PI c'è...

Faccio una cosa che non faccio mai: lascio un link che parla da solo. Finalmente si capisce da che parte sta Punto Informatico (e il bello è che nei commenti glielo hanno scritto).
Peccato che non sono stato io.

Windows Media Player 10 e Urbani

Interessante. Mentre in Italia si va verso la criminalizzazione dei file digitali, Microsoft ha presentato la beta del nuovo Media Player (qui per scaricarla, ma non è stabile in quanto beta, in inglese e solo per XP), che permette di passare più facilmente i file digitali tra vari dispositivi, purché si abbiano i diritti per farlo. Insomma, il digitale non si arresta.

Sciopero della rete del 6/6

Ieri c'è stato lo sciopero della rete. Per il momento non ho dati significativi da comunicare: essendo lunedì, ci vuole tempo...

Internet, la Cina e la Tecnologia

Che la Cina faccia paura è fuori di dubbio. Che la Cina venga usata a sproposito altrettanto (caro Emmanueli, come vanno gli affari per Smau 2004?).
Ho una domanda: ma se un imprenditore va all'estero e crea i propri prodotti all'estero, con prezzi più bassi, quando li rivende in Italia, abbassa i prezzi?
I coreani e i cinesi fanno così. Sono strani. Oppure sono furbi.
Adesso che noi europei (e i nordamericani) abbiamo portato il know how, cerchiamo di tamponarli sulla tecnologia, dove sono ancora evidentemente indietro. Quanto possiamo resistere?
Ok, non abbiamo mai resistito.
Il problema è quindi tecnologico, imprenditoriale o filosofico?

sabato 5 giugno 2004

Che date mette Blogger?

Sono frastornato da quello che vedo sul blog. Le date e gli orari sono tutti casuali...
Cercherò di intervenire a mano.

Un po' di borsa

Era da tanto che non ci tornavo su.
L'hanno scorso ho acquistato, a giugno, un po' di azioni Ati Technologies (ATYT). Mi è andata bene. Ma non so se vendere o no (già non l'ho fatto ad aprile e mi mangio le mani). Accetto consigli.
A marzo ho preso Yahoo, e anche qui sono tentato di vendere.
Sto infatti tenendo d'occhio Oracle, che è in calo, ma che prima o poi si rialza con una certa veemenza. Insieme tengo d'occhio Intel (che tornerà su, ma non so quando...) e Cisco.
Tra gli italiani ho pochino da notare. Ho mollato Esprinet, non credendo nei distributori in borsa, sto all'erta su i.net, visto che non può cadere in eterno, e controllo Cairo.
Ok, sistemati anche coloro che seguivano il mister reset dei tempi che furono.

Su Sky e dintorni

Ho trovato su Punto-Informatico (strano ma vero, ma la perte più interessante è sempre la discussione degli utenti) un messaggio che riporto integralmente. No poteva dire meglio e in modo più succinto i concetti che condivido completamente. Ma che non leggo da nessuna parte. Link compreso.
Chi e' il pirata?! del 03/06/04 (18:04)
:

A tutti i ****** antipirateria dell'ultima ora.

1) informatevi prima di parlare sugli argomenti trattati.
2) chi scrive (e chi e' incazzato, che scrive a ministri, agcom, antitrust, etc) e' gente con l'abbonamento regolare, non di certo i pirati.
3) notizia pubblicata nel 2002 dal Wall Street Journal: Canal+ richiede NDS (società di proprietà di Newscorp, che controlla anche Sky) 1 miliardo di dollari di danni per aver crackato e reso disponibuli su internet informazioni atte a decrittare i programmi in seca. Dopo qualche mese Canal+ (a causa della pirateria) quasi tracolla. Newscorp rileva un tot di azioni di Canal+, la quale ritira le accuse.........
4) Sky si impegna in ambito europeo (affinche' venga consentito il monopolio) a mantenere le codifiche in essere e a rendere disponibili con pre-sintonizzazione TUTTI i canali FreeToAir. In luglio 2003, arriva sky, si deve fare la risintonizzazione, TUTTI I CANALI FREE TO AIR sono SPARITI. Piano piano ne venogono rimessi un centinaio, su i piu' di 1000 ricevibili in italia da HotBird.
5) Sky crea e manda agli ex abbonati D+ e Stream un contratto che viene definito dagli avvocati di Adiconsum 'Inutilmente vessatorio' e in alcuni tratti 'contro le vigenti normative italiane'. A novembre 2003 il Garante ne prende atto e intima a Sky di compilare ed inviare una Carta Dei Servizi ai suoi abbonati. A Giugno 2004 tale carta NON L'HA ANCORA VISTA NESSUNO.
6) con la sua manovra, sky italia (che conta un migliaio di dipendenti) manderà a casa decine di migliaia di persone, tra produttori di decoders, distributori degli stessi, installatori e antennisti (purche' non si *affilino* a sky per essere.

Dodici messaggi su Culture digitali

Leggo delle email che mi chiedono un parere sulla manifestazione napoletana.
Non ho un'idea, ho solo delle sensazioni, e poi la connessione video non funziona (probabilmente il server è carico), quindi non riesco a parteciparvi.
In teoria, sono ben predisposto ad accettare queste iniative, per cui, fino a prova contraria, sono più che favorevole.
Chi c'era ieri, non era molto entusiasta. Vedremo come sarà oggi.

Qualche analisi sui numeri

Visto che domani scatta il nuovo sciopero dell'Adsl, i valori che ho registrato per quello del 25 hanno preso dei colori diversi.
Ad un convegno, nel break, ho parlato con un paio di operatori. Lo sciopero inteso come traffico è stato relativo, ma è stato davvero significativo in termini di page view, che sono calate in quel giorno di oltre il 40% secco.
A questo punto, vale la pena sottolineare qualcosina che mi era sfuggito: quanto vale quel 40% di page view, quindi di banner e di pop up non visti? Una mazzata cosmica.
E se invece di farlo solo saltuariamente, lo si fissasse per una settimana di fila? Il tronchetto della felicità non sarebbe così contento e probabilmente farebbe qualcosa.
Passando invece alla connettività, un provider piuttosto noto evidenziava che il traffico, con l'entrata in vigore delle Legge Urbani, è calato, ma non sensibilmente. Questo significa due cose: o che la pirateria incideva poco sul traffico generale di internet, oppure che la gente continua a utilizzare il P2P, ignorando le conseguenze. Eppure ci sono dei provider che hanno fatto il proprio business plain basato sulla pirateria...

Ecco qualcosa su cui meditare

Un amico mi ha fatto una segnalazione.
Eccol la verità sul diritto d'autore:
"Tratto da un'intervista a Roger McGuinn (songwriter, fondatore storico dei Byrds e icona del country rock, sulla scena dal 1964) pubblicata sull'ultimo numero del Buscadero
D: Come mai hai intitiolato il tuo ultimo album Limited Ediction?
R: E' limitato perché non viene venduto nei negozi. Ma solo online su rogermcguinn.com, su amazon.com e ai miei concerti. E' tutto. Ho fatto un contratto per il digital download con Orchard per qualche mese. E' un ottimo metodo per vendere la musica. La gente scarica quello che vuole e paga 22 centesimi ogni canzone. Il 75% va finire ai musicisti. Faccio più soldi adesso di quando avevo i dischi pubblicati da una casa discografica
."
Interessante, da sottoporre alla Fimi.

venerdì 4 giugno 2004

TIM Free Card Summer WAP

Con 5 euro di attivazione, si ha accesso gratuito al wap di Tim, traffico di download compreso.
Ma il wap non era morto, come ho letto da più parti?

Vodafone Summer Card 2004

Puntuale come ogni estate, nei prossimi giorni arriverà la nuova Vodafone Summer Card 2004. Ad un costo di attivazione di 7 euro permetterà di ottenere un rimborso per le chiamate effettuate verso tutte le chiamate nazionali nei 30 giorni successivi all'attivazione, sotto forma di un bonus di ricarica del valore massimo di 300 euro.

giovedì 3 giugno 2004

Disappunto sul Premio WWW

Quest'anno sembra che non si faccia il premiowww, destinato dal quotidiano di Confindustria a premiare i siti internet e la creatività. Peccato.

Siamo a D14

Si avvicina lo sciopero della rete di domenica e leggo sempre più preoccupato le dichiarazioni di chi è sfavorevole a riportare la legge Urbani sulla strada giusta.
Ma quello che più mi inquieta è quanto ho letto su di un sito italiano, relativo alla necessità che i cinema hanno di tutelarsi da chi vuole rubare le immagini dei film.
Chi si è mai lamentato delle tecniche anti taccheggio dei supermercati?
Cerchiamo di non fare le verginelle.
Proteggere i pirati, quelli veri, non serve a niente.
E poi, non prendiamoci per i fondelli fino in fondo: la maggior parte dei film che circolavano nella rete erano di lingua inglese, e bastava un registratore audio per doppiare e avere il fim pirata. Che mettano delle maschere a cercare telecamere fa ridere. Fa altrettanto ridere il fatto che pensino queste soluzioni quando, se uno va in una qualsiasi sala di Los Angeles, si trova delle apparecchiature elettroniche che non violano la privacy di nessuno che impediscono lo screening. Il fenomeno però non è calato nemmeno negli Usa. Il motivo: registrano il film direttamente dalle sale proiezione, piuttosto che all'arrivo delle pellicole appena stampate (che vanno viste per fare srotolare la pellicol).
Se non capiamo che la pirateria, quella vera, è un danno, facciamo un favore agli amici di Urbani, che non aspettano altro che leggere una serie di nefandezze di questo tipo.
Mi spiace che qualche ignorante si presti a questo gioco.
Un altro aspetto strano lo trovate su questo blog di Beppe caravita.
Una serie di domande pretestuose che, mi chiedo davvero, da che parte stanno?
Il problema della rete, della sua diffusione delle sue forme di accesso dipendono fortemente dal tipo di uso degli utenti, dalla cosiddette killer application. La prima è stata la posta elettronica, la seconda il web, la terza la messaggistica in tempo reale. La prossima potrebbe scaturire dalla banda larga estesa e il P2P poteva essere decisamente la kille application per l'adsl.
Non credo che la maggior parte degli utenti fastweb o alice ce l'abbiano solo perchè è una connessione 24 ore su 24 veloce.
Il signor Scaglia come la pensa su questo argomento? Non si sa, forse è già felice di non dover fare lo sceriffo della rete. Scambiarsi i file non è reato in se. Il reato è farlo alla grande e in grande stile.
Conosco gente che ha delle collezioni di film da paura, scaricate dal web. Mi piacerebbe sentire il parere di molti sull'argomento, perchè non è il passarsi la conoscenza avere tutti i film in circolazione. Ma magari mi sbaglio.
Sarebbe bello uscire definitivamente da questo equivoco. E uscirci non solo da questa, ma anche dal tecnichese, che parla di digital divide. Chi meglio di Linux e dell'open source, sebbene si possa intendere com e la brutta copia di qualcos'altro, può aiutare a vincere proprio il digital divide?
Ci sono problemi ben più seri: i brevetti sul software saranno il problema dei prossimi anni: lì sì che si fanno gli interessi veri contro gli utenti.
E poi basta parlare della Cina come esempio per internet: con 16000 internet cafè chiusi, non mi sembra un grande esempio.

Il PCI Express batte l'Agp

La nuova frontiera delle schede video riguarda la connessione Pci Express, voluta fortemente da Intel per accelerare le funzionalità video e il passaggio di dati. La Ati ha iniziato a produttre le ultime schede video con questo bus, sebbene siano presenti sul mercato le medesime versioni con il medesimo chip per Agp 8x. Il problema è questo: quante sono le schede madri dotate di questo tipo di bus attualmente in commercio?
Allora, credo che ci sia dietro un discorso commerciale piuttosto forte.
Intel, che oltre ai processori fornisce anche schede madri, ha individuato proprio in quest'ultime una notevole possibilità di far crescere il proprio business.
Con la prossima generazione, l'azienda intende fornire potenza e affidabilità. Dando anche un serio colpo alla concorrenza, nel senso che non cambia solo il chipset, ma cambia anche il sistema di inserire il microprocessore al computer (i pin sono sulla motherboard e non sul processore).
Così, tra un anno, Intel probabilmente cambierà ancora e quindi la sostituzione di componenti di un PC sarà un'impresa sempre più difficile, a favore di una sotituzione totale del computer. Un po' come avviene per i televisori o altri elettrodomestici.
La strada è lunga. Ma sarebbe bene che ogni utente ci pensasse.
Gli utenti Mac sono abituati a questo genere di passaggi generazionali repentini. Gli utenti PC assolutamente no. I driver Windows ci saranno subito, per Linux non si hanno certezze. Una battaglia sottile, ma efficace.
Ma la forza del mercato PC è la componente sistema operativo o è la componente hardware?

martedì 1 giugno 2004

Tempi duri per la rete

Il Senato californiano ha approvato la cosiddetta 'legge anti-GMail', che vieta espressamente la connessione tra contenuti e persone fisiche, la cessione a terzi dei dati ottenuti dallo scanning delle mail ed obbliga il servizio a cancellare definitivamente le mail alla richiesta dell'utente.
In nome della privacy, del diritto d'autore, del pagamento dei servizi e via di seguito, qui i legislatori si stanno occupando troppo di internet. E non è un bene, non è nemmeno un male, in generale.
Ma le leggi sono difficilmente modificabili. Il web si modifica continuamente, ma soprattutto quello che è valido qui non è detto che sia valido in un altro stato e viceversa...

Sospetto

Ricevo per email e volentieri pubblico.
Come mai la grande e piccola stampa si muove solo ora a decreto approvato, quando la discussione nella Rete è durata qualche mese?
Non era forse meglio farsi sentire prima, in fase di scrittura e di emendamenti alla Camera? Questo atteggiamento dei soliti Soloni, mi puzza lontano un miglio di opportunismo. Così come quello da 'pesce in barile' di portali, siti vari, produtto e distributori di HW e SW, artisti, scrittori ecc. Adesso si accorgono di una legge liberticida... votata da tutti.
Comincio a pensare che, dal momento che la sinistra compatta ha prodotto un unica modifica peggiorativa (togliendo 'senza fini di lucro'), la solita intelighentzia non si sia mossa come per ordine di squadra, mentre adesso che c'è da buttare fango sul governo sotto elezioni, le grida si fanno più alte e numerose.
Forse, come hai individuato tu, la vera forza per il cambiamento arriva dal basso. Sciopero della Rete, mancati acquisti di CD musicali e di biglietti per il cinema, hanno dimostrato che 'nel loro piccolo, anche le formiche si incazzano'. Ma stavolta tante formiche spaventano l'elefante... Tutti a caccia dei nostri voti!

Lettera firmata.

Caro Mazza ti scrivo...

Farò una provocazione. Il più inferocito sulle eventuali modifiche della Urbani è il direttore generale della Fimi Enzo Mazza.
Premetto che con questo signore ho avuto un acceso diverbio qualche anno fa ad un convegno, ma non per questo parto prevenuto. Ci vuol ben altro. Tipo quello che andrò a scrivere qui sotto.
Leggo dal Sole di oggi:
C'è chi pensa di regalare musica gratis dalla Rete per fini elettorali, ma purtroppo ci sono trattati internazionali da rispettare e il download per uso personale non esiste. Reato era e reato rimarrà.
Leggo dal sito della Fimi che dal 2000 il caolo del mercato è stato del 14% e che i prezzi dei CD sono calati del 7% nel 2003.
Allora, visto che stiamo parlando di numeri, andiamo avanti.
Il file sharing è calato vistosamente in Italia grazie alla Urbani. Ma non è stato debellato. Quantifichiamo in 60% il calo del P2P. Nel mese di maggio, voci di corridoio ben informate, mi dicono che sono stati venduti il 5% in meno di CD musicali, mentre il mercato dei DVD è cresciuto del 4%, prese le statistiche anno su anno.
Considerando una media mobile, il calo dei dischi è stato del 5,2% e i DVD sono cresciuti del 3,6%.
E questo, caro Mazza, come me lo spiega?
C'è un altro dato che deve spiegarmi: quanto costava un CD audio confezionato nel 2000 in fabbrica e quanto costa oggi?
Quanto costava un CD Audio medio nel 2000 e quanto costa oggi, visto che quotidiani e mensili, con gli allegati, distribuiscono a fiotte a prezzi modici buona musica?
Non pensa che una legge di quel tipo penalizzi quel 60% di utenti che non utilizzano il P2P e che di certo non si possono annoverare tra i pirati, mentre il resto, le vere mele marce del sistema, sfruttano l'ingenuità degli altri per fare dei quattrini?
Lo sa che venerdì ho girato per un mercato milanese e ho visto ben tre "bancarelle" che vendevano tarocchi, in uno dei quali sostava un vigile per un'acquisto?
Caro Mazza, se tutti quanti facessero come me, ossia non acquistassero più dischi ad oltranza, lei finirebbe in breve tempo in mezzo ad una strada e senza lavoro?
Mi spiega poi come mai sia la sua associazione e tutte quelle dei produttori in prima linea e non vedo autori schierati a favore di questa benedetta legge?
C'è una cosa interessante da segnalare.
Sul sito che promuovete e che avete appena aperto leggo, a caratteri cubitali, "Gli artisti sono comunque molto ricchi, scaricare qualche brano gratuitamente non li danneggerà." La maggioranza degli artisti NON è ricca. E non si tratta solo di qualche brano ma potenzialmente di tutto quanto sia stato mai registrato. Ma i più danneggiati sono gli artisti emergenti, perché non pagare la musica significa molti meno soldi da investire per loro.
Ma come, la rete, proprio per gli emergenti può essere una risorsa incredibile. Si possono promuovere cantanti e fare in modo che tutti possano ascoltare i loro brani. E poi gli artisti potrebbero guadagnare con i concerti, intanto si fanno conoscere in giro.
Faccio un paio di esempi ecclatanti: Elio e le storie tese, che negli anni 80 avevano cassettine pirata che giravano per le scuole milanesi e che facevano concerti sempre attesi, e poi le Vibrazioni, nati dalla forza dei concerti e non dal battage del marketing classico.
Come mai la Fimi non ha mai appoggiato progetti come quelli di Vitaminic con un pieno supporto, pur trattandosi di un sito assolutamente legale per la musica da scaricare e solo oggi si sveglia?
Perchè la Fimi non ha mai fatto proposte serie per la firma dei brani digitali legali?
Leggo anche “Ho sentito artisti sostenere che far scaricare gratuitamente la loro musica è la maniera migliore per farsi ascoltare, così promuovendo la propria musica ed aumentando le vendite.” Le ricerche dimostrano che scaricare e masterizzare tende di più a sostituire le vendite che a promuoverle. All'interno specificate che comunque non è vero che diffondere la musica gratuitamente promuove sempre le vendite di un brano o di un album. Le ricerche dimostrano che scaricare e masterizzare tende di più a sostituire le vendite che a promuoverle. Studi di mercato a livello internazionale dimostrano che un terzo delle persone che ricorrono al file-sharing spende meno nell'acquisto di musica da quando ha cominciato ad ottenerla gratuitamente. Dove sono i dati? Perchè non li citate? Perchè non li date alla stampa?
E' un po' come se mi si dicesse che il disco di Vasco non si acquista eprchè ogni due per tre ha un passaggio in radio. Ma come, l'assuefazione non è uno degli strumenti di marketing che meglio funzionano nel suo settore?
Immagino che non abbia il tempo per rispondere, o la voglia, ma i dati e tutto ciò che sta accadendo parlano chiaro.
E le domande sono rivolte da uno che da sempre è schierato per la salvaguardia del diritto d'autore, visto che campo con quello. Ma caro Mazza, non mi può dire che scaricare un file Mp3 registrato a 320 Kbs è uguale ad uno, per il preascolto, di 96 Kbs. Invece di combattere una guerra, perchè non cerca un accordo sulla modica quantità, come propongo da tempo su questo blog.
In certi casi, può essere utile salvare capra e cavoli.
Leggete, se avete voglia, questa pagina. Contiene l'intero articolo del Sole 24 ore e qualche considerazione in più. Attenzione: l'articolo è nell'inserto norme e tributi. Non aggiungo altro.

Siamo a D12

Anche se è stata presentata una sostanziale modifica alla Legge Urbani, è più che mai il momento di proseguire la lotta del popolo della rete.
i motivi sono presto detti.
La lobby delle major si è già mossa. Alcune aziende non erano contente nemmeno della Legge, figuriamoci ora che verrà annacquata con il fine di lucro (come nel testo originale).
Proprio per far capire a questa gente che è sempre stata abituata a navigar nell'oro che possiamo davvero cambiare il loro destino, e nono solo il nostro, dobbiamo proseguire la battaglia per il software libero, senza vincoli di bollini virtuali e per il libero scambio di file.
La legge sul diritto d'autore va probabilmente cambiata, ma con una legge ad hoc. Di fatto, la Urbani non modifica l'aspetto del diritto d'autore.
Quello che maggiormente mi preoccupa è il totale silenzio dei produttori di hardware. In fondo, i computer portatili dovrebbero costare dai 20 ai 40 euro in più, solo per il fatto che contengono un masterizzatore e un disco fisso. Per i desktop la differenza superà, di media i 50 euro.
Qualcuno si è accorto della differenza di prezzo?
Ma soprattutto, chi sta facendo pagare questa tassa di 0,36 euro a Gb?
E chi sta controllando che questa venga pagata?
Tutto tace. Come sempre.