giovedì 9 settembre 2004

Intel multi core (Amd docet)

Ieri avevo scritto un lungo blog su come Intel sia in forte crisi nel settore desktop e di come si trovasse a fare annunci che seguono la tecnologia di AMD. Poi Blogger si è inceppato e il post non è andato pubblicato. Poco male, lo potrei rimettere on line, ma non ne vale più la pena, visti i toni con cui i maggiori portali nazionali ed internazionali hanno accolto le notizie che giungono dall'Idf.
E' inutile dire che il dual core sarà il fulcro dell'informatica dei prossimi anni, sebbene poi le reali esigenze scarseggino. Ma mi fa un po' specie leggere affermazioni come queste: Questa non è una gara. Se il nostro più diretto rivale ha fatto una scelta analoga alla nostra non può che confortarci: significa che la strada intrapresa è quella giusta, Paul Ottolini, presidente di Intel.
E' come se la Ferrari annunciasse una Formula 1 a tre ruote e la Toyota, dopo quindici giorni, facessse lo stesso annuncio dicendo che lo fanno perchè è una buona idea e che non è una gara con Ferrari (le aziende automobilistiche non sono state citate a caso). In quanti si metterebbero a ridere?
Sono stufo di queste aziende che nascondo i problemi interni, minimizzano i problemi esterni e sono in sostanza incapaci di avere una vita autonoma. Intel ha prima detto che i 64 bit sono inutili, poi che li aveva già adottati al lancio degli Athlon 64 per poi dire che passeranno a 64 bit.
Tutti quanti nel settore sanno che il passaggio ai 64 bit è un passo obbligato. Non è così obbligato il dual core, se non per applicazioni estremamente spinte dal punti di vista del calcolo. Che poi ci sia un dual core o un multiple core non fa molta differenza. O no.
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