Caspita, quanti messaggi sulla mia provocazione dell'altro giorno su Microsoft.
Vorrei però aggiustare il tiro. E lo farei tirando in ballo proprio l'elettronica di consumo.
Credo che molti di noi vivano uno stile di vita digitale: si passano ore davanti al PC, di fanno cose col PC che prima si facevano in altro modo (spesa, acquisti, prenotazioni,...), si leggono giornali in digitale, si ascolta musica in digitale (anche con altri dispositivi elettronici) e via di seguito.
Microsoft, o meglio, Bill Gates, vorrebbero imporre il suo stile di vita, in cui Windows è il punto centrale. Non soluzioni che parlano tra loro, indipendentemente dal formato e dal sistema operativo, ma un unico sistema operativo, più o meno distribuito.
Mi avete scritto (Paolo), giustamente, che il futuro non è nei sistemi operativi chiusi, nei formati proprietari o qualunque altro strumento che possa incatenare l'utente. Il dispositivo di fruizione deve essere neutro, quindi funzionare e interfacciarsi con altri oggetti indipendentemente dal sistema operativo.
Va tutto bene. Ma c'è un problema ben più grosso di questo, che riguarda i contenuti.
Pensiamo per un attimo a consa potrebbe accadere se, ad esempio, sul mercato esistessero solo due o tre modelli di lettori di DVD. Inoltre, questi tre lettori sono in grado di riprodurre film in un determinato formato, quindi non sono intercambiabili con gli altri, spesso facendo accordi con qualche major in esclusiva, o almeno lasciando un vantaggio di mesi prima della trasformazione nell'altro formato. Sembra follia? Ebbene, è quello che accade, esattamente, nei videogiochi! Acquistando un prodotto, paradossalmente ci si lega ad uno stile, che non so se sia uno stile di vita oppure no.
Qualche anno fa, in Inghilterra, mi sono occupato di una rivista per una console di giochi che, nelle intenzioni della casa, doveva essere una rivista di stile di vita. Io ero contrario, il publisher contrario, ma la casa madre voleva questo, e questo è stato fatto. Console morta in poco tempo e rivista chiusa.
Perchè? semplice, è come se tutte le ragazzine si vestissero come è scritto su cioè o su Top Girl (non vogliatemene, non so nemmeno se ci sono ancora), cercando però di far acquistare i prodotto di una sola marca. E' possibile?
PlayStation e Xbox non sono solo console di videogiochi, perchè dalla prossima generazione saranno sistemi multimediali, strumenti di comunicazione (guarda già le funzioni della PSP). Pensate al Media Center di Microsoft. Se non ricordo male, Bill Gates ha detto testualmente che Xbox serviva solo a mettere un piede nella porta dell'elettronica di consumo.
Ora la prossima puntata la vivremo nel 2007, al lancio di PS3 e Xbox2, ma già il 16 maggio ci sarà un assaggio della tecnologia, con presentazioni praticamente in contemporanea due giorni prima della fiera più importante al mondo dei videogames. Ma siamo sicuri che questo è lo stile di vita che vogliamo? In fondo, basterebbe che i giochi avessero delle funzionalità on line indipendenti dalla piattaforma. In fondo, si tratta di un server che "spara" delle coordinate ai client. Il lato grafico potrebbe essere trascurabile. Eppure, tra i tantissimi giochi multipiattaforma on line, non ce n'è uno che dialoga indipendentemente dalla piattaforma su cui gira il gioco. Per non avere concorrenza.
Bello stile di vita!