martedì 5 aprile 2005

L'Adsl di Telecom secondo Affari e Finanza

Questa volta il link me lo sono andato a prendere, in modo da completare l'informazione.
Adsl, 4 mega e una scatolina portano il calcio di Alice in tv
GIUSEPPE TURANI
«Dal 1º aprile per l’85 per cento della popolazione italiana sono disponibili collegamenti Adsl a 4 megabit, con un abbonamento flat, cioè a tariffa fissa, mensile di 39,5 euro. In realtà, questa è un’offertapaese perché noi siamo tenuti, e lo facciamo, a offrire questa stessa possibilità a tutti gli altri operatori che passano sulle nostre linee. In sostanza, da qualche giorno l’Italia che viaggia su Internet, e che fino a ieri andava a 1,2 megabit, adesso può andare a 4 megabit. La banda larga, insomma, si è allargata ancora un po’». E’ con una certa soddisfazione che Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Telecom Italia e responsabile della rete fissa, annuncia l’ulteriore passo avanti dei collegamenti in banda larga: «Appena un anno fa i collegamenti erano a 640 kilobit, adesso siamo passati a 4 mega e il costo è rimasto sostanzialmente lo stesso».
In realtà c’è una leggera differenza (da 36,50 euro al mese a 39,50), ma negli ambienti Internet si sente dire che presto anche i 4 megabit scenderanno a 36,50 euro.
«Il precedente collegamento a 1,2 megabit era disponibile per il 92 per cento della popolazione italiana. Con i 4 mega siamo per ora all’85 per cento, ma stiamo adeguando gli impianti e presto potremo fornire questo stesso servizio al 92 per cento della popolazione, come prima. Questo significa che, di fatto, salvo poche zone molto isolate, tutti gli italiani potranno contare sui collegamenti in banda larga a 4 megabit».
Ci sono altre novità?
«La prima è proprio quella dei 4 mega. A questa velocità sarà molto più interessante utilizzare i servizi del nostro portale Alice: film (50 al mese), sport, notizie, musica e giochi. Le ricordo che su Alice sono disponibili tutte la partite di Serie A fino al 2007. Poi c’è la televisione».
Cioè?
«Da giugno portiamo Internet sul televisore di casa».
Già immagino la confusione.
«Nessuna confusione. Sul televisore ci va una piccola scatoletta e il collegamento con la rete Adsl e il computer viene fatto con la tecnologia wifi. Quindi non ci sarà bisogno di fili o di altro. L’utente avrà una sua tastiera bluetooth (di nuovo senza fili) e dalla poltrona di casa sua potrà decidere che cosa vedere. Se vuole vedersi MilanInter se la guarda, se vuole andare sul sito della Nasa a vedere i pianeti basta che digiti www (e l’indirizzo) sulla sua tastiera e va. Ma nello stesso momento il figlio può stare in studio a lavorare sul computer e la signora può telefonare (con il telefono personalizzato wifi)».
Un passo indietro, che cosa è la storia del telefono wifi personalizzato?
«Come è noto, con un collegamento in Adsl noi forniamo la possibilità di collegare (e passano tutti sulla stessa linea) fino a cinque telefoni wifi (cioè portatili senza fili) ciascuno con un numero diverso. Inoltre, sempre sulla stessa linea passa Internet. La banda, soprattutto a di 4 mega, è talmente larga che c’è spazio per tutti. Insomma, quello che in America chiamano in triple play (Internet, tv e telefono) è di fatto già realizzato anche in Italia. E’ una realtà».
Siamo entrati ormai nell’età adulta di Internet.
«Si può andare, e si andrà, ancora avanti. In questo campo non ci sono grandi problemi tecnologici. Più che altro si tratta di capire che cosa chiede il mercato e poi di ottenere le necessarie autorizzazioni e di prendere i necessari accordi. Ma, ripeto, non ci sono problemi tecnologici, e quindi prevedo che si andrà avanti, anche se oggi è presto per stilare un’agenda dei tempi e delle scadenze. Il passo grosso, decisivo, però, è quello che abbiamo fatto il 1º aprile, data che segna sul serio l’avvio dell’età adulta di Internet e dei collegamenti in banda larga».
Nel frattempo avete anche comprato la filiale francese di Tiscali, Liberty Surf.
«Questo fa parte del progetto di espansione all’estero di Telecom. Con Liberty Surf abbiamo preso 225 milioni di euro di fatturato e circa 800 mila clienti. Se a questi aggiungiamo quelli che avevamo già noi in Francia come Alice, arriviamo a vedere una newco abbastanza importante, con un milione di clienti e 270 milioni di euro di fatturato (dati 2004). Insomma, come azienda è un bel passo in avanti».
E poi c’è la Germania.
«Sì, li qualche tempo fa abbiamo rilevato l’attività di Fastweb, che era concentrata sulla città di Amburgo. Con 164 milioni di euro di fatturato e 240 mila clienti. Adesso ci stiamo espandendo in altre cinque città. E le cose stanno andando bene».
E’ sbagliato dire che presto arriverete in Germania a 200 milioni di euro di fatturato?
«E’ presto per dare delle cifre. Già oggi, comunque, fra Francia e Germania, possiamo contare su un giro d’affari di oltre 400 milioni di euro. E possiamo dire, se sommiamo tutto, che oggi siamo il più grande operatore a banda larga d’Europa. Se teniamo conto di Francia, Germania e Italia siamo vicini ai 5 milioni di abbonati a Alice. Fra l’altro, poiché tutte queste cose viaggeranno sotto il marchio Alice, va detto che questo è anche l’unico brand nel mondo della banda larga in Europa».
E quindi esporterete anche i servizi di Alice in Francia e Germania.
«Abbiamo già cominciato e andremo avanti. E, naturalmente, non esporteremo solo il collegamento in banda larga, con la tecnologia per la «casa multimediale», ma anche i servizi, e cioè i film, la musica, lo sport, i giochi, le notizie. Insomma, l’intero pacchetto che oggi in Italia è conosciuto sotto la sigla di Alice».
Fine delle novità?
«No. Stiamo rilanciano il telefono da casa per le videochiamate, sulla normale linea telefonica, a un costo ridicolo rispetto a quello fatto via telefonini Umts».
Ma l’avevate già lanciato qualche mese fa. Come era stata la risposta degli abbonati?
«Molto buona. Il servizio aveva incontrato il favore dei clienti. Purtroppo, lo confesso, non era altrettanto buono il telefono. Era la nostra prima prova e ha presentato qualche problema di funzionamento. Allora abbiamo riprogettato e ridisegnato tutto, in pratica più che un telefono è un piccolo computer. Abbiamo fatto molti test e questo che presentiamo oggi è un telefono «da casa» molto bello e che consente di fare ottime videotelefonate a prezzi davvero convenienti. Questo telefono, lo ripeto, funziona sulle linee Telecom tradizionali e quindi tutti gli italiani, se lo vogliono, possono videotelefonare ai loro parenti e amici».
Si sentiva la mancanza di un qualcosa che si attaccasse al web e ci portasse la TV nella TV. In fondo, la Tv digitale terrestre ha degli incentivi, Sky ha qualche milione di abbonati. Insomma, il panorama non è affollato.
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