lunedì 11 aprile 2005

Duplicare

Ricevo da Claudio, una provocazione.
Caro Mr. Reset,
da qualche tempo, osservando le copertine della maggior parte delle riviste di informatica in edicola, mi sono chiesto se sono scemo io o qualcuno non ha ben chiaro il concetto di reato. Mi spiego meglio. Non passa mese che sulle riviste non si parli di "copiatura" di DVD, frequentemente trovando in allegato anche il software per passare dell'idea all'azione. Ora, se secondo la legge vigente la copiatura di materiale protetto è illegale, qualcuno mi spiega come mai nessuno configura un reato nella distribuzione di software specificatamente dedicato a questo? Che cos'è se non "istigazione a delinquere" o "favoreggiamento"?. Molte di queste riviste spiegano poi accuratamente l'utilizzo del software, come aggirare le protezioni e così via. Faccio una domanda provocatoria: ma se il software è legale, il suo utilizzo non lo è? A quanto pare le aziende solite note si stanno muovendo (almeno negli USA), dove è attesa per giugno la sentenza contro un produttore di questi software di copiatura.C'è un interessante articolo su Il Sole 24 Ore, spiega la situazione. Quali sono i limiti entro cui si deve muovere un programma di masterizzazione? Saranno stabiliti per legge?

Ho da aggiungere un dato di fatto. Se alla festa di un bambino, il gadget diventa un film in DVD duplicato, come la mettiamo? Non è che hanno ragione Urbani e la lobby alle sue spalle?
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