Sumo: che pochezza
Mi trovo a parlare ancora di radio, dev'esserci qualche cosa che non va. Comunque, ieri sera sono andato alla Feltrinelli qui a Milano per assistere alla registrazione di un programma, Sumo, che andrà in onda sabato dalle 10 alle 11.30, in cui i blog erano il motivo del contendere tra Michele Mirabella e Loredana Lipperini.
A parte il fatto che sono arrivato tardi, perchè lo hanno anticipatto all'ultimo momento, non ho ascoltato niente di rilevante, se non la riluttanza di Mirabella ad approciare il mondo dei blog, per partito preso, e la mancanza di argomentazioni serie della Lupperini. Per l'amor di dio, non voglio criticare la Lupperini che ha tenuto testa a Mirabella alla grande, ma mi sarebbe piaciuto sentire qualcosa di spessore. Non mi interessa, almeno a me e parlo per me, parlare di blog e di letteratura, perchè se il blog è inteso come diario, appunti scritti in fretta e buttati giù senza nemmeno una rilettura (questo blog ne è un esempio lampante, con la morte improvvisa della grammatica e dell'ortografia), sta alla letteratura come lo scudetto all'inter. Ma ci sono blog riflessivi, in cui chi scrive pone molta cura. Poi ci sono i blog politici, e via di seguito.
Questo voler necessariamente catalogare i blog in qualche modo mi continua ad infastidire. Ultimamente ho visto nascere su siti i una certa importanza, blog, anche di tecnologia, che di blog hanno solo il nome.
Ormai i blog sono una moda. Che tristezza. E i vecchi blogger faticano a riconoscere i nuovi blogger emergenti. Anche questo è un discorso che non va molto bene.
Qualsiasi pensiero su internet può avere un suo scopo. Tanto ci pensa Google a portarci tutti sullo stesso piano, anzi, quasi allo stesso numero di clic.
Comunque sia, mi considero sempre un blogger fortunato, ma atipico.
Pazienza.