domenica 30 gennaio 2005

Sulla situazione italiana dell'ICT

Una risposta di Beppe Caravita al mio messaggio di ieri.
Mannaggia, ci deve essere qualcuno che fa questa partaccia ai tlc o no? Deve essre uno vecchio del mestiere Uno che li conosce e che gli vuole pure bene Uno che non è a libro paga loro Uno che magari è anche disposto a rischiare in proprio qualcosina. Detto ciò posso anche capire Tronchetti: si rischia poco sulla tv ed è un business che può dare risultati. Anche se però a me risulta che Fastweb, con la sua tv su larga banda, non faccia più del 10% dei suoi utenti come clienti televisivi paganti. Sui numeri di Telecom (26 milioni di clienti e 2-3 milioni su Dsl) forse sono quote di profitto di tutto rispetto. Però, però valgono credo le considerazioni sull'Open Source lasciato a se stesso e sulla mancanza, almeno finora, di una reale offerta di larga banda vera (minima garantita, meno asimmetrica, con indirizzi statici) per quel milioni di soggetti che la rete la usano con entusiasmo e la continuano a esplorare. Non lo so. Magari mi sbaglio. Ma dopo 5 anni dalla bolla mi sono convinto che andrebbe aiutata l'innovazione sociale, con giuste offerte, giuste regole, un po' di sostegni al posto e al momento giusto. Il resto, è non solo l'informatica, ormai assomiglia troppo al box moving, come dici tu. E abbiamo un governo che è quello che è. Se poi ne vogliamo parlare per un futuro programma politico alternativo, benissimo. Però, ti ripeto, almeno una voce doveva esprimere queste idealistiche posizioni...
Caro Beppe.
Io sottoscrivo in pieno quanto hai scritto., ma non possiamo permetterci di perdere di vista la situazione. Le Telecom, monopoliste o nuove, che cosa hanno portato di innovativo?
Ok, data questa risposta, dobbiamo riuscire, tu sul tuo giornale io nel mio e nelle mie collaborazioni, a far passare il concetto di Open Source=valore.
E' fondamentale questo approccio, indipendentemente da quanto dicono e pensino gli altri, Microsoft "dipendenti".
Un bel pezzo su alfa su come migrare a OpenOffice.org e vivere felici non passerà mai, ma come la tal azienda aveva un problema e lo ha risolto, con pochi costi, con software libero si può far passare. Bisogna cercare case history d'eccellenza. Su questo noi che possiamo spargere il "verbo" possiamo intervenire, senza fare incazzare gli inserzionisti. Solo in questo modo si può fare un salto di qualità serio.
E poi pensiamo alla nostra Università: l'altro giorno è stato avvilente sentire un docente di sistemi operativi e sicurezza informatica dire tutte quelle ovvietà e tutte quelle stupidate. Se fosse capitato ai miei tempi (io ho avuto Polillo, Le Van, Majocchi, ...) non so se sarei mai arrivato in fondo ad una lezione. C'erano anche all'epoca quelli bravi nelle pr ( e nelle università servono), ma non andavano in giro a dire certe stupidate.
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