lunedì 10 gennaio 2005

Che pasticcio Mr Reset!

Parafrasando il film di Bridget Jones, il rientro a casa è stato a dir poco movimentato. Alle 8.20 di mattina, ancora serenamente a letto, mi chiama una radio per avere il mio parere in diretta sulla vicenda Fujitsu Siemens e i 12 euro di tassa sul diritto d'autore.
Devo ammettere che avevo approfondito poco o nulla il problema, sapevo che un tribunale aveva imposto una tassa su ogni PC venduto perchè, con buone probabilità, l'utente che lo acquista prima o poi arrecherà danno ai possessori del diritto d'autore! Quindi sono rimasto sulle mie, ho sparato un po' di cose scontate e la solita accusa a chi gestisce in modo arrogante il diritto d'autore.
Poi faccio colazione. Tranquillo.
Segnalo qui l'articolo apparso usl sito della Siae il 7 gennaio.
Tribunale tedesco impone royalty su vendita pc
Per la prima volta in Europa, una sentenza ha stabilito l’obbligatorietà di corrispondere una royalty per la vendita di personal computer. E’ quanto accaduto a Monaco di Baviera, dove il Tribunale locale, accogliendo la tesi sostenuta dalla Società di autori tedesca VG Wort, ha stabilito che la Fujitsu Siemens debba pagare 12 dollari per ciascuno dei propri pc venduto in territorio tedesco. Secondo il Tribunale, la tassazione si renderebbe necessaria per non danneggiare autori ed editori, dal momento che, grazie al personal computer, una grande fascia di utenti potrebbe utilizzare opere tutelate senza corrispondere alcunchè a titolo di diritto d’autore. E mentre la Fujitsu Siemens, colosso mondiale nella produzione di pc, intende ricorrere in appello ed ha chiesto al governo tedesco una revisione della normativa, la VG Wort ha comunicato che intende avvalersi della possibilità di estendere tale misura nei confronti di tutti i produttori che commercializzano in Germania i propri computer.

Parto, e mi arrivano un sacco di telefonate. Intervengo nuovamente in voce da una piazzola d'emergenza spiegando che sarà una tendenza a cui ci dovremo abituare, anche se preferirei che quegli euro scuciti fraudolentemente derivassero magari dalla bolletta internet, non tanto dal PC.
Poi ho spiegato che da noi c'è già questa tassa, che noi la paghiamo su qualsiasi memoria registrabile, cd, dvd, sd, hard disk, e via di seguito. Che questa tassa può essere scaricata dalle aziende, basta presentare una dichiarazione alla Siae (non lo fa nessuno, anche perchè l'azienda scarica...). Mi son preso anche la responsabilità di affermare che non sarà la prima azienda coinvolta in questo, che che sarà l'utente finale a farne le spese, mica l'azienda che è chiamata in causa.
In pratica, Fujitsu Siemens farà pagare agli utenti questa tassa, e quindi sta spendendo i soldi per una causa per salvare i nostri interessi. In fondo, 12 euro su un PC da 600 euro (1100 se è un portatile) sono poca cosa. Ma perché ci deve essere questa tassa? E poi, a questo punto, perchè Fujitsu Siemens deve pagarla e gli altri no? Perché ha base in Germania allora paga la tassa?
E' un po' quello che ho spiegato in serata in un nuovo intervento: la tassa è accettabile, sia in linea di principio che in termini di costi, ma a questo punto vorremmo sapere a chi vanno questi soldini, e poi, se un'azienda va a farsi scontare la tassa in Siae su supporti acquistati regolarmente ma sui quali non viene applicata la tassa (vedi la grande distribuzione), i soldi li rivede oppure no? E perchè nessuno si è interessato dell'argomento della Urbani e poi appena li tocchi sul "grano" si muovono tutti e si agitano? La notizia non mi sembrava fresca, io ne ho letto già dal 3 gennaio sul web, ma vorrei sapere perché salta fuori il problema e solo di domenica? Mi han detto che anche Radio Rai ne ha fatto un servizio. E sempre ieri. Strana la cosa: si fa parlare dell'argomento, ma durante il week end, chiamando fuori i quotidiani.
Che sia informazione orchestrata ad arte per dimostrare che se ne parla, ma non diffusamente?
Poi segnalo solo un file PDF della Bsa e di come vuole modificare il diritto d'autore. Tornerò sull'argomento...
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