lunedì 17 gennaio 2005

Qualcosa da dire su Microsoft e Apple

Molti messaggi sull'argomento Apple/Microsoft. Lungi da me difendere Microsoft, che è indifendibile, mi pare altrettanto indifendibile Apple. Ma in tanti la pensate diversamente da me, e mi portate come esempio quanto scritto da Luca De Biase su La Stampa.
L'idea fondamentale della Microsoft è di produrre una piattaforma universale sulla quale far girare ogni oggetto digitale. E controllando quella piattaforma, di fatto, possedere il mercato. Accumulando profitti straordinari. Il suo successo è stato senza precedenti. Lo stile Apple è differente: si limita a fare prodotti intelligenti e molto belli. Curando il rapporto tra i valori, il design e la funzionalità. Ma senza pensare per un momento di poter arrivare a controllare il mercato: per Jobs, sarà sempre la domanda a scegliere, non l'offerta. Storicamente è più difficile. Ma è un'idea che apre le porte a molti innovatori. E che sembra particolarmente adatta a un mondo nel quale la piattaforma fondamentale non può essere di proprietà di nessuno, perché è pubblica: è Internet.
Non mi trovo d'accordo su di un punto: Apple utilizza ambienti chiusi, da sempre, tanto che stava per morire di questo. Ora usa un dialetto di Linux come sistema operativo, ma lo tiene per sè. Che Apple si limiti a fare prodotti intelligenti è tutto da dimostrare: alla fine sta copiando e migliorando altre idee. Lo fa benissimo, meglio di chiunque altro. Ma dove sta l'innovazione? Apple sta puntando dritta al controllo del mercato della musica digitale. Negare questa evidenza mi sembra difficile. Che poi iPod sia più interessante di un Creative Zen è un altro discorso (ma potremmo parlare per ore, anni, secoli).
Siamo sicuri che stiamo andando verso una piattaforma pubblica? Io inizio ad avere dei dubbi, ci sono troppi segnali contrastanti. Magari mi sbaglio. Magari no. Di certo a me che Apple mi sta un po' stufando, come accade per Microsoft.
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