martedì 18 maggio 2004

Senato: seduta sul decreto Urbani rinviata

Dopo un inizio dedicato alla situazione irachena, è iniziata la discussione sul decreto.
Ho letto gli intervernti, pressochè in diretta, dal sito del Senato (qui).
Obiettivamente, tra indiscrezioni e voci di corridoio, c'è un susseguirsi di alti e bassi di umore del popolo della rete.
Di certo si dovrebbe togliere per trarne profitto e sostituirlo con l'originale a scopo di lucro.
Ma per il bollino virtuale e le tasse sui supporti temo che non passi nulla.
Il bollino virtuale finirà con il bloccare il mondo dell'open source, o meglio, portare tutto questo mondo al di fuori del territorio italiano. In pratica, basterà spostare il progetto su di un server di un provider non italiano e si eviterà il problema del bollino. Ma a questo punto i provider non diranno niente? E' vero che sono stati graziati alla Camera, ma non so che fine faranno in qualsiasi caso. Pensiamo poi agli istituti accademici: verrano esentati dal bollino virtuale, altrimenti è necessario stanziare, da parte dei senati accademici, le somme e quindi restringere l'uso del web come pubblicazione di risultati.
E qualcuno parla di qualche pagliuzza in Parlamento...
Qui si parla di ricerca, di libertà e del nostro futuro.
La pirateria è tutt'altra cosa. Va punita, perseguita e possibilmente debellata. Ma cosa centra con gli enti, pardon, fondazioni lirico-sinfoniche?
Se lo strumento dei decreti deve servire per leggi imemdiate, perchè questa è un calderone?
Perchè io non posso scaricarmi il file Mp3 di un amico che mi mette a disposizione una sua recitazione di una sua poesia, perchè rischio che arrivi a casa uno a portarmi via il computer e così non posso lavorare? E poi vallo a dimostrare davanti ad un giudice, con i costi del caso, che quello che facevi non solo è innocente ma totalmente lecito?
Forse la proposta di creare un gruppo tecnico presso il dipartimento per l'innovazione tecnologica può essere una strada percorribile. Istituire una Commissione bicamerale con funzioni di studio e monitoraggio sistematico di questo argomento mi sembra un po' utopistico, anche perchè non avrebbe le competenze e sarebbe come sempre alla mercé delle varie lobby.
Insomma, speriamo che al Senato vinca il buon senso. Ma non ne sono tanto sicuro.
E mancano due giorni e mezzo: se ci sono le modifiche, quindi passa qualche emendamento, si ripassa alla Camera. Il mio timore è che non si volgia modificare niente perchè ci sono in ballo troppi interessi.
Magari mi sbaglio. Ma a pensar male qualche volta ci si azzecca...
La discussione riprende alle 16.30!
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