lunedì 25 ottobre 2004

Tecnologia: Intel e HP

Mi è stato richiesto da più parti e da un po' di tempo un intervento su Intel e su Hp, intese come aziende simbolo dell IT. Anche venerdì ne ho parlato con qualche lettore di questo blog e quindi è doveroso girare le argomentazioni a tutti.
Intel è un'azienda faro per l'informatica. Non saremmo qui a parlare di computer senza Intel. Questo non significa che tutto ciò che fa Intel sia giusto e nemmeno che tutto ciò che fa Intel sia sbagliato. Diciamo che nell'ultimo anno, come la storia dei derivati del silicio insegna, ne ha azzeccate pochine. Come diceva Sandro venerdì, non è possibile seminare white paper per anni sulla potenza di calcolo e su come i MHz siano l'unico parametro per misurarla, per poi passare ad una numerazione incomprensibile dei processori e cambiare improvvisamente rotta, salvo poi incavolarsi se l'Europa decide di misurare le reali potenze di calcolo dei PC.
Questi sono errori enormi, pesantissimi, che incidono molto più della dismissione del progetto Pentium 4 ad alta velocità.
Un altro errore è quello di aver ignorato i 64 bit di Amd. Un errore di marketing devastante, che avrà conseguente in futuro. Itanium, la proposta HP-Intel, è stato un bagno di sangue e quindi le premesse non sono buone.
Ma vediamo che cosa c'è di buono in Intel. Prima di tutto Centrino, una mossa strategica notevole che ha fatto da volano per l'industria dei notebook. Se i notebook sono venduti come i desktop lo devono a Centrino e all'opera svolta da Intel. Intel ha anche il grande merito di aver spinto il wireless, facendo da traino con i propri partner e quindi aiutando a diffondere questa tecnologia. Tanto che anche l'Usb del futuro potrebbe essere wireless, andando di fatto a fare concorrenza a Bluetooth.
Ma è possibile che il marketing di Centrino commetta degli errori così evidenti in altri ambiti? Sì, è possibile. Ora spinge la casa digitale, ma non ci sono ne i tempi ne i prodotti. Vedere un film in salotto con Media Center, per esempio, comporta un ronzio di sottofondo di un PC che è qualcosa di estremamente fastidioso, soprattutto dopo quanto speso. I frigoriferi intelligenti hanno un prezzo che di intelligente non ha nulla, inoltre per il mercato europeo (non mi spingo più in là nelle considerazioni) è troppo presto, non siamo pronti.
Passiamo ad Hp. L'azienda è tra le prime tre in ogni settore in cui è presente, con punte d'eccellenza. Ma non è più il fare guida del settore. Oggi fa stampanti, computer, server, fotocamere, scanner, multifunzione, palmari, storage, ... Vende addirittura iPod di Apple per la musica ed è l'azienda, a mio avviso, guida verso la convergenza delle tecnologie. Ma si muove male, perché ha un marketing ridotto all'osso e pochi servizi e software a portafoglio. Mi soffermo prima su questi ultimi aspetti.
I servizi e il software in generale sono due aree in cui è possibile avere una enorme marginalità, cosa non più consentita dalla vendita dei computer (che però fanno "cash flow"). In questo ambito si sta muovendo direttamente Carly Fiorina, ma non ho ancora notizie di risultati. Il mio timore, già espresso, è che si affidino molto ad Accenture per questo genere di iniziative e che alla fine diventino un'alternativa alla stessa, per cui si rischia di soffrire un po'.
Dal punto di vista del marketing, si viaggia a due velocità. Da una parte una campagna di comunicazione forte e coinvolgente, dall'altra prodotti che sanno di vecchio, troppo legati alla tecnologia e poco al design. PC, fotocamere e portatili che sembrano solidi, ma non piacevoli da maneggiare né da vedere. Si snobbano eventi mediatici (la presentazione della Panda 4x4 con Lapo Elkann vedeva HP come sponsor, ma dell'azienda non c'era incredibilmente nessuno sul palco, mentre l'altro partner, Msn, vedeve il country manager presente e gongolante!), si comunica sostanzialmente male e si punta a presidiare, con le isole, i punti vendita. L'azienda è stata tra le prime ad occuparsi dei problemi ambientali, ma credo di saperlo io e pochi altri.
Un'azienda come Hp ha il dovere di "evangelizzare", oltre che di produrre fatturato e utili. Sul consumer in special modo. Ma è troppo impegnata nella corsa contro i concorrenti che si dimentica dove sta correndo. Ha prodotti straordinari che, ma col fatto che hanno un ciclo di vita ridotto, non vengono nemmeno proposti nel modo corretto perché non c'è il tempo di costruirci qualcosa attorno. Insomma, Hp sta soffrendo il fatto di essere un'azienda enorme e impegnata su molti fronti e sulla convergenza. Ma di sicura aggiusterà il tiro. L'ha fatto con i server e con i PC per le aziende e la PA (tornando in attivo dopo anni), lo farà anche con il resto. Ma oltre ad investire in ricerca e sviluppo, deve investire in campagne di marketing più incisive. Gli strumenti a supporto delle vendite non saranno sufficienti in futuro a combattere player che fanno del prezzo l'arma migliore.

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