La battaglia dei giochi
E' in corso una polemica rovente su molti siti di sviluppatori di videogiochi. Ilmotivo è presto detto e piuttosto preoccupante. Oggi, per fare un gioco di successo con una buona qualità grafica è necessario investire dai 2 ai 5 milioni di dollari. Per le prossime console, in uscita dal 2005 in avanti, questi investimenti dovranno essere triplicati, per il semplice fatto che le possibilità grafiche saranno strepitose, come già sta avvenendo per i PC con le ultime nVidia o Ati, sfruttate ancora pochino.
Questo taglia fuori le software house indipendenti, ma di fatto taglia almeno il 40% dei titoli in uscita, a causa di investimenti ingenti per progetti che non potranno andare a break-even.
Questo tocca anche le grandi star di questo mondo variopinto. Se già oggi c'è la tendenza ad avere il sequel di qualsiasi gioco, in futuro dovremo ipotizzare di avere quasi esclusivamente sequel. E questo cosa significa: ripetitività e perdita d'interesse.
Un amico di vecchia data, iperesperto di questo mondo che come me ha fatto qualche tempo fa la scelta di uscirne, mi ha scritto un lungo messaggio, da quale, Ricky mi perdonerai, ho estrapolato una minima parte (anche perchè c'erano un sacco di cose che non c'entravano).
Se tornassimo indietro, Sony avrebbe mai presentato in anticipo PS2 e oggi non saremmo ancora ad impazzire per i giochi PSX? Se Microsoft non si fosse fatta irretire dalla potenza della grafica da quelli di nVidia che oggi non vuole tra i piedi, Xbox avrebbe avuto più titoli?
In Giappone e in Corea, [...], si gioca davvero e lì non hanno l'assillo delle piattaforme: per loro la console o il gioco costa il 20% rispetto a quello che costano a noi in base al reddito e al tenore di vita. E giocano con tutto e si vende di tutto. E l'industria è florida perchè investe nel modo corretto, tanto che ormai sempre più il mondo dei giochi è diviso tra produttori anglosassoni e nipponici.[...]
Se vai in sala giochi, la qualità non è quasi mai quella che hai nella PlayStation, ma ti diverti e si divertono milioni di persone: la grafica e il realismo sono solo le solite balle per vendere macchine.
Premesso che mi ha scritto ignorando la mia vera identità (ora lo sa e credo che mi tempesterà di messaggi!), devo ammettere che la tesi non fa una grinza, sotto tutti i punti di vista.
E' come se il mercato delle automobili ci avesse imposto l'abs e l'aria condizionata su tutte le auto ad un prezzo esagerato. Si è visto che per vendere le auto li devonopraticamente regalare. Ma ricordo chi proponeva il condizionatore a 5 milioni!
Insomma, il mercato deve comportarsi da mercato e costringere le software house a delle scelte. Per ora, essendo sostanzialmente prive di un marketing efficiente, navigano a vista e si fanno convincere da chi sviluppa le piattaforme. Ma in futuro sarà sempre meno possibie, se vogliono sopravvivere.