giovedì 7 ottobre 2004

A chi si rivolge l'offerta IT aziendale?

Non sono in molti quelli che si occupano di internet, di aziende, di musica, di giochi, di telefonia, e via dicendo. C'è chi lo fa con passione, chi con professionalità e chi solo perchè è un argomento che tira. Non mi interessa giudicare il lavoro degli altri, me ne frego sonoramente. Ma mi incavolo quando leggo su un sacco di riviste e siti, sento pareri a convegni o presentazioni, per cui l'informatica deve vendere servizi, vendere soluzioni come Crm, Erp, Business Intelligence e così via.
Partendo dal presupposto che secondo me la crisi dell'informatica durerà ancora qualche anno, almeno un paio, nel senso che non vedo all'orizzonte altro che adeguamenti alle infrastrutture di base ma non investimenti ad ampio respiro, è proprio sui servizi che nei prossimi anni si vedrà un calo di fatturato. Perchè? Semplicemente perchè non si programma più, sono poche le aziende italiane che creano le soluzioni e quindi si utilizzano sempre più spesso pacchetti già pronti approntati da pochi marchi conosciuti. Quindi il lavoro che era di sviluppo e consulenza diventerà sempre di più un lavoro di vendita e di assistenza, con la customizzazione del caso se è necessaria. I costi dei pacchetti si abbasseranno, e quindi anche i servizi vedranno ritoccare in basso il prezzo. E quindi il margine e il fatturato.
C'è un'altra cosa curiosa: gli informatici cercano di vendere prodotti per fare aumentare le performance alle aziende, fornire benefici. Si rivolgono alle aziende che si devono espandere verso i fornitori o verso la rete di vendita. A quel punto, che cosa faccio, vado ad indagare come stanno lavorando, se stanno innovandosi, se stanno mettendo in pratica quanto dicono.
Ebbene, la maggior parte delle strutture IT utilizza le proprie soluzioni (ma non tutte!!!!!!), ma non riescono a quantificare i benefici.
Ora mi chiedo, come fanno a presentarsi sul mercato in questo modo? Come fanno se la catena del valore, nelle due direzioni, non è già innovativa e segue le direttive delle soluzioni che vogliono fare acquistare alle aziende?
Oramai è chiaro che il panorama italiano, fatto di PMI, sta andando in crisi, crisi per altro che verrà accentuata da Basilea2, ma è possibile che chi realizza soluzioni non le adotti e ne misuri le performance al proprio interno?
E poi, e questo è piuttosto divertente, molti si stanno muovendo nell'ambito della moda, dove c'è davvero tanto da fare. Ma che cosa vendono, soluzioni vecchie di 3/5/10 a prezzi fantastici. Tanto questi non hanno nessuno che li consigli sugli acquisti e si fidano di amici di amici di amici che sono rimasti all'informatica dei 16 bit, quando siamo a 64 bit! Non ci crederete, ma dietro a casa mia uno stilista ha messo in piedi una struttura informativa con degli As/400. Mica gli iSeries, hanno preso a prezzo d'occasione delle macchine vecchie, su cui far girare soluzioni vecchie per gestire gli ordini e le customizzazioni dei clienti di tutto il mondo. Quando ho spiegato, su di un bancone di un bar davanti ad un aperitivo e una distesa di stuzzichini che quella soluzione la poteva gestire un server solo in remoto, dovevate vedere la faccia.
In più, si poteva prevedere di avere l'autenticazione delle prese d'ordine, sistemi di messaggistica e di push delle offerte customizzate ad un prezzo che era di un quinto di quanto speso. Ho chiuso il cerchi con una telefonata con un amico che ha un'azienda che avrebbe potuto svolgere il tutto. Guarda caso si trova a 300 metri in linea d'aria da loro.
Purtroppo, non servono solo le soluzioni e i servizi. Servono le idee e aiutare queste aziende a crescere. Quello che fa Accenture, tanto per capirci, per le grandi imprese. Sulle PMI questo è impossibile, lo capisco, ma non si possono affidare nè agli artigiani e nemmeno alle industrie.
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