giovedì 3 giugno 2004

Siamo a D14

Si avvicina lo sciopero della rete di domenica e leggo sempre più preoccupato le dichiarazioni di chi è sfavorevole a riportare la legge Urbani sulla strada giusta.
Ma quello che più mi inquieta è quanto ho letto su di un sito italiano, relativo alla necessità che i cinema hanno di tutelarsi da chi vuole rubare le immagini dei film.
Chi si è mai lamentato delle tecniche anti taccheggio dei supermercati?
Cerchiamo di non fare le verginelle.
Proteggere i pirati, quelli veri, non serve a niente.
E poi, non prendiamoci per i fondelli fino in fondo: la maggior parte dei film che circolavano nella rete erano di lingua inglese, e bastava un registratore audio per doppiare e avere il fim pirata. Che mettano delle maschere a cercare telecamere fa ridere. Fa altrettanto ridere il fatto che pensino queste soluzioni quando, se uno va in una qualsiasi sala di Los Angeles, si trova delle apparecchiature elettroniche che non violano la privacy di nessuno che impediscono lo screening. Il fenomeno però non è calato nemmeno negli Usa. Il motivo: registrano il film direttamente dalle sale proiezione, piuttosto che all'arrivo delle pellicole appena stampate (che vanno viste per fare srotolare la pellicol).
Se non capiamo che la pirateria, quella vera, è un danno, facciamo un favore agli amici di Urbani, che non aspettano altro che leggere una serie di nefandezze di questo tipo.
Mi spiace che qualche ignorante si presti a questo gioco.
Un altro aspetto strano lo trovate su questo blog di Beppe caravita.
Una serie di domande pretestuose che, mi chiedo davvero, da che parte stanno?
Il problema della rete, della sua diffusione delle sue forme di accesso dipendono fortemente dal tipo di uso degli utenti, dalla cosiddette killer application. La prima è stata la posta elettronica, la seconda il web, la terza la messaggistica in tempo reale. La prossima potrebbe scaturire dalla banda larga estesa e il P2P poteva essere decisamente la kille application per l'adsl.
Non credo che la maggior parte degli utenti fastweb o alice ce l'abbiano solo perchè è una connessione 24 ore su 24 veloce.
Il signor Scaglia come la pensa su questo argomento? Non si sa, forse è già felice di non dover fare lo sceriffo della rete. Scambiarsi i file non è reato in se. Il reato è farlo alla grande e in grande stile.
Conosco gente che ha delle collezioni di film da paura, scaricate dal web. Mi piacerebbe sentire il parere di molti sull'argomento, perchè non è il passarsi la conoscenza avere tutti i film in circolazione. Ma magari mi sbaglio.
Sarebbe bello uscire definitivamente da questo equivoco. E uscirci non solo da questa, ma anche dal tecnichese, che parla di digital divide. Chi meglio di Linux e dell'open source, sebbene si possa intendere com e la brutta copia di qualcos'altro, può aiutare a vincere proprio il digital divide?
Ci sono problemi ben più seri: i brevetti sul software saranno il problema dei prossimi anni: lì sì che si fanno gli interessi veri contro gli utenti.
E poi basta parlare della Cina come esempio per internet: con 16000 internet cafè chiusi, non mi sembra un grande esempio.
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