lunedì 21 giugno 2004

La musica, la protezione e la pirateria

Avevo letto sul New York Times che c'era un disco in testa alle vendite Usa e che il motivo era la protezione dalla copia. Un articolo interessante, in cui si spiegava come i Velvet Revolver fossero riusciti a vendere proprio grazie al meccanismo che ne impediva la copia illegale.
Così ho deciso: vado su Amazon e lo prendo.
Finalmente mi è arrivato. Lo prendo, lo guardo e soprattutto leggo.
Utilizza il sistema di protezione delle SunnComm. La BMG è partner e quindi, non su tutti i dischi ma su alcuni, li protegge con questo costoso e sofisticato sistema.
Lo metto nel PC. Lo apro come cd rom e vedo che ci sono le tracce delle canzoni in formato Windows Media. Comode per passarlo sul Muvo.
Provando a copiare le tracce del CD, invece, utilizzando Nero, non si riesce.
Allora tolgo il CD e lo rimetto. Premo però Shift. Apro Nero e posso copiare le tracce, salvandole in Mp3.
A questo punto, visto che la tecnica dello shift (maiuscolo) è nota da tempo, come mai questi signori spendono ancora dei bei dollarini in protezioni?
I file Mp3 li ho buttati, non mi servivano, anzi ne avevo fatti solo due e non è che sia la mia musica prefetita.
Ma la domanda più interessante, secondo me, è questa: se lascio i file wma, basta andare su google e cercare un convertitore Mp3. Ce ne sono migliaia.
Che senso ha anche questo? Cerchiamo di essere seri.
La pirateria si batte con altre armi. Il disco probabilmente vende perchè piace.
Non perchè non si può copiare!
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