mercoledì 9 giugno 2004

Ricevo e volentieri pubblico

Non ho molti commenti da fare.
Caro Mr Reset
facciamo un minimo di chiarezza sulla base dei dati di mercato. Così - forse - abbiamo qualche spunto in più per capire e riflettere.
Se ipotizziamo che 10 euro siano un costo "accettabile" per un cd originale, come mai nonostante la pressante campagna stampa-TV-radio di interi cataloghi di artisti a presso scontato non ne hanno praticamente venduti? Tralasciando i flop di vendite delle ultime uscite.
E come mai vendono abbastanza bene i cd in edicola (circa 6 euro)? Col p2p non si scarica solamente l'ultima canzone di Tiziano Ferro o di Zucchero, ma anche album meno recenti, magari storici. Proprio quelli posti in vendita a prezzo scontato e suonati dai più grandi artisiti internazionali (Queen, Police, Rolling Stones, Pink Floyd ecc.). Questa è la riprova che l'equazione album scaricato = album non acquistato è assolutamente falsa. La maggior parte scarica (va) per conoscere e valutare.
Inoltre, Sempre per tirarsi la zappa sui piedi, le major dopo aver edito i cataloghi che prima erano in lp su cd, hanno ripubblicato gli stessi cd nella versione "rimasterizzata", successivamente in quella "rimasterizzata con bonus tracks", poi in SACD (Super Audio CD), e ora in modalità 5.1 dolby surround, magari in DVD musicale. Alla fine, quante copie avrò acquistato dello stesso album? Magari a discapito di un acquisto di un nuovo cantante?
D'accordo che tecnologie vanno avanti e consentono mirabilie; d'accordo operare in economia di scala; d'accordo che si deve spermere tutto il possibile dal materiale prodotto e inciso; ma adesso, persino i collezionisti più accaniti iniziano a sentirsi presi in giro. Figuriamoci i normali consumatori.
Business is business, ma c'è un limite.

Lettera firmata.
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