martedì 22 giugno 2004

La PMI e l'informatica

Voglio essere un po' provocatorio. Settimana scorsa sono stato ad una presentazione di uno studio dello i-lab della Bocconi sull'uso delle tecnologie nelle medie aziende.
Il dato che emerge è stato già ripreso da molti giornali e siti e non vorrei dilungarmi. Le aziende del Made in Italy sono arretrate dal punto di vista informatico. Usano, in pratica, il www e l'email e basta.
Se questo dato apparentemente può sembrare interessante dal punto di vista statistico, mi pare altrettanto evidente che sia interessante dal punto di vista del mercato: ragazzi, c'è da fare nel settore, tanti quattrini da andare a mungere.
Ecco qui il problema: si vede un'opportunità di mercato e cosa si fa, si cerca di approfittare della situazione sparando cifre astronimiche. Alla fine ci si guadagna, è certo, ma queste aziende investiranno mai in altre infrastrutture informatiche?
Infatti, per queste aziende accade un po' quello che vediamo in casa nostra quando chiamiamo un tecnico della manutenzione. C'è questo problema, che poi provoca questo e quello e quindi conviene cambiare tutto, sa, alla fine spenderà di meno, che ripararlo. Non capendoci niente, ci si fida. E qualche volta ci si prende una fregatura che uno, con un minimo di conoscenza dei lavori da svolgere, può evitare.
Così è l'informatica. Hanno promesso alle aziende che risparmiavano sui costi, sulla struttura e via di seguito ma un sacco di imprenditori non ha visto questi risultati e oggi è un po' titubante ad investire. In molti casi non ci pensa proprio.
E lo vediamo in questi giorni questo problema. Visto che per la fine del mese bisogna adeguare le aziende alla legge sulla privacy, sono in tantissimi quelli che hanno le idee confuse e che non vogliono mettersi in casa altre sovrastrutture che, per la maggiorparte dei casi, sono inutili. La vedono come una tassa, un balzello da pagare in termini di tecnologia. Ed in effetti è così. Altrimenti come mi spiegherebbero l'aggiornamento del software antivirus ogni 6 mesi?
E' questo modo di trattare la tecnologia, di mettere balzelli (qualcuno si è accorto che gli hard disk non sono inspiegabilmente aumentati di prezzo con l'entrata in vigore della Legge Urbani?), di limitare.
Lo stato finanzia i PC ai sedicenni anche quest'anno. Non sarebbe meglio finanziare i PC per gli universitari o a chi inizia il percorso della scuola superiore?
Lo sa il Ministro Stanca che agli esami di terza media, se non si dispone di un PC, si è fortemente penalizzati per le ricerche da presentare? Non sarebbe meglio fare dedurre dall'Irpef il costo del PC alle famiglie, come avviene per esempio per i condizionatori (36% mica balle)?
Insomma, per noi la tecnologia è solo una vacca da mungere per i tanti vendiscatole che ci sono in giro. Niente di più. L'adeguamento alla privacy è la dimostrazione palese. Come antivirus, utilizzate uno di quelli freeware, che vanno bene e non costano nulla. Qui su Tecnoattack ne trovate un po'. I migliori, testati e certificati.
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