Qui trovate la versione podcast automatica!
E qui trovate il mio ultimo libro (anche da leggere gratis con Kindle Unlimited)
Parto da un paio di considerazioni.
La prima riguarda la diffusione dell’AI nei contesti consumer: anche i miei cognati stanno scoprendo le possibilità e l’accelerazione della creatività, ma anche per le operazioni, che si possono ottenere.
Ovviamente trovano poco intelligente l’intelligenza artificiale, ma una volta spiegato che non è per niente intelligente e che basta parlare come parleresti alla nipote treenne e il gioco diventa possibile. Spiegare tutto è sempre la chiave, mai lasciare la libertà.
La cosa vale anche per gli agenti: più svolgono compiti specifici e ben delineati, meno possibilità di errori ci sono.
Un concetto semplice, ma spesso ce lo dimentichiamo.
Qualcuno mi ha visto in una foto sui social in cui sembra che io e un robot ci guardiamo e parliamo: premesso che è inquietante il fatto che volga lo sguardo verso di te e ti fissi, siamo lontani dallo sembrare reale. Ma l’intento è proprio quello: non sembrare umano. La corsa verso umanoidi, anche a detta dei creatori di Ameca, così si chiama l’umanoide, è per umanizzare una macchina, che deve restare una macchina.
Ma anche qui, ho registrato le domande poste ad Ameca dai visitatori: tutte generiche, con risposte generiche tipiche dell’oracolo di Delfi.
Abbiamo tanta strada da fare.
La scorsa settimana, visitando una piccola rassegna d’arte contemporanea a Zing (powered by Var Group), mi sono soffermato a osservare come ogni artista cerchi di forzare i limiti del proprio mezzo espressivo. Che sia la tela, il marmo, il suono o una crypto o un videogioco, la vera sfida è sempre stata quella di piegare “la materia” alla propria visione.
Oggi, quel “mezzo” sta diventando sempre più immateriale, complesso e, per certi versi, autonomo. Parlo dell’intelligenza artificiale, naturalmente. Il confine tra strumento e creatore si fa sempre più labile, portandoci a chiederci: stiamo assistendo alla nascita di una nuova forma d’arte o alla fine del concetto di autore come lo conosciamo?
Chi è l’autore?
La questione si complica ulteriormente con esperimenti come il robot pittore che ha creato un’opera in tempo reale durante un’asta, trasformando l’atto creativo in una performance unica e irripetibile (la notizia è vecchia, ma sempre attuale).
Non si tratta più solo del risultato finale, ma del processo collaborativo tra uomo e macchina. Stiamo entrando nell’era della creatività aumentata, dove il genio non risiede più solo nell’intuizione umana, ma nella capacità di dialogare con sistemi intelligenti. Questo non sminuisce l’artista, anzi, ne evolve il ruolo: da creatore solitario a direttore d’orchestra di intelligenze artificiali.
Il vero cambiamento di paradigma, però, è che l’AI ci costringe a ripensare il valore stesso dell’originalità. Se una macchina può produrre bellezza, dove risiede l’unicità dell’esperienza umana? Forse, la risposta non è nel “chi” crea, ma nel “perché”.
Spiegare il fake con il fake
8 milioni di lavori nel Regno Unito corrono il rischio di essere sostituiti dall’AI, compresi call center, traduttori e designer grafici.
Per raccontare questo, Channel 4 in UK ha utilizzato la trasmissione Dispatches. Tutto bello, se non che, nel finale, si svela che la giornalista era stata generata dall’AI! Questo ha amplificato l’impatto reale dell’AI perché Aisha Gaban non era reale, ma parlava di argomenti reali!
“Will AI Take My Job?” lo trovate al link.
La presenza di Aisha Gaban, interamente generata da computer, ha esemplificato il problema sulla sostituibilità dei lavoratori umani e sull’impatto ambientale della tecnologia.
A che punto siamo con la Cybersecurity?
Alla conferenza Cybertech Europe 2025 è emerso un quadro chiaro: AI e quantum computing sono le nuove frontiere della cybersicurezza. Se da un lato le aziende temono attacchi automatizzati e deepfake sempre più sofisticati, dall’altro l’IA stessa viene usata per potenziare le difese. È una corsa agli armamenti digitale: basterà per stare al passo?
La battaglia dei browser con l’AI
È stato introdotto ChatGPT Atlas, un nuovo browser web costruito con ChatGPT al suo core. Il browser viene presentato come un super-assistente che comprende il tuo mondo e ti aiuta a raggiungere i tuoi obiettivi. Grazie ad Atlas, ChatGPT può aiutare l’utente in qualsiasi pagina web, comprendendo cosa si sta cercando di fare e completando task senza dover copiare e incollare o lasciare la pagina. Sebbene non sia un’idea rivoluzionaria, la funzione “browser memories”, che consente all’AI di ricordare il contesto di navigazione, e la futura modalità “Agent” per eseguire compiti autonomi, potrebbero cambiare le nostre abitudini online. Ma a quale prezzo per la nostra privacy? Questo è il problema.
Atlas è disponibile su macOS con chip Apple Silicon e macOS 12 o successive, con versioni per Windows, iOS e Android in arrivo. Si basa su Chromium, garantendo compatibilità con gli standard web e offrendo funzioni come schede, segnalibri, riempimento automatico delle password e modalità incognito esattamente come Chrome.
Microsoft tra navigazione con AI e assistente digitale
Microsoft lancia ufficialmente Copilot Mode su Edge, integrando browser e intelligenza artificiale. La modalità rende Copilot un portale interattivo per navigare, cercare e chattare in un’unica finestra, attingendo a tutte le schede aperte e sintetizzando le informazioni. Sono anche disponibili Copilot Actions e Journeys, funzioni sperimentali per l’automazione e la gestione della cronologia di navigazione.
Nel frattempo Microsoft ha presentato Mico, un assistente AI che potrebbe rivoluzionare l’interazione con gli utenti. Mico è una faccia fluttuante a forma di blob che incarnerà l’assistente virtuale Copilot e segna l’ultimo tentativo di conferire personalità all’intelligenza artificiale. Secondo Jacob Andreou, vicepresidente di Microsoft AI, “Mico può cambiare espressione quando parli di qualcosa di triste” e può anche danzare e muoversi emozionandosi con l’utente. Mico è disegnato per essere utile senza essere troppo coinvolgente, al contrario di Clippy, l’assistente di Microsoft degli anni ‘90.
Disponibile, as usual, solo negli Stati Uniti (avevano annunciato Canada e UK, ma per ora non è previsto).
Parliamo di modelli (e sì, di modelli)
OpenAI sta potenziando ChatGPT per consentirgli di accedere ai dati aziendali, trasformandolo in un analista personalizzato. Collegandosi a piattaforme come Slack e Google Drive, potrà analizzare informazioni sparse e supportare le decisioni strategiche. Sarà questo il vero cambio di passo per l’adozione dell’IA nelle imprese?
Anthropic ha annunciato un accordo da decine di miliardi di dollari per utilizzare fino a un milione di TPU di Google Cloud, segnando una svolta nella strategia infrastrutturale per l’AI.
Contemporaneamente, Google ha fatto un balzo in avanti nel computing quantistico con il suo chip Willow, capace di eseguire calcoli 13.000 volte più velocemente dei supercomputer classici.Stiamo costruendo le fondamenta per la prossima era del calcolo?
Il mondo open-source continua a stupire. DeepSeek OCR propone di trasformare il testo in “token visivi” per un’elaborazione più efficiente di documenti complessi. Utilizza la “mappatura ottica 2D” per la compressione di documenti complessi, riducendo le risorse necessarie. Il modello è composto da due componenti: il DeepEncoder per la compressione e il decoder “DeepSeek3B-MoE-A570M” per la ricostruzione del testo. Ciò consente di ridurre tra le 7 e le 20 volte i token necessari per elaborare contenuti complessi come tabelle e formule matematiche, con un’accuratezza del 96% con compressioni 9-10x. I token sono un costo per l’uso e per l’apprendimento dei modelli, una riduzione drastica è un vantaggio economico enorme. Vedremo se l’applicazione reale avrà senso.
Qui un video che spiega il concetto.
Gemini consente di comprendere informazioni sul mondo chiedendo domande in Google Earth. Nuovi modelli di intelligenza artificiale saranno disponibili per utenti professionali negli Stati Uniti, consentendo di trovare oggetti e scoprire pattern dalle immagini satellitari, ad esempio per individuare alghe nocive o prevedere tempeste di polvere. Saranno anche disponibili su Google Cloud per aziende e organizzazioni come l’Organizzazione mondiale della sanità.
Sempre per parlare di Google, vi lascio un bel video su come l’AI può entrare in gioco con le olimpiadi di Los Angeles (perché non quelle di Milano-Cortina mi resta un mistero).
Ultragen ha rilasciato un modello per la generazione video nativa in 4K, riducendo drasticamente i tempi di rendering.
E se le cryptovalute entrano nell’AI con i dati sintetici?
Tether, nota per le sue stablecoin, entra nel campo dell’intelligenza artificiale con QVAC, un dataset sintetico da 41 miliardi di token per addestrare modelli linguistici STEM. L’obiettivo è democratizzare la ricerca scientifica e spostare il potere computazionale dalle cloud alle macchine personali, con il motto “No clouds. No gatekeepers. Just you, your machines, and unstoppable intelligence.”
I dataset sintetici sono molto controversi, ma è evidente che per determinati compiti possono essere d’aiuto, almeno per validare delle teorie prima di passare ai costosissimi dati reali, ammesso che esistano, per esempio, per la sanità.
Un po’ di robotica
Oversonic Robotics presenta il robot umanoide cognitivo RoBee, interamente progettato e sviluppato in Italia, che può operare in contesti produttivi e sanitari. La presentazione a Londra include l’anteprima mondiale di RoBee M, prototipo medicale per ambienti sanitari, con l’obiettivo di affiancare il personale e rendere l’assistenza più accessibile ed efficace.
La statunitense Figure sta addestrando i suoi umanoidi a camminare in modo incredibilmente naturale grazie all’apprendimento per rinforzo. Nel frattempo, Optimus di Tesla ha mostrato miglioramenti nel bilanciamento dinamico eseguendo complesse mosse di Kung Fu. Siamo pronti a un futuro in cui le macchine si muovono come noi?
In realtà questi sono grandi esercizi stilistici. Il futuro dei robot non sarà diventare umanoidi, ma replicare alcuni movimenti umani, per poi migliorare i processi. Non tra molto vedremo umanoidi con braccia, più simili a dei polipi, per eseguire contemporaneamente dei compiti per poi muoversi attraverso dei carrelli: le gambe sarebbero inutili, piuttosto che appesi a dei fili.
Di esempi ce ne sono già molti.
Amazon prevede di utilizzare più robot per sostituire circa mezzo milione di dipendenti, definendo questo processo come una “razionalizzazione” e un’evoluzione “tecnologica” guidata da “cobot”, robot collaborativi e gentili.
La puntata del Late Tech Show
In questa puntata un po’ speciale: Media Premium e ADV, il rapporto tra dati e AI
📊 Con Angela Bersini (The Trade Desk) scopriamo perché investire in pubblicità su media premium genera fino al 40% in più di intenzione d’acquisto rispetto ai contenuti user-generated.
📚 Presento il mio nuovo libro “Dati e AI: un matrimonio perfetto (quasi)” - una guida critica per navigare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale senza perdersi nell’hype. https://www.amazon.it/dp/B0FVNLS6NM?tag=bcm7-21
Qui in versione video su youtube con i capitoli.
SmartBreak live - podcast Vita da ufficio
Il mio ultimo libro è disponibile
Vi ricordo che è uscito il mio libro su Dati & AI.
LASCIAMI UN MESSAGGIO
Fammi sapere cosa ti ha colpito delle cose che faccio o racconto nei vari eventi, o di quello che ascolti al Late Tech Show, piuttosto che negli SmartBreak (e dal podcast “Vita da ufficio“) o che leggi nella newsletter Techy.
Ti prego di farmi conoscere cosa pensi possa essere migliorato, aiutami con le critiche, e soprattutto quali temi vorresti che venissero approfonditi o trattati.
Se non vi siete ancora iscritti, fatelo, mi permettete di comprendere che apprezzate il mio lavoro.
Più persone la leggono, meglio è, quindi, per favore, condividilo con la tua famiglia, amici e colleghi per far sì che gli effetti di rete si diffondano.
Assicurati di aggiungere gigibeltrame@substack.com ai tuoi contatti. In Gmail, trascina questa newsletter nella tua scheda principale.
Grazie per aver letto questa newsletter, le trovi tutte a questo link.
💁♂️ La Bio
👍 Seguimi su:
Magazine • LinkedIn • Instagram • Facebook • Youtube
Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro.
https://gigibeltrame.substack.com/p/rivoluzione-ai-da-robot-che-fanno
Un blog per parlare di cultura digitale, prodotti, servizi e molto, molto di più.




