Un polverone contro Telecom è partito da Paolo Valdemarin e rilanciato con forza da Beppe Caravita. Ieri è arrivato un comunicato dell'associazione dei provider.
AIIP pubblica a pagamento domani su Il Messaggero una lettera appello all’Autorità Garante nelle Comunicazioni con la richiesta che il provvedimento in fase di approvazione per governare per i prossimi 18 mesi il mercato Italiano della banda larga all’ingrosso, tenga conto di alcune importanti istanze.
Roma, 28 novembre 2005 – Sarà pubblicata domani sulle pagine del quotidiano romano “Il Messaggero” la lettera aperta che AIIP ha preparato per presentare un'istanza all’Autorità Garante nelle Comunicazioni, in particolare al suo Presidente, Prof. Corrado Calabrò e ai suoi commissari e Membri della Commissione per le infrastrutture e le reti, Sen. Roberto Napoli, On. Enzo Savarese, Prof. Stefano Cannoni e il Consigliere Nicola D’Angelo.
AIIP (45 operatori di telecomunicazioni, servizi a più di tre milioni di utenti, un fatturato di circa 1,9 miliardi di euro e investimenti per più di 1,3 miliardi di euro negli ultimi 5 anni), nell’ottica di voler operare in un regime di vera concorrenza, affinché in Italia si possa scegliere liberamente i fornitori di accessi e servizi di banda larga,
CHIEDE
• CHE SIA IMPOSTA A TELECOM ITALIA, CON EFFETTO IMMEDIATO, UN’OFFERTA DI SERVIZI BITSTREAM A CONDIZIONI ECONOMICHE ORIENTATE AI COSTI, CALCOLATI SULLA BASE DEGLI ELEMENTI GIÀ APPROVATI DALL’AUTORITÀ STESSA NELL’OFFERTA DI INTERCONNESSIONE DI RIFERIMENTO 2005
• CHE ANCHE PER LE LINEE ADSL SENZA ABBONAMENTO AL SERVIZIO TELEFONICO, GLI OPERATORI NON DEBBANO CORRISPONDERE CONDIZIONI ECONOMICHE RETAIL- MINUS MA COST-PLUS, PER EVITARE DI UCCIDERE SUL NASCERE LE OFFERTE DEGLI OPERATORI.
• CHE IL PROVVEDIMENTO FINALE SANCISCA IN MODO INEQUIVOCABILE IL POTERE/DOVERE DELL’AUTORITÀ GARANTE NELLE COMUNICAZIONI DI REGOLAMENTARE EX-ANTE L’INTERO SETTORE A BANDA LARGA, PREVEDENDO ESPRESSAMENTE L’OBBLIGO DI TELECOM ITALIA A PRESENTARE ALL’AUTORITÀ LE NUOVE OFFERTE AL PUBBLICO CON 30-90 gg DI ANTICIPO RISPETTO ALLA COMMERCIALIZZAZIONE COME PREVISTO DALLA NORMATIVA PRECEDENTE
• CHE, INDIPENDENTEMENTE DAL PROVVEDIMENTO IN FASE DI APPROVAZIONE, L’AUTORITÀ GARANTE NELLE COMUNICAZIONI E L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO IMPONGANO A TELECOM ITALIA DI RISPETTARE IMMEDIATAMENTE GLI IMPEGNI ASSUNTI NEL PROCEDIMENTO ANTITRUST A351 ("GARA CONSIP")
Secondo gli ultimi dati resi disponibili da AGCOM, nel primo semestre 2003, Telecom Italia controllava il 98,3% del mercato all’ingrosso delle connessioni a banda larga su DSL. Tale potere di mercato è facilmente trasferibile anche sui mercati “a valle” (es. accesso a Internet ADSL, VOIP cioè la telefonia via Internet, videoconferenza e televisione via rete fissa). Tuttavia, in Italia la banda larga non è ancora disponibile in moltissime località e, dove è disponibile, è più lenta e più cara che in altri paesi europei dove la stessa Telecom Italia opera, con il risultato che nel nostro paese la penetrazione è al di sotto della media europea (8,1 accessi in banda larga ogni 100 abitanti al 31 dicembre 2004) e solo al 25° posto nel mondo (Information Economy Report 2005 dell’ONU).
AIIP teme che il regime di monopolio, eliminato dalla telefonia, riprenda forma in quello della banda larga e per questo ritiene essenziale che il provvedimento da approvare raccolga le osservazioni svolte dai concorrenti di Telecom Italia nella consultazione pubblica e sia conforme allo spirito delle Direttive Comunitarie e agli auspici del Presidente dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni.
SEGUE LETTERA APERTA IN PUBBLICAZIONE SU IL MESSAGGERO DI DOMANI 29 NOVEMBRE 2005
LETTERA APERTA
I PROVIDER ITALIANI RAPPRESENTATI DA AIIP VOGLIONO OPERARE IN UN REGIME DI VERA CONCORRENZA, AFFINCHÈ IN ITALIA SI POSSA SCEGLIERE LIBERAMENTE I FORNITORI DI ACCESSI E DI SERVIZI A BANDA LARGA.
APPELLO URGENTE DELL’AIIP,
ASSOCIAZIONE ITALIANA INTERNET PROVIDERs A:
AUTORITÀ GARANTE NELLE COMUNICAZIONI (AGCOM)
Ill.mo Prof. Corrado CALABRÒ, Presidente AGCOM - Egregi Commissari AGCOM, Membri della Commissione per le infrastrutture e le reti: Prof. Stefano CANNONI, Cons. Nicola D’ANGELO, Sen. Roberto NAPOLI, On. Enzo SAVARESE
AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO (AGCM)
Ill.mo Prof. Antonio CATRICALÀ, Presidente AGCM
AIIP rappresenta 45 operatori di telecomunicazioni che forniscono servizi a più di tre milioni di utenti, che collettivamente hanno la maggioranza del mercato della larga banda non detenuto dall’operatore ex monopolista legale, realizzando un fatturato di circa 1,9 miliardi di euro e che negli ultimi 5 anni hanno effettuato investimenti per più di 1,3 miliardi di euro.
AIIP lancia ai commissari AGCOM questo appello urgente per chiedere che il provvedimento in fase di approvazione, che governerà per i prossimi 18 mesi il mercato Italiano della larga banda all’ingrosso, tenga conto delle istanze sotto rappresentate.
Secondo gli ultimi dati resi disponibili da AGCOM, nel primo semestre 2003 Telecom Italia controllava il 98,3% del mercato all’ingrosso delle connessioni a banda larga su DSL. Tale potere di mercato è facilmente trasferibile anche sui mercati “a valle” dei servizi alla clientela finale basati sull'accesso DSL all'ingrosso, primo fra tutti quello dell'accesso a Internet ADSL, dove Telecom Italia detiene l' 85,9% e, quindi, su ulteriori mercati quali la VOIP (telefonia via Internet), la videoconferenza e la televisione via rete fissa. Tuttavia, in Italia la larga banda non è ancora disponibile in moltissime località e, dove è disponibile, è più lenta e più cara che in altri paesi europei dove la stessa Telecom Italia opera, con il risultato che nel nostro paese la penetrazione è al di sotto della media europea (8,1 accessi in banda larga ogni 100 abitanti al 31 dicembre 2004) e solo al 25° posto nel mondo (Information Economy Report 2005 dell’ONU).
AIIP concorda con l’affermazione del presidente AGCOM apparsa sul Sole 24 Ore il 18 novembre scorso: “dico che lavoriamo per un settore da cui dipende buona parte del destino economico del paese e che la nostra funzione di regolamentazione ex-ante resta essenziale” e apprende con piacere che il provvedimento dovrebbe portare le offerte all'ingrosso di Telecom Italia a un prezzo orientato ai costi (cost-plus) superando il precedente regime di retail-minus (il prezzo ai concorrenti è quello ai clienti finali, dedotti i costi evitabili, lasciando così a Telecom i profitti monopolistici sui servizi wholesale).
AIIP teme che il regime di monopolio, eliminato dalla telefonia, riprenda forma in quello della banda larga e per questo ritiene essenziale che il provvedimento da approvare raccolga le osservazioni svolte dai concorrenti di Telecom Italia nella consultazione pubblica e sia conforme allo spirito delle Direttive Comunitarie e agli auspici del Presidente dell’AGCOM.
IN PARTICOLARE AIIP CHIEDE:
CHE SIA IMPOSTA A TELECOM ITALIA, CON EFFETTO IMMEDIATO, UN’OFFERTA DI SERVIZI BITSTREAM A CONDIZIONI ECONOMICHE ORIENTATE AI COSTI, CALCOLATI SULLA BASE DEGLI ELEMENTI GIÀ APPROVATI DALL’AUTORITÀ STESSA NELL’OFFERTA DI INTERCONNESSIONE DI RIFERIMENTO 2005.
L'attuale proposta AGCOM richiede la redazione di una apposita contabilità separata di Telecom Italia ma non prevede tempi certi, pertanto rischia di protrarre indefinitamente una situazione contraria agli interessi del mercato e degli utenti (basti pensare che “la prima gara per sostituire KPMG, giunta a fine mandato, è andata deserta; solo dopo un anno è arrivato il sostituto e così l'ultimo bilancio regolatorio pubblicato risale al 2001” - Massimo Mucchetti, Corriere della Sera del 26 Novembre 2005). Se i prezzi all'ingrosso del Bitstream verranno allineati rapidamente al costo, gli investimenti degli operatori alternativi potranno confluire in quelle zone dove la banda larga non arriva, in luogo di concentrarsi esclusivamente nelle aree più redditizie, duplicando reti in zone già coperte.
CHE ANCHE PER LE LINEE ADSL SENZA ABBONAMENTO AL SERVIZIO TELEFONICO, GLI OPERATORI NON DEBBANO CORRISPONDERE CONDIZIONI ECONOMICHE RETAIL- MINUS MA COST-PLUS
La mancata applicazione del cost-plus alle ADSL senza fonia ucciderebbe sul nascere le offerte degli operatori che offrono servizi voce in IP su ADSL, che verrebbero gravati dal “balzello” di un canone aggiuntivo, distaccato dai relativi costi, per le linee ADSL senza fonia. Prima dell'insediamento degli attuali Commissari, Telecom Italia aveva già tentato di imporre simili condizioni, ritenute in violazione della Delibera 217/00/CONS e dei contratti wholesale in vigore con gli operatori concorrenti, salvo poi rinunciare a quello che, all'epoca, AIIP defini un "balzello non dovuto".
CHE IL PROVVEDIMENTO FINALE SANCISCA IN MODO INEQUIVOCABILE IL POTERE/DOVERE DI AGCOM DI REGOLAMENTARE EX-ANTE L’INTERO SETTORE A BANDA LARGA, PREVEDENDO ESPRESSAMENTE L’OBBLIGO DI TELECOM ITALIA A PRESENTARE AD AGCOM LE NUOVE OFFERTE AL PUBBLICO CON 30-90 gg DI ANTICIPO RISPETTO ALLA COMMERCIALIZZAZIONE
L’obiettivo è di evitare che Telecom Italia possa ritenersi libera di commercializzare offerte a larga banda alla clientela finale senza fornire preventivamente i necessari dati tecnici ed economici ad AGCOM. In mancanza di tale misura AGCOM altrimenti potrebbe intervenire - in caso di offerta anticompetitiva - solo a vendite già avviate, abdicando, di fatto, ed in contrasto con gli auspici del suo presidente, al proprio ruolo regolatorio.
CHE, INDIPENDENTEMENTE DAL PROVVEDIMENTO IN FASE DI APPROVAZIONE, AGCOM e AGCM IMPONGANO A TELECOM ITALIA DI RISPETTARE IMMEDIATAMENTE GLI IMPEGNI ASSUNTI NEL PROCEDIMENTO ANTITRUST A351 ("GARA CONSIP")
Telecom è stata condannata per pratiche anticompetitive 9 volte nell’ultimo decennio dalla sola Autorità Antitrust, senza contare i provvedimenti della giustizia ordinaria. Come misura pro-competitiva nel corso di un recente procedimento antitrust, precedente all'insediamento degli attuali Commmissari dell'AGCOM, Telecom Italia si è impegnata a realizzare entro il 31/12/2004 una offerta di banda larga per operatori alternativa all'offerta all'ingrosso esistente, chiamata "biststream", a condizioni cost plus.
Questo impegno, peraltro già assunto da Telecom Italia anche nel corso di un precedente caso antitrust, a distanza di quasi un anno, non è stato rispettato. AIIP ha già depositato in AGCOM i dati necessari per formulare una prima offerta in tal senso il 4 gennaio 2005, (vedi www.aiip.it ) e chiede che i nuovi prezzi siano applicati retroattivamente al 31/12/2004.
Un bel casino a cui mi associo in pieno!