venerdì 25 novembre 2005

Sul digitale terrestre come opportunità

Non riesco davvero a capire quanti messaggi ho ricevuto sul tema del digitale terrestre come opportunità di questo paese di essere competitivo sulla tecnologia.
La cosa più sconcertante, però, è che molti messaggi via email mi contestano la frase Il digitale terrestre è una grandissima opportunità per il nostro
Paese, come lo sono stati i telefonini, ambito in cui noi siamo il
paese di riferimento e il mercato più avanzato. In Europa e nel mondo.
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Vorrei fare un po' di chiarezza su questo punto.
L'Italia è il paese leader per la telefonia mobile, lo dicono tutti. Solo poche aziende che operano in Giappono non concordano.
La critica mossa da tutti è che noi non sviluppiamo cellulari, ma li vendiamo e basta. A parte che è una distorsione della realtà, visto che non produciamo quasi nulla di tecnologico (pensiamo che la rivoluzione del computer in casa è partita da Rieti e dalla Texas Instruments che ne ha venduti 3 milioni).
Tutti gli head quarter delle aziende sono in Italia, molti centri di ricerca sono in Italia, molti centri di competenza sono in Italia, basta citare nomi come Nokia, Motorola...
Nel marketing in questo settore facciamo scuola a tutti, basti pensare a Mauro Santinelli e le ricaricabili! Il mercato degli SMS è esploso in Italia per poi propagarsi. Le suonerie altrettanto. Quanta parte del PIL è dovuta all'ITC? Un mercato maturo, ma in continua crescita, dieci volte la crescita dell'Italia.
Non si tratta, quindi, di una mia opinioni, ma di dati di mercato. Su ci riflettere.
Non avevo nessun intento politico nel commentare favorevolmente il digitale terrestre come opportunità. Vedo molte intensioni politiche nell'affossarlo. Come se fosse un giocattolo di Berlusconi invece di un'evoluzione di un servizio che dagli anni cinquanta non è mai cambiato (se non con il colore) e che sta coinvolgendo il mondo, non solo l'Italia.
Possiamo discutere di tempi, di servizi, di modalità. Ma non che non si tratti di un'opportunità. In fondo, non accade tutti i giorni che si aprano scenari nuovi. Mauro Lupi citava sul suo Blog un libro di strategia d'impresa: Oceano Blu. Ebbene, quello del digitale terrestre può essere un bell'oceano blu, come lo sono stati i telefonini.
La politica, in termini di business, conta davvero pochino, perché la storia c'ha insegnato che la tecnologia è più veloce delle norme e che le norme devono inseguire la tecnologia. Indipendentemente dalla natura delle tecnologie.
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