lunedì 7 novembre 2005

Blog: quanta confusione

Senza scomodare la copertina di Forbes sui blog, che ha già massacrato Mantellini, mi pare che ci sia una certa e definirei strana confusione sui blog. I blog in azienda sono un qualcosa di inarrestabile, l'ho anche recentemente scritto su di un giornale.
Venerdì ho ricevuto un comunicato, non un messaggio, di questo tipo:
Dopo la positiva esperienza del blog ------.splinder.com, visitato per semplice passaparola da quasi 1300 distinti utenti in meno di tre mesi, mi è nata l'idea di "costruire" uno spazio sul web, che possa diventare un giornale on line, sempre in forma di blog, ma con maggiore visibilità e migliore navigabilità.
A parte il successone, perchè 1300 unic user in tre mesi è un vero e proprio successo, visto che questo blog li fa in un'ora dalle 8 alle 9 del mattino, e considerando il calo vistoso dovuto ai feed rss è un dato interessante, mi permetto di fare qualche cosiderazione spicciola, senza riflettere troppo.
I blog, sono, per loro natura, mutevoli. I Feed Rss, ad esempio, hanno cambiato il modo di fruire dei contenuti dei blog, e anche dei siti.
Anche in Italia i Feed si sono estesi, diciamo da maggio a questa parte, per la praticità e la concretezza.
Non tenere conto di questo fenomeno, oggi anche in Italia è semplicemente essere fuori dal tempo.
Ecco, iniziative come quella sopra citata dimostra come sociologi e PR siano un bell'anno indietro a quanto accade sul web. Perché? Perchè sfruttano i blog, non si usano, e leggono informazioni di altri, non essendo capaci di produrle.
Il web viaggia ad una velocità folle, per cui prima che venga pubblicata una ricerca su di un argomento, il panorama e il mercato possono essere mutati considerevolmente. Senza scomodare i blog, pensiamo al Voip, che in un anno è diventato un fenomeno di massa.
Quindi, prima di parlare di blog, è bene studiare il problema sul campo. Non consiglio di studiarlo da Grillo o Macchianera, non perché non siano blog, ma perché hanno talmente tante implicazioni che non se ne esce vivi, ma più concretamente da altri blog, più semplici, magari non verticali come questo, ma che spaziano a 360 gradi. Ovviamente italiani.
Share: