martedì 3 maggio 2005

Ancora sulla pirateria

Se c'è qualcuno che si è battuto contro la pirateria, per una legge giusta ed equa, sono io. Ma non sono solo. Ci sono tanti altri che lo hanno fatto.
Questo blog ha nel corso del 2004 riportato un sacco di tesi sulla pirateria, sullo scaricamento dei file e via di seguito. QUi come in altri blog e siti, ma anche presso istituzioni.
Poi il Governo e il Parlamento hanno deciso di fare come vogliono.
Va bene.
Adesso hanno riesumato una campagna vecchia sulla pirateria, per altro già passata in TV e in questo blog (il mio post era del 16 gennaio 2005!).
Adesso hanno fatto una conferenza stampa per parlare di pirateria.
Alla domanda come avete fatto a desumere i dati, però, non c'è stata risposta.
"Il fenomeno in Italia produce guadagni illeciti per 1,3 miliardi di euro", sostiene il sottosegretario Bonaiuti, "e purtroppo l'Italia è nel ristretto gruppo dei paesi più industrializzati in cui il fenomeno è più marcato". Non capisco una cosa: si tratta di mancati guadagni, presunti, di un mercato parallelo di gente che non avrebbe mai potuto mettere mano ai prodotti perchè banalmente non se li può permettere alle cifre di mercato o di file scaricati da internet, che probabilmente, se vi fossero delle difficoltà in più, non scaricherebbero perché non di assoluto interesse?
La lotta contro quella che è stata definita la tolleranza culturale nei confronti della pirateria è una cosa giusta, combatterla facendo del terrorismo mi pare un po' eccesivo. Ma tant'è, visto che si tratta di una Legge e va quindi rispettata.
Il bello però è che nella conferenza stampa, sono saltate fuori vecchie idee, tipo "non c'è nessuna intenzione di criminalizzare Internet" e bisognerebbe istituire un direttore responsabile per i siti web.
Ma siamo così sicuri che il web sia il problema? basta mettere un proxy che logga i file che passano tra gli utenti e il gioco sarebbe fatto. Contro la privacy? Ma leggerebbe solo i file mp3, avi, ... Poi ci sarebbe un problema dei nomi, ma quello sarebbe un'altra storia. Se si vuole reprimere la pirateria via web, ci vorrebbe un secondo. Solo che poi i provider come la prenderebbero, visto che c'è chi fa della pirateria dei propri utenti il business model che l'ha trainato in questi anni?
Ho paura che ci si continui a nascondere dietro ad un dito. E a favorire i soliti noti.
Comunque, per completare l'informazione, segnalo qui sotto il servizio del Tg5 di ieri alle 13. Quello delle 20, sempre di ieri, ve lo risparmio. Grazie Bambi.









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