martedì 15 marzo 2005

Provocazione sulle contraffazioni

Il digitale sta spingendo molta gente a comportarsi in un modo che, nella vita normale, lontano dal computer, non tollererebbe da parte di nessuno. Di questo fatto, non ho mai trovato nessun sociologo pronto a darmi delle spiegazioni.
Ma pazienza.
Di fatto, il nostro Governo e il nostro Parlamento sono impegnati a combarre una dura battaglia contro la pirateria. Sacrosanta. Ma particolare.
Oggi, per proteggere l'Italia dalla pirateria del software, della musica, della moda, c'è un dispositivo di legge che prevede multe salatissime a chi acquista.
In pratica, trovi una bancarella che vende delle borse firmate contraffatte, ne prendi una e ti becchi una multa allucinante. Ancora un po' e ti mettono in galera.
Ieri sono andato a farmi cambiare la marmitta della macchina. Mi propongono una marmitta non originale, quindi non della casa madre della mia auto. Non è che si tratti della stessa cosa? Lo stesso vale per il tergicristallo, ma anche per le cartucce della stampante. Alla fine, hanno pensato ad un dispositivo che è tutto da dimostrare: di fatto, basta che nella borsa finta si metta una scritta finta, e il gioco è finito.
In pratica, mi pare che si cerchino delle soluzioni per scoraggiare la "contraffazione" spicciola, piuttosto che quella industriale. Si finisce che concetti ormai consolidati come "citazione" siano ben diversi dal "plagio". Bisognerà che si faccia qualcosa. Ma che sia serio e non di facciata.
Facendo un esempio sullo sharing di file, un docente universitario parlava delle biblioteche, di come queste dovranno nei prossimi anni pagare i diritti, come avviene per il noleggio dei film. Ma se i film sono cultura, non sarebbero soggetti allo stesso trattamento dei libri, non il contrario? Anche in termini di Iva (4% per i libri, 20% per i dvd).
Insomma, il nostro sistema economico ha partorito figli e figliastri, le leggi lo hanno assecondato e oggi la distribuzione su internet e l'allargamento dei confini sta mettendo in ginocchio il sistema. Ma a nessuno viene in mente che il sistema economico sviluppato in questi anni (tanti) fosse profondamente sbilanciato?
Share: