La prendo direttamente da ZeusNews e non commento.
Secondo la Reuters, che a sua volta cita il Wall Street Journal (WSJ) di venerdì scorso, Microsoft sarebbe in procinto di dare la priorità al governo americano nel risolvere eventuali buchi di sicurezza per i propri sistemi Windows e non solo.
Secondo un progetto che verrà implementato nel corso del 2005, Microsoft consegnerà all'aeronautica militare statunitense le patch per riparare le vulnerabilità gravi fino a un mese in anticipo rispetto al loro effettivo rilascio. "Il dipartimento di sicurezza interna U.S. notificherà in anticipo i problemi alle altre agenzie governative e fornirà loro le patch necessarie,"sostiene il WSJ.
Se la garanzia di priorità provenisse da un'azienda di trasporti, o da uno studio di avvocati, non ci sarebbe niente di strano. Per queste aziende l'erogazione di un servizio occupa alcune risorse finite, e destinarne una parte per un cliente importante sarebbe nell'ordine delle cose.
Ma una patch è software, un insieme di dati, replicabile all'infinito senza costi, e può essere messo a disposizione via internet in pochi secondi in tutto il mondo.
La logica vuole che, appena pronta la pezza, questa venga distribuita al più presto. Quindi non ci può essere un anticipo di un mese, a meno che non si posticipi il suo rilascio ufficiale.
Detto in soldoni: non è possibile dare un privilegio al super cliente, ma posso creare un disagio per i comuni mortali, posticipando il rilascio di un mese. Quel mese che serve per rispettare l'impegno. Questo, dunque, sarebbe il senso dell'accordo tra governo U.S.A. e Microsoft.
Gli utenti Windows potranno così trovare scritto sul sito: "Sì, sappiamo che c'è una falla, e vi abbiamo pure posto rimedio. Ma dobbiamo rispettare alcuni contratti, quindi per un mese vi attaccate al tram." È per questo che si pagano le licenze?