mercoledì 3 novembre 2004

PodCasting: solo una moda?

Da circa quindici giorni, giungono email sul PodCasting, chiedendomi di aderire alla nuova funzionalità del web e, in molti casi, solo per sapere che cosa ne penso.
Premesso che ho già risposto a tutti singolarmente, scriverò qualche riga in proposito.
Podcasting significa Personal Option Digital Casting. Deriva da un blog, è stato coniato verso la fine di settembre in un articolo, apparso sul blog di Doc Searls, e precisamente qui.
L'idea è bellissima, di base: poter creare contenuti multimediali per il web, in modo che facilmente gli utenti si possano accedere ai contenuti.
La base è del tipo "la radio te la fai tu", ma il processo può estendersi all'infinito.
C'è chi sostiene che si tratti della nuova frontiera del file sharing, chi invece pensa che sia semplicemente una reinvenzione dalla radio.
Prima di tutto, è un po' presto per dire che cosa possa essere considerato il podcasting: dalla fine di settembre ad oggi è passato troppo poco tempo.
Non credo nemmeno che sia un fenomeno legato solamente all'iPod, che per assonanza assomiglia, perché non si tratta di soli contenuti Mp3 audio, ma di multimedialità in generale.
Pensare di avere un feed RSS per i contenuti multimediali mi sembra una genialata di per sè. E' ovvio che l'audio rappresenti la prima frontiera.
Alcuni gestori di telefonia mobile, per la verità, avevano già annunciato sperimentazioni simili, anche in Italia. La condivisione di contenuti è la più interessante applicazione di internet, ed è ipoteticamente una buona killer application.
Nokia e Tim hanno annunciato la possibilità di condividere file durante le chiamate Umts, e quindi mi sembra assolutamente in linea con quanto detto sopra.
Il ruolo dei blogger è quello di vedere come funzionano le cose, e mi pare che in molti ci stiano credendo in questo Podcasting.
Io personalmente uso da un po' di tempo Synclosure e devo dire che mi ha dato qualche soddisfazione. Ma non sto impazzendo per il PodCasting, anche se probabilmente la mia anima radiofonica potrebbe prendere il sopravvento.
Di certo, sto impezzando per i libri (anche qui) in formato Mp3, da portarmi in giro e sentire mentre sono in bici. Per ora però è un mercato solo in lingua inglese.
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