Urbani e la retata sul P2P
Non ho parlato, in questi ultimi giorni, del Decreto Urbani. Non ho parlato nemmeno della retata contro i siti P2P. A parte il fatto che mi sembra che le cose siano slegate, è inutile qualsiasi discussione nel primo caso, si tratta di delinquenti nel secondo. Cioè, sulla Urbani ci sono già così tanti problemi politici che per il momento conviene lasciare decantare la situazione, mentre chi metteva in circolazione migliaia di canzoni (la Urbani quindi non c'entra nulla) e contenuti riguardanti la pedofilia non ha nulla da sparite con chi vive il problema del P2P come libertà di circolazione delle idee e di espressione.
Se tutti quanti non ci rendiamo conto che quello del P2P è una piaga, ma anche una grossa opportunità, non andremo mai da nessuna parte. E' necessario porre delle regole, la modica quantità della droga era un buon esempio, ma non si può bloccare un sistema che viene usato per scaricare le ultime versioni (complete) di alcuni Linux, senza gravare i costi ai programmatori e alle aziende. E non si può criminalizzare chi lo usa.