lunedì 19 aprile 2004

Gpl e decreto Urbani (ancora!)

In Germania il Gpl, ossia il sistema di licenza di software libero che prevede la pubblicazione dei codici sorgenti, ha vinto una causa contro un'azienda che aveva utilizzato software Gpl ma non ne voleva condividere il sorgente. Ok, rifaccio.
C'è un'azienda, tale Netfilter, che ha creato un software firewall totalmente di pubblico dominio, senza fee di licenza d'uso e liberamente utilizzabile e modificabile sotto l'egida della licenza GPL(General Public License). C'è un'azienda, tale Sitecom, che si è scoperto che ha inserito nella propria soluzione router il firewall di Netfilter.
Il tribunale tedesco ha asserito che tale violazione c'è stata (ma è ancora da dimostrare) e che quindi la forma di licenza Gpl ha un valore legale, al contrario di quanto asserito da Microsoft e da Sco. Sfruttare commercialmente software libero è possibile, eccome, ma è sempre necessario inserire il codice sorgente o comunque renderlo reperibile.
Insomma, il software libero ottiene una bella vittoria in campo europeo, dove invece si sta discutendo sui brevetti software che potrebbero mettere davvero in ginocchio il settore ICT.
Ora ci si chiede perchè ho tirato in ballo ancora Urbani. Ebbene, l'ultimo messaggio a riguardo del decreto diceva che mi trovavo sbigottito rispetto alle ultime dichiarazioni del ministro (finisce quasi che avesse ragione Sgarbi...).
Il problema del P2P e del diritto d'autore sono problemi seri, ma vanno affrontati seriamente. Non è con leggi liberticide che si risolvono i problemi, ma nemmeno con idee totalmente liberali. Ci deve essere una via di mezzo. Un punto d'incontro equilibrato. Un sistema per mettere d'accordo tutti. La mia proposta è stata ben accolta da alcune associazioni e da qualche politico. Massacrata dal popolo della rete.
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