lunedì 26 aprile 2004

Appunti in libertà

GMail funziona egregiamente, anche come antispamming. ho provato a mettere dentro negli oggetti dei messaggi, che invio e che mi invio da altri account, alcune parole chiave classiche.
Per ora la pubblicità non se ne è ancora accorta, nel senso delle Adword.
Vorrei spendere invece due paroline sulla numerazione scelta da Intel per i processori di prossima generazione. A partire dai Pentium-M in uscita a metà maggio, il nome non riguarderà più la frequenza di funzionamento ma una serie di parametri. Fiumi di parole sono già stati sprecati da riviste e siti web, ma è il caso fare qualche piccola riflessione, dal lato utente.
Oggi si va in un qualsiasi posto ad acquistare un PC e lo si misura grazie alla potenza del processore (lasciamo stare che di Pentium 4 a 2800 ce ne sono 8 versioni diverse). Domani sarà necessario andare a leggere i parametri, scritti sicuramente in piccolo da qualche parte, se vengono scritti, perchè il numero non è strattemente legato alla velocità e alla sua potenza, quanto alle caratteristiche. Ad esempio, ci potrebbe essere un Pentium con un numero superiore ad un altro per il semplice fatto che consuma meno energia, piuttosto perché è stata introdotta una tecnologia innovativa o via di seguito.
Ricordo che Intel aveva criticato Amd per la numerazione dei suoi processori, ma l'azienda aveva introdotto un parametro che permettesse di riconoscerne la potenza. Intel invece tenderà a nasconderla. Pensiamo ad una situazione normale: I Pentium 4 avranno la numerazione che inizia con il 7, i Celeron con il 3 (non prendetela per buona, sono degli esempi).
Oggi acquistando il pentium 727 potrei prendere un processore molto più potente di un Pentium 755, che ha più cache e nuove tecnologie al suo interno ma che ha una frequenza di funzionamento più bassa.
Insomma, Intel dice che l'ha fatto per noi. Io dico che hanno fatto una frittata.
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