lunedì 5 aprile 2004

Botta e risposta con Network Games

Scrivo qui, e non capita quasi mai, di un botta e risposta con un altro blogger. Credo che faccia capire un po' di cose a tutti e quindi mi sembra il caso di riportarlo (integralmente, errori e link connessi).

Da Network Games
Leggo questo commento su Mr. Reset: Urbani non sanziona più l'uso personale!
"A questo punto non si capisce che cosa introduca di nuovo questo decreto per il P2P, ma questo è un altro problema."
Si, hai ragione è proprio ...un altro problema. Anche senza le sanzioni, il decreto consentirà indagini a tappeto e schedature degli utenti internet....basta leggere i suoi quattro articoli.
Ecco a cosa servirà....


Risposta di MrReset
Forse non lo sai, ma siamo già schedati, nel senso che i nostri provider mettono a disposizione i nostri log da tempo alla polizia postale. Che poi abbiano o no valenza in un'aula di tribunale non lo so, ma è rilevante in giurisprudenza il fatto che il tale indirizzo sia stato connesso al tal altro indirizzo per il totale di x minuti, scambiandosi x byte. E' come quando accendiamo il cellulare o usiamo il bancomat: lasciamo delle tracce. Stabilire che cosa si faccia richiede tempo e quindi denaro. Se lo moltiplichiamo per milioni di utenti, non so fino a che punto il gioco possa valere la candela. Inoltre, nel caso della Urbani, l'onere del controllo passava ai provider, che proprio in buona parte e per loro natura, hanno creato dei business plain basati sull'uso della banda larga per piratare e scambiare i dati più velocemente. Che scambiare prodotti tutelati dal diritto d'autore era reato prima e lo è oggi. Nulla cambia. Ogni utente internet era schedato prima e lo è oggi. Questo deve essere chiaro. Quello che vorrei dire è che tra gli utenti internet c'è chi si nasconde dietro ad un dito: molti utenti, se poi siano troppi non lo so, fanno pirateria. Sarebbe bello sedersi intorno ad un tavolo e parlarne, non fare delle proposte di legge terroristiche. Con qualche politico in questi giorni ho parlato (via email e per telefono) e mi pare che finalmente ci si stia rendendo conto di che cosa significa mettere le briglie ad internet. Ma d'altronde, se andiamo in edicola troviamo (oggi, e non chissà quando) una testata che propone in copertina la possibilità ad imparare a fare i virus informatici e un'altra che invita a programmare alcune schede elettroniche per la televisione satellitare. Ma siamo seri. Si tratta di diritto di cronaca, di informazione o istigazione? Come nei mesi scorsi non c'è stata una testata che non ha parlato in lungo e in largo del formato DivX. Poi, e qui concludo, c'è invece qualche grande operatore del settore che alle presentazioni alla stampa se la prende con i titoli (veritieri anche se un po' provocatori) di un inserto del quotidiano di confindustria. Di fronte ai problemi seri, bisogna essere seri.

La risposta di Beppe è stata:
leggiti questo post su Stanca. (lacio il link qui).

Qui proseguo io...
Ho parlato di Emmanuelli e di titoli. Credi che lui abbia letto l'articolo? Figurati. Credo che questo sia stato l'articolo più interessante di Alfa degli ultimi tre anni, non so quanti ti faranno i complimenti, oltre a Fabrizio, ma in questo caso sono davvero meritati. Il mercato dell'ITC è un problema. Anzi è il problema. Io ho criticato Stanca, che ricordavo manager attivo e propositore, ma parlando con un po' di politici credo che stia facendo un gran lavoro. Gli altri non hanno capito niente, non solo della rete e delle opportunità, ma di come si possa tradurre in occasioni per il paese (l'unica cosa di cui dovrebbero occuparsi, per alrro...). Fermi ai regali delle aziende, non hanno una visione completa dei problemi. Si citano i soliti quattro esempi alla noia, come se fosse una lezione imparata a memoria. Il mondo cambia e loro non l'hanno capito. Da nessuan parte dello schieramento.

Non credo che si finirà qui. Ogni tanto, passate su Network Games (non è uno spot). Tra pace e ideali, ci sono tante belle idee. Che vanno coltivate, lette e anche criticate, odiate.
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