lunedì 29 dicembre 2025

Le parole dell'anno e le ultime novità 2025

https://gigibeltrame.substack.com/p/le-parole-dellanno-e-le-ultime-novita ---------------

Partirei questa newsletter da due considerazioni, mentre qui sotto trovi la versione podcast automatica.

Le parole dell’anno, potrebbero essere, a mio avviso, slop ed epistemia, poi scegliete voi.

Se ti va, iscriviti a #Techy

Su entrambe sono in buona compagnia, Webster ha infatti eletto slop , che significa contenuto AI di bassa qualità come parola dell’anno 2025, mentre vedo che molti dei miei contatti si sono allineati alle idee di Luciano Floridi e quindi epistemia, ossia come i modelli di intelligenza artificiale ci stanno dando l’illusione di conoscere qualcosa, e la usano un po’ ovunque.

Questo però mi permette di fare una seconda considerazione di fine anno.

Chi mi conosce ha presente il mio pensiero intorno all’intelligenza artificiale generale, ossia che non esiste.

Siccome ho citato Floridi, lui è un po’ meno scettico (ma poco a dir la verità) sulla possibilità di arrivarci, prima o poi. Federico Faggin, invece, è più drastico. Provo ad argomentare.

Quando un LLM genera risposte false, quelle che chiamiamo “allucinazioni”, non si tratta di un semplice errore tecnico, ma di una caratteristica intrinseca dei modelli linguistici, ossia sbagliano per semplificazione o per eccesso di “guardrail” o regole, perché prendono in considerazione dei sotto insiemi e quindi cercano di dare delle risposte statisticamente valide rispetto a dei parametri.

Luciano Floridi lo dimostra matematicamente: questi modelli operano esclusivamente su rappresentazioni simboliche della realtà attraverso contenuti digitali, senza accesso diretto al mondo fisico. Anche analizzando immagini o dati, elaborano correlazioni statistiche, non esperienze autentiche. Come sottolinea il professore, “ereditare” informazioni non equivale a “possedere” conoscenza vera.

Federico Faggin sostiene che la differenza con le macchine la fa la coscienza, la quale non ha nulla a che fare rispetto alla computazione classica, ma è una proprietà radicata in strutture dinamiche come le cellule biologiche ed essendo un fisico, parla di una irriducibile proprietà quantistica.

Senza andare sul complicato, i computer simulano, ma non incarnano consapevolezza, per Faggin è del tutto impossibile, con le tecnologie attuali e conosciute, che abbiano una coscienza, quindi restano dei “pappagalli stocastici”.

Magari la cosa non vi appassiona, ed è molto probabile e forse è anche giusto così, ma si tratta di argomenti importanti per definire il nostro futuro e delineare i contorni del panorama digitale, dove l’innovazione tecnologica incontra limiti filosofici insormontabili.

Vi lascio il link all’ultimo libro di Floridi e al bellissimo libro di Faggin che ho avuto la fortuna di presentare.

L’anno degli agenti

Non ho molti dubbi sul fatto che il 2026 sarà a tutti gli effetti l’anno degli agenti AI.

Abbiamo già oggi agenti che ci leggono le mail e ci sistemano i calendari, che si muovono dentro data base per estrarci informazioni in tempi estremamente brevi o per riassumerci problematiche complicate.

Questa tecnologia, che di fatto ha poco più di un anno di vita, la ritroveremo un po’ ovunque, è già così. Oracle ha già 400 agenti nelle proprie applicazioni, Salesforce e Sap ne stanno facendo una bandiera, Microsoft e OpenAI hanno costruito addirittura delle infrastrutture che si trasformano in marketplace.

Dove stiamo andando?

Capire questo cambiamento sarà una necessità di business e così [spoiler] annuncio che organizzerò dei team building personalizzati per raccontare il cambiamento dal basso e delle live e online per imparare a fare qualcosa: due livelli differenti, che non sono dei corsi, ma dei tentativi di “sporcarsi le mani” con il digitale, un po’ come facevo anni fa a Netcafé.

Da dove nasce l’idea? Dopo aver incontrato aziende, board e imprenditori e manager, mi sono fatto l’idea che si faccia davvero molta fatica a comprendere questo cambiamento, non perché l’intelligenza artificiale sia di per se difficile, ma perché si cercano risposte che vadano bene per tutto e per tutti, si cerca di utilizzare uno strumento AI per qualsiasi cosa.

In realtà, saper abbinare la giusta AI al compito cambia il modo in cui il lavoro viene svolto e come le persone pensano al proprio ruolo nel processo, senza timori ma con consapevolezza, o come direbbe Faggin, con coscienza.

Se ti va di approfondire la cosa, contattami qui.

I browser con AI hanno dei problemi seri

OpenAI ha ammesso che il proprio browser Atlas può subire attacchi informatici e per questo è stato potenziato contro gli attacchi di tipo injection di prompt.

Questa è una delle principali minacce per la sicurezza degli agenti attualmente. La tecnologia di apprendimento per rinforzo, ossia con l’intervento di esperti, consente di scoprire e correggere le vulnerabilità prima che diventino pericolose, proteggendo così l’agente dal rischio di essere utilizzato per attacchi malintenzionati. L’obiettivo è rendere l’agente sicuro come un collega o un amico competente e consapevole della sicurezza.

La nuova frontiera del design e delle immagini e video

Il 2025 è stato l’anno dell’immagine con l’AI.

Il settore della generazione d’immagini ha subito un’accelerazione radicale prima con Nano Banana con il lancio di GPT Image 1.5 di OpenAI. Anche Flux 2 Max di Black Forest Labs ha deciso di fare un grande salto.

Nano Banana di Google Gemini ha permesso all’azienda di far conoscere i propri modelli in chiave diversa, tanto che Altman ha inviato ai dipendenti di OpenAI l’ “allarme rosso”, perché le immagini sono una chiave di apertura per utilizzare l’AI.

Nel 2026 la sfida si sposterà sulla democratizzazione della generazione dei video, già con Sora e Grok si sono visti elementi nuovi, Veo 3 e tante applicazioni di Google Labs stanno mostrando questo passo.

Non ultima, la moda di creare i video con i selfi di tanti personaggi famosi creati in automatico.

Diciamo che Flux e GPT Image 1.5 stanno sfociando più che in applicazione di creazione in veri strumenti di design professionale. Non è un caso che Canva e Photoshop abbiano preso questo china.

Video e controllo del movimento

La produzione video AI ha fatto passi da gigante questa settimanacon Luma Ray 3 Modify e Kling 2.6.

Luma introduce la possibilità di ridisegnare video esistenti usando fotogrammi iniziali e finali per guidare l’azione (motore del trend dei filmati con i selfie con personaggi famosi. Per altro, anche Kling 2.6 ha sorpreso il mercato con un controllo del movimento avanzato e un lip-sync estremamente realistico, permettendo di animare personaggi partendo da un semplice file audio o video guida.

Anche Alibaba si è unita alla corsa con Wan 2.6, capace di generare storyboard multi-inquadratura da prompt testuali, rendendo la regia cinematografica accessibile a chiunque tramite l’intelligenza artificiale.

Audio e trattamento del suono intelligente

Meta ha esteso la sua tecnologia SAM (Segment Anything) al mondo dell’audio, permettendo di isolare singoli elementi come voci, chitarre o rumori di fondo con una precisione impressionante. Questo strumento è un punto di svolta per podcaster e musicisti, che possono ora separare tracce in file già mixati.

Ma anche per i dispositivi. Infatti, gli occhiali Meta AI migliorano l’interazione ambientale isolando le voci umane in contesti rumorosi.

Contemporaneamente, Google ha presentato Gemini 2.5 Text-to-Speech, un modello capace di generare dialoghi realistici con pacing e intonazioni simili a quelli umani, evocando l’esperienza di NotebookLM.

Queste innovazioni stanno abbattendo le barriere tra produzione sonora professionale e strumenti consumer, rendendo l’audio personalizzabile quasi quanto un testo.

E, come se non bastasse, significa che l’AI sta diventando un’entità capace di operare attivamente sia nel mondo fisico che in quello digitale.

Sviluppo software e la democratizzazione delle App

Il mondo del coding è stato scosso dal rilascio di GPT 5.2 Codex di OpenAI, descritto come il modello agentico più avanzato per l’ingegneria del software professionale e la cyber-security difensiva.

Per chi non è un programmatore esperto, strumenti come Vibe Code permettono di costruire e pubblicare app direttamente dallo smartphone utilizzando Claude Code e asset generati dall’AI.

Questa democratizzazione dello sviluppo, definita “vibe coding”, permette di trasformare un’idea in un prodotto presente sull’App Store di Apple con pochi tocchi. L’AI non scrive solo codice, ma gestisce l’intero ciclo di vita del software, inclusi haptics e pagamenti.

OpenAI sta trasformando ChatGPT in un vero ecosistema di app, permettendo a chiunque di sottoporre applicazioni per l’approvazione, richiamando il modello dell’App Store. Sul fronte infrastrutturale, startup come StarCloud esplorano il training di modelli nello spazio per sfruttare l’energia solare e le temperature del vuoto, nonostante i dubbi sulla dissipazione del calore

Google prosegue nell’AI con grande vigore

In chiusura di questa carrellata, vale la pena ricordare che Google ha lanciato Gemini 3 Flash, una versione drasticamente più economica e veloce del suo modello di punta, ottimizzata per scenari ad alto volume e costi ridotti del 75%. Il modello promette molto bene, anche se in versione preview.

Youtube pensa ai videogiochi (da giocare e non da vedere)

In passato, ma anche ora, un grande successo per Youtube è stato rappresentato dalla visione di partite di videogames. Ora l’azienda sta trasformando i creator in sviluppatori di giochi con Playables Builder, un’app web alimentata da Gemini 3.

I creator possono costruire giochi leggeri utilizzando semplici prompt di testo, immagini o video. Grazie a Gemini 3, Google sta democratizzando la creazione di giochi segnando un passaggio verso intrattenimento interattivo in tempo reale. Netflix da tempo ha inserito nel proprio catalogo i videogames, ormai è una forma di intrattenimento come i video, le serie e i film.

Libri, Late Tech Show e SmartBreak.

Questa settimana chiudo ringraziandovi per i commenti al libro, dal quale mi pare di capire che trovate chiavi di lettura inaspettate, anche per me, non solo per voi! Trattandosi di un saggio, per altro noioso, mi avete regalato molte sorprese.

Continuate a farmi sapere qui le vostre opinioni e richieste.

Qui, invece, trovate l’ultima puntata del Late Tech Show, la prossima, salvo sorprese, sarà online la sera del 13 gennaio su Youtube alle 23, e dalle 7 del mattino del 14 nelle tante piattaforme podcast.

Qui invece l’ultima puntata degli SmartBreak.

Vi auguro un 2026 straordinario e che possiate trovare qualcosa che vi affascini e stupisca, ma soprattutto che vi faccia sentire vivi.

Fammi sapere cosa ti ha colpito delle cose che faccio o racconto nei vari eventi, o di quello che ascolti al Late Tech Show, piuttosto che negli SmartBreak (e dal podcast “Vita da ufficio“) o che leggi nella newsletter Techy.
Ti prego di farmi conoscere cosa pensi possa essere migliorato, aiutami con le critiche, e soprattutto quali temi vorresti che venissero approfonditi o trattati.

Scrivimi o commenta

Se non vi siete ancora iscritti, fatelo, mi permettete di comprendere che apprezzate il mio lavoro.

Più persone la leggono, meglio è, quindi, per favore, condividilo con la tua famiglia, amici e colleghi per far sì che gli effetti di rete si diffondano.

Assicurati di aggiungere gigibeltrame@substack.com ai tuoi contatti. In Gmail, trascina questa newsletter nella tua scheda principale.

Grazie per aver letto questa newsletter, le trovi tutte a questo link.

💻sito del Late Tech Show

💁‍♂️ La Bio

📚 Scopri i miei libri

Newsletter #Techy

👍 Seguimi su:
Magazine LinkedInInstagram FacebookYoutube

Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro.

Grazie per aver letto Techy di Gigi Beltrame! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro.

Share: