giovedì 17 febbraio 2005

La pirateria dei DVD nell'epoca moderna

Ci sono cose che non capisco, che probabilmente non riuscirò mai a capire.
Dopo la sensazione sullo spot contro la pirateria "multimediale", mi ero messo con la coscienza a posto: la gente lo sa che è un reato, poi si potrà discuterci dei giorni, ma lo sa. Poi mi arrivano un po' di messaggi di gente incazzata per il fatto che ho messo su il filmato dello spot, che divento cassa di risonanza della Fimi. Poi leggo altri messaggi che criticano e stracriticano Macrovision e la nuova protezione contro la duplicazione dei DVD.
A questo punto, mi tocca scrivere. Ma su Macrovision. La mia idea sul diritto d'autore e sulle copie personali la si conosce da sempre. Sarà che mi sto occupando proprio di aspetti legali, ma trovo che il nostro Codice Penale ha un articolo importante, che in Italia viene disatteso da tutti i giornali e da tutti i siti web:
Art. 623 Rivelazione di segreti scientifici o industriali
Chiunque, venuto a cognizione per ragione del suo stato o ufficio, o della sua professione o arte, di notizie destinate a rimanere segrete, sopra scoperte o invenzioni scientifiche o applicazioni industriali, le rivela o le impiega a proprio o altrui profitto, e' punito con la reclusione fino a due anni.
Il delitto e' punibile a querela della persona offesa.

Detto questo, scrivere su di un giornale o su di una pagina web come sproteggere i DVD o come vedere i canali satellitari criptati è un reato, ma andiamo avanti così. Mi fanno schifo quelli che poi ti dicono: si fa così, ma stai attento perché è illegale! Se facessero lo stesso con la costruzione di una bomba, in quanto tempo il Direttore Responsabile e l'Editore finirebbero dietro le sbarre?Forse ho esagerato nel paragone, ma la Legge è la Legge. O almeno dovrebbe.
Il discorso ha preso una certa piega, apparentemente contro la pirateria spicciola. Invece, vorrei rivolgere l'attenzione sulla pirateria industriale, quella che fornisce i DVD agli "ambulanti". Ebbene, protezioni come quella scelta da Macrovision secondo me favoriscono proprio quel tipo di pirateria, anzi, offre l'opportunità di crescere e prosperare.
Perché? Semplice: Macrovision ha inventato un sistema che blocca il 97% dei programmi di ripping attualmente in circolazione. Chi avrà più possibilità di avere in mano il restante 3%? Gli studenti o le organizzazioni criminali sul mercato?
Poi vorrei fare una seconda riflessione al riguardo. Queste protezioni costano parecchi dollari a DVD. Oggi bloccano il 97% dei software di ripping. Ma se facessimo il conto dopo tre mesi dall'entrata in funzione delle protezione, quale percentuale otterremmo? O meglio, da che percentuale di utenti verrebbe usato quel 3% di software?
Quindi, il cost-effective è tutto da dimostrare...
Ma su che cosa si basa tutto ciò? Sull'ignoranza di base delle varie Fimi, Univideo, di quei docenti universitari che vanno ai convegni a dire che i DVD se li filmano per copiarli e via di seguito. L'ignoranza, come mi diceva un mio professore, prospera e fa provincia.
Tanto alla fine, chi è che paga la tecnologia sciocca adottata dalle industrie per proteggere i loro interessi? I consumatori. Quindi ogni strada diventa percorribile.
Ma quei consumatori, invece di andare nei negozi, finiranno per acquistare il DVD alle "bancarelle". E questa non mi sembra la strada voluta dalle Major.
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