giovedì 8 luglio 2004

Smau Cina e la giornata di ieri

Il titolo di questo post è già di per se una bella provocazione. Ma visto l'interesse di chi presiede Smau al mercato cinese, non posso aspettarmi che questo passo, o con un'edizione apposita o facendosi direttamente comprare!
Detto questo, ieri c'è stata la presentazione di Smau 2004. In pompa magna, con Smau, Fiera Milano, Assolombarda e compagnia cantante. Sono emersi vari punti o spunti interessanti: Emmanueli ha dichiarato che non crede che internet possa sostituire l'incontro fisico per fare business. A questo punto, però, non capisco come possa fare business con internet un'azienda che va a Smau a comprare tecnologia. Ma sarebbe un discorso lungo ed articolato, che in questo blog è stato trattato altre volte e che puntualmente presenta messaggi di lettori attenti ed esperti. Poi mi si racconta di come Milano possa diventare la capitale della tecnologia, non solo italiana, non solo europea, ma mondiale! Ogni commento a queste frasi, spinte dalle più nobili motivazioni, è del tutto superfluo. Anche perchè paragonando alla Milano come capitale della moda, anche un cretino capisce la differenza: basta passare per le strade della città nei giorni delle passerelle per rendersene conto. E non parlo delle firme, parlo di tutto l'indotto, dal catering agli studi fotografici, dalle location alle modelle, e via di seguito. Milano è capitale della moda perchè si prendono le decisioni (per il mondo!), perchè gli stilisti sono raccolti e seguiti, tutelati e associati, perchè tutto il mondo viene qui a vedere, imparare e comprare. Per la tecnologia ci sono queste premesse? Non siamo mica allo Zelig!
Della presentazione di Smau, mi ha fatto sorridere vedere tra i presenti Sbatini del Futurshow. Fino a due anni fa faceva battaglia alla grande con Smau, oggi viene a vedere, invitato, la presentazione dello stesso. Emmanueli ha detto che Smau ha l'occasione di un'edizione del Comdex che non si farà quest'anno. Il futurshow è stato un precursore: lui l'ha già chiuso, mettendolo in stand by e provando a rifarlo a Milano questo novembre. In questo, in Italia siamo stati più bravi degli americani!
La giornata di ieri è proseguita con altre presentazioni non meno sorprendenti.
Microsoft è riuscita a dirmi che ora si possono fare firewall hardware, che fino a l'altro ieri, o meglio, per parlare come parla l'azienda stessa, fino alla chiusura dello scorso anno fiscale (che si chiude il 30 giugno), erano della ferraglia inutile. Siccome HP ha deciso di mettere in vendita (dall'ultimo trimestre di quest'anno, reale e non fiscale) un server con Windows 2003 server e Isa 2004, è diventata buona cosa un firewall hardware. E poi, se uno ha acquistato un firewall hardware cinque anni fa (con quello che costava!) oggi non è assolutamente protetto.
Difficile contraddire Microsoft su questo punto, ma non tanto per la dichiarazione in se (ci vorrebbe un attimo), quanto per il fatto che probabilmente pochissimi lo hanno aggiornato in questi cinque anni!
Nota positiva: mi hanno dato il Service Pack 2 di Windows XP in italiano e l'ho installato: senza problemi, a mezzanotte, mentre guardavo West Wing su Rete4.
Mi hanno visto partecipare ad una presentazione dei videoproiettori Nec (bel design, prezzo interessante), dove tra le specifiche ho trovato videoproiettori con connessione wireless e con una fantomatica porta Usb A che, in molti, ci siamo chiesti che cosa diavolo sia!
Ma la chiusura è stata a casa Intel, e ora capirete perchè ho detto casa. Per celebrare degnamente un anno di Centrino, l'azienda ha organizzato una serata-party davvero coi fiocchi. Con qualche caduta. La prima è stata, oltre a Bagatta che non considero anche perchè non c'era una Perego a zittirlo, la presentazione di Dario Bucci che, incentrando tutta la presentazione su Centrino e su come il wireless possa cambiarci la vita, si è imbattuto in una ragnatela che dal soffitto scendeva sul palco e che ha scatenato un effetto pinocchio. Per uno che parla di come sia bello essere liberi e senza fili, mi pare evidente che essere attaccati ad un filo di una ragnatela sia spettacolare, per altro facendo la figura del burattino. Ammetto che con buona ironia l'amministratore delegato ha saputo prendersi in giro e devo sottolineare che è di pochi la capacità di non prendersi troppo sul serio in questo settore.
Ma la serata era incentrata sulla casa, su come il computer possa riunire, in un unico oggetto e in un unico telecomando, tutti gli apparecchi che sono al fianco del televisore. Non posso esimermi dal fare un commento: questa, più che di Intel, è la visione di Bill Gates. Lecita, probabilmente corretta, ma tutta da discutere: se piazzo un PC che mi registra la TV, mi fa vedere il digitale terrestre, i DVD e Sky, mi fa ascoltare la musica, mi dice se è arrivata un'email, posso pagarci l'Ici e acquistare qualche cosa su eBay, ne vendo uno oggi e un'altro quando si rompe. Quindi guadagno oggi, abbatto il digital divide oggi, ma poi mi frego con le mie stesse mani se il mio business è di harware e software. Ma magari mi sbaglio, anzi, sono quasi certo di sbagliarmi.
La serata, chiusa con una esibizione superba di Alberto Fortis, sul quale mi soffermerò tra poco, è stata piacevole anche perchè si incontrano tanti personaggi e tante aziende con le loro idee e i loro problemi, piccoli e grandi che siano.
Ne segnalo brevemente un paio, senza citare i protagonisti. Il primo è un direttore vendite che afferma candidamente che lo scorso hanno ha fatto grandi numeri con la grande distribuzione, ma con l'avvento di un big del settore, gli spazi si sono chiusi. Non si capacita di come facciano a fare quei prezzi, visto che nemmeno con lo sconto sullo sconto del sottocosto sul prezzo di produzione (quindi lavorando in perdita assoluta) riesce a competere con questi qui. Un altro invece sottolineava il fatto per cui ormai si lavori a trimestri, dove ogni quarter deve produrre risultati superiori a quelli del quarter precedente. Con una corsa e una rincorsa che sta davvero mettendo in ginocchio il sistema, in cui tutti fanno tutto e pochi fanno bene qualcosa. Tanto è il risultato il fatto importante. Se per raggiungerlo metti in ginocchio la tua azienda e qualla degli altri non importa. Questi sono i manager. Questa è la scelta dei manager in tutto il mondo. Questo il risultato del dopo bolla internet. Che alla fine sarà paggiore della bolla stessa.
Torno su Alberto Fortis. A parte che per chi ha un po' di anni rappresenta un mito, qualcuno che, come ha detto Bagatta, ha fatto la differenza nella musica, la sua presenza era motivata dal fatto che è autore del libro "NOGURU te la do io la tecnologia" del quale ho già parlato. Intel ha regalato a tutti i partecipanti alla serata una copia del libro, con una donazione a Mondadori Informatica e al Cesvi. Se della prima non me ne può fregare di meno, la seconda è degna di menzione, anche perchè, e ci tengo io come tutti gli autori che hanno devoluto i diritti a questa associazione, è una delle poche che si tiene davvero il minimo dei contributi versati per le spese amministrative. E questo, in tempi in cui la beneficenza si fa tanto al chilo, va detto a chiare lettere.
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