venerdì 16 luglio 2004

WinHEC, il futuro di Windows (parte I)
 
WinHEC è l'annuale "Windows Hardware Engineering Conference" tenutasi qualche tempo fa a Seattle. Leggendo il resoconto di uno dei più anziani ed esperti giornalisti informatici americani, Jerry Pournelle, si trovano molte cose interessanti e da meditare.
Pare che Intel abbia cancellato il progetto di Tejas, la successiva versione di Pentium 4, perciò lo sviluppo dovrebbe proseguire solo sull'attuale linea Prescott (e forse Northwood). Motivo? Le applicazioni a 32 bit girano più velocemente in ambiente a 64 bit e Intel forse ha rinunziato, per la prima volta nella storia, a confrontarsi sulla pura velocità di calcolo con AMD, che ha già processori a 64 bit sul mercato in grado di eseguire anche codice a 32 bit direttamente. Investire sul Pentium 4, anche in nuova versione, pompando verso l'alto la velocità pura di un core a 32 bit costa comunque parecchio e il gioco non varrebbe la candela. Infatti, è certo che gli Athlon a 64 bit, coadiuvati dal supporto a livello di chipset da nVidia (in continua evoluzione), vanno meglio ora e possono solo migliorare (e di molto), perciò sono molto apprezzati in particolare dai videogiocatori più esigenti o comunque da chi vuole la massima velocità a tutti i costi. Per quanto riguarda le applicazioni standard, gli attuali Intel a 3,2 e 3,4 GHz sono probabilmente già più (molto più) che sufficienti.
Cosa farà Intel? Secondo Pournelle sta pensando a dei processori a doppio core, con due unità di calcolo in un solo chip, che forse arriveranno per metà 2005: uno dei vantaggi è che l'investimento per produrli è più contenuto e comunque scalderanno meno rispetto ad una cpu con un solo core. Casualmente, lo sforzo fatto da Intel per incentivare lo sviluppo di applicativi che usano l'attuale tecnologia HyperThreading si gioveranno di questa più avanzata tecnologia hardware. Intel per consuetudine non parla ufficialmente dei progetti in corso perciò sono solo supposizioni, ma è probabile che in risposta all'annuncio di AMD di processori a 64 bit per i notebook, anche Intel vorrà produrre chip dual core per i portatili.
Ma la considerazione più inquietante di Pournelle su WinHEC riguarda direttamente Windows. Se è vero che Bill Gates alla Microsoft Professional Developers Conference 2003 annunciò che "tutte le vecchie applicazioni continueranno a funzionare in Windows a 64 bit" (attualmente in beta),  pare proprio che al WinHEC sia stato chiaro che le vecchie applicazioni a 16 bit, invece, non funzioneranno affatto. Pournelle cita le parole di Samer Arafeh, un design engineer del kernel di Windows: "Nessun supporto 16 bit in Windows a 64 bit. Le API di Win32 per il supporto ai 16 bit verranno modificate per produrre semplicemente un messaggio di errore". Un'affermazione inattesa e pregna di conseguenze, ma che è stata fatta passare in secondo piano al WinHEC e non citata nei documenti ufficiali.
La domanda è allora: LongHorn, il prossimo Windows, supporterà direttamente le applicazioni a 16 bit? Non è chiaro, secondo Pournelle, se ci sarà davvero una versione a 32 bit di LongHorn. Ma quando uscirà il nuovo Windows sul mercato, ci saranno ancora moltissimi Pc a 32 bit ed è poco credibile che Microsoft voglia rinunziare a tale fetta enorme di mercato!
Forse ci saranno due versioni di Longhorn, a 32 e a 64 bit, ma con un investimento da parte di Microsoft maggiore, in termini di ricerca, sulla versione a 64 bit. Per le considerazioni fatte prima: al WinHEC si parlava quasi solo di 64 bit...
(continua...)
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