mercoledì 7 luglio 2004

La polemica dei prezzi dei Cd e del cinema

Non sapevo nulla della discussione nata ieri da parte dell'Onorevole Carlucci sui prezzi dei CD e degli spettacoli cinematografici.
Un sacco di messaggi mi sono arrivati sull'argomento e devo dire che non sono riuscito a capirci molto. Però so una cosa.
Lunedì sera sono andato al cinema contravvenendo al mio sciopero personale, ma si sa, si è al mare, ci sono i bambini, si è in compagnia, mica puoi mettere dei principi contro il sorriso dei piccoli, no?
Allora mi faccio violenza e vado a prendere i biglietti: quattro adulti e cinque piccoli, di età compresa tra i 6 e i 2 anni. Non si trattava di una prima visione ma di Koda fratello orso. Quanto ho pagato: 49 euro! Ossia, una famiglia di quattro persone al cinema paga quanto un DVD acquistato. E' ragionevole?
Mi avete anche segnalato questo messaggio, ma non mi citate la fonte, visto che siete stati in quattro ad inviarmelo sarebbe bello dire da dove l'avete copiata...
La novità più importante comunicata da BMG è la versione "no-frill" ("senza fronzoli"): il CD viene venduto a prezzo dimezzato rispetto ai livelli odierni (9.99€), ma la distribuzione è decisamente spartana e costituita del semplice CD con il titolo. Stop. Per avere cover e testi dei brani si spenderanno 12.99€, mentre salendo oltre i 17€ sarà possibile accedere anche a formati DVD e quant'altro (versione "Luxury").
Senza fronzoli è una buona idea. Ma non è certo il testo o il layout del cd a fare lievitare il prezzo. Comunque un tentativo di arrivare a prezzi ragionevoli c'è, e il gruppo Bertelsmann è davvero impegnato in questa battaglia contro la pirateria.
Ieri, in un convegno milanese, Andrea Rosi (che è stato assunto in Vitaminic per sviluppare il mercato musicale regolare on line a suo tempo ma che non ha prodotto risultati e ora è passato in Bmg (sempre lei) ha detto, tra le tante cose, che l'industria discografica ha sbagliato a non credere in internet. Ma ora ci crede eccome, visto iTunes e gli altri servizi. Con quali costi per le case e per gli utenti?
L'analisi sulla musica on line fatta da questi signori è incredibile: si arriva a dire che la musica oggi serve per fare vendere i riproduttori! E' come se una volta facevano i disci per vendere i giradischi o le cassette per i registratori (la frase è attribuita a Elisabetta Biganzoli di Messaggerie Musicali). Con questi presupposti, possiamo pensare che ci sia una soluzione seria al problema? Il prezzo di 99 centesimi a canzone scaricata l'ho suggerito parecchio tempo fa, mi sembra equo (anche perchè a meno sinceramente non si compra, a momenti, nemmeno un ghiacciolo), con sconto per chi scarica un cd intero. Ma se poi mettono in vendita il Cd a quel prezzo è chiaro che bisogna pensare ad una scontistica adeguata. Ma stiamo parlando di un mercato in cui uno, per scaricarsi dieci secondi di una canzone per mettersela come suoneria è disposto a spendere 3 o 4 euro. E non sente la canzone, sente pi-pi-pi e poco più.
La musica ha sempre fatto cartello più che sistema, e quindi oggi si trova in difficoltà di frotne ad un possibile canale distributivo che vorrebbe totalmente controllare (altrimenti perchè Andrea Rosi avrebbe avuto così tante difficoltà in Vitaminic e ora è tornato in una casa discografica?). Le analisi dei mercati non sono poi così difficili da fare. Ma o ci si affida a chi le analisi le fa, o facendole in casa si ottiene un risultato un po' ruspante. E questi signori parlano di marketing, di come impongono i cantanti sulla scena mondiale, di come cambiano le abitudini dei consumatori. Ma qualcuno, seriamente, ha mai pensato di prendersi l'orologio di James Bond perché può sentirsi una spia o il tanga di Britney per sentirsi carina? Sono carnevalate, ma la vita di tutti i giorni è ben altra cosa. Comunque c'è un dato interessante in tutto ciò: tutte le aziende italiane ed europee nell'ICT che hanno assunto personaggi dal mondo musicale nel marketing non hanno avuto risultati soddisfacenti. Un motivo ci sarà. E a mia memoria non ho trovato nemmeno un'eccezione che conferma la regola!
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