mercoledì 5 novembre 2003

Pirateria e TV

Visto che ormai ho preso questa piega sulla pirateria, vado avanti. Si tratta di uno sfogo, poi come spesso accade, me ne resterò in silenzio sull'argomento per un po'.
Negli Usa si sta approvando una legge che protegga i network televisivi dalla diffusione di registrazioni di programmi su internet. In pratica, se ti fai la cassetta e la passi agli amici va bene, ma se ti fai un file non va bene.
Tutto questo sta diventando quasi grottesco. Si arriverà a prendersela con i computer perchè esistono e quindi tassarli per definizione quali potenziali veicoli di copie di programmi, di dischi, di virus, di idee (già oggi sono tassati perchè hanno un masterizzatore, che paga una tassa alle case discografiche, anche se farà da server aziendale!).
Eccome se ci arriveremo al fatto che con i computer ognuno può dire la sua opinione liberamente e quindi va bloccata. Tutta questa voglia di mettere dei paletti ad internet non nasce a caso.
Il software libero poi come si mette in gioco in tutto questo? Se ti tassano tutto, anche il software libero è tassato. Ma qui arriviamo ad un altro punto. Il software libero sarebbe comunque già tassato in Italia, nel senso che, trattandosi di programma completo, deve pagare il bollino Siae. Per il momento non lo fa nessuno e le riviste regalano software libero e software protetto pagando se va bene il bollino minimo, con bene placido della Finanza. Anzi, metti un bollino per le demo e fallo valere anche per i programmi completi.
Insomma, il legislatore non sa dove sbattere la testa e chi ha degli interessi economici forti fa pressioni affinché si protegga il suo orticello, che in alcuni casi è un campo con prodotti geneticamente modificati.
In mezzo c'è la Siae, che per definizione deve succhiare il sangue su tutto ciò che è protetto e usato in pubblico. E' il suo compito e non è un'esclusiva italiana. Ma è anche l'organo che tutela gli autori e gli editori. Il problema che il lavoro che queste organizzazioni fanno non è quello di cercare delle soluzioni, bensì si cercare di introitare una maggiore quantità d denaro. La nostra società è basata sul lucro, per cui, diciamolo onestamente, non possiamo stupirci se anche queste organizzazioni si basino sul lucro. Il problema però sorge quando devono ripartire i guadagni con gli editori e gli autori. Se il sistema non è equo, e viste le dispute sulla Siae di questi anni ci sono più di qualche dubbio, il sistema è destinato ad impazzire.
Avere un bollino sul software libero è un controsenso. Pensate poi di brevettare il software libreo: pagare per avere un brevetto ma fare circolare il software gratis.
Fantascienza.
Share: