martedì 4 novembre 2003

Disney, Rai e pirateria

Mi avete scritto in parecchi a riguardo di un cartone animato, trasmesso domenica mattina da Rai2 durante Domenica Disney intitolato "Ladri di musica". Casualmente l'ho visto, mi sono scandalizzato, non per quello che accade che è reale e che va detto, ma perchè si tratta di un pubblico di piccoli, inserito tra Pumbaa e Timon e Art Attack. I miei figli, come molti altri, non hanno capito niente di tutto questo.
Non mi pare che quello sia il pubblico che scarica musica aggratis da internet, ma non si sa mai. In qualsiasi caso, è ovvio che scaricare musica sia illegale, ma è divertente notare che cosa hanno messo in mostra. Una ragazzina che acquistava musica e che non ha ricevuto la paga settimanale del negozio perchè acquistava dei cd. Un tipo losco che ha realizzato un sito per scaricare musica. Un cantante in limo che si lamenta di non avere più i soldi dei diritti. Un produtttore che è altrettanto un losco figuro. Il negoziante che chiude e il negozio vuoto (come fa ad essere vuoto se non vende niente?). La ragazza catturata con un accerchiamento della casa degno di una delle migliori rapine in banca (mancava la Swat che faceva irruzione e c'era tutto). Servizi in diretta dalla TV. E poi cosa accade: torna a casa e tutto come prima. Mancava la pacca sulla spalla.
Bella storia, edificante sotto tutti i punti di vista.
Una storia del 2001. Ma le cause legali, negli Usa, arrivano ora.
La pirateria è un problema serio, ma va affrontato in modo serio. Finchè viene affrontato dalla major temo che non si troverà mai una soluzione intelligente.
Vi ricordo che i signori delle major sono quelli che hanno imposto i prezzi dei CD e i sovrapprezzi dei CD vergini, per cui spendo di più per memorizzare le foto dei miei figli arricchendoli (e i miei diritti dove li mettono questi qui non si sa, tanto presi dai loro diritti). Per fortuna qualcosa sta cambiando. iTunes sta rivoluzionando questo mondo, alcuni hanno abbassato i prezzi dei CD (negli Usa). Qualcuno prova a vendere i libri pagando solo i diritti all'autore e l'editore s'incavola (però il prezzo del libro di Harry Potter, considerando che si tratta di una produzione in quantità, poteva essere più basso, in fondo è un libro, mica un'opera letteraria di altissimo valore). Pagare il giusto non mi sembra sbagliato.
Il problema è trovare questo giusto compenso.
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