martedì 7 febbraio 2006

Google e Ubuntu: siamo sicuri?

Sul web circola da tempo la voce. Poi è stata ripresa da vari portali, anche italiani.
Che si tratti di una bufala messa in giro ad arte non ci piove. Perché? Perché Ubuntu è un Linux basato su Debian, come ce ne sono tanti in giro. Perché Google dovrebbe accasarsi con qualcuno di questo tipo, che per altro, come Knoppix, ma forse meno bene di Knoppix, funziona su Live CD?
Ho postato in giro, nei commenti di qualche blogger e di qualche sito, qualche considerazione.
La prima: per contrastare Windows serve un sistema operativo che sia simile a Windows nell'interfaccia grafica, sia facile da usare, che riconosca le varie periferiche che si collegano al PC, che ne abbia i driver. Non è banale.
Per contrastare Windows seriamente è necessario avere diverse lingue disponibili.
Per contrastare Windows seriamente serve un'assistenza tecnica adeguatata, anche fornita da terze parti gratuitamente, ma è un requisito fondamentale.
Per contrastare Windows seriamente è necessaria sicurezza, gente che crea e testa antivirus e via di seguito per quel sistema operativo.
Potrei andare avanti a lungo con quest'elenco, ma questi sono i fatti più importanti.
Il mio post su Microsoft e l'Open Source ha prodotto qualche messaggio email, in cui sinteticamente dicono che finalmente a Redmond si stanno rendendo conto della minaccia.
Io penso invece che ora Microsoft può andare a parlare di Open Source perché la sua strategia aziendale e i suoi prodotti in uscita superano abbondantemente il problema e quindi hanno più frecce al loro arco per argomentare. E quindi ora hanno deciso di farlo.
Tutto qui, ma è il contrario di una resa!
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