mercoledì 9 febbraio 2005

Ancora sulla situazione italiana

La discussione aperta da Caravita mi sembra interessante. Ha scritto un post sul suo blog dal titolo Alto Rendimento.
La butto là. Forse uno dei primi obbiettivi da porsi è davvero quello di tornare a una cultura industriale, ma nel credito e nella finanza. Pare di capire (e cercherò di approfondire) che vi sia una divaricazione ancora fortissima tra aspettative (da bolla) e realtà, quando ci si avvicina alla magica sfera della rete, e del suo lavoro.
Forse sarebbe il caso di pensare alla rete come terreno di microinvestimenti "lenti", graduali, da banca etica, quasi da microcredito. Con una cultura ricostruttiva direi (eresia) da ...anni 50. Basata sul lavoro e non sul supposto alto rendimento.
Evidentemente, secondo Mr. Reset, viviamo ancora in un mondo ammalato di aspettative fuori dalla realtà. Di tutto e subito. E poi alla fin della fiera mettiamo i soldi nelle case perchè altrove questi fantomatici alti rendimenti proprio non ci sono. Di qui un bel pezzo del blocco allo sviluppo di una generazione.
Certo che con il ferreo rinserramento del nostro oligopolio bancario non si vedono grossi spazi di evoluzione, di nuova cultura, di innovazione....

Credo che si stiano trovando dei punti di confronto interessanti. Da una parte chi vuole venderci la banda, quindi i servizi, e chi vorrebbe costruire delle imprese sull'infrastruttura tecnologica. Siccome non sono problemi da poco, meriterà una bella riflessione su tutto, cercando di allargare il più possibile lo sguardo.
Chi sta facendo qualcosa su Internet oppure nei media, lo fa con uno sguardo a medio termine. con una visione molto diversa dalla nostra. Tutto va in una certa direzione: brevettabilità, legalità, servizi consumer, il digitale terrestre e via di seguito.
Sarebbe il caso, per non finire colonizzati come sempre, che l'Italia e l'Europa si organizzino, aprissero gli occhi. I francesi e i tedeschi mi sembrano più avanti di tutti, e stanno muovendosi bene, anche perché hanno delle industrie nel settore. Noi non abbiamo niente, se non la Telecom. Eppure con Italtel abbiamo delle eccellenze, così come in altri casi.
Cerchiamo di trovare soluzioni di ampio respiro. Se il free non piace, mi sembra che il creative commons sia una buona risposta, se poi aggiungiamo un minimo di canone per il Diritto d'Autore...
Insomma, c'è carne al fuoco, ma soprattutto non c'è molto fumo. E la possibilità concreta di creare aziende e posti di lavoro: veri e necessari.
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