giovedì 30 giugno 2005

Intel e Amd: una storia infinita

Amd ha parlato chiaro sulle politiche commerciali di Intel. Ha cercato anche di spiegare che ha un vantaggio tecnologico notevole che il mercato non ha recepito.
Intel ha risposto in un modo, secondo me, francamente poco elegante. Non può accusare Amd di essere in sofferenza dal punto di vista tecnologico, perché se ripercorriamo la storia dei processori Intel negli ultimi due anni, si vede che si sono spostati clamorosamente su quanto Amd ha realizzato prima di loro. Questo è il compito di un leader, Amd, lo dice sempre, è un follower, quindi per vivere deve innovare e darsi da fare.
Se Centrino si è dimostrata una tecnologia vincente (fino ad un certo punto andando ad analizzare i dati di vendita dei notebook), su tutto il fronte Intel sta seguendo le tecnologie di Amd. Non esiste più la concezione di MHz, come ha detto Amd da tempo, derisa da Intel. Si sta passando ai 64 bit (prima come accesso alla memoria, poi come funzionamento dei processori). Si sta andando verso il dual core.
Sono cose che, incortovertibilmente, ha proposto commercialmente Amd.
Se poi entrassi in altri ambiti (benchmark e via di seguito), il predominio di Intel è evidente agli occhi di tutti (pensiamo a quante gare di appalto fatte con computer con processore Intel, anche di recente).
Insomma, Intel poteva, secondo me, rispondere in un modo più elegante, parlando di ricerca, di sviluppo, di connessione con le maggiori università, e di tante altre cose. Invece si è attaccata a considerazioni banali. Amd ha sferrato un attacco senza precedenti. E loro, che non possono dire di essere colti di sorpresa, visto che da mesi in Giappone c'è in ballo una causa che riguarda Intel e l'azione commerciale con alcuni brand, anno risposte varie e generiche. Neanche fossero i nostri politici.
Mah.
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