C'è una legge che prevede che il giorno precedente al voto si faccia
"silenzio elettorale".
Questa legge si occupa di tanti aspetti, comizi, attacchinaggio,
volantinaggio e via di seguito.
Ma tutto ciò sembra non valga per la rete, dove ognuno può andare
avanti per la sua strada in assoluta tranquillità, mascherando le
iniziative come attività di comunicazione.
Ma se non si può comunicare, non si può e basta.
Eppure, facendo in modo di coinvolgere le persone, si fa campagna
elettorale anche durante il voto, grazie ai messaggi su twitter, agli
stati di Facebook e persino con la pubblicità sulle ricerche.
Sono proprio curioso di vedere cosa accade domani e domenica e lunedì.
Ma ho, purtroppo, già la risposta.
E' chiaro che la rete scardina alcune leggi, francamente un po'
retrograde, ma mi infastidisce il fatto per cui la rete sia sempre
"dipingibile" come un posto per furfanti e furbetti.