mercoledì 17 giugno 2009

L'Europa e la TLC

In questo periodo sono molto preso tra incontri e riunioni.
In uno di questi, con alcuni politici, sono venuto a conoscenza di un elemento interessante che vorrei, con il mio solito stile delle pillole, far conoscere.
Le telecomunicazioni rappresentano un'importantissima area economica in seno alla comunità europea.
Per lo più, è uno dei segmenti che continua inesorabilmente a crescere.
Quindi, è interessante a prescindere dal fatto che ci si capisca qualche cosa o no.
Da tempo è presente una fortissima lobby in questo settore che di fatto blocca ogni attività concorrenziale.
Ebbene, il voto europeo potrebbe aver acceso nuove speranze per fare in modo che la cablatura e la connettività non siano a disposizione del mercato ma di chi già è un operatore significativo.
Questo monopolio, di fatto, metterebbe il bavaglio a un settore strategico e garantirebbe grandi profitti agli operatori, che in cambio, possono offrire ai politici strumenti di controllo sulle attività degli utenti (può essere solo un esempio di contropartita, ma solo l'idea mi spaventa parecchio).
In pratica, sta accadendo che le regole che valgono per altri settori, compresi l'ICT, non valgono per le TLC e basta un accordo tra colossi per tagliare dal mercato i piccoli.
Si polarizzano gli investimenti, o meglio, si tengono bassi, a discapito del servizio offerto ai cittadini.
Le scelte della Merkel e di Sarkozy vanno proprio in questa direzione e troveranno, certamente, terreno fertile da altre parti.
Se le TLC sono ormai un asse portante dell'economia, possiamo affidarla al potere di pochi e utilizzarle come mezzo di scambio per ottenere benefici sempre e comunque di pochi?

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