mercoledì 4 febbraio 2009

Sull'hi-tech

Si parla di tecnologia sempre a sproposito. Repubblica.it, nella home, parla do Nokya, avete letto bene, Nokia l'hanno scritta con la "y". Capita. Certo che capita.
Curioso che capiti a uno dei brand più conosciuti al mondo.
L'errore è veniale, corretto in pochi minuti. Ma è il modo con cui i giornali parlano del mondo della tecnologia che mi spaventa. E non solo i giornali, perché web e TV non scherzano.
Questo voler spettacolarizzare tutto, cercare la novità più novità, cose che non sono nemmeno presenti nei negozi, questa sete di sapere che non significa minimamente conoscere... questo mi preoccupa.
Perché la tecnologia non è quella delle fiere, non è quella presentata a un evento, ma quella che possiamo toccare con mano tutti i giorni e quello che noi riusciamo a fare della tecnologia.
Avere una bella Ferrari fiammante e poi usarla per la città non è disporre della migliore tecnologia, solo di possederla. Sembra una differenza da poco, ma è sostanziale.
In questo periodo faccio sempre un esempio lampante di come la tecnologia che abbiamo in tasca venga sfruttata poco, per non dire nulla.
Quanti dispongono di un telefonino abilitato per la ricezione della TV digitale, un TV fonino, possono vedere La 3, Rai1, Rai2, Mediaset e Boing anche se non è un utente 3.
Curioso che chi ha questi utenti hanno in tasca un prodotto interessante per il tempo libero non lo usi minimamente...
Non venitemi a raccontare che la TV è morta o cose di questo tipo: non è l'argomento del contendere.
Ho fatto fare la prova ieri sera a quattro ignare persone che confessavano di non aver usato mai la TV sul cellulare, se non nel primo mese per scarsità di offerta. Due avevano come operatore Vodafone, uno Tim e uno UnoMobile (cavoli, nessuno 3 che ha fatto della TV il cavallo di battaglia?). 
Sono rimasti sorpresi.
E' un problema di comunicazione? E' un problema di troppa offerta di tecnologie rispetto alla domanda?
Non è facile fornire una risposta completa a questo genere di domanda perché i parametri di cui tenere conto sono tantissimi.
Eppure c'è bisogno di tecnologia, sia per la nostra vita di tutti i giorni sia in azienda. Esiste tecnologia buona e tecnologia cattiva? Certo, ma la distinzione è sottile. Perché per realizzare una presentazione usando male un software potentissimo produce lo stesso risultato e richiede il medesimo tempo di una realizzata con un software scarno.
Questo è solo un esempio, chiaro, ma potremmo parlare di qualsiasi cosa, dal CRM al gestionale... E' l'uso che fa la differenza.
Se siamo in grado di sfruttare il prodotto tecnologico otterremo di più e, conseguentemente, lo adatteremo sempre meglio alle nostre esigenze. 
Windows Vista è stato un flop: Microsoft ci farà usare Vista corretto chiamandolo Windows 7. E ci convincerà. Il trucco: è più semplice e più utile. Vista complicava le cose per chi arrivava da XP, che per me è probabilmente il miglior sistema operativo di sempre, ovviamente parametrato sull'uso e gli sviluppi tecnologici.
Vista sembrava arcaico, lento, graficamente impeccabile ma che perdeva il confronto con Tiger o Ubuntu. Eppure, se ci pensiamo bene, quando lavoriamo o usiamo il PC per divertirci, conta molto il sistema operativo?
Sono buono: un 10%.
Ebbene, eppure siamo portati a pensarla diversamente. Ma è un problema filosofico, che riguarda gli addetti ai lavori, i tecnici. Per tutti gli altri quel che conta è avere qualcosa che funzioni.
La tecnologia è uscita dagli ambiti degli addetti ai lavori, è entrata nelle nostre case e la usiamo tutti i giorni. 
I tempi cambiano.
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