C'è un po' di confusione intorno all'ICt in questo periodo.
Prima di tutto i sono tante aziende, troppe, che sentono odore di crisi e quindi il sistema, già di natura instabile, vacilla.
Francamente mi pare difficile dire, in questo momento, se anche in questo comparto si avvertiranno grandi problemi, quel che è certo è l'arresto degli investimenti in due segmenti fondamentali: automotive e bancario.
Si tratta di due "traini" per gli investimenti ICT da sempre.
Ma c'è anche da fare una piccola considerazione.
Le banche, le assicurazioni, le società di analisi e di investimento sono le aziende che hanno, in questi anni, tratto il maggiore vantaggio dall'uso della tecnologia.
Ma la tecnologia ha anche permesso la creazione di opportunità di ingegneria finanziaria allargata, ossia uscita dai centri studiodi poche banche, che ha portato la finanza mondiale allo stato attuale.
Quindi, potenzialmente, la tecnologia può rappresentare un male.
il problema, lo dico sempre, non è la tecnologia, ma l'uso che ne facciamo noi della tecnologia.
Se invece di utilizzare la potenza di calcolo per predire risultati e produrre meglio viene utilizzata per simulazioni finanziarie, non è certo colpa di chi produce questi software.
C'è bisognodi ridare fiducia nella tecnologia, nell'uso consapevole e migliore, di come le cose possano cambiare in meglio.
Ma chi farà il primo passo?