martedì 24 gennaio 2006

Lettori di libri elettronici

Io leggo da parecchi anni libri in formato elettronico. Li trovo comodi e agili.
OK, prima son partito con la proposta Microsoft, ma d'altronde mi vedeva coinvolto nella cosa (non come Microsoft, ma come casa editrice), poi sono passato ai vari formati PDF, ma ora leggo in TXT e Word.
L'ho sempre fatto con i palmari, ma anche con i portatili, e ora lo faccio tranquillamente con la PSP o addirittura con il cellulare (un mercato che non capisco come mai non sia mai decollato).
Il lancio del reader di Sony, giunto sul mercato (si fa per dire, ma arriva) ora, sposta la disputa. Perché: costa come un palmare, è un po' più grosso, ma fa solo quel lavoro.

Ha senso arrivare sul mercato oggi con un prodotto di questo tipo?
Secondo me no, o meglio, il mercato probabilmente non è più recettivo su un genere di prodotto di questo tipo: fa una cosa sola. La fa bene, ma è troppo poco.
Oggi vediamo che le fotocamere fanno le cineprese, i cellulari fotografano e fanno da walkman, i lettori MP3 mostrano i video. Integrazione è la parola chiave nel segmento consumer. E non solo lì.
E integrare su di un palmare è facilissimo. Salvaguardare i brevetti altrettanto. Basta uno schermo un po' più grosso e il gioco è fatto. A che prezzi? Penso che i 399 dollari del Sony Reader sono più che sufficienti.
Il time to market è quel che conta, e gli ebook lo hanno sbagliato. Oggi sbagliano coloro che rincorrono un mercato già vecchio, a meno che non arrivi sul mercato un lettore di ebook flessibile, come sta tentando di fare Xerox con il suo monitor pieghevole.
Alla fine la PSP può fare quel lavoro, è di Sony, e costa la metà del reader.
Ma loro la usano per i giochi e per i film. Basterebbe guardare un po' in là, avere una vision per rendersi conto di come l'uso degli utenti influenza gli oggetti tecnologici, non le campagne marketing.
Quante cose fanno gli utenti con la PSP che Sony non si è nemmeno sognata? Basta farsi un giro su internet per rendersene conto.
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