Ancora sulla musica
Quando il 27 marzo ho detto che in Italia si sono venduti più cd musicali nel 2002 rispetto al 2001 ero stato il primo a sottolineare tale incredibile performance del mercato nonostante l'industria discografica viva nel terrore più totale, non pensavo di creare tanto casino. Infatti, ho ricevuto un sacco di messaggi al riguardo, frasi riprese in altri blog e via di seguito. Io di fatto facevo una considerazione dopotutto banale.
Se si dicono in crisi, come mai si vendono più dischi di compilation e comunque a basso costo? Non è che i dischi, in media, hanno tre canzoni buone e gli altri brani sono dei riempitivi (costosi) per cui ci si orienta verso singoli o proprio le compilation?
Se è il catalogo il fattore scatenante per aumentare le vendite, non mi significa che se viene applicata un'idea, o comunque un minimo di pensiero, la musica si vende (eccome)!
Sulla musica digitale, invece, non ho ricevuto nessun commento: o hanno ragione sull'idea che chi usa internet è un pirata oppure il discorso MP3 è da prendere, come sostengo da tempo, come le radio, ossia uno strumento di marketing e di promozione.
In realtà, conosco moltissime persone che su internet cercano brani MP3 che non sono più reperibili nei dischi (nemmeno nei vinili).
Che risposta diamo a questi signori?